Creato da Nereide_81 il 08/12/2006

Ambrosia e cicuta

Vorrei che la moralità fosse una stella filante, da soffiare e sciogliere al vento

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Post N° 211

Post n°211 pubblicato il 07 Novembre 2008 da Nereide_81

Certo che di cose assurde me ne sono successe a iosa, in vita.

mi vengono in mente alcuni episodi, a casaccio.

Sulle amiche, per esempio, che vogliono rifilarti il primo aggeggio vagamente umanoide con cui accoppiarti - secondo loro felicemente - .

Sarò anche difficile, ma questi appuntamenti "a tranello" sono sempre andati male, malissimo.

Odio quelle occhiatine maliziose che ti da l'amica col suo fidanzato mentre ti dice "ti presento Tizio", e tu che devi sorridere e dire "uh...piacere" mentre la vorresti fare a pezzettini con un machete e congelarla nel frizer (guardo troppi film horror, lo so!).

Perché molto spesso i tipi in questione ti provocano repulsione a pelle. Nel resto dei casi, appena aprono bocca ti cascano le braccia.

Ti siedi lì, con fare scazzato, finché cominciano a chiederti cosa fai nella vita, o di che segno sei.

Uno mi disse di avere un figlio, e da lì cominciò una filippica su tutta la sua vicenda della separazione, con tanto di beghe legali annesse. Mostrandomi una serie interminabile di foto sul cellulare di suo figlio che faceva la comunione, che giocava con le macchinine, che studiava sulla scrivania, che dormiva...Io, che di certo non sono Maria Goretti, pensavo che forse, concentrandomi un po', sarei riuscita ad attuare un piano per il teletrasporto.

M. invece mi portò in giro a locali, voleva bere una cioccolata calda con whiskey, secondo lui una sua geniale invenzione...mah...comunque per tutta la sera continuò a blaterare cose del tipo "io ti ho capita...vedo dentro ai tuoi occhi...non ho bisogno di parole...blablabla" sfoderando doti psichiatriche veramente scadenti. Credo che mai nessuno abbia sbagliato così tanto nell'indovinare la mia personalità.

E il tempo non passava mai. un drink dietro l'altro, finivo sempre storna per la disperazione.

Poi c'era il Sub. A quella festa c'era oltretutto anche una mia vecchia fiamma, con cui avrei voluto rimembrare da molto vicino i vecchi tempi. 
Ma il sub cominciò a elencarmi i suoi viaggi, e la bellezza di andare sott'acqua con tutti i suoi sensi reconditi e filosofici. Ovviamente non poteva fregarmene di meno, e ad ogni occasione cercavo di svignarmela, ma lui spuntava dappertutto, facendo saltare la mission della serata. La cosa più tragica fu che dopo andò dalla mia amica a dire che era fatta, e senz'altro mi ero innamorata perdutamente di lui. Solo perché per cortesia mi ero sorbita la sua quintalata di manie di onnipotenza.

Invece Caio era un timidone. Ma non abbastanza da evitare di accordarsi con la mia amica (bastarda!) per venirmi a prendere, non per portarmi in compagnia ma ad un romantico tet-a-tet sul lago. Io, che tra le mie qualità non possiedo proprio quella di saper dire di no col rischio di offendere l'altrui sensibilità, mi ritrovai ingabbiata in un pub con questo che era così timido da non spiccicare parola, e che quando gli sono salita in macchina tremava tutto dall'emozione. Non ho mai sparato tante cazzate come quella sera, perché in situazioni d'imbarazzo do veramente il peggio di me per riempire i silenzi. Mi perseguitò lo stesso per un bel pezzo, dicendo alla mia amica quanto fossi stata fantastica!

F. era il cugino della mia amica (strabastarda!), a due mesi dal matrimonio, un vero e proprio trombeur de femmes. Ma che cazzo mi presenti uno che si sta per sposare, e che mi abborda promettendomi di portarmi a cena nel miglior ristorante della città (ecco, a me ste cose fanno ribollire il sangue) con evidenti secondi fini???

La cosa peggiore è quando alla fine della serata, che sei già sbronza e sull'orlo di una crisi di nervi, si fanno più audaci con discorsi su quanto si trovino bene con te e sul come sarebbe bello ripetere l'espererienza.

Ma la serata più allucinante fu con...boh non mi ricordo il nome, lo chiamerò per comodità LDV (leccato da una vacca). Lui faceva il commesso in uno dei negozi più chic della città, con tanto di manicure e sbiancamento dei denti rimborsati (giusto per dire che non è il mio tipo per niente!). Ci ritrovammo al tavolo ma parlando con la mia amica M. si scoprì che i loro rispettivi fidanzati, di LDV e di M, passavano bollenti ore sotto le lenzuola, insieme. Il poverino ne rimase sconvolto, al punto di piangere, spiegando come avesse creduto la sua fidanzata, fino a quel momento, Miss Santità. Ovviamente mi sentii toccata da tanta disperazione, e, con spirito di misericordia, cominciai a dirgli che non doveva intristirsi, perché si vedeva che era una persona speciale, che avrebbe trovato qualcuna che l'avrebbe trattato così come meritava. Ma non intendevo affatto me stessa! Lo avevo conosciuto quella sera, come poteva credere DAVVERO che avessi colto in lui tutta quella unicità?! ecchediamine, erano chiaramente frasi di circostanza per risollevarlo dal tram che l'aveva investito!

evidentemente ero stata troppo convincente, tanto che si convinse che io fossi la donna giusta per lui, che l'avrei salvato da tutta la disperazione. Improvvisamente ai suoi occhi la sua fidanzata era diventata il demonio, e la proiezione di Miss Santità si era scatenata su di me. Cazzo, come potevo immaginarlo, sembrava inconsolabile PER DAVVERO!

Si presentò ripetutamente sul mio posto di lavoro, creandomi un grande imbarazzo.

Non mi ricordo come riuscii a farla finire.

Ma finì, grazie a Dio.  

 
 
 

Post N° 210

Post n°210 pubblicato il 03 Novembre 2008 da Nereide_81

Questo blog è nato con intenti terapeutici, e in questo periodo credo sia saltato tutto.

Non ho idea di cosa mi stia succedendo. Davvero, non ne ho idea, ed è questa la cosa più terribile. Ho lasciato passare un po' di tempo, che a volte sistema le cose. Ma, come al solito, non è servito.

Il problema sono io.

Confusione è una parola che ho ripetuto tante volte, ultimamente.

Ho sentito da qualche parte che bisognerebbe scrivere ciò che si vorrebbe essere, e poi cercare di relizzarlo.

E' che non saprei da che parte cominciare.

Non so come superarlo. Mi sento in una fase di paranoie esistenziali da adolescente, e vado giù.

...


 
 
 

Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da Nereide_81

Sempre...un po'...confusa.

 
 
 

Post N° 208

Post n°208 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da Nereide_81

Certe volte, ripensando a me stessa da bambina, mi capita di sorridere del fatto che la malizia mi apparteneva del tutto, e non sarei certo quella che potrebbe dire:

"ai miei tempi! Ho giocato con le bambole fino a quindici anni!".

No no, io avevo già delle fantasie spiccate, anche prima di afferrare il meccanismo concreto del sesso, ovvero come funzioni nello specifico l'accoppiamento uomo-donna.

Oggi mi viene da pensare a com'ero alle elementari. Prima, insomma, che il meccanismo mi fosse chiaro (e secoli prima che le mie tette si decidessero a crescere). Quando le mie fantasie erano erotiche ma non sessuali.

Mi ricordo di essere stata una bambina che, in un modo o nell'altro, riusciva sempre ad attirare le attenzioni maschili. Mi fa strano pensare che già da allora provavo un piacere irrefrenabile nel farlo, e cercavo in ogni modo di fare colpo sui miei poveri (e molto più ingenui) compagnucci.

In effetti il mio diario era pieno di scritte d'amore un giorno per l'uno, un giorno per l'altro.

Molte volte mi sono chiesta come mai: insomma, nella crescita sono diventata difficilmente emozionabile, ero davvero io quella bambina che dispensava sorrisi ammiccanti un giorno per l'uno, un giorno per l'altro???

Oggi, ho sciolto questo nodo irrisolto.
Finalmente ho capito.

In facebook, sono stata tirata dentro nel network dei miei compagnucci delle elementari.

Vi giuro! Sono uno più bello dell'altro! mai vista una serie così pazzesca. Ma non belli nel senso comune del termine, ma belli proprio in quel modo che piace a me.

Le conclusioni sono state queste:

1- Non ero io ad essere una bambina frivola, ma il cielo che mi aveva affibbiato ad una classe in cui pensare alle barbie sarebbe stato impossibile!

2- Non sono cambiata per nulla da quella bambina che sbatteva gli occhioni e emozioneggiava qua e là, alla ricerca perenne di quel brivido in più.

3- "A.",  il primo, grande amore della mia vita, lui che nonostante gli alti e i bassi in cui mi perdevo in passioncelle sbarbate rispettivamente con: E., F., P., G., M., insomma, A., il primo maschio della terra che mi ha chiesto se potevo fargli vedere la patatina, e che è rimasto dai 6 ai 10 anni in pole position...resta ancora lui il mio preferito! C'est l'amour!

P.s. E chi lo perde il vizio?

 
 
 

Post N° 207

Post n°207 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da Nereide_81

Ho unmilionedimiliardi di difetti, di cui ho già ampiamente parlato.

Ma non posso annoverare tra questi il fatto di scappare di fronte ai problemi.

Ho i miei tempi, certo. Sono una pentola che bolle e ribolle, finché ad un certo punto si alza il coperchio e...bum. Salta fuori di tutto. Questo perché prima di arrivare al nocciolo delle questioni, ho bisogno di analizzarle, capirle a fondo. In questo senso non sono un'istintiva, non sono la classica donna che spara cazzate o paranoie a random solo perché in fase premestruale.

No. Poi che quando esplodo lo faccia tutto d'un botto, lasciando le persone esterrefatte e perplesse, è un altro paio di maniche.

Ma se non mi prendi sul serio, e pensi che "tantolepasserà", di me non hai capito proprio nulla.

Non so se sia normale che ad oggi io faccia ancora paragoni con Bad. Anzi, credo di no. Però così è.

Bad sapeva cogliere i malumori da distante. Alla minima avvisaglia, mi faceva vuotare il sacco. E così, svisceravamo i problemi poco per volta, per filo e per segno. Mi aiutava a non scoppiare, ecco.

Glass no.

Glass è il classico uomo che schiva tutto. Se può anche davanti all'evidenza.

Io non sono una che, prima del fatidico bum, se non viene incitata esprime da sola i disagi. Sono chiusa, cerebrale, introversa.

Lui, d'altra parte, eviterebbe una discussione perfino se gliela scrivessi sul muro col sangue (mi fa ridere questa scena, ma sarebbe così sul serio). Farebbe finta di niente, e mi chiederebbe cosa mi va di mangiare per cena.

Questa cosa mi sta mandando fuori di testa.

Una parte di me lo ama tanto.

Ma una parte gli urlerebbe in faccia che, insomma, sono qui. E che i problemi si affrontano.

Vorrei essere meno accondiscendente, vorrei non essere tanto ostinata nel salvaguardare un amore. Lo sono stata con Bad, di fronte ad anni di sofferenze (per entrambi) e di incompatibilità. Perché, in fondo, mi sento di appartenere all'uomo che amo come oggi capita raramente tra le donne.

Ma sono stufa di sopperire da sola ad ogni mancanza, ad ogni silenzio.

Voglio qualcuno che lotti con me. Per me.

Così, mi trovo nella fase di quiete prima della tempesta. E' come se dentro di me fosse partito quel conto alla rovescia che anticipa il botto. Se devo lottare da sola, lo devo fare a modo mio.

E comincio a pormi domande.

Dalle più serie e sincere: come sarebbe la mia vita senza di lui? Rimpiangerei per sempre i suoi abbracci, i suoi occhi così puri, la sua lealtà? mi accorgerei di amarlo più di ogni altra cosa al mondo, ma di non poter più tornare indietro?

Alle più banali e terra a terra: dove andrei a vivere? Con una coinquilina? O forse da sola? Come reimpostare una vita da single?

Non so, ma quando amo qualcuno, mi sembra che non riuscirò mai più ad amare nessun altro. La sola idea mi disgusta, mi paralizza.

Però funziona così, così è stato e così sarà.


Qualcuno mi disinneschi.

 
 
 

Post N° 206

Post n°206 pubblicato il 27 Settembre 2008 da Nereide_81

I soldi.

Che orribile, scabroso argomento.

Alla veneranda età di quasi 27 anni mi doveva venire in mente.

Mai ho pensato che sarei arrivata a questo. Io, che sono tutto tranne che venale.

Però...però...

I miei coetanei hanno finito gli studi. Molti fanno master, corsi, alcuni sono in anno sabbatico...alcuni sono a Londra.

Londra.

Dove sei stato in vacanza? A New York.

New York.

I miei sogni di sempre.

Non hanno mai lavorato, erano sempre a lezione, potevano, loro. Erano stanchi.

Io mi accordavo coi prof. per programmi alternativi, da non frequentante. Non li ho mai invidiati, comunque.

Ma ora...

Cazzo, sanno tutti sciare. Hanno fatto tutti equitazione. Oppure, la domenica giocano a tennis.

Forse avrei voluto essere anch'io, così. Volevo fare la ballerina, da piccola.
Ma mamma non mi ci ha portato.

Ancora oggi, sogno il tutù. :)

 
 
 

Post N° 205

Post n°205 pubblicato il 19 Settembre 2008 da Nereide_81

Sono sempre stata una grande, grande sostenitrice degli uomini, del loro mondo, di come questa società (con noi donne in prima fila) sia delirante nei loro confronti.

Però.

Crescendo si scoprono cose che da giovani non si valutavano, si scalfiscono crtezze di una vita.

Quanto ancora il mondo potrà deludermi? Premesso che sono una cinica che vede nero dappertutto, che si fida degli altri quanto un gatto randagio, credo che le quattro cose che avrei salvato siano ormai da buttare nell'immondizia, insieme a tutto il resto.

Ok, io per prima mi ho un pessimo carattere, che con gli anni si sta perfino inasprendo.

Però dal mio fondo melmoso guardavo all'insù, e c'era qualcosa che mi faceva pensare che era orribile, ingiusto non riuscire a fidarsi.

Oggi invece credo di aver fatto bene, e di aver avuto ragione.

La mia comesorella. Gelosa dei miei successi, incattivita da un cazzo di conto corrente diverso, o dal mio essere innamorata, dal non avere i suoi problemi. Era bello consolarmi, probabilmente, raccogliermi col cucchiaino ogni volta che Bad mi distruggeva l'anima, era bello anche stare a sentire di tutte le mie scopate, i miei casini, che ogni volta mi lasciavano col sapore di sangue in bocca.
Era meno bello che andassi a convivere, che la mia vita fosse per una volta migliore della sua. Ha parlato alle mie spalle, ha creato un mondo immaginifico su quanto io me ne stessi strafregando di lei ora che avevo trovato l'amore. Ha detto che faccio solo l'infermierina di Glass, la mantenuta. Cose da vomitare.

Credevo che il tempo l'avrebbe fatta riflettere. E invece niente. E' stata di più la rabbia dell'amicizia. Ha contato di più l'essere accerchiata da persone rivoltanti che le davano sempre ragione.

Poi, c'è Well. L'uomo su cui avevo scommesso tutto. Era buono, generoso. Mi sentivo di potergli dire qualsiasi cosa. Ho messo la mano sul fuoco che non mi avrebbe ferita mai, mai. Invece l'ha fatto in maniera eclatante, e cazzo, se me la sono bruciata quella mano. Ora siamo ad uno stato allucinante di INDIFFERENZA, un'indifferenza maleducata, che non ha senso per quello che siamo stati.

Infine, Glass.
Ha un sacco di difetti, è vero. Ma mai, mai e poi mai pensavo mi avrebbe raccontato cazzate.

Invece, non essendo scema, ho scoperto mi ha mentito superficialmente su argomenti importanti. E il tradimento non deve riguardare per forza un'altra donna, per fare così male.
Persino davanti all'evidenza negava ostinatamente.

Ero incazzata. Sentivo quel fuoco negli occhi, quel viso tirato di quelle rare volte in cui sono davvero nera.

Gli ho detto che così offendeva la mia intelligenza. E poi so bene come funzionano queste cose.

Bad era il bugiardo per eccellenza. Quante volte spergiurava il falso.

Per farla breve, Glass alla fine ha confessato. E, come immaginavo, la cosa non mi ha fatto stare meglio per niente. Certe cose non dovrebbero succedere, punto.

Mi sento male. Dio, così male.

Tre uomini in fila, uno peggio dell'altro. Per un calcolo puramente statistico, c'è qualcosa che non funziona riguardo alla trasparenza maschile.

Sono andata a fare un bagno caldo. Lui è arrivato, mi ha aiutata a spogliarmi. Ho dovuto nascondere il brivido che mi ha percorso il corpo. Ma lui l'ha notato lo stesso.

Stupida, stupida attrazione. vaffanculo.

Poi è andato a guardare la partita, volevo stare nel letto da sola.

Un po' pensavo di fuggire via, calcolavo quale appartamento potrei trovare, magari con una coinquilina, con un armadio grande. Magari lasciando in garage da qualcuno la roba in più, che non mi serve.

Un po' avevo voglia che la partita finisse, e che lui tornasse lì, nel nostro letto.
Perché lo amo, in fondo.

Sono davvero, davvero confusa.

 
 
 

Post N° 204

Post n°204 pubblicato il 11 Settembre 2008 da Nereide_81

Lo so, chiedo troppo.
Lo so, sono difficile, contorta.

Ti ho scelto per la tua robustezza, la solidità, l'essere ancorato a terra come io non saprò mai essere. Ti amo e ti sono grata per questo.

Però ci sono quei momenti. Quei momenti in cui tutto è dentro di me, e da tutta una vita cerco qualcuno che semplicemente mi dica

"Parlamene".

Non voglio qualcuno che risolva i miei problemi se non so farlo nemmeno io.

Non pretendo nemmeno qualcuno che mi capisca. Che mi entri negli occhi e veda.

Ma vorrei che qualcuno s'interessasse a me.

Mi ami anche per questo?

Sì, lo so, ami il mio essere tutto e il contrario di tutto, la dolcezza e la sfida, la fragilità e la forza, il modo in cui facciamo l'amore.

Ma questo mondo no, non lo vuoi esplorare.

Non ti do torto, è sicuramente la parte peggiore di me.

E il mio bisogno resta inappagato.

Ancora non esiste chi sa davvero chi sono. O forse esisteva, ma ora non c'è più. Anzi, forse mi ha seppellita sotto un mucchio di rimpianti, di lacrime e cattiveria. Perché è così che doveva essere.

Ormai so. Che avremo una storia lunga e bellissima. Forse durerà per sempre. Perché ho bisogno di te...perché ti amo.

Ma la mia anima non la sfiorerai, immagino. Non tenderai la mano. Non mi conoscerai davvero, e non avrai tutto di me.

 
 
 

Post N° 203

Post n°203 pubblicato il 04 Settembre 2008 da Nereide_81

Una delle cose che l'ansia, il panico porta con sé è un senso perenne di confusione. E' come se il radar della paura fosse sempre in azione, pronto a scattare da un momento all'altro. Solo che è un radar malfunzionante, corrotto.

La conseguenza principale è che, inevitabilmente, lo stress da iper-lavoro monta di giorno in giorno, causando infinite reazioni a catena di tachicardia e abbattimento.

Lo sconforto porta a vivere sempre più dal di dentro, trascurando la realtà oggettiva, e chiudendosi in un mondo totalmente cerebrale. I confini diventano distorti, tutta la visione delle cose lo è. E' come continuare a girare in un labirinto, il sociofobico non vive di paranoie, ma il meccanismo di questo labirinto è senza dubbio paranoico, o per lo meno ossessivo, in quanto -proprio come in un labirinto- continuano a susseguirsi le stesse tipologie di pensiero.

Ecco perché, non di rado, i sociofobici sono distratti, distanti, incapaci di legarsi profondamente. A me capita spesso di non ricordare le figure, le strade, i particolari esterni, perché sono troppo concentrata su me stessa.

In questa maniera ci perdiamo cose che per il resto del mondo sono normalissime, come i colori, le parole, i gesti, i dettagli.


Mi sento profondamente confusa.

Tra le cure che sto facendo per sedare la fibriomalgia, c'è anche una quantità blanda di laroxyl, un antidepressivo che, usato a queste dosi su chi non è depresso, può avere effetti collaterali come l'ansia o i pensieri negativi. Spero dipenda il larga parte da questo.

Confusa, ecco come mi sento.
E nessuno mi può aiutare, per adesso.

 
 
 

Post N° 202

Post n°202 pubblicato il 02 Settembre 2008 da Nereide_81

 Ti amo perché i miei sorrisi aprono i tuoi.

 

Ma i miei sorrisi si perdono, amore...

Io non so più...

 
 
 

Post N° 201

Post n°201 pubblicato il 30 Luglio 2008 da Nereide_81

La mia domanda è:PERCHé la gente non va in vacanza?

perché lo studio è ancora pieno?

perché hanno ancora voglia di venire a rompere le scatole, non sentono il caldo, non preferirebbero andare in piscina o in qualsiasi altro posto che non sia il mio ufficio?

Sarà che tra tre giorni si va in vacanza.

Ma io non ci sono più.

Sparita. PUFF.

Come una stella cadente. Più cadente che stella.

Anzi, cadente. Punto.

 
 
 

Post N° 200

Post n°200 pubblicato il 24 Luglio 2008 da Nereide_81

Ultimissime: ho fatto promettere a Glass che se guarisco, per regalo utilizzeremo qualche giochino erotico. Mi ha messo un NO categorico sui vibratori...ma ho tante altre cose in mente...e l'imbarazzo della scelta!

Mi sento un po' come quando da bambina andavo all'ospedale, e come premio mia madre mi faceva prendere la brioches al bar. Una brioches e soprattutto al bar!!!

Vivevamo in ristrettezze economiche, non ero abituata a mangiare fuori casa, quindi per me era bellissimo.

Ora devo solo impegnarmi a guarire.

Faccio piccoli progressi, molto più a rilento di quanto pensavamo e speravamo, ma il dottore è positivo.

Glass è un angelo. Lo dico di moltissimi uomini che ho avuto, ma che ci devo fare. Sono stata fortunata, non mi hanno mai lasciata, pendevano tutti dalle mie labbra. Sono così...viziata. :)

Lo dico perché da piccola non avevo molto. Né carezze, né sorrisi, né parole buone, né cose economiche.

Chissà come sarei stata se avessi vissuto diversamente, se, per esempio, mia madre avesse assecondato le mie passioni.
Volevo fortissimamente fare danza. Ma lei non acconsentì.
Poi la vicina le chiese di farmi andare con suo figlio alle lezioni di pianoforte, ma lei non mi lasciò.

Chissà. Se, per esempio, avessi fatto danza, o suonato il pianoforte? Sono cose tanto semplici da sembrare banali, ma credo che avrebbero cambiato la donna che sono oggi.

Comunque, Glass mi adora.

Pende dai miei sorrisi, dai miei desideri. Io, che sono una che chiede poco, mi crogiolo in tanto amore.

E lo amo.

 
 
 

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 21 Luglio 2008 da Nereide_81

Rileggendo qualche sprazzo del mio blog, mi rendo conto che è un grande, grandissimo lacrimatoio.

Senza pentimenti, peraltro.

E perfortuna che libero s'è fagocitato il mio ultimo post, che era piuttosto angosciante.

Senza pentimenti ma nemmeno senza dispiacere.

Perché non lo posso nascondere, sono una persona fondamentalmente diversa da quella che vorrei essere, solare, divertita, vivace.

Inutile che bluffi a me stessa. Sono una che centellina i sorrisi, quelli veri intendo. Mi rammarico di essere così. Posso incazzarmi con tutto, e in effetti da bambina ero diversa.

Ero curiosa, intelligente, chiacchierona, un po' sfacciata, sempre in prima linea per tutto.

Sì, posso incazzarmi anche con la mia pseudofamiglia, che secondo gli strizzacervelli mi ha resa così.

Ma posso anche non incazzarmi.

Sono così e mi tengo così.

 
 
 

Post N° 198

Post n°198 pubblicato il 04 Luglio 2008 da Nereide_81

Se mi capitasse di andare oggi da uno strizzacervelli, gli spiegherei che ho una rabbia latente che vorrei tanto, tanto buttar fuori.

Forse andremmo a finire sul solito punto: sì, io non ho bisogno di un uomo. Io ho bisogno di un padre.

Ma sono così dannatamente assennata e brava nelle cose che faccio e perfezionista e lungimirante e cazzo ho sempre ragione io.
Alla fine di ogni mio rapporto sono IO che gestisco tutto.

Mi chiedono dove andiamo, cosa facciamo, a chi chiediamo informazioni se ci siamo persi, che strada fare, cosa mangiare, il film da scegliere, TUTTO. Pendono dalle mie labbra.

E' una vita di responsabilità, di sforzi. Sarebbe facile delegare agli altri.

Io non sono assolutamente il tipo di donna-comandante, quella con le palle.
E allora mi chiedo PERCHé nella mia vita finisco sempre per essere quella che guida, un punto d'appoggio, quando invece vorrei essere trascinata, condotta.

Sì, mio caro strizzacervelli, io non ho bisogno di un uomo.
Ho bisogno di un padre. Qualcuno che si curi di me, qualcuno che sappia amarmi con le parole, prima ancora che con il corpo. Qualcuno che sappia trasformare la rabbia in lacrime, e poi in carezze amorevoli, dedizione, appartenenza, fiducia.

Ma ormai, temo non esista.

Postilla: sprazzi di vita quotidiana in concreto (ovvero, no seghe mentali):

Questo w-end, partiremo per il lago. Significa che:

- IO ho trovato la location. Impresa più che impossibile, visto che in alta stagione mi serviva un albergo a poco prezzo, comodo, che ci affittasse una sola notte (per di più di sabato), che accettasse i cani.

- IO devo pulire casa alla velocità della luce nella pausa del lavoro in modo che non mi salti il w-end di pulizie

- IO devo rompere le scatole affinché il mio partner vada in cantina a prendere il trolley

- IO devo preparare il trolley, nonché l'attrezzatura da spiaggia, la borsa del cane ecc., decidendo cosa portare per tutti

- IO devo organizzare pure il pranzo di domani, visto che saremo in viaggio, quindi acqua, panini, crocchette per il cane (+ ciotole varie).

- IO devo stampare la mappa del viaggio.

IO non sarei un egocentrica. Quindi, come mai tutti questi IO??? :(

 
 
 

Post N° 197

Post n°197 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Nereide_81

un attimo di relax, se così si può chiamare con questo caldo...!

così i pensieri volano.

pensavo all'unico uomo che, in età adulta, mi ha spiazzato. Si chiama M., è croato, capelli rossi, occhi chiari. Non proprio bellissimo, vestito un po' bizzarro, ma decisamente affascinante. Con un anno in meno di me, oltretutto.

Unico neo: alle riunioni di redazione si palesò l'attenzione verso di me del suo migliore amico. Brutto, pagliaccio, e viscido. Mi scrisse anche una mail d'amore, cose da far rabbrividire, e, oltretutto, con quel suo continuare a riempirmi di battute su quanto fossi il suo tipo davanti a tutti mi metteva non poco in imbarazzo, e mi negava ogni occasione di approcciare l'altro.

Un giorno, M. mi capitò in negozio. Tum-tum, tum-tum, sentivo il cuore esplodermi  nel petto. Era da solo! La perfetta situazione per scambiarci due chiacchiere. Mi disse che non sapeva che lavorassi lì...ecc.ecc. Mi appoggiai al bancone. Fissando il vuoto, probabilmente. Risposi qualche stronzata che non so ripetere (non perché non me la ricordi, ma mi manca il coraggio), poi mi spiegò che anche lui lavorava in un negozio lì vicino.

"Passerò a trovarti", feci io, prima che se ne andasse.

Scema! Mi ripetevo nella testa. Dov'erano finiti tutta la mia sfacciataggine, il gioco, le movenze, gli sguardi, le battute ficcanti, dove??? Dov'ero finita io stessa???

Seguirono stupide passeggiate con una sigaretta davanti a quel cazzo di negozio sbirciando dalle vetrine, senza avvistarlo nemmeno una volta. Seguirono numerosi pensieri su cos'avrei potuto dirgli. L'idea più gettonata era quella di farmi trovare con un libro di fiabe in mano, incrociarlo "per caso" tra gli scaffali e chiedergli: "volevo un consiglio...le hai mai lette?"...e intavolare così un discorso su quanto mi piacciano le fiabe. Visto che al giornale scrivevo recensioni su tutti i film horror che mi bevevo, e che adoro. Era carino, fargli sapere che non sono solo un'amante degli stracciabudella.

Sono passati anni, e non mi ricordo più nemmeno che faccia avesse.

Perché non ci sono mai più entrata, là dentro.
Ma, a modo suo, è stata un'esperienza unica, affascinante.
Oggi mi viene da ridere.

 
 
 

Post N° 196

Post n°196 pubblicato il 18 Giugno 2008 da Nereide_81

Questo post è per me.

Credo che il mio anno sia cominciato nel gennaio del 2007. Vedo il periodo fino ad oggi come un unicum, irripetibile e veloce, veloce da stordirti, come piace a me.

Comincia col viaggio con Bad a Genova. Era certamente una pazzia, e mi strideva.

Durante tutta la strada non abbiamo avuto niente da dirci, poi, tra quei vicoli, abbiamo litigato pesantemente. Ho pianto, di rabbia, di delusione verso me stessa. Ho pianto tra i vicoli di Genova, mi sono fermata davanti al Mc Donald's. Poteva sembrare uno di quei film neorealisti italiani, uno schifo insomma. Io, un'attrice consumata e disfatta.

Mi ha preso il viso, tra le mani, accorgendosi come sempre troppo tardi di avermi fatto male. Bad era così, balzava da un umore all'altro, riempiva di sé tutto, come la pioggia. Era il cattivo tempo e il sereno.

Infatti la notte abbiamo fatto l'amore, in quel suo modo perverso. Aveva sempre una sorpresa, nel cassetto.

Comunque, eravamo alle battute finali, ma non potevo saperlo, nemmeno quando, al telefono, ci siamo detti quell'ultimo "ciao". Chi poteva immaginarlo? Era finita e riiniziata così tante volte, ormai sembrava una malattia del sangue.

E invece, grazie a Dio, ho avuto scampo.

Glass l'avevo già conosciuto. Ma nelle pause con Bad c'erano stati molti altri uomini, e quindi non pensavo di certo che potesse essere proprio lui.

Invece lo era. Lui.
Farci l'amore era un gioco interessante, mi piaceva. Mi piaceva che fosse tenero e io morbosa, sì, molte volte ero incattivita, mi sentivo aggressiva, volevo fare l'amore a lungo, ancora e poi ancora. Un paio di volte mi sono sentita male, disperata, dopo, ma lui non lo sa.

I primi mesi erano così. tanto da consentirmi un paio di avventure parallele, cose da una sera. Una santa non lo sono mai stata.

Intanto Glass mi aveva regalato un anello con un solitario enorme e purissimo, ma non l'ho voluto. Non sono mai stata una materialista, e comunque ero ancora pronta alla fuga.

Non so cosa sia successo dopo.
So che, una sera, è cambiato tutto.

Perché Glass è tanto duro e autoritario col mondo, quanto disarmato nei miei confronti. Pendeva dai miei sorrisi, era protettivo, mi faceva sentire l'unica donna sulla faccia della terra. Fondamentalmente, l'ho messo in un branco di troie ("amiche", per giunta) e una gli girava attorno come uno squalo che fiuta il sangue. L'ha preso per la cravatta, l'ha tirato a sé.

Ci si può innamorare di un gesto?

Lui l'ha respinta con forza, le ha detto qualcosa che non mi ricordo.

Ma resta il fatto che in quel momento mi sono accorta che nessuno me lo doveva toccare.  Che era mio, e di nessun altra. E, soprattutto, che una persona così speciale non si può lasciarla scappare.

Mi sono accorta di amarlo. Quant'è semplice l'amore, alcune volte.

Era fine marzo.
A settembre siamo andati a convivere.

Una pazzia per tutti...soprattutto per la mia pseudofamiglia.

Mi dicevano che era soltanto un modo per scappare da casa mia.

Dio solo sa da qunato volessi liberarmene, ma non era questo il motivo: con me la gente non c'azzecca spesso, e io sapevo, come lo so oggi, che Glass era l'uomo giusto.

Dal nulla, ho imparato a cucinare (incredibilmente sono bravissima, la follia aiuta), a tenere casa, a stirare una camicia (cosa peraltro difficilissima!!!).

Non sapevo fare nulla, e ora sorrido pensando alle mie prime volte davanti a una lavatrice, col libretto "l'ABC delle macchie" che avevo trovato nel detersivo.
La vita non è poesia, la vita è soprattutto questo, anche per una abituata ai salti mortali.:)

Nel frattempo mandavo avanti due lavori,  e mi laureavo.

A una settimana dalla laurea ho trovato un lavoro nuovo, impegnativo, all'inizio è stato un grande dispendio di energie.

Anche oggi, in verità.

Ora purtroppo sto affrontando questo problema muscolare e, per me che sono una ciccetta, una cazzata come vedersi un po' di pancetta allo specchio è un terribile trauma :). Ma forse lo è ancora di più il fatto di pensare che potenzialmente si vorrebbe fare l'amore, ma non sentire quell'adrenalina iniziale che innesta il desiderio.

Non avrei mai creduto che gli ormoni significassero tanto!

Ho corso, in un anno. Non ho avuto un attimo di tregua.

Ora vorrei distendermi al sole, tra le mie montagne (che non vedrò), e riposare...

 
 
 

Post N° 195

Post n°195 pubblicato il 12 Giugno 2008 da Nereide_81

Credo che il fatto che io non scriva di questo dipenda dal mio terrore costante che qualcuno mi dica: "mi dispiace", o faccia finta di compatirmi.

Il che è aberrante, visto che quanto è vero Iddio, con le unghie e con i denti ne verrò fuori.

Ma è ancora più preoccupante che non mi venga da scrivere per paura dei giudizi altrui. Questo blog non era nato con tali intenzioni.

Sto prendendo dei farmaci molto forti, e dovrò aumentare il dosaggio di settimana in settimana per un tempo che dipenderà solo dalla capacità di reazione del mio organismo.

Non sono psicofarmaci, per una volta. Ma vorrei tanto che lo fossero.

Agiscono sul mio sistema muscolare, ma comportano conseguenze di cui le peggiori riguardano la stanchezza cronica, la diminuzione del desiderio (ben mi sta!) e l'aumento di peso.

Poi, evidentemente mi stanno trascinando di nuovo nel tunnel degli attacchi di panico, cazzo.

E quello è un tunnel dal quale è difficile uscire se si innesca il meccanismo.

Non so parlarne con nessuno.

Mi sento sconfitta, frustrata, e ho paura.

Ma ne verrò fuori.

Vorrei solo avere la tranquillità. Credo di meritarmene, un po'...

 
 
 

Post N° 194

Post n°194 pubblicato il 09 Giugno 2008 da Nereide_81

Ho dei difetti piuttosto spiccati, in verità.
Anzi, forse s'era capito già da tempo.

Sono pigra.

Sono e-bay-maniaca, passo le ore a spulciare gli oggetti più disparati.

Sono lunatica.

Sono contraddittoria, quello che ho detto un minuto fa potrebbe non andare più bene adesso.

Sono perennemente alla ricerca di qualcosa che non ho e che non è...o forse che non c'è.

Sono cinica.

Sono asociale.

Sono incapace di gestire una discussione, tendo spesso ad alzare i tacchi e andarmene, cosa che fa incazzare le persone.

Tendo altresì a rispondere con aria di sufficienza "hai ragione", mettendo il punto a discorsi in sospeso. Altra cosa che fa incazzare moltissimo le persone.

Sono incapace di reggere (fare o ricevere) discorsi buonisti, del tipo "la vita è bella, ce la farai" ecc.

Sono incapace di essere presente, scompaio e riappaio come i fantasmi. Ho bisogno di lunghi spazi di solitudine. Essere miei amici non è facile.

Mi annoio facilmente, con tutti e dappertutto. Non mi annoio solo con me stessa.

Molte volte mi lamento di non fare qualcosa, ma farla mi costa fatica. Parallelamente, quando la faccio m'è passata la voglia di farla.

Sono ansiosa.

Nei momenti di ansia tendo a dire stronzate.

Non so stare più di un'ora seduta ad un tavolo a parlare.

Allo stesso modo, odio il telefono.

Odio tante cose, a dire la verità. Che non sono compensate dalle cose che amo.

Sono schiva, eccessivamente diffidente e riservata.

Non so legarmi veramente a qualcosa o a qualcuno. In genere me ne frego di tutti.

Le battute non mi fanno ridere, in linea di massima.

Do l'impressione di stare su un piedistallo.

Dicono che voglio sempre avere ragione.

Il mio modo di fare potrebbe apparire costruito. In effetti, difficilmente mi comporto senza pensare.

Odio sbagliare, e mi colpevolizzo moltissimo.

Non mi piaccio mai. Non mi sento mai all'altezza.

Non so uscire scomposta.

Non sono ambiziosa.

Non so aggredire, e m'arrabbio con me stessa perché non so rispondere con aggressività a chi con aggressività mi tratta.

...ce ne sarebbero senz'altro molti altri.

Ma per oggi basta così.

 
 
 

Post N° 193

Post n°193 pubblicato il 29 Maggio 2008 da Nereide_81

Giulia sa come prenderli all'amo.

La pesca è una questione di alchimie, diceva il nonno.

Giulia non sapeva neanche cosa fosse, un alchimia. Era troppo piccola. Pensava che la pesca fosse una cosa di pazienza, perché il nonno stava sul molo le ore, mentre lei si annoiava parecchio. Ogni tanto stuzzicava i vermicelli nel secchio. Ogni tanto controllava i pescioloni nella cesta che ancora muovevano un po' quelle branchie.

Le dispiaceva molto. E a casa non li mangiava. Le facevano senso.

Poi Giulia divenne grande.

E il pesce cominciò a piacerle molto. Soprattutto quello che si mangia nei ristoranti.

Aveva trovato degli uomini che ce la portavano spesso. Si faceva delle grandi scorpacciate di rombi e branzini al sale, astici e scampi crudi, Saint Jacques al graten ecc.ecc.

Era una buongustaia. Anche per i vini. Giulia aveva conquistato un signore sulla cinquantina solo così, parlandogli di vini.

Ed aveva capito cosa diceva il nonno.

La pesca non è una questione di pazienza. Altrimenti non poteva spiegarsi perché, nello stesso punto, tra un pescatore con una canna iper-tecnologica e un vecchio con un fuscello, fosse il secondo a tornare con la cesta piena.

Già, la pesca era una magia.

Come l'amore.

C'era chi portava a casa ceste d'amore, e chi rimaneva sempre senza, e piangeva aspettando un destino che tardava ad arrivare.

Il cestino di Giulia era sempre pieno. Lei quella magia la conosceva molto bene. E non era merito suo. Ma dell'alchimia.

Solo che nemmeno questo bastava a renderla felice.

Anzi, più ne aveva, e più le mancava.

L'amore a qualcuno non basta mai.

Come a Giulia.

 
 
 

Post N° 192

Post n°192 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Nereide_81

 6 "cose" che mi fanno sorridere

- i cuccioli

- la carezza di mia suocera, è una sensazione nuova

...uhm, sono già in difficoltà

- le persone che dimostrano di volermi bene

- i complimenti...sorrido per l'imbarazzo

- la domenica mattina a letto

- i cartoni animati

 
 
 

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Mi dispiace, oltre ad essere socialfobica, sono fondamentalmente un'asociale. La diffidenza è una caratteristica pregnante della mia personalità. Non sono tipa da quattro chiacchiere, o frasi smielate. Scrivo perché mi fa bene, tutto qui. Non m'interessa di fare nuove amicizie. Sono una persona molto indipendente, ma fragile. Molto fragile. E forse anche molto forte. Mi piacciono le cose vere della vita. Le emozioni, la schiettezza, odio la formalità e le prese di posizione. Il virtuale è solo un modo per fare il punto della situazione.
 
 
 

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