Netra: arriviamo!

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IL solito professore di Tijuana.

VITA A PHNOM PENH – IMPERIAL GARDEN HOTEL

Venerdì 28 mattina shopping per Netra: passeggino e scarpine. La sera facciamo mangiare i 3 bimbi in hotel e andiamo con i passeggini (impossibile prendere un tuk tuk per l’ingorgo stradale che c’è davanti all’hotel) in Sisowath Quai, il lungo Mekong dove ci sono tanti ristorantini. Ceniamo alla Croisette, i bambini sono abbastanza bravi.

Sabato 29 mattinata culturale: visita al palazzo reale. Ricorda molto quello di Bangkok, anche se questo non riusciamo a vederlo bene e tutto come avevamo fatto in Thailandia!!! Visitiamo all’interno solo alcune pagode, tra cui ovviamente la pagoda d’argento, e poi ci ricoveriamo un poco all’ombra, non solo per Netra, ma anche per noi: come diceva la dottoressa per lui non c’è problema è il suo paese, il suo sole e il suo clima, siamo noi che dobbiamo stare attenti. Si diverte a dare da mangiare ai pesci nella vasca attorno al modello dei templi di Angkor Wat e poi rientriamo in hotel per il pranzo. Aperitivo/caffè con Laury & family e poi noi 3 cena da Friends, il ristorante di un’associazione che aiuta i ragazzi di strada. E’ qui che dobbiamo sperimentare il primo cambio pannolino nel bagno di un ristorante (pulito, ma veramente minuscolo) e direi superata la prova a pieni voti sia mamma e papà che bambino.

Domenica 30 decidiamo di andare qualche giorno al mare con le altre 2 famiglie, prenotiamo da lunedì 31 al Sokha Resort a Sihanoukville, un super hotel con mega piscina e bellissima spiaggia (dicono in molti). Quindi ultimi preparativi Nel pomeriggio mentre i guerrieri dormono la mamma si sacrifica nella calca soffocante e anche un po’ maleodorante del mercato russo per comperare un po’ di vestitini per Netra e non solo (anche qualche maglietta per lei!!). Poi con Nicola si compra anche vasino con orsetto e scorta di pannolini taglia L (9-14 kg), mentre la vaschetta per il bagnetto ce la lascia in eredità una mamma in partenza per l’Italia.

In hotel Netra è molto attratto dallo specchio grande che c’è in stanza, all’inizio guarda stupito la sua figura riflessa, poi si ferma sempre a guardarsi ogni volta che ci passa davanti, poi si diverte a guardarci attraverso lo specchio. Ma la sua attività preferita è senza dubbio passeggiare nelle stradine tra le villette dell’hotel guardando e rincorrendo gli uccellini che gli abbiamo insegnato a chiamare cip cip, anche se lui dice tip tip. Gli piace tanto battere le manine e vedere che volano via e talvolta di notte mentre dorme segna con il ditino, batte le manine e ride (sogna i tip tip?). Gli piace raccogliere i sassolini bianchi che stanno nei vasi di piante bordo piscina e ovviamente li consegna alla mamma per un’analisi mineralogica (tranne qualche volta – per fortuna rara - farne volare qualcuno sul pavimento in piastrelle o peggio ancora in piscina!!)

Già dopo pochi giorni Netra capisce tutto quello che gli diciamo.  Quando vuole uscire prende le sue scarpe e ce le porta. Se gli chiediamo di portarci le nostre scarpe ce le porta, se dimentica una calza e glielo diciamo torna indietro e porta anche la calza.

Imita tutto quello che vede fare ed impara velocemente. Ha visto Nicola che quando si asciuga capelli con phon se li sistema con le mani: quando li asciughiamo a lui fa lo stesso gesto. Quando gli mettiamo l’antizanzare allunga prima un braccino e poi l’altro e poi si alza i pantaloni finché non glielo spruzziamo bene anche sulle gambine.

Ride molto, si diverte quando lo facciamo giocare in piscina, con i tip tip, con i salti dagli scalini, con i palloncini. Una sera trova un lungo calzascarpe nell’armadio e inizia a giocare con i palloncini colpendoli con il calzascarpe, poi il papà tennista gli insegna il servizio e lui passa la serata a provare a lanciarsi il palloncino e colpirlo con tale “racchetta” improvvisata, quasi sempre il palloncino finisce altrove ma qualche volta azzecca il lancio e colpisce il palloncino con il calzascarpe (e per chi non ci crede produrremmo prova documentale). Piange spesso perché spesso vuole stare in braccio al papà, in piscina con il papà, in bagno con il papà, sotto la doccia con il papà, ecc.. Lo chiama dicendo “babai” che in verità non si capisce se è una storpiatura di bye bye, parolina in inglese che gli hanno insegnato in istituto, o una rivisitazione di “papa”. Comunque non disdegna anche la mammina da cui si lascia in genere vestire e imboccare. Per la verità ama molto mangiare da solo ed è anche abbastanza veloce, la sua tecnica è la seguente: con la mano destra impugna un cucchiaio che riempie colmo di riso, lo avvicina alla bocca e con l’altra mano si dà un aiutino a inserire tutto il carico in bocca, infine ultime rifiniture direttamente con le mani per inserire in bocca i granellini rimasti. Tecnica molto efficace, se non fosse per  le condizioni finali del bavaglino, della maglietta e dei pantaloncini del bambino, della tovaglietta, del tavolo, della sedia, del pavimento e di maglietta e pantaloni di mamma e papà. Ma l’importante è che mangi, sempre riso con pollo o pesce, ma non mischiati, gli piace mangiare prima l’uno e poi l’altro. Ama molto anche i cetrioli che si sgranocchia a fettine intere e ovviamente la frutta, banane, ananas, papaya, altri frutti tropicali, ma non pompelmo, arance e limoni. Un solo tentativo di dargli il latte nel biberon a colazione è fallito, per il momento soprassediamo.

LA NOSTRA PRIMA NOTTE CON LUI

In stanza si muove tranquillo con molta naturalezza. Lo prepariamo con una canottierina leggera (abbiamo la stanza 634, la stanza forno ultimo piano in fondo ad un corridoio alto forno) addossiamo il letto matrimoniale al muro e lo sistemiamo tra mamma e papà. Fa solo un piccolo frignetto, poi si appoggia con i gomitini sul cuscino come fa Nicola, la testa gli scende lentamente verso il cuscino, resiste 2 o 3 volte e si tira su di scatto, poi crolla con la testolina sul cuscino e si addormenta profondamente. Di notte si gira e rigira in continuazione e rumorosamente tra di noi, la mamma ogni volta si gira per vedere se per caso si sveglia, per timore che pianga. Ma LUI si fa una bella dormita dritto dritto fino alle 6, mentre noi praticamente non dormiamo per l’emozione di avere il nostro cucciolotto tra di noi e per vegliarlo mentre dorme come due angeli custodi venuti da molto lontano.

La mattina prima colazione classica con riso e brodo di carne, rapida visita dalla dottoressa Galina (solo un po’ di tracheite) e poi in hotel per il pranzo (ore 11). Mangia grossi bocconi uno dietro l’altro in braccio alla mamma e ad un certo punto ancora con il boccone in bocca chiude gli occhi e si addormenta. Lo appoggiamo sul lettino della piscina e pranziamo noi. Poi in stanza si risveglia ma un interessantissimo match degli australia open Zvonareva-Clijster lo stende di nuovo per un’altra oretta (eppure visto il nome – NET ra - si pensava potesse essere il suo sport !!!).

Pomeriggio bagno in piscina: come già visto in istituto (bagnetto) e al kirirom resort, gli piace molto stare in acqua e non ha paura, nemmeno quando si immerge con tutta la testa. Primo bagno con i braccioli prestati (provvidenziali, un grazie ai fornitori): nessun problema. Cena in hotel e nanna in braccio al suo papà, che è nettamente il suo preferito – al momento.

Durante la notte alla mamma sembra che non si sia mosso per niente, si avvicina per guardarselo un po’ e si accorge che invece Netra si è completamente cappottatto: ha i piedi al posto della testa!! Gli piace rotolarsi con un asciugamano (lo avevamo messo come paracolpi lungo la parete) se le mette tra le gambe, poi se lo mette addosso tipo copertina, poi se lo strofina sul viso a lungo e tutto ciò sia la sera per addormentarsi che di notte mentre dorme (è un po’ linus ricordate?).

Buona notte

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vabbe', in attesa di capire cosa sia successo e perche' siano sparite di nuovo,

intanto le ri-pubblico io qui.

il professore di Tijuana

COMUNICATO DI REDAZIONE

Solo per comunicare che dopo un’intensa corrispondenza ed una importante consulenza dell’esimio prof. RobiS della magnifica università di Tjuana abbiamo provato ad inserire le foto nel blog nell’album FOTO (vedi menu in alto nel blog).

Chi non riuscisse a vedere le foto, per favore lo scriva qui come commento. Posso provare a invitarlo come amico (tranquilli niente a che fare con la trasmissione TV, niente a che fare con FACCIA LIBRO).

Ad oggi ho inserito 4 foto del primo giorno (24.01), 4 foto del secondo giorno (25.01) e 2 foto del terzo grande giorno (26.01).

Un caro saluto a tutti

Chiara

MERCOLEDI’ 26 GENNAIO, IL TERZO GIORNO: PARTENZA DA KOMPONG SPEU E CERIMONIA A PHNOM PENH.

I sentimenti e le sensazioni della breve visita in istituto e del momento dei saluti e del distacco non si possono raccontare…

Netra quando vede muoversi il pulmann scoppia a piangere, anche grazie a Phary riusciamo a calmarlo in breve tempo. La nanni ha dato a Netra la sua macchinina preferita, quella rossa di plastica.

Al resort Netra è tranquillo e si fa un bel bagno in piscina con il suo papà. A pranzo -alle 11 -  mangia la sua grande porzione di riso e pesce in braccio alla mamma. Poi vuole aiutare la mamma, che per pranzo – vista l’ora e l’emozione della giornata – non si sente di mangiare niente più di un banana pancake (una specie di crepe), a tagliare il suo pancake con il coltello alla rovescia e con la sua forchetta poi imbocca la mamma con una tale precisione e velocità che la povera non gli tiene il ritmo. Dopo parecchi bocconi al piccolo viene in mente di provare questo pancake e sembra che gli piaccia, tant’è che una buona metà finisce in un'altra boccuccia!!!

Dopo pranzo passiamo un attimo in stanza per raccogliere le ultime cose. Per distrarlo mentre chiudiamo le valigie gli diamo in mano lo spazzolino  di mamma con il suo bel cappuccetto, dopo un secondo ci giriamo a guardarlo e lo vediamo con lo spazzolino, senza cappuccetto, in bocca e lui che tranquillamente sta facendo finta di lavarsi i denti….

Si parte quindi con il pulmino per Phnom Penh e dopo un breve tratto di attenta osservazione di tutto ciò che c’è e succede la fuori, Netra si addormenta in braccio alla sua mammina.  

Arrivati a Phnom Penh, dopo circa 2 ore di viaggio, passiamo in hotel e i due ometti vanno a farsi il bagno nella piscina mentre la femmina va a fare alcune commissioni urgenti e non prorogabili al supermercato (riserva pannolini ora che sappiamo che li porta e soprattutto la misura giusta). Alle 16.15 in punto siamo nella hall, con il piccolo, tutti vestiti da cerimonia.

CERIMONIA: qualcuno suggerisce che si dovrebbe cambiargli nome…beh non gli si può certo dare torto (e pensare che c’è pure chi si è preparato un discorso!!!!). Abbiamo letto e firmato un foglio, al bambino hanno preso le impronte di tutti i ditini, ci hanno consegnato un foglio con scritto il suo cognome e nome in caratteri khmer: Rath Nethra, sono entrati i due rappresentanti del ministero, è entrato il direttore dell’istituto, sono state fatte delle foto…ma in effetti quale è stato il  vero momento di passaggio di Netra dalla responsabilità del direttore dell’Istituto alla nostra, quando lui è diventato ufficialmente e per sempre nostro FIGLIO?? Sarà stata l’agitazione, ma sinceramente io non lo ho mica ancora capito!!! Ma in fondo che importa, adesso Netra è nostro FIGLIO !!!

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questa e' l'ultima. Roberto

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