NONNA RACHELE

APPRODO ALL' ULTIMA SPIAGGIA

Come posso farvi ridere oggi?
Invece di pescare nelle anticaglie, vi racconto cosa  è capitato nel mio recente soggiorno a Rapallo con mia cugina (vacanze natalizie 2007-08).
Prima vi descrivo la mia malcapitata compagna di bisboccia.
E’ la donna più buona, altruista, intelligente, colta senza essere saccente, che io conosca.
Avendo la fortuna di avere dieci nipoti in età scolare, si è sempre mantenuta docente anche dopo essere andata in  pensione.
Ha una grande dote, non è permalosa ed è la prima a ridere dei miei scherzi.
Dimenticavo, è anche robusta, perché da anni mi sopporta. Ma tanto, lei ha “la sindrome di Stoccolma”.
L’età delle signore non si dice,perciò non vi svelo quella attuale, però l’anno scorso mi ha invitata al suo ottantesimo compleanno.
Ci facciamo sempre le vacanze insieme e partiamo felici come i bambini delle elementari per la gita scolastica.
Mi diceva l’altro giorno che le nostre suocere erano noiose, perché parlavano solo di vestiti e di cappellini.
Le ho risposto :”Vuoi mettere noi che parliamo sempre di m…. ?“
Questo è un argomenti appannaggio dei vecchi, parlandone ognuno mette una tessera e presto sarò in grado di scrivere un trattato con le varie anamnesi , da passare ad un geriatra.
Una sera mia cugina scende a cena con due pillole, per sistemare i suoi problemi.
Io ne consiglio una , ma lei non mi bada.
Abbiamo sempre le camere vicine e il mattino presto sento lo sciacquone  e sono felice che tutto si sia risolto per il meglio.
Scendo e dico :” Andiamo a S.Michele a piedi?”  (sono 2 km).
La giornata è splendida e anche a lei piace l’idea……. Si parte , ma giunti a metà ,mia cugina ha dei sintomi preoccupanti. Dato che eravamo più vicini a S.Michele e sapendo che vi avremmo trovato un bar …proseguiamo.  Il marciapiedi è stretto, lei cammina spedita davanti a me e ogni tanto la vedevo dare un’accelerata. La vedevo cercare un viottolino,ma erano tutti scoscesi e c’era da finire in mare.
Finalmente in distanza vediamo il bar , che fatalmente si chiama in un modo che ha suscitato in noi uno scroscio di risa, con grave pericolo per lei. Si chiama L’ULTIMA SPIAGGIA.
per la fretta lei entra addirittura dal fruttivendolo confinante. Finalmente mi mette in mano borsa, pelliccia, sciarpa e guanti e si fionda nella toilette .
Non usciva più, ogni tanto sentivo tirar l’acqua e immaginavo che avesse tracimato.
Esce serissima , andiamo al banco a prendere il caffè e lei con aria molto dignitosa dice alla barista :”Guardi che io avevo un fazzolettino ma non c’è più carta igienica “. Capivo che aveva una bella faccia di bronzo perché doveva essere successo qualcosa. A distanza ragionevole , sapendo quanto avrei riso mi fa la recensione dell’avvenuto. Entrando nella toilette ha trovato una turca e poiché alla nostra età non riusciamo a stare accovacciate, ha dovuto “sparare” a mezz’aria, con conseguenze devastanti.
Aveva poi pulito tutto usando un intero rotolo di carta igienica e per non intasare, ogni tanto tirava l’acqua.
Se durante il vissuto non si è divertita, dopo abbiamo sghignazzato e ogni tanto anche in seguito, ci venivano singulti di riso.

Nonna Rachele