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Post n°11 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da non_siamo_cibo

URGENTISSIMO

Inserito il Dicembre 29th, 2008
da Rosanna Marani nella categoria Novità

URGENTISSIMO

da chiliamcisegua

i cani devono essere portati via al piu’ presto da  osteria

è una emergenza vera, immediata

sono al limite della sopravvivenza , affamati, infreddoliti, impauriti, terrorizzati

i volontari di animal liberation sono pochi e sono stremati dalla fatica, dopo una settimana di picchettaggio in cui, beffando il veterinario hanno sfamato e abbeverato quelle disgraziate creature

hanno sgomberato l’allevamento privato, 80 cani strappati dalle mani del loro carceriere, quello in casa del guberti e sono alle prese con i 250 cani del secondo allevamento

aiuto!  

mobilitiamoci, una volta tanto,ma davvero, diamo prova di essere tutti per uno e uno per tutti, sacripante!

guiberti presagendo i provvedimenti ha continuato a giocare a rimpiattino coi volontari , ripetiamo pochi a controllare due allevamenti,  e imperterrito sottrae alla salvezza, qualche disgraziato che senza scampo torna così nelle sue  mani. 

servono braccia e occhi doppi,tripli, quadrupli per non permettere a guberti di ritornare ad essere veterinario allevatore orgoglioso del suo metodo di selezione naturale!

guberti si è appellato al tar  e la stessa attesa della sentenza che può arrivare anche domani, è un pericolo per la salvezza di tutti,  ripetiamo di tutti pointer

aiutateli!

questo e’ il grido che lanciamo in soccorso di povere bestie che vedono uno spiraglio di  luce in noi e che si possono ritrovare a morire di stenti in un attimo, se non li stalliamo presto prestissimo, in una corsa contro il tempo

servono stalli, ripetiamo, chiunque abbia un posticino , chiunque voglia contribuire a formare una catena di solidarietà, si metta in contatto con lorenza o con lia, e corra a osteria, corra dai condannati a morte, offra loro un riparo, cibo e una carezza e la vita.

grazie

contattare lorenza 3802936901 e lia 3934186697 corinna 335376957

 

250 cani al freddo e gatti maltrattati allevamento ravennate

Controlli Corpo Forestale. Proprietario denunciato altre volte

RAVENNA, 29 DIC - Oltre 250 cani pointer rinchiusi al freddo, uccelli vivi usati come prede e alcuni gatti selvatici in gabbia tra escrementi e pezzi di carne putrida. E’ quanto hanno trovato gli uomini del Corpo forestale dello Stato nel corso di accertamenti in un grande allevamento di cani da caccia, in localita’ Osteria, nel Ravennate. I cani erano in condizioni igieniche precarie. Il proprietario era gia’ stato denunciato per maltrattamento di animali.

(ANSA)

 
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Allevamento Lager ravenna

Post n°10 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da non_siamo_cibo

 
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Allevamento Lager 

Post n°9 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da non_siamo_cibo

Pubblichiamo con molto piacere un comunicato con foto shoccanti!

I volontari di Animal Liberation, per il secondo giorno consecutivo, hanno sfamato e abbeverato i cani dell’allevamento E.N.C.I. di Giorgio Guberti e censito presenti nella struttura, tra cuccioli e adulti, 250 individui.
L’associazione Animal Liberation chiede al Sindaco, in base agli obblighi incombenti del D.P.R. 31/3/79 e all’USL per le sue specifiche competenze:

a) l’immediato intervento per effettuare le cure necessarie ai cani che mostrano evidenti patologie;

b) di consentire ai volontari delle associazioni animaliste l’accesso, al fine di poter continuare a somministrare agli animali cibo e acqua, di cui sono completamente privi, nella struttura fuori legge sia penalmente   che amministrativamente;

c) di inviare proprio personale per rimuovere le stratificazioni di deiezioni e feci e di bonificare il terreno paludoso, nonche’ dotare gli animali dei ripari adeguati previsti dalla legge, cosa della quale sono del tutto privi;

d) di programmare immediatamente in collaborazione con le associazioni animaliste un  piano di adozioni delle decine di cuccioli segregati in umide celle di cemento al buio, pavimentate di deiezioni degli stessi.

Animal Liberation

Presidente nazionale Animal Liberation:
Lila Casali: 340-1487067

Vicepresidente Animal Liberation:
Serena Sartini: 338-6606923

Lorenza Cevoli: 380-2936901

Email: info@animalliberation.it














 
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Allevamento "Lager" a Ravenna

Post n°8 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da non_siamo_cibo

Allevamento lager di Giorgio Guberti di Ravenna posto sotto sequestro dai NIRDA

Inserito il Dicembre 29th, 2008

Stamattina 29 dicembre 2008 l`allevamento di Guberti di Ravenna è stato posto sotto sequestro dal NIRDA.

Si invitano rifugi e associazioni a ospitare i cani e ad accoglierli se hanno posti disponibili.

Preghiamo di segnalarci al più presto le disponibilità, è molto urgente; più ne portiamo fuori SUBITO, più ne salviamo!

Sono quasi tutti cani adulti.

Chi potesse ospitarli, chiami subito il numero 380 2936901

 
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Comunica Stampa del Comune di Modena

Post n°7 pubblicato il 22 Aprile 2008 da non_siamo_cibo


CANILE ABUSIVO DI VIA NONANTOLANA, DIBATTITO IN CONSIGLIO


Le risposte dell’assessore alla Polizia Municipale Monticelli a 3 interrogazioni.

"A inizio 2008, dopo diverse segnalazioni, Polizia Municipale e Servizio veterinario sono intervenuti con sopralluoghi nell'ex allevamento cani di via Nonantolana. Hanno riscontrato un reato edilizio, trovato le carcasse di alcuni cani e due microchip.

L'informazione è stata trasmessa alla Procura della Repubblica, con l'ipotesi di reato di maltrattamento e uccisione di animali,

mentre la Polizia Municipale sta procedendo in merito all'abuso edilizio".

Lo ha detto l'assessore alla Polizia Municipale del Comune di Modena Gualtiero Monticelli rispondendo in consiglio Comunale a 2 interrogazioni sull'argomento, presentate da Ercole Toni (Pd) e Dante Mazzi (Forza Italia - Pdl).


Il consigliere di Modena a colori Baldo Flori, firmatario di 2 interrogazioni, ha rinunciato a presentarle, affermando: "esiste un assessore e mezzo che si occupa di questo tema, mi riferisco a Giovanni Franco Orlando con delega all'Ambiente e Mauro Tesauro che si occupa di Diritti degli animali.

Non ritengo perciò opportuno che sia l'assessore alla Polizia Municipale a rispondermi, e ripresenterò la mia interrogazione in altra data".


Il consigliere Pd Ercole Toni si è detto "parzialmente d'accordo" con il collega Flori e ha poi presentato la propria istanza evidenziando: "tutto fa pensare che quegli animali trovati in via Nonantolana siano stati maltrattati.

I firmatari di questa interrogazione si sono resi più volte protagonisti, negli ultimi anni, della difesa dei diritti degli animali".

Toni, la cui interrogazione era sottoscritta anche dai colleghi Fausto Cigni (PD) e Achille Caropreso (Indipendente), ha ricordato un sopralluogo svolto personalmente sul posto lo scorso 21 febbraio.


Il consigliere Dante Mazzi (Forza Italia - Pdl) ha presentato l'interrogazione firmata anche dai colleghi Andrea Leoni e Mario Tamburi.

Mazzi ha ribadito che "a questa interrogazione doveva rispondere il titolare dell'assessorato Ambiente e Diritti degli animali" e ha affermato di essere in possesso di materiale fotografico "che dimostra come le condizioni di degrado rilevate mesi fa in via Nonantolana siano rimaste invariate".


L'assessore Monticelli ha poi precisato:
"l'ufficio Diritti degli animali del Comune di Modena ha svolto, insieme al Servizio veterinario dell'Ausl, un primo sopralluogo nell'allevamento cani di via Nonantolana nel 2002, riscontrando la presenza di 26 cani.

La struttura si configurava come allevamento non autorizzato e l'Ausl impose l'adeguamento o il trasferimento di alcuni cani, in modo che rientrasse nella categoria degli allevamenti amatoriali.
Successivi controlli non hanno evidenziato condizioni di malessere dei cani presenti e alcuni decessi sono stati regolarmente comunicati.

A fine 2005, dopo l'abbandono dell'area da parte dell'allevatore, il proprietario dell'abitazione si è rivolto al settore Ambiente per chiedere la rimozione dei rifiuti e del materiale abbandonato, che l'ex allevatore non ha però portato a termine".

L'assessore Monticelli ha proseguito spiegando che "da molti anni il Comune di Modena dedica grande attenzione ai diritti degli animali, con un apposito ufficio, nonostante l'arretratezza della legislazione nazionale in materia. In caso di maltrattamenti, l'ufficio deve segnalarli a chi ha competenze di polizia giudiziaria.

Ora, l'abbattimento delle strutture abusive, i modi e i tempi, saranno legati ai procedimenti giudiziari in corso, che sono coperti da segreto istruttorio. Questa esperienza", ha concluso l'assessore, "ha evidenziato l'utilità di più stringenti forme di collaborazione fra Settore Ambiente, Polizia Municipale e Servizio veterinario.

È nostra intenzione migliorare e ottimizzare le procedure per agire più rapidamente".


Achille Caropreso, indipendente, è intervenuto nel dibattito chiedendo lumi sul "groviglio di eventi che hanno portato a questa situazione molto incresciosa. Credo che degli animali ci si debba occupare 365 giorni l'anno, non soltanto quando si vede un servizio sugli animali trasportati in condizioni disperate o sui cuccioli di foca uccisi barbaramente.

Possono inoltre esserci, anche nella nostra città, spazi in cui vengono custoditi animali poi destinati ad attività illecite. L'animale è un essere vivente e dobbiamo vegliare per interrompere le loro sofferenze inutili".


Mauro Tesauro dei Verdi ha puntualizzato: "non ho nulla, in questo caso, contro la presenza dell'assessore Monticelli. Come consigliere incaricato, la struttura che ho a disposizione coincide con me stesso e la mia bicicletta.

La nostra città non fa una bella figura in questa situazione.

È sconcertante che in questa vicenda, come in altri casi che riguardano l'ambiente e il benessere animale, si debba confidare più sui volontari che sugli istituti preposti.


Baldo Flori di Modena a Colori ha annunciato: "presenterò un'altra interrogazione per avere finalmente le risposte cui abbiamo diritto" e ha rilevato che "la ricostruzione dell'assessore è stata molto confusa. Sembra che di questa grave vicenda non stiano emergendo i responsabili. La vicenda è stata gestita male, per negligenza, incuria o incapacità. È necessario che capiamo meglio cosa è accaduto riprendendo l'argomento con l'assessore competente".


Toni ha ribadito: "non ho nessuna remora sull'assessore Monticelli, ma credo sarebbe stato meglio avere la risposta dell'assessore all'Ambiente Orlando. Alcune domande rimangono sospese nel limbo delle risposte mai date. Condivido perfettamente la relazione del consigliere Caropreso e non mi ritengo soddisfatto delle risposte avute".


Mazzi ha sottolineato: "oggi abbiamo appreso che esiste una nuova delega, quella di portavoce di altri assessori o lettore di risposte preconfezionate. Sul tema dei microchip e sul passaggio di accesso a proprietà non ci sono state risposte soddisfacenti".


L'assessore Monticelli ha replicato: "la responsabilità penale e amministrativa di quello che è accaduto è dell'allevatore. Noi abbiamo fatto tutto quello che era direttamente di nostra competenza e ora la vicenda è in mano alla magistratura. Non so cosa sia successo in quel canile, ma sarà la magistratura a fare luce su questi fatti. Anche per quanto riguarda i microchip ci sono indagini in corso. Chi ha commesso reati dovrà risponderne".

 
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In Giro per L'Italia - altre disavventure

Post n°6 pubblicato il 12 Aprile 2008 da non_siamo_cibo

Da: Sezione Massa Carrara ANTA onlus [mailto:massacarrara@...]
Inviato: lunedì 7 aprile 2008 12.57
A: 'Vicepresidente Nazionale ANTA onlus'
Oggetto: Comuncato Stampa:Massa(MS)- Cani deportati e gare d'appalto

 

COMUNICATO STAMPA

Massa

Gare d´appalto al ribasso e cani deportati come pacchi postali

Richiesta al Comune per fare annullare la gara d´appalto

 

Forse ai più questa cosa non interesserà, ma a chi lotta per il rispetto dei loro diritti e per chi li ama incondizionatamente e per l´affetto che ti danno, quello che sta succedendo importa, e anche parecchio.

Stiamo parlando dei nostri amati amici quattrozampe e in particolare di cani, che oramai sono presenza fissa in quasi tutte le case degli italiani.

Purtroppo però esiste una piaga chiamata "randagismo", e il nostro Comune non ne è esente.

 

Da quando questa associazione è nata nel 2005 si è prefissata lo scopo di creare una struttura per raccogliere i cani abbandonati sul territorio e soprattutto di riportare a casa i 110 cani che vengono "ospitati" in un canile privato in quel di Reggio Emilia.

La cronaca ci rende sempre più noto che la maggior parte di questi canili privati, nati come funghi in questi ultimi anni, siano anche dei lager ben dimostrati dai fatti,  e in maggioranza dei semplici contenitori per far soldi.

 

A Massa il 31 dicembre è scaduta la convenzione con il canile di Reggio Emilia, di conseguenza è stato aperta un´altra gara di appalto, dove notiamo stranamente che non hanno partecipato associazioni animaliste ne gestori privati della toscana, ma solo tre canili di fuori regione e nessuna associazione. Teniamo a precisare per l´ennesima volta che l´associazione di per sé contraria a questa "deportazione" di cani in canili privati fuori regione, per gli ovvi motivi citati qui sopra, visto che non viene garantito il benessere psico-fisico dell´animale e nessuno lo verifica, vista la lontananza dai Comuni affidatari, e soprattutto l´impossibilità di poter fare adottare i cani ospitati ai cittadini massesi, sempre per ovvie ragioni, ha sempre espresso agli amministratori locali il suo dissenso, proponendo soluzioni valide,come la realizzazione del famoso "canile di costa"  ma fino ad oggi andate nel dimenticatoio.

 

Oggi  ci troviamo a constatare che i nostri timori sono ancora più fondati. Dobbiamo fare una premessa i cani alloggiati a Reggio Emilia costano al Comune di Massa EUR 1.80 più IVA al 20%, ovviamente il prezzo si riferisce a tre anni fa quando il gestore ha vinto la gara d´appalto. Adesso è ovvio pensare che se tre anni fa la cifra era quella, visto i rincari degli ultimi anni, soprattutto del carburante e del costo della vita, che vanno ad incidere sui prezzi dei prodotti utilizzati per accudire e mantenere i cani è ovvio pensare che il prezzo a cane/die sarebbe aumentato e non sceso.

Difatti la base d´asta del Comune partiva da 3,00 cane/die per tre anni, perciò si era previsto l´aumento, ma la cosa sconcertante è che l´unico pensiero del Comune è stato quello di pensare a risparmiare, infatti si aggiudicava la gara solo ed esclusivamente  chi presentava il prezzo più basso. E il benessere degli animali dove lo lasciamo? E se il prezzo è al ribasso chi ci garantisce che non paghino gli animali il risparmio ottenuto? C´è da dire inoltre che i Comuni su questo punto si affidano ad autocertificazioni presentante in sede di gara da chi partecipa, perciò niente viene verificato direttamente e quindi, se la documentazione presentata è in regola l´unica cosa che conta è il prezzo offerto.

 

Carissimi cittadini amanti degli animali e per tutti coloro che hanno un occhio sensibile, la gara d´appalto, ben visibile sul sito del Comune di Massa,

(http://portale.comune.massa.ms.it/?q=node/217 ) è stata vinta per la gioia dei nostri amici pelosi, che sicuramente staranno scodinzolando dalla gioia al pensiero di essere di nuovo deportati, da un allevatore di Parma - Dott. Bocchi che ha offerto un prezzo di  EUR 1.40 cane/die, e dove in internet si può trovare diverso materiale di altre associazioni sul conto di questa persona e del suo canile che fanno pensare che questo canile non sia adeguato e confacente per mantenere un tenore di vita quanto mai decente degli animali ospitati,  si fa notare inoltre che l´attuale affidatario, Balugani,  ha dato un prezzo di EUR 2,05.

 La domanda sorge spontanea, ma se tutto è in aumento, come è possibile ribassare un prezzo che era di per se già contenuto tre anni fa ( EUR 1.80)? Infatti ci sembra più legittimo il prezzo presentato dall´attuale gestore che si è dovuto adeguare al crescente costo della vita.

 

Chi farà le spese di tale ribasso? Il Comune si è fatto questa domanda prima di aggiudicare la gara? Quei poveri 110 cani che presto verranno deportati come pacchi postali da un canile ad un altro avranno la garanzia di ricevere tutte le cure del caso? Che non è solo somministrare loro del

cibo qualunque, ma cibo adeguato e di buona marca e adatto alle varie patologie presenti ai vari tipi di cani, cure veterinarie adeguate ad ogni singolo cane, struttura che presenti almeno gli

standard per garantire il benessere dell´animale, pulizie giornaliere e igiene, sgambatura dei cani per evitare stress da degenza in canile, un insieme di cose che con EUR 1.40 è possibile garantire?

Rammentiamo inoltre che questi sono canili privati e non accolgono gli animali perché li amano spassionatamente, ma solo per avere anche un guadagno, perciò da 1.40 EUR è ovvio che dobbiamo anche decurtare la quota di guadano del gestore, a meno che non sia un santo benefattore!

 

Da nostra esperienza, come associazione attiva su tutto il livello nazionale,  siamo arrivati alla conclusione che per garantire un standard decente ai cani ospitati nei canili non è possibile scendere sotto i 2 euro e cominciano ad essere pochi anche quelli. Quindi concludiamo con il chiedere al Comune di Massa, in primis al Sindaco, di annullare la gara d´appalto, facendo un atto dimostrativo di buona volontà e di rispetto verso i diritti degli animali,  lasciando i cani dove si trovano attualmente ed accettare l´offerta dell´attuale gestore di 2,05, che ci sembra più conforme e dove i cani da nostra verifica personale effettuata non molto tempo fa, vengono custoditi in maniera decente. Evitando ai cani, ripeto sono 110, la deportazione di massa con conseguente stress psico-fisico, in una struttura che non sappiamo cosa garantisce a quel costo.

 

Siamo anche disposti a muovere una petizione popolare via web tramite i nostri canali informativi a livello nazionale per cercare di annullare la gara e crediamo che la partecipazione possa essere numerosa.

 

 

Massa, 07 aprile 2008

 
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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 15 Marzo 2008 da non_siamo_cibo

                                                                     

                    Comune di Modena

        Consiglio Comunale

 

        Gruppo Consiliare Modena a Colori

 

Modena 16/2/2008

                                                        

 INTERROGAZIONE  L’Ufficio Ambiente e l’Ufficio Diritti Animali del Comune di Modena erano al corrente della situazione del canile abusivo di via Nonantolana ove sono state ritrovate le carcasse di cani in vecchi box dimenticati? Perché nessuno è intervenuto nemmeno dopo che è uscita la notizia sulla stampa per rimuovere i resti degli animali?

 

 Sulla stampa locale è stato denunciato il ritrovamento di quattro carcasse di cani ritrovate in vecchi box “abusivi e dimenticati” in via Nonantolana a Modena. L’articolo pubblicato cita testualmente

 

“i residenti parlano malvolentieri anche perché si sentono abbandonati «Abbiamo telefonato molte volte in Comune e alle associazioni degli animali – spiega una giovane mamma- ma non è mai venuto nessuno. Eppure il problema lo abbiamo segnalato molte volte alle autorità. Niente di niente» (omissis) A poco a poco, parlando anche con le guardie GEV, si capisce che la situazione di quel canile era nota a chi si occupava di animali in Piazza Grande, ma era sospesa in una specie di limbo a tempo indefinito”

 

Gli  Uffici preposti alla tutela degli animali di questo Comune erano davvero a conoscenza della deprecabile condizione in cui vivevano quegli animali? Se avevano queste informazioni perché non sono  intervenuti, evitando a quei poveri animali la terribile morte cui sono andati incontro? In caso contrario   perchè non hanno almeno  smentito le notizie comparse sulla stampa ?

 

Eppure la Giunta non fa che vantare quanto sia sensibile alla tutela degli animali, e non bada a spese quando si tratta di garantire il benessere animale all’interno del Canile Intercomunale (come abbiamo visto nell’ultimo anno), e per questi cani invece ? A loro non doveva essere garantito lo stesso benessere?

 

Invece, a quanto emerge dalla stampa, non solo sono stati ignorati a tal punto che sono morti di fame e di sete, costretti in una situazione di degrado vergognosa ma sono stati dimenticati anche da morti.

 

Infatti a distanza di qualche settimana dalla pubblicazione del primo articolo, i resti degli animali sono ancora lì. Perché chi di dovere non è intervenuto nemmeno per recuperare le carcasse? Non era forse un gesto di rispetto nei confronti degli animali in primis e dei numerosi cittadini modenesi che sono sensibili alle problematiche animaliste ?

 

Baldo Flori        Paolo Ballestrazzi        “Modena a colori”

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 13 Marzo 2008 da non_siamo_cibo

 

 

 

Comune di Modena

Consiglio Comunale

 

Gruppo Consiliare

Modena a Colori

 

Modena, 04.03.2008

 

Al Sig. Sindaco

 

Al Sig. Presidente del

Consiglio Comunale

 

 

INTERROGAZIONE

 

 

Oggetto: Perché ad oltre un mese dal ritrovamento delle carcasse in un canile-allevamento abusivo alle porte di Modena l’Ufficio Diritti Animali non ha svolto o fatto svolgere la più semplice delle indagini volta a verificare chi fosse il proprietario degli animali? Perché la ricerca dei microchip è stata eseguita dalla Polizia Municipale insieme ai volontari del Centro Soccorso Animali e non dall’ufficio comunale espressamente preposto a tale tipo di attività?

 

 

I sottoscritti Consiglieri Comunali

CONSIDERATO

·           quanto dichiarato dalla Responsabile dell’Ufficio Diritti degli Animali, istituito presso il Comune di Modena ,ad un telegiornale locale, nel quale evidenziava che si cercava di risalire al proprietario dei cani , di cui si sono trovate recentemente le carcasse, attraverso indagini eseguite a Bologna presso un Centro veterinario per determinarne la razza;

·           che, da anni, i cani devono essere, per legge, chippati ed iscritti all’anagrafe canina, dove ad ogni microchip corrisponde il proprietario dell’animale;

·          che la ricerca dei microchip sul luogo di ritrovamento delle carcasse sarebbe stata il metodo più semplice e senza costi per individuare in tempi brevissimi il proprietario e presumibile responsabile della morte degli animali;

·          che tale indagine (che darà la certezza su chi fosse il proprietario dei cani) è stata svolta solo grazie alla disponibilità del Centro Soccorso Animali che ha segnalato tale possibilità e affiancato la Polizia Municipale di Modena;   

·          Che era compito dell’Ufficio comunale preposto alla tutela degli animali dare una risposta precisa e in tempi rapidi per far chiarezza su quanto accaduto ai cani e sui responsabili della morte, nonché di intervenire ancor prima per impedire che si giungesse alla loro morte;

 

CHIEDONO DI SAPERE

·           Perché tra il 2002 ed il ritrovamento delle carcasse (ad oltre sei anni di distanza) non è stato svolto  alcun controllo per appurare la situazione che  sicuramente non si è mai mostrata ottimale per i cani presenti.

·          .Se l’allevamento aveva le necessarie autorizzazioni stante il numero di animali presenti

·          Se è stata utilizzata la massima diligenza e competenza da parte dell’Ufficio Diritti Animali nella gestione della procedura di identificazione dei cani e, dunque, del loro proprietario e probabile responsabile

·          Come è possibile spiegare il grave ritardo nella rimozione delle carcasse degli animali con una “confusione sulle competenze” e una “dimenticanza”? Non era compito istituzionale dell’Ufficio Diritti degli Animali intervenire ed attivarsi immediatamente dopo la prima segnalazione? Perché c’è stato bisogno di una denuncia da parte di un’associazione animalista ad un giornale locale per far interessare l’Ufficio comunale preposto?

Con il dovuto ossequio.

 

                                                                                                         

 

Baldo Flori                         Paolo Ballestrazzi       

 

 

 

 

 
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Interrogazione Canile Lager Modena

Post n°3 pubblicato il 13 Marzo 2008 da non_siamo_cibo

Gruppo Consigliare PD

                                                                                  Al Presidente del Consiglio Comunale

                           Cottafavi Ennio

 

                                                                                  Al Sindaco di Modena

                                                                                                             Pighi avv. Giorgio

 

                                                                                  All’Assessorato di competenza

 

 

Oggetto: Canile lager Via Nonantolana

 

 

Interrogazione:

 

 

I Sottoscritti Consiglieri Comunali sono stati informati da alcuni rappresentanti delle associazioni per la tutela degli animali dell'esistenza in Via Nonantolana, al civico 787 di una struttura fatiscente adibita a “ricovero per animali”, al cui interno sarebbero state rinvenute carcasse di animali (perlopiù identificati come cani) in stato di vera e propria mummificazione.

 

Il Consigliere Ercole Toni, in data  16 Febbraio 2008, si è portato sul posto e ha potuto constatare la veridicità di quanto a lui dichiarato.

Infatti in cinque box erano ben visibili carcasse di animali ormai in stato di mummificazione avanzata, di cui probabilmente quattro appartenenti a cani di media taglia e uno di piccola taglia, pur essendo molto difficile il riconoscimento in quanto per una carcassa era rimasto solo polvere e un piccolo teschio.

 

Tutto attorno (area esterna) e in prossimità dei corridoi di accesso ai box venivano rinvenute caterve di rifiuti, oltre a numerosi (circa una quarantina) sacchi contenenti sostanze non identificabili, oltre che una miriade di buste molto probabilmente contenenti mangime di vario genere in stato di putrefazione.

 

Raccogliendo informazioni sul posto è stato rilevato che alcune persone pur non sapendo indicare né la proprietà né la causa della morte degli animali, erano comunque concordi nell'affermare che tale stato di cose durava da circa tre anni, e che varie erano state le segnalazione da loro inviate alle Autorità preposte.

Gli interroganti chiedono se l'ufficio Diritti degli Animali del nostro Comune fosse a conoscenza della situazione sopra illustrata, in quanto comparsa su un giornale cittadino da almeno tre settimane.

 

Chiedono inoltre per quale ragione non si sia provveduto al sequestro e rimozione delle carcasse, se sia stata presentata regolare denuncia all'autorità giudiziaria e quale

azione sia stata intrapresa a carico della proprietà, al fine di “normalizzare” l'area in questione e togliere tutto quel materiale di risulta; materiale che attualmente può solo servire ad alimentare i numerosi ratti  che sono stati avvistati in zona e segnalati più volte al Consigliere Toni dai residenti.

 

Gli interroganti sono consapevoli che gli uffici di competenza hanno tempi non celeri per un intervento di recupero iniziale di parti degli animali deceduti, al fine di stabilirne la taglia, la razza ed eventualmente le cause o il periodo della morte.

Si chiedono tuttavia cosa si aspetti a togliere le carcasse mummificate, mettendo fine a queste “visioni”, non certamente degne di un popolo civile, tanto meno dei cittadini Modenesi. 

 

Chiedono altresì che si provveda senza indugi allo smaltimento dei sacchi contenenti quelle sostanze di natura sconosciuta, ma che costituiscono certamente cibo a volontà per i grossi ratti che infestano la zona, indipendentemente dalle competenze di rito. Tutto questo deve essere prioritario per la salvaguardia della salute pubblica, prima di tutto quella dei residenti.

 

                                                                       I Consiglieri Comunali

 

                                                                       Ercole Toni             PD

                                                                       Fausto Cigni            PD

                                                                       Achille Caropreso Gruppo Indipendente

 

 

 

 

Modena, 25 Febbraio 2008                                                   

 
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Interpellanza Canile Lager MODENA

Post n°2 pubblicato il 13 Marzo 2008 da non_siamo_cibo

Comune di Modena

Consiglio Comunale

 

Gruppo Consiliare

FORZA ITALIA - PdL

 

Modena,  10 marzo 2008

 

Al Presidente del Consiglio Comunale

 di Modena

SEDE

 

Al Sindaco del

Comune di Modena

SEDE

 

Canile abusivo di via Nonantolana n.787 dove sono state rinvenute le carcasse di alcuni cani: quali sono le responsabilità del Comune di Modena, ente proprietario del terreno sul quale la struttura è stata costruita?

  

INTERPELLANZA

 

I  sottoscritti Dante Mazzi, Andrea Leoni e Mario Tamburi, consiglieri comunali del Gruppo Forza Italia-PdL,

 

premesso

che dalle dichiarazioni della Responsabile dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Modena è emerso che negli anni 2001-2002 sono stati compiuti sopralluoghi nell’allevamento-canile abusivo in cui sono state recentemente trovate le carcasse di diversi cani e che all’allevatore erano state date delle prescrizioni da seguire per adeguare la struttura al numero di cani presenti;

 

osservato

- che dalla documentazione acquisita presso il Catasto Terreni del Comune di Modena risulta che il terreno sul quale insiste questa struttura un tempo adibita ad allevamento è di proprietà del Comune di Modena;

- che non risulta sia mai stata rilasciata alcuna concessione per l’utilizzo di tale terreno;

- che in quella struttura abusiva, al momento del sopralluogo eseguito dall’UDA del Comune, era detenuto un numero di cani tale per cui la struttura si mostrava inadeguata, tanto che furono ordinate alcune prescrizioni di adeguamento;

 

valutato

che nel corso del sopralluogo effettuato dall’UDA del Comune di Modena avrebbe potuto ed anzi dovuto segnalare l’abuso edilizio riscontrato agli uffici del Comune interessati al fine di accertare se l’allevatore avesse ottenuto regolare concessione per l’utilizzo dell’area e, soprattutto, se la struttura fosse conforme alla normativa in campo di edilizia e urbanistica;

 

ricordato che

-  per anni è dunque stata svolta un’attività lucrativa (allevamento e vendita cani) in una struttura abusiva costruita su un terreno di proprietà del Comune di Modena;

- che  tale situazione di illegittimità è stata avvallata dal comportamento dello stesso Comune, nella persona della Responsabile dell’UDA che, dopo il sopralluogo eseguito insieme all’ASL, ha dato prescrizioni per l’adeguamento della struttura senza segnalare la situazione di abuso agli uffici competenti;

- che in quell’allevamento abusivo costruito su terreno del Comune sono morti almeno cinque cani e che il Comune, in qualità di proprietario del terreno su cui sorge tuttora la struttura, potrebbe essere ritenuto quantomeno corresponsabile per una carenza di vigilanza e controllo;

 

INTERPELLANO

il Sindaco per sapere:

 

1. se conferma che il terreno sul quale sorge la struttura di allevamento abusivo è di proprietà del Comune di Modena;

 

2. se è mai stata conferita concessione per l’utilizzo del terreno all’allevatore che ivi svolgeva la propria attività;

 

3. se nel 2001-2002, al tempo del controllo da parte dell’UDA vi erano i presupposti per qualificare l’attività svolta nella struttura come allevamento a fini di lucro e qual’era il numero delle fattrici (intese come ceni femmine non sterilizzate) e dei cuccioli presenti; 

 

4. se nel corso dei sopralluoghi effettuati, oltre alle prescrizioni per l’adeguamento della struttura, siano state applicate sanzioni e se è stato appurato o meno che l’allevatore avesse la necessaria autorizzazione;

 

5. se la Responsabile dell’UDA ha inoltrato una segnalazione per l’abuso edilizio ai competenti uffici comunali o all’autorità;

 

6. perché sono state date prescrizioni di adeguamento di una struttura abusiva, peraltro utilizzata per attività lucrativa, che sorgeva su terreno demaniale e in assenza di concessione. Non si  ritiene che tali prescrizioni fossero illegittime visto che la struttura nemmeno avrebbe dovuto essere costruita e che, comunque, il Comune avrebbe dovuto ordinarne l’immediato abbattimento;

 

7. se ritiene che possa essere riscontrata una responsabilità del Comune di Modena, in qualità di ente proprietario del terreno sul quale sorge la struttura per la morte degli animali ivi ricoverati quantomeno per un’omissione di vigilanza.

 

 

 Dante Mazzi

Andrea Leoni

Mario Tamburi

 

Si autorizza la diffusione a mezzo stampa

 
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CAnile Lager a Modena

Post n°1 pubblicato il 13 Marzo 2008 da non_siamo_cibo

Con preghiera di massima diffusione

                                                
 


Solo in seguito a un ulteriore articolo apparso su un quotidiano, il 23 febbraio le carcasse sono state rimosse, dopo ben 25 giorni dal loro rinvenimento. L’incomprensibile ritardo è dovuto, secondo dichiarazione della responsabile dell’Ufficio Diritti Animali di Modena, a “confusione sulle competenze” e “dimenticanza”.

AGGIORNAMENTO
Dalla dichiarazione rilasciata risulta inoltre che l’ufficio del Comune e i servizi veterinari conoscessero quel canile lager fin dal 2001 e che vi erano tenuti ben 28 cani destinati alla riproduzione. Le indagini ora procedono ad opera della Polizia Municipale, mentre il Comune si è adoperato ad inviare le carcasse all’Università di Bologna per l’identificazione della razza allo scopo di “collegare o scollegare” i cani con l’allevatore, che lì risiedeva.

Dal canto nostro abbiamo contattato la Polizia Municipale rendendoci disponibili a verificare con loro l’eventuale presenza di microchip sul luogo di ritrovamento delle carcasse. La ricerca è stata fatta ed è andata a buon fine e sono stati rinvenuti due microchip che potranno con certezza condurre all’identità del proprietario dei cani.


Restiamo sorpresi che questa banale ricerca non sia stata fatta prima da coloro che hanno gestito la rimozione delle carcasse.
Restiamo senza parole di fronte alla notizia che gli organi competenti fossero informati sulla situazione fin dal 2001 e che a seguito dei sopralluoghi, pur riscontrando problemi, non si sia monitorata la sorte di quei cani, la cui fine è tristemente nota.
Restiamo attoniti alle dichiarazioni del Comune secondo cui i cani durante i sopralluoghi in quello che può essere definito un lager, furono trovati in condizioni che “non motivavano un maltrattamento o un mancato benessere”.


Restiamo offesi dai 25 giorni in cui nessuno ha mosso un dito per rimuovere quei poveri resti e riteniamo inaccettabili le giustificazioni a questo.


Per tutto questo e per lo sdegno dei tanti cittadini che ci hanno contattato, continueremo a collaborare con le istituzioni affinché siano puniti tutti i responsabili della tremenda morte di quei cani.

Chiediamo a tutti di continuare a scrivere e a chiedere spiegazioni ai seguenti indirizzi:


sindaco@comune.modena.it  Sindaco
gorlando@comune.modena.it  Assessore all’Ambiente
ambi004@comune.modena.it   Ufficio Diritti Animali
 
Invitando anche i giornali a non trascurare la notizia:
cronaca.mo@gazzettadimodena.it
cronaca.modena@ilcarlino.net

 
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