Creato da notte_serena il 17/02/2009

Notte che consola

la notte come momento in cui riflettere,in cui consolarsi,in cui coccolarsi.Sei magica notte....

 

 

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settima parte "la morte di Simona"

Post n°219 pubblicato il 28 Settembre 2010 da notte_serena
 

Dove siamo:

Luisa ed Alberto, non si incontravano da tanto, ma grazie all’intraprendenza di lui si rivedono e c’è un nuovo abbraccio nonostante le diffidenze di lei…

Ormai Luisa ed Alberto erano diventati una vera coppia, Luisa andava a prenderlo a lavoro, e trascorrevano molto tempo insieme, ma mai di notte, se non in via eccezionale.

A volte mentre erano sul divano a parlare di come erano andate le rispettive giornate, Luisa spegneva lo sguardo e si assentava, come se un nuvolone la portasse via.

Alberto, non insisteva mai con le domande di fronte a quelle solite fughe. Nel suo cuore aveva capito che quel viso d’angelo nascondeva qualcosa, e cercava di non pensarci.

Luisa da quando stava con Alberto, non riusciva più come una volta a trasformarsi in Simona, qualche cliente capì che in quel tepore di letto, non c’era più la stessa donna. Marco il cliente più affezionato, si accorse prima di tutti di questo cambiamento, e cerco di parlarne, ma Simona, ogni volta  sorrideva e lasciava cadere il vestito fino sul pavimento, per chiudere ogni discorso.

Marco era sposato da 15 anni con una bellissima donna, di cui però non era mai stato innamorato, e dalla quale aveva avuto due bambini. Due volte al mese andava da Simona, che era diventata la sua ossessione, infatti era perfino geloso degli altri clienti e più volte aveva  lasciato più denaro con la pretesa che da lì a due settimane lei lo aspettasse in vergine attesa.  All’inizio Simona accettava, in fondo Mario era un uomo che disponeva di molti soldi, e lo si vedeva da molte cose: arrivava sempre con abiti molto costosi in una Mercedes bianca e con in mano doni di alta gioielleria.

Prima di conoscere Alberto, Luisa aveva sempre pensato con tenerezza a quell’uomo, che a volte non voleva fare l’amore, ma solo vederla lì seduta al suo fianco. Un uomo dall’aspetto burbero, eppure così fragile.

Marco bussò come il suo solito ed entro sicuro. La nostra Luisa, vestita da Simona, incominciò a recitare lo stesso copione di sempre, ma Marco sembrava non seguire nessuna delle sue parole.

La prese di forza, come non si era mai permesso, e la obbligo a dirgli che l’amava, Luisa ebbe paura e lo fece. Fecero del sesso, ma di quello brutto, di quello violento, non sembrava nemmeno più lo stesso uomo. Dopo poco, Marco, si alzo dal letto, si ricompose, e senza dire una parola lascio i soldi sul tavolo e andò via. Luisa non oso muoversi, incominciò a lacrimare e non si alzo fino a che non fu mattina.

Quando si vide nello specchio vide sul suo corpo i segni evidenti di quella notte, aveva molti lividi, e portava dentro di se una bruttissima sensazione di sporco. Giurò davanti a quello specchio che Simona era morta quella notte, mai più avrebbe varcato la soglia di quella porta. Mentre lo pensava il sapore del sangue spariva e un sollievo la faceva sentire meglio.

Simona quella notte era morta…per sempre.

Notte Serena

 

 
 
 
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ASSIEME ABBIAMO IMPARATO PAROLE

Camminavo tra righe indecifrabili
nel cercamento di sinonimi dell'amore,
rimanevo muta di fronte a un'altra anima...
ma poi nella mia corsa
sono inciampata tra l'azzurro dei tuoi occhi.

 

Mi hai posto tra le mani il vocabolario
del cuore e mi hai detto: "leggine il segreto."
Ho letto, la mia pelle ha sofferto
delle tue stesse ferite...
quando il mondo è ruzzolato su scivolosi pendii
escoriando la mente e denudando linfa di dolore.


Assieme abbiamo imparato parole
che avevano oscuro significato ...
or m'appaiono sillabanti arcobaleni,
e i verbi del tramonto coniugo gaudente,
la splendenza dell'alba declino
su labbra sorridentemente,
e proferisco i cantici maestevoli
del tempo che di nova vita empie gli occhi.

Notte Serena - Autoretesti

 
 

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