Creato da notte_serena il 17/02/2009

Notte che consola

la notte come momento in cui riflettere,in cui consolarsi,in cui coccolarsi.Sei magica notte....

 

Messaggi di Novembre 2014

andare via

Post n°334 pubblicato il 24 Novembre 2014 da notte_serena

Andrei via, oggi, ora, in questo istante…

tutti pensano che il mio sia un capriccio, ma non ci riesco mi si blocca il pensiero in queste mura, ho paura, paura che questa volta non ci sia forza che tenga,

vorrei solo andare via, ma per le scelte che ho fatto devo arrendermi a restare qui… qua dentro, in questo mostruoso impiccio in cui con dedizione mi sono messa.

Lo so, vorrei non deluderti, ma non ce la faccio, mollerò la presa e la convinzione di cadere di sotto mi fa stare male. Perché lo so ne rimarrei distrutta, stavolta ci muio…ma sto morendo lo stesso…mentalmente qualcosa di me non c’è più.

Ho perso quel gusto di vedermi bene…non mi interessa dello sguardo ammalato che sto acquisendo …e il peggio è che so che se non si riaccende in me quella forza, lentamente sentirò il buio crescere, e so che sa essere grosso. il mio blog ne porta il nome…la notte che consola, quella notte che mi avvolge sempre un po’ il cuore, solo che adesso è peggio, sono molto più disillusa di quando l’ho aperto, e il bagno di realtà mi ha segnato il cuore…

Devo solo andare via…

 

 
 
 

a te...

Post n°333 pubblicato il 19 Novembre 2014 da notte_serena

Ed oggi avevo deciso di andare al mercato, mi ero concessa un giorno di riposo, dopo le prove intercorso, la giornata non era delle migliori, ma ho convinto lo stesso mia madre a farmi compagnia e così abbiamo assistito ad una delle scene più agghiaccianti che mi siano mai capitate.

 Mentre sceglievo qualche caramella da comprare si sente un urlo venire dalla bancarella di fronte, mi giro ma non vedo niente, così prendo il mio pacchetto e faccio per andare, e vedo…

..Una donna con il cranio aperto lì che giaceva a terra mentre un uomo come un forsennato tentava di rianimarla con un messaggio cardiaco disperato…

E i miei occhi si riempivano di lacrime senza neanche riuscire a trattenere l’emozione, riconosco una mia conoscente sconvolta e le vado incontro, e mi racconta di essere stata lei la prima ad assistere quella donna, mi racconta di averla vista cadere a faccia a terra e che quando lei si è abbassata per aiutarla ha capito subito che non vi era molto da fare…la mia reazione…è stata appoggiarle una mano alla spalla e cercare di chiederle se aveva bisogno di un po’ d’acqua.

E intanto la folla smaniosa, avida si faceva fitta, ed io cercavo di trovare mia madre per andare via…avevo visto l’immagine della morte sul viso bianco che contrastava così tanto con il sangue che rappresentava vita fluida sul viso ormai privo di emozione.

Ed io non riuscivo a pensare che a quella donna. Chissà, pensavo, quante volte aveva fatto lo stesso rito, scartare la frutta migliore per chi l’attendeva a casa, e chissà se mai le era passato per la testa che quella mattina, sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe fatto. Lì in quel luogo così a lei familiare e così in contrasto con la morte, dove il fermento si contrappone all’immobilità e della morte, dove le urla hanno tutt’altra natura di quelle che nascono per il dolore, ma per contrattare il prezzo più conveniente per il kilo di pomodori appena scelto… dove la semplicità della gente si contrappone alla solennità del grande silenzio…

E mentre tutto questo accadeva nel mio cervello, mi accorgevo che non tutti abbiamo lo stesso rispetto della vita…e direi anche della morte…c’era chi con semplicemente continuava a scartare la verdura lì accanto al corpo di quell’essere umano come noi…che era viva un minuto fa insieme a noi… Dio….ma come si fa?… lo stesso negoziante ha dovuto allontanare questi sciacalli, che poi erano donne come me, che avrebbero dovuto essere, almeno in teoria, più sensibili, spiegando che non era possibile vendere in quel momento così drammatico…

la sporcizia di un’anima non può essere pulita neanche dalle lacrime portate della morte, che costano l’addio di una vita …ma nemmeno questa esperienza basta per la mortale presunzione di essere esonerati dalla morte…

 
 
 

27...

Post n°332 pubblicato il 14 Novembre 2014 da notte_serena

 

Il primo risultato portato a casa, tornare all’università non è stata una decisione facile, ho pensato molte volte di aver fatto il passo più lungo della gamba e quando ieri attendevo di fare l’orale dopo lo scritto quasi mi veniva di alzarmi e di dire ma come mi trovo qui in mezzo a sto guaio…

Invece eccomi qui con più voglia di prima di studiare, di lavorare e combattere.

E dopo 8 anni che non aprivo un libro… sono troppo contenta…

Amore è uno mezzo passetto…

 

Grazie per esserci…

 
 
 

PER TE AMORE MIO

 

UN BACIO...PER IL MIO AMORE!

 

LEGGENDO...

 

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ASSIEME ABBIAMO IMPARATO PAROLE

Camminavo tra righe indecifrabili
nel cercamento di sinonimi dell'amore,
rimanevo muta di fronte a un'altra anima...
ma poi nella mia corsa
sono inciampata tra l'azzurro dei tuoi occhi.

 

Mi hai posto tra le mani il vocabolario
del cuore e mi hai detto: "leggine il segreto."
Ho letto, la mia pelle ha sofferto
delle tue stesse ferite...
quando il mondo è ruzzolato su scivolosi pendii
escoriando la mente e denudando linfa di dolore.


Assieme abbiamo imparato parole
che avevano oscuro significato ...
or m'appaiono sillabanti arcobaleni,
e i verbi del tramonto coniugo gaudente,
la splendenza dell'alba declino
su labbra sorridentemente,
e proferisco i cantici maestevoli
del tempo che di nova vita empie gli occhi.

Notte Serena - Autoretesti

 
 

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