A volte clicco il tasto esplora, altre addirittura commento (raro ma capita). Tutto quel che potrei cercare e' fare due chiacchiere con tutti nell'ambito del blog. Pertanto, se ambite all'incontro fisico e onde evitare spiacevoli e categorici rifiuti, sappiate che l'utente desiderato è definitivamente assente.
Le maschere di pirandello mi sono rimaste impresse fin dai tempi della scuola.
La signora Frola, il non sapere come finisce veramente la storia e aprirsi alla prospettiva che ognuno di noi abbia diversi "volti". Questo ricordo a grandi linee.
Mi accorgo di come con giudizio misuriamo e mostriamo queste figure, le famose maschere di cui parla Pirandello. Mi sembra di vedere i diversi io che rappresentano le nostre curiosita', le nostre paure, i tanti noi che albergano in noi stessi.
A proposito di vivere a pieno, di conoscere noi stessi, ci vuole impegno e capacita' per rispettare le varie voci della nostra coscenza. E si. Perche' mica sempre vanno tutte d'accordo... altrimenti dove era il bello?
Il famoso duo cuore/cervello mai sentito? Se una volta andassero d'accordo saremmo tutti piu' tranquilli!
Tornando a queste figure, come la brava casalinga, il bravo padre di famiglia spesso si incollano e ci bloccano nella nostra mente facendo da "padroni". Osservare per crescere, giudicare per blocare. Cosi spesso ci blocchiamo e reprimiamo parti di noi che avrebbero tutto il diritto di uscire. Una mamma e' una donna, un papa' un uomo e per dirla tutta, quelle voce inespresse da anni poi arrivano a gridare e a fare i conti in un modo (apatia, infelicita') o nell'altro espresse di nascosto e vissute con dualita'.
Osservare per crescere, giudicare per bloccare. Pensateci un attimo. Chi siamo per giudicare il conflitto interiore dell'altro?