Creato da non_dire_nulla il 04/04/2013

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Alla fine, tutte le passioni sono tragiche, tutti i desideri maledetti, perché si ottiene sempre meno di quel che si è sognato.

 

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Post n°103 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da non_dire_nulla

CHIAMATEMI STREGA - un bellissimo Monologo di Barbara Giorgi scritto per Franca Rame


Non importa chi sono. Non importa come mi chiamo. Potete chiamarmi Strega.

Perché tanto la mia natura è quella. Da sempre, dal primo vagito, dal primo respiro di vita, dal primo calcio che ho tirato al mondo.
Sono una di quelle donne che hanno il fuoco nell'anima, sono una di quelle donne che hanno la vista e l'udito di un gatto, sono una di quelle donne che parlano con gli alberi e le formiche, sono una di quelle donne che hanno il cervello di Ipazia, di Artemisia, di Madame Curie.
E sono bella! Ho la bellezza della luce, ho la bellezza dell'armonia, ho la bellezza del mare in tempesta, ho la bellezza di una tigre, ho la bellezza dei girasoli, della lavanda e pure dell'erba gramigna!
Per cui sono Strega.
Sono Strega perché sono diversa, sono unica, sono un'altra, sono me stessa, sono fuori dalle righe, sono fuori dagli schemi, sono a-normale... sono io!
Sono Strega perché sono fiera del mio essere animale-donna-zingara-artista e ... folle ingegnere della mia vita.
Sono Strega perché so usare la testa, perché dico sempre ciò che penso, perché non ho paura della parola pericolosa e pruriginosa, della parola potente e possente.
Sono Strega perché spesso dò fastidio alle Sante Inquisizioni di questo strano millennio, di questo Medioevo di tribunali mediatici e apatici.
Sono Strega perché i roghi esistono ancora e io - prima o poi - potrei finirci dentro.

 
 
 
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Probabilmente non esiste nessuna intimità

che possa competere con due sguardi che si incontrano

con fermezza e decisione e che semplicemente

rifiutano di lasciare la presa.


Jostein Gaarder

 

Narra una leggenda cinese di due amanti che non riescono mai a unirsi. Si chiamano Notte e Giorno. Nelle magiche ore del tramonto e dell'alba gli amanti si sfiorano e sono sul punto di incontrarsi, ma non succede mai. Dicono che se fai attenzione, puoi ascoltare i lamenti e vedere il cielo tingersi del rosso della loro rabbia. La leggenda afferma che gli Dei hanno voluto concedere loro qualche attimo di felicità; per questo hanno creato le eclissi, nel corso delle quali gli amanti riescono a unirsi e fanno l'amore. Ora abbiamo capito che non ci incontreremo mai più, che siamo condannati a vivere separati, che siamo la Notte e il Giorno."

- David Trueba

 

 
 
 

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