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Milano e Torino liberate dall'occupazione nazifascista
#AccaddeOggi mercoledì 25 aprile 1945 (72 anni fa) Un grido di libertà si levò per le strade, salutando la vittoria di migliaia di uomini e donne, padri e madri, giovani e vecchi, riuniti sotto la bandiera della Resistenza. La liberazione di Milano e Torino segnò da un lato la fine di due anni di sacrifici umani e devastazioni, dall'altro l'inizio di un cammino di democrazia suggellato dalla nascita della Repubblica nel 1946.
La repressione nazista in risposta alle azioni partigiane aveva fatto registrare le pagine più truci dalla primavera del 1944, in particolare dall'eccidio delle Fosse Ardeatine, toccando il culmine con la strage di Marzabotto (29 settembre). Nella memoria dei milanesi rimasero indelebili le numerose esecuzioni di ferrovieri e operai, consumate nell'estate dello stesso anno; su tutte quella del 10 agosto a piazzale Loreto con la fucilazione di 15 partigiani, i cui corpi vennero lasciati sul selciato per giorni.
A queste si erano aggiunte le distruzioni provocate dai bombardamenti alleati, uno dei quali, il 20 ottobre del '44, colpì per sbaglio la scuola elementare "Francesco Crispi", nel quartiere di Gorla, provocando la morte di 184 bambini e dei loro insegnanti. Il risentimento popolare, acuito dalla fame, era sul punto di esplodere e sempre più persone s'impegnavano in prima persona nella guerra contro l'occupante tedesco e contro la Repubblica di Salò formata dai fascisti.
Dopo il successo dell'offensiva alleata nella pianura padana, iniziata il 9 aprile, il giorno dopo il Partito Comunista diramò a tutte le organizzazioni locali l'ordine di scatenare l'attacco definitivo, con l'obiettivo di liberare i grandi centri prima dell'arrivo delle truppe alleate. La direttiva venne recepita dal CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, che riuniva i gruppi partigiani di ogni colore politico), che il 16 aprile diede il via all'insurrezione generale.
La prima azione interessò la città di Bologna estendendosi poi a Modena, Reggio Emilia e Parma, dove gli alleati al loro arrivo trovarono la strada in parte spianata dai resistenti. Ricacciati i tedeschi al di là del Po, l'offensiva puntò sul capoluogo lombardo e su quello piemontese. In entrambe, dalle prime ore del 24 aprile, scattarono le operazioni di sabotaggio e di occupazione delle caserme.
La mattina del 25, via radio, Sandro Pertini (futuro Presidente della Repubblica, 1978-85) diede l'ordine a operai e lavoratori di...Continua a leggere >>
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