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TRA MISERIA E SFORTUNA

Post n°36 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da OrsoPolare0
Foto di OrsoPolare0

Era l'anno 2000. Tante aspettative, speranze, ideologie per il terzo millennio che entrava…e l'unica paura era il black-out informatico.....se ne fosse bloccato uno accidenti! Ma io avevo un solo pensiero, unico, fisso al 4 0 6 febbraio, non ricordo, primo giorno di Servizio Civile. Un servizio Civile è un servizio Civile, sai che parti e che devi passare quei dieci mesi a fare cose più o meno utili, sai che sarai impegnato mezza giornata e che la sera torni a casa. Queste cose le sapevo e stavo tranquillo…finchè non giunse l’ora della destinazione. Sorveglianza Sanitaria mobile al Campo nomadi Casilino 900, Roma.

Camper sanitario con autista, assistenze sociale, medico e sottoscritto. Ricordo il primo giorno che non dimenticherò mai. Il camper che entra nel campo, vigili urbani all’ingresso di una strada di terra, fango e buche. Le facce ai lati che seguivano il camper  entrare lento, le baracche (kampine) una sull’altra a gruppi di varia grandezza costruite in lamiera, eternit (amianto) avanzato da chissà dove, compensato, teloni plastificati, roulotte monolocalizzate. Era (ed è) tutto sistemato in una vasta area con strade che uniscono i cumuli di baracche…avete presente le colline toscane con i borghi e frazioni? proprio così, leggermente peggio! E poi ho visto altre cose, mi rimangono svariate foto in testa dei volti di una sofferenza lontana dal nostro mondo, i loro indumenti sudici e la loro arroganza, la loro puzza e gli ori pendenti, lacrime e festa, disperazione e orgoglio, vigliaccheria e gentilezza. Contraddizioni infinite in un posto senza tempo, “un pozzo di piscio e cemento”, un posto di gente senza storia che sia scritta o da vivere a “saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura”.  Rimasi 10 minuti senza parlare.

Conobbi molti di loro e cominciai a fidarmi di qualcuno, della minoranza a dire il vero. Passavano alla visita e facevano la fila prima di andare a “lavorare”, i più ricchi erano gli spacciatori e i ricettatori mentre i più poveri, la maggioranza, erano i mendicanti e i lavavetri che per la maggior parte erano schiavizzati in un giro gestito da organizzazioni……Vabè ma questo è solo un ricordo…..e allora mi viene in mente san Giorgio di Maggio, il loro banchetto tra carne, vino, musica e i loro sorrisi, le loro grida…e mi tornano in mente due bimbi, Senad e Tarabas, due facce di una simpatia allucinante che venivano quasi tutti i giorni a trovare la carovana per qualche caramella, cioccolatino o per qualche sorriso….come rideva Senad quando mettevo il fonendoscopio all’orecchio e lo minacciavo con facce buffe, rideva da crepargli il cuore. Chissà cosa fa adesso?…forse cerca il suo futuro in un appartamento di non sua proprietà, forse tende la mano per strada o forse è entrato nel giro giusto…certo non saprei nemmeno cosa augurargli. Mi piace pensare che, comunque, se la passi bene.

 
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