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« ancora Tomascapri espiatori transitori »

Aldo

Post n°1865 pubblicato il 11 Gennaio 2012 da ossimora
 

 

Le due di notte  , ho già transitato per il letto   , giusto  il tempo di scribacchiare un po' cartaceamente parlando , di leggere qualche pagina e di decidere di rialzarmi ,sveglia come un campanello  , aggirandomi un po' per casa . Adesso, mentre aspetto che si raffreddi la tisanina provo a scrivere anche così , picchiettando sulla tastiera .

All'inizio del mio blog mi era semplice parlare di me , scrivere di tutto , anche le riflessioni /emozioni /considerazioni  più private ,poi un po' alla volta  "loro ..."sono ritornate nel cartaceo e non  certo per restarsene lì abbandonate ; io amo rileggermi  comunque e mi capita di farlo spesso .

Qualcuno , forse Pennac , deve aver detto che si scrive soltanto per essere letti , dissento ,semmai "anche ",non soltanto. Certamente se scribacchio in un blog , esternando , presuppongo la voglia /possibilità / desiderio di essere letta e magari di scambiare - confrontarsi .

Non nego neppure che quando qualcuno mi dice che trova bello e/o interessante ciò che scrivo mi fa piacere ma in primis ed  alla base del piacere di scrivere c'è la scrittura stessa , la rilassante sequenza di lettere , parole, frasi .

E ' un esercizio di meditazione , di estraneamento attivo, di auto inclusione in scelte continue vivificanti  , al di là del prodotto , dello scritto concluso , più o meno riuscito , c'è un percorso che accende e pur non negando , ovvio , il valore contenutistico di ciò che si scrive è la passione per la parola ad agire .

 

 
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Commenti al Post:
archetypon
archetypon il 11/01/12 alle 08:40 via WEB
d'accordo. e aggiungo: quello che scriviamo dopo non è più nostro.
(Rispondi)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 11/01/12 alle 09:30 via WEB
Bellissimo, verissimo, mi ci ritrovo. La parola "agire". La scrittura anche come salvezza. Salvifica. La scrittura come rinascita e bisogno atavico. Più della lettura (un lusso per molti, un lusso, per me.) ... La scrittura come necessità prioritaria, per non soccombere. Mi ritrovo abbastanza nel tuo scritto. La prima parola che mi è venuta in mente è stata : applauso:-) Mi conosci, da un pò e sai che il mio entusiasmo nasce dal bisogno profondo di condivisione e vicinanza. La scrittura unisce, perchè racchiude in se tante tante cose. Anche se è difficile poi esporle soprattutto perchè la nostra lingua non aiuta. Mi piace la foto :-))))
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 11/01/12 alle 12:23 via WEB
ammetto, io non riesco nemmeno scrivendo, ad aprirmi! Ciao Antò
(Rispondi)
 
ziryabb
ziryabb il 11/01/12 alle 17:17 via WEB
Anche.Ma la scrittura può essere pericolosa.E' solitudine.Basta non abusarne.Scrivere è come parlare da soli.Da matti.Senza bluetooth.La scrittura mi fa paura.Meno male che non ho il talento di Hemigway,Pavese,Woolf,Salgari,Levi,De Nerval,R.Gary... perché amo la vita il buon vino, le risate,la gramigna con la salsiccia e le donne poil de carotte.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 11/01/12 alle 23:55 via WEB
,,,ecco si si proprio dal tuo blog avevo letto giorni fa la cosa di Pennac che ha mosso la riflessione .Non esagererei col definire onanismo la scrittura ,infondo sia fra coloro che hai nominato che altri ci sono fior di scrittori ,così pure pessimi scrittori che si son goduti e si godono le gioie della vita materiale , e certo!!!Di certo la scrittura è azione solitaria (a me capita anche di scrivere in classe coi bambini) ma è così piena di echi da essere anche una moltitudine!
(Rispondi)
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 12/01/12 alle 00:13 via WEB
tutto può essere pericoloso nella vita. E non tutti hanno fortuna nella vita stessa. A volte rifugiarsi nello scrivere, può aiutare a superare dei momenti terribili e il fatto di essere più o meno letti, aiuta. Non eri tu che mi dicesti di non chiudere il mio blog? Ricordi? un sorriso e grazie ad Antonia cara, per l'ospitalità e per i suoi bei post. Buona notte! Roberta
(Rispondi)
 
 
 
ziryabb
ziryabb il 13/01/12 alle 14:12 via WEB
Roberta!Non chiudere il blog.I tuoi ultimi post li hai scritti con il cuore.Autentici e scritti molto bene.
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 12/01/12 alle 00:58 via WEB
per molti scrittori la scrittura è stata terapeutica come percorso di autocoscienza, la nostra, quella del blog, è per me un momento di riflessione o di sfogo che amo condividere con pochissime persone (tu mi onori di essere tra quelle). Facciamo rimbalzare tra noi stimoli , a volte immagini che abbiamo ricevuto nella giornata, a volte amenità ma pur sempre "roba fresca" senza pretese se non di lasciare che un pensiero scorra liberatorio per sentire cosa accade in quel piccolo cenacolo che si è costruito tra noi per selezione naturale o se s'ode il silenzio, poco male! quello della scrittura è stato pur sempre un piacevole esercizio .
(Rispondi)
 
ziryabb
ziryabb il 12/01/12 alle 10:29 via WEB
Antonia,Roberta e Angelo sono d'accordo con voi sugli aspetti positivi:terapia,condivisione ed esercizio di un'arte alla portata di tutti...
Avevo maldestramente cambiato argomento accennando all'aspetto preoccupante del rapporto fra vita e scrittura.Difficile capire gli scrittori suicidi(solo cliché?) che cercavano invano il senso della loro vita nella scrittura.
Certo ci sono scrittori che amano la vita ma spesso si tratta di imprenditori della parola(U.Eco tornerà presto con il Restyling de Il nome della rosa) industrializzata che producono poesie "distrative" nelle catene di montaggio dell'editoria moderna.
(Rispondi)
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 12/01/12 alle 19:12 via WEB
su u Eco concordo pienamente come simbolo di una certa scrittura industrializzata costruita a tavolino...devitalizzata, meglio il kebab
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 12/01/12 alle 19:33 via WEB
Eh...si ma dai ,figurati a me piacerebbe assai realizzare prodottini come Eco , e pure essere vitale come lui ad 80 anni ,non calziamo troppo!!!!
(Rispondi)
 
 
 
 
ziryabb
ziryabb il 13/01/12 alle 13:49 via WEB
E' un genio e un grande signore ma anche furbo.Un grande universitario da Nobel che spalanca la porta della letteratura di massa è come il guercio fra i ciechi.(Au pays des aveugles le borgne est roi)
Pavarotti/Bocelli alla pop music. Tu sei fortunata di fare parte dei 10 000 lettori che capiscono i suoi libri(Lo dice lo stesso Eco in Sei passeggiate nei boschi narrativi)ma perché vendere 300 000 esemplari per 50 edizioni in 40 lingue? Ha il merito di avere inventato l'arte dell'imbottitura dei romanzi con contenuti storici e scientifici,per fare credere al lettore di avere raggiunto un certo livello culturale, imbottiture che i suoi seguaci prendono direttamente da Wikipedia (Houlbecq)
(Rispondi)
 
 
 
ziryabb
ziryabb il 13/01/12 alle 14:10 via WEB
A volere "alzare" il livello dei lettori con schemi e lingue strani,si ottiene l'effetto contrario.In Italia è un ex DJ l'autore del primo libro più venduto nel 2011 senza parlare de I menù di Benedetta(1 milioni di esemplari).Hai ragione meglio il Kebab o il cane caldo.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 12/01/12 alle 21:37 via WEB
Cazziamo
(Rispondi)
 
Fajr
Fajr il 13/01/12 alle 01:14 via WEB
Si può scrivere anche con la penna... eheheheh... :***
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 13/01/12 alle 06:40 via WEB
tipo tavoletta assira....naaaaaaaaaaaaaaaa
(Rispondi)
 
 
ziryabb
ziryabb il 13/01/12 alle 14:20 via WEB
Meglio papiro e calamo.
(Rispondi)
 
 
 
Fajr
Fajr il 13/01/12 alle 20:26 via WEB
:p
(Rispondi)
 
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