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Post n°707 pubblicato il 28 Novembre 2006 da ossimora
Ho scritto ,iniziato,cancellato parecchie pagine cartacee e non, ma non ci sono . Le parole sfuggono,serpenteggiano ,si inabissano ribelli, il ticchettio sulla tastiera fa troppo rumore, mi si informicolisce la mano,sono scomoda,sento caldo ,il fuoco è di troppo o io gli sono troppo vicina. Mangio un pomo messo a maturare stretto stretto fra le mele ;é squisito,non ha fastidiosi filamenti ...non ho sonno. Sfoglio ,mi agito. "Del passato è l'infanzia che mi affascina di più ,solo lei a guardarla non mi da il rimpianto del tempo abolito:perchè non vi scopro l'irreversibile ma l'irriducibile :tutto quello che è ancora in me ,a tratti,nel bambino leggo in trasparenz a la parte oscura di me stesso .la vulnerabilità.la tendenza alle disperazioni (fortunatamente PLURALI),l'emozione interna esclusa da ogni espressione per la sua infelicità" R.B.
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Commenti al Post:
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magdalene57 il 28/11/06 alle 07:55 via WEB
è che quando la vivi, l'infanzia, o non te ne rendi conto, o succede anche che sei molto triste. sai, i giocattoli che non arrivano, il papà che non viene a casa presto , o è spesso nervoso con mamma, e lei che a volte ti molla degli scapellotti...per non parlare delle maestre, e dei compiti.... l'infanzia.... ce la portiamo dentro come un tesoro, per sempre. che sia di latta o d'ergento sempre "tesoro" è.....:-))))
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rivedelfiume il 28/11/06 alle 08:24 via WEB
ha ragione Magdalena, te la porti dentro come un fardello o come una benedizione (più spesso come un fardello, almeno per quelli della mia età, che si sono ritrovati a far la voglia di tutto pur non essendoci nulla...oggi hanno il problema opposto, c'è talmente tanto da aver voglia di niente...).
Animo,ragazza!le parole che scrivi da rumore potranno diventare suono.
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Oceano_Irrazionale il 28/11/06 alle 11:20 via WEB
Anni fa per ammaestrare le parole ribelli usavo la ganja, poi il JD; adesso invece mi basta la musica... Le lascio danzare al ritmo della musica.
Certo che se scrivo ascoltando pink floyd e rileggo con De Andrè, il senso sfugge. Le parole sono come serpenti, aspettano la tua musica per danzare e spesso rileggere durante la composizione, le fa inabissare ribelli... :-))
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ossimora il 28/11/06 alle 11:22 via WEB
ganja,musica,già è quando non riesci e ti circondi i silenzio .Amo tnto le parole e scrivere e quando non riesco a tirar fuori un ragno da un buco mi infuribondisco(ehm...da notare il neologismo sfrenato)BUONGIORNO!(vado a scuola)
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Oceano_Irrazionale il 28/11/06 alle 11:55 via WEB
il silenzio è musica... :-))) Buona giornata
PS: Oggi devo scrivere poco e bene. Un piedyllo tutto rosa ha indetto un concorso che potrei involontariamente vincere! :-)))
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Anonimo il 28/11/06 alle 23:35 via WEB
Ciao Oce...e adesso buonanotte
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ossimora il 28/11/06 alle 11:20 via WEB
No no,non come un fardello .L amia infanzia è stata spensierata e felice.D Dentro uno slancio irriducibile proprio come dice Roland Barthes ...anche dentro di me Non mi importa niente delle cos e materiali,più o meno ricchi,i giochi li costruivo e facevo teatro sul fondo e andavo giù di fionda coi maschi e la fantasia galoppva sempre a mille.I piccoli incidenti di comprensione coi miei erano solo altri giochi e svanivano subito.
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scalzasempre il 28/11/06 alle 12:04 via WEB
che bella florazione! solo che non posso sentire la musica perchè qui mi hanno disattivato la sonorizzazione. Infatti uso il lettore mp3. BacYsssimi
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Anonimo il 28/11/06 alle 23:36 via WEB
appena puoi ascoltalo...Leonard Cohen è sempr eun buon sentire
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pelino55 il 28/11/06 alle 12:14 via WEB
Bella l'atmosfera in cui scrivi e pensi. La notte aiuta, mi rendo conto, ma anche il camino e il pomo(del letto?)aiutano.
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Anonimo il 28/11/06 alle 23:45 via WEB
Ciao Guido...me l'aspettavo i pomi dalle mie parti...il rinascimento ...ci ha segnato ...sono i Kaki...gli arancionissimi ...Un bacio A
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zefiro749 il 28/11/06 alle 13:54 via WEB
La notte rende soli,il buio il silenzio il freddo se non hai vicino il camino che ti riscalda,mille pensieri si accavallano , si intrecciano nella mente per poi perdersi nel nulla,il nulla che arriva con il sonno che si riprende la notte, gli occhi diventano rossi stanchi , piccoli sbadigli che si susseguono uno dietro l'altro , mi stanco e cerco il calore del letto , il letto che mi riavvolge con le sue candide e leggere piume.Mi sveglio quando il sole è alto , e penso incazzato ho perso un'altra notte.
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Anonimo il 28/11/06 alle 23:37 via WEB
eh eh eh ...no dormire fa benissimo...
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VegaLyrae il 28/11/06 alle 19:37 via WEB
La mi è stata senz'altro un'infanzia felice e senza problemi oggettivi di sorta. Ma io ero troppo sensibile per considerarla tale. La troppa sensibilità accentua gli eventi e io porto ancora il ricordo di alcune cose che mi hanno ferita e che i grandi forse erano troppo impegnati o distratti per vedere, oppure non consideravano oggetti contundenti , non saprei...
Restano comunque cicatrici dell'anima che, come rughe di espressione, hanno segnato il mio sorriso.....
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Anonimo il 28/11/06 alle 23:38 via WEB
io ero forse ...allora leggera,leggere,instancabile e macinavo vita senza sosta...
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EvolutionMoka il 28/11/06 alle 22:05 via WEB
Quando rimani a fissare un foglio bianco senza riuscire a scrivere una parola non è che non hai più niente da dire, in realtà ci sono parole nella mente che percorrono labirinti cercando il modo di uscire...in attesa è bellissimo anche leggere le parole degli altri...Un abbraccio Giò
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Anonimo il 28/11/06 alle 23:35 via WEB
Ciao mio caro ,non mi logg perchè DEVO andare aletto..come hai ragione...Ti abbraccio Anto
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lubely il 29/11/06 alle 00:14 via WEB
So cosa ti passa per la testa. Ma passerà, vedrai
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