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etno centrismi?

Post n°939 pubblicato il 15 Agosto 2007 da ossimora
 

Il post di Rosalux,è riuscito pur nell’andazzo iperilassato ,silente del ferragosto di provincia lontano dai fasti vacanzieri a smuovere qualche neurone .Dunque.

Semplificando molto cerco di spiegare ,lei sostiene che gli atteggiamenti antirazzisti debbano passare, nè per l’accettazione tout court degli stranieri e/o per chi chiede la carità ,né per i preconcetti di presunta superiorità. (ovvio)

Non fa una piega ma proprio per questo è troppo semplice e allontana dalla realtà .

Quando si cerca di difendere non tanto le” razze” (concetto abbastanza insensato) ma le minoranze ed in questo senso le categorie diventano molte ;non può funzionare l’atteggiamento “mi è simpatico,mi piace ,è gentile è educato quindi va bene”.

A scuola c’è Hamed ,sporco ,scaglionato,che spacca tutto e lo mando a casa ogni due giorni mentre Marjam tanto carina me la coccolo e magari così facendo non mi accorgo né che il primo è sbeffeggiato dai compagni né che la seconda per essere graziosa si sbuccia le mani per togliersi l’hennè della  “sua”festa .Non si tratta di accettare ad oltranza o peggio di cedere i propri valori (se li abbiamo) ma di un sano realismo .Il conflitto peraltro  è naturale ,ma passa attraverso il riconoscimento dei diritti e la reciproca conoscenza.

Nel caso dei minori noi abbiamo il dovere anche di far conoscere cos'è il rispetto o almeno quello c he noi definiamo tale .Pretendere rispetto da chi non sa nemmeno cosa significa è ridicolo oltre che certamente inutile .

Chi è di fatto minoranza ha bisogno di ben altro ascolto,di comprensione ,di leggi,di accoglienza ;non si può risolvere integrazione ,multiculturalità ,scontro identitario  con i soli parametri di ciò che si ritiene valido/simpatico ed a noi gradito/gradevole.

Temo che anche il problema che è venuto fuori in questi giorni rispetto all'Europa ,i governi italiani,i Rom derivi da un atteggiamento di risposta da bar (Gasparri dovrebbe avere il sano pudore di tacere a questo proposito ma forse è chiedere troppo alla sua maschera da beota lacchè)più che da una adesione alle normative ed alle prassi integratorie.

Poi poco conta se ci si lascia intenerire o no  da chi chiede la carità;quella è cosa del tutto personale.

Non si può pensare che l’accettazione dei nostri modelli sia il solo modo possibile  e l’unico sul quale tarare il nostro operare se ci interessa la questione.

 Questo è etnocentrismo, il vecchio etnocentrismo mascherato un po’ e depurato dal discorso del razzismo raccontandoci che noi no ,non siamo razzisti ,anzi … basta che “gli altri” si comportino così come piace a noi.

 
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Commenti al Post:
ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 00:47 via WEB
Inviato da donnesudestbarese il 15/08/07 @ 00:45 via WEB ciao, antò. L'argomento mi "solletica" non poco (come ho anche scritto a Rosalux), ma non ho la mente sufficientemente lucida per un argomento così importante. Ti segnalo, intanto, un mio lavoro in progress. Così mi dici anche che ne pensi. 'notte http://xoomer.alice.it/webquestintermed (Rispondi)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 00:52 via WEB
Ciao ,scusa se ho copiaincollato il tuo messaggio ma avevo scritto di getto e c'erano parecchie stupidaggini.Ho dato una prima occhiata al tuo link ,sono cntenta che tu ti occupi di mediazione e di intercultura.Lo riguarderò con la dovuta calma.Buonanotte!
(Rispondi)
 
pelino55
pelino55 il 15/08/07 alle 00:53 via WEB
"In Virginia il signor Brown era l'uomo più antirazzista un giorno sua figlia sposò un uomo di colore lui disse: "Bene" ma non era di buonumore." Queste parole di una canzone di Gaber, mi pare rendano bene una delle contraddizioni in cui molti di noi, sull'argomento, vivono. Che poi è la trasposizione del cosiddetto NIMBY, cioè: va bene tutto, basta che io non ne venga coinvolto. E' sicuramente più giusto accettare le diversità altrui che riproporre il nostro modello di vita. Ma è tremendamente più difficile. Qui nella provincia di Milano, alle ultime elezioni, il tema dei campi nomadi ha spostato equilibri politici consolidati da 50 anni. E non solo di qualche punto, in alcuni casi anche di 20. La realtà va guardata in faccia: i nomadi fanno paura alla stragrande maggioranza degli italiani, direi anche su un piano diverso degli altri extracomunitari. Questo perchè la loro cultura reale, il loro modo di vivere è troppo diverso dal nostro. Molto difficile trovare una soluzione pratica, ma è solo in questo modo che si può tentare di affrontare la situazione: partendo dal dato di fatto della diversità, non demonizzando e cercando regole condivise, come a Milano sta tentando di fare Don Colmegna con risultati apprezzabili ma che non riescono a scalfire per ora la nostra paura/avversione. Dire che il problema non esiste o è solo dettato dal nostro razzismo non risolve. Occorrono mediazioni pratiche, magari anche spiacevoli. Ciao.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 01:01 via WEB
me ne guardo bene dal dire che il problema non siste ,per questo il post della Manola mi ha un pò ...turbato...non si può affrontare la migrazione dal terzo mondo assumendo i propri valori a unico parametro,nè far finta di niente ovvio .Quanto ai rom in un altro periodo (GOVERNO del "diversamente alto")scrissi un post nel quale denunciavo le carenze dell'adesioni ai parametri europei.Noi ce le cerchiamo.Quanto alla canzone di Gaber io debbo stare attenta a non incorrere nel problema opposto e nel frenarmi altrimenti ne ospito un sei o sette a casa mia.(Flaiano e Gaber rappresentano proprio un prototipo di italiano che mi fa venire i conati )(in altri periodi le strimpellavo le sue canzoni..ma adesso mi sanno di muffa)In Virginia ci sono un sacco di coppie miste....ed anche in italia Bacio
(Rispondi)
 
 
 
pelino55
pelino55 il 15/08/07 alle 01:17 via WEB
non mi riferivo a te quando parlavo di negare il problema. Anzi. Su gaber si potrebbe discutere, alcune sue sgradevolezze le trovo provocatoriamente vere. Le coppie miste esistono, per fortuna. Ma non credo che i genitori siano, in media, entusiasti. Faccio un discorso medio che può non riguardare te, e magari nemmeno me, ma è un sentimento largamente diffuso con cui bisogna fare i conti. Beata te che hai la casa grande e puoi ospitarne quanti ne vuoi. Li ospiteresti anche se invece di rom fossero fasci? Aribacio.
(Rispondi)
 
elioliquido
elioliquido il 15/08/07 alle 10:02 via WEB
Scusa la lunghezza, cui non corrisponde altrettanta sostanza, ma non saprei da che parte iniziare per condensare. Non mi addentro nella questione, e sarò sicuramente parzialmente confuso. Comunque è sicuro che certe minoranze (come le maggioranze, e come tutti) hanno in sé aspetti positivi ed aspetti negativi. È ovvio che la positività e la negatività sono soggettivi, ma la soggettività è tale sempre, qualunque sia il modo di pensare. Ho l'impressione che, da parte di una certe matrice di pensiero, per queste minoranze si debba avere un occhio di riguardo tale, che anche gli aspetti negativi debbano essere misurati con benevolenza. Allora posso anche essere d'accordo (ma non lo sarò più avanti), a patto che eventuali problemi causati da quegli aspetti negativi non vadano a pesare sul groppone del singolo, e che invece tutta la comunità se ne accolli il costo. Faccio un esempio di un fatto che, mi hanno detto, è noto: un signore distinto si presenta ad acquistare un appartamento in una costruenda palazzina. Paga un acconto sostanzioso e firma il contratto. Poco tempo dopo, alla consegna dell'appartamento, si presentano alcuni rom, vestiti e con atteggiamenti inequivocabilmente da rom, in qualità di proprietari dello stesso. A questo punto il venditore si rende conto che tutti gli appartamenti limitrofi, se non tutta la palazzina, si svaluteranno enormemente, perché nessuno vuole vivere accanto a dei rom. E questo è ciò cui i rom stessi che hanno fatto l'acquisto puntavano. Così propongono al venditore di rinunciare all'appartamento, a patto che questi restituisca la caparra moltiplicata per ics. I rom sono un problema, nel senso che finché non si integrano percepiscono il "nostro" territorio come un terreno di caccia. E finché casa mia è terreno di caccia per un rom, e finché l'eventualità che lui riesca a catturare qualcosa di suo interesse a casa mia è un rischio che devo accollarmi in toto, trovo giustificatissimo desiderare di non essere suo vicino di casa. L'altra faccia del problema è proprio questa, appunto, per cui così facendo il rom resterà sempre uno straniero, e casa mia sarà per lui sempre un terreno di caccia. Inoltre c'è che per indurlo ad integrarsi non so cosa ci voglia, poiché per molti di loro integrarsi significa perdere sé stessi, la loro propria specificità. Come per un indiano accettare di vivere in riserva. La loro specificità non può essere salvata, perché include il nomadismo e l'essere sempre stranieri in qualsiasi posto si trovino. Questo vale anche, in altra misura, per molti provenienti da paesi stranieri. In ogni caso quelli che non decidono di restare qui, di integrarsi, possono essere portati a percepire questo paese come uno posto da cui "succhiare" qualcosa, senza riguardo a come lo lasciano. Solo gli stanziali, solo coloro che rimangono, hanno un motivo reale per avere rispetto del suolo che calpestano. Questo vale per tutti, ed in tutti i paesi questa tendenza dell'immigrato, quando ci fosse stata, è sempre stata contrastata con la forza. Non pensiamo che l'uso della violenza sia qualcosa che non riguarda lo straniero o la minoranza. La violenza è nella natura, e dunque anche nell'uomo, in tutti gli uomini. Finanziare la minoranza, lo straniero, il rom, affinché non si trovi in condizioni miserevoli, non porta ad eliminare il problema della tendenza alla predazione, al "consumo irriguardoso", alla mancanza di rispetto degli altri. Ci sono anche dei problemi di contiguità. A Udine c'era una bella palazzina del vecchio mercato, che per un periodo era diventata centro sociale. Poi, quale centro sociale, è diventata "proprietà" di una comunità di neri. Una parte di essi molto probabilmente delinquenti, un'altra parte no. Ma c'era il problema che questi facevano feste molto rumorose, che si protraevano fino a notte molto inoltrata (molto spesso ben dopo mezzanotte). Ora, in quanto minoranza, imbavagliarli perché la smettano è incivile. Ma tutta la gente che viveva nei paraggi e doveva subire questo bordello, doveva farselo buono? Perché? A questo punto erano i neri che stavano usando violenza contro la "maggioranza". Non è facile, e spesso nella realtà è impossibile, l'accettazione incondizionata degli altri modelli. È impossibile che una macchina funzioni se dentro ci butto metano, gpl, gasolio e benzina mescolati insieme. Quella macchina funziona con un solo tipo di carburante. Sarebbe impossibile convivere, per dire, in una stanza in cui tutti hanno orari diversi gli uni dagli altri, e non vengano stabilite delle regole per cui un certo orario prevale su tutti, anche se questo comporta una diminuzione della libertà di alcuni a vantaggio di altri. Sarebbe impossibile convivere in una famiglia dove tutti hanno diritto di decidere quale auto compriamo, o di che colore facciamo le stanze. Una parte dei componenti dovrà subire una decisione univoca. Altrimenti se ne va a vivere altrove. Ed è questo, anche, il punto. Perché se a me piacciono le pareti in arancione, e la maggioranza di coloro con cui vivo le vogliono bianche, ma esiste un altro posto dove le pareti arancione sono la norma, perché mai quelli che le vogliono bianche devono accettare di averle arancioni? La questione del luogo è connessa proprio con il rispetto della libertà individuale. Ovviamente gli altri farebbero bene a considerare l'arancione, ma se io riesco ad ottenere di pitturare in arancione, altri, se non io, avranno subito una violenza. Qualcuno la subirà comunque. Non sempre c'è lo spazio per accontentare tutti. E torno sugli aspetti negativi di cui all'inizio. Che sono rappresentabili, per esempio, proprio con il caso del centro sociale in cui i neri facevano le feste. Notare che, siccome conosco alcuni ex frequentatori di quel centro sociale, quando era tale, so che i neri se ne sono "impossessati" in quanto erano delinquenti e gli altri li temevano. I "bianchi" se ne sono andati per questo. Allora si può subito obbiettare che se questi neri erano delinquenti, è perché non hanno adeguate opportunità (che non gli vengono offerte). In primis osservo che anche tra gli italiani ci sono dei delinquenti, che reati (anche sulla negatività di tutti i reati si potrebbe discutere, perché molto spesso lo sono in base a criteri soggettivi, che soltanto vengono condivisi da "troppe" persone) ne commettono. Il delinquere, la tendenza a delinquere, è una cosa che se non è innata in certi soggetti poco ci manca. Negarlo significa negare la pluralità. In altri soggetti è indotta nell'infanzia, ma voglio vedere a riuscire a correggere tutti i casi in cui questo accade. Per cui di delinquenti ce ne saranno sempre, e ci sono anche tra i neri, gli albanesi, i romeni. Ma questo sarebbe teoricamente il meno, e appunto non correlato all'etnia (ma corrisponde al discorso di rosalux: pochi giorni fa, in stazione a Udine mi si è avvicinato un probabile italiano chiedendomi soldi, ed io glieli ho rifiutati come faccio con gli altri, zingari compresi). Il fatto è che l'integrazione ha un costo. Ha un costo economico, enorme, ma ancor di più ce l'ha di impegno sociale. Per far fronte a tutti gli aspetti che comporta, non basta essere contro chi è contro. La multiculturalità comporta dei grossi problemi di condivisione degli spazi. Non puoi costruire una moschea, una chiesa, ed una piscina nello stesso posto. Non si può cassare il discorso degli spazi gestendolo come se tutti dovessimo vivere in riserve contigue, dove ognuno ha il suo ma non può sconfinare (per cui nessuno avrebbe il suo, poiché l'uomo ha bisogno di sconfinare). È il discorso che ho fatto su "casa mia" su un post di qualche tempo fa. Da sempre il viandante è un imprudente ed uno stolto, se visitando posti nuovi pretende di portarcisi dietro casa sua. E comunque non si può nemmeno sottovalutare il costo economico. Perché probabilmente sarebbe anche sostenibile, ma solo a patto di uno stravolgimento dei nostri "valori", che non si può pretendere avvenga alla velocità con cui il problema dell'integrazione avanza. Con il termine integrazione non intendo inglobamento (che è invece più vicino a ciò che in qualche modo piuttosto auspicherei, proprio per la necessità di far quadrare i conti), bensì piuttosto qualcosa tipo co-integrazione. La nostra civiltà va alla deriva, e penso sinceramente che una sorta di co-integrazione orientata all'inglobamento (per necessità di regole univoche, e per rispetto verso la maggioranza), l'accogliere altre visioni della vita e del mondo possano portare a trovare qualche idea, un lume che ci faccia uscire da una sorta di tunnel in cui siamo finiti. Ma non è possibile accogliere tutto quanto senza vagliarlo. E, come ho detto, questo costa una quantità di tempo/energia enorme. Ci vuole disponibilità a ridiscutersi, a mettere in disparte le proprie priorità, soprattutto per quelli che sono molto presi per certe priorità, ed aprire le orecchie. Purtroppo l'unica volta che ho visto uno spot "pubblicità progresso" che invitava ad aprire le orecchie, è stato sotto il principato di B, ed il messaggio era "subliminale", tale da fare il paio con le bastonate el G8. Però non lo puoi imporre a nessuno, di mettere da parte le sue priorità. Né lo convinci a farlo se non gli dai un buon motivo per, un motivo che riesca a comprendere ed a far suo. Agganciandomi alla battuta di Guido sui fasci: ti consolerà sapere che ci sono diversi preti extracomunitari, provenienti dall'Africa e dall'Est europeo, che stanno "invadendo" le nostre parrocchie :-)
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/08/07 alle 10:22 via WEB
pensa che uno di questi, un po' di anni fa, è diventato papa!:)G.
(Rispondi)
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 15/08/07 alle 12:27 via WEB
Lungo, ma condivisibilissimo. Occorrerebbe studiare obbligatoriamente un po' di geografia umanistica, quella che ti spiega il concetto di territorio, la differenza tra luogo e spazio; il luogo occupa uno spazio, ma non è spazio, è somma e stratificazione di significati diversi, economici, storici, religiosi, linguistici: tutti rigorosamente istituiti da una comunità che si riconosce in quanto tale nel luogo che ha costruito nel tempo e che difende i suoi membri nelle loro esigenze primarie - la sicurezza ad esempio - difendendo il territorio. Capisco bene che questo in tempi di leghismo suoni sinistro, ma il problema è che negare queste esigenze primarie, e il commento di elioliquido è cristallino, significa lasciare campo agli istinti peggiori e a chi li rappresenta al peggio. Se il leghismo e il razzismo all'italiana esistono, è per colpa di chi, per scelta ideologica, si ostina a negare l'evidenza ed il buon senso.
(Rispondi)
 
fattodiniente
fattodiniente il 15/08/07 alle 12:03 via WEB
Anto', io credo che il discorso razzista sia il tuo. Perché presupponi che l'accettazione, la comprensione, siano valori superiori, per cui - inconsapevolmente - ti poni su un gradino più alto: non solo rispetto a chi tra noi non li pratica, ma di fatto anche rispetto a chi viene accettato e compreso, visto che non sono valori che quasi mai appartengono alla sua cultura. Non si tratta di etnocentrismo: di fatto le differenze culturali esistono, eccome. Il concetto di democrazia su cui si basa il tuo discorso è un costrutto culturale tutto occidentale, di origine illuministica, ed è una bestemmia (nel senso proprio del termine) per la gran parte delle culture non occidentali. Ancor più lo è il concetto di diritti umani: potrà non piacere, ma per tutte le culture di cui parliamo (cinese, albanese, islamica ad esempio), la donna non è un individuo come lo è l'uomo. Questo per noi è inaccettabile: lo è già che sia così nei loro paesi, qui è intollerabile. Che c'è da accettare allora, quali margini di mediazione ci sono sul tema? Nessuno. Ora, Rosa dice bene secondo me: io mi rapporto con le persone. Se uno mi dà fastidio, lo allontano: perché puzza, perché è juventino, perché mi annoia, perché mi chiede insistentemente la carità. Non sono tenuto ad accettarlo, punto: possiamo discutere sui modi, ma sulla sostanza no. Fa parte della mia libertà personale. Poi, le culture esistono, e non esiste nessuna misura universale di confronto. Karl Otto Apel parla di etica del discorso: ma essa si basa sul presupposto che chi si confronta stabilisca delle regole e le rispetti, e le regole non sono scritte da nessuna parte. Tu puoi accettare chi ti pare, ma confrontarsi con lui su temi cruciali è un dovere. E se questo non vuole discutere di diritti umani, parità tra uomo e donna, e quant'altro, tu ti attacchi. Dopodiché sta a te: o ti pieghi, e voglio vederti spiegare alla bambinetta albanese che lei le lezioni di educazione sessuale non le può fare perché papà non vuole e la sua cultura non le prevede... Col che vien fuori la contraddizione della tua posizione: da una parte, biasimi l'etnocentrismo, predichi il multiculturalismo, combatti la rigidezza del nostro modo di pensare e la strenua difesa di esso. Dall'altra però, parlando di culture 'altre', dici che devono essere rispettate, lasciate essere quel che sono, e che il tentativo di contaminarle col nostro modo di pensare è etnocentrismo, colonialismo e quant'altro. Qualcosa non mi torna, perdonami. O le culture sono mobili TUTTE, o non lo è nessuna. Poi sarà una faccenda di individui: c'è l'islamico che accetta alcuni modi di essere occidentali, altri li rifiutano. Se vale per loro, potrà valere anche per me? Col che, torniamo al discorso di Rosa, che dice una cosa di puro buon senso. E tacciarla di razzismo vuol dire confermare il sospetto iniziale: l'antirazzismo di sinistra è un razzismo all'incontrario. Contro il nostro modo di essere. :-)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 12:51 via WEB
Non ho momemtaneamente tempo di rispondere perchè sto uscendo...lo farò..per intanto tengo a dire che io non ho dato del razzista a Rosalux;vi inviterei a rileggere ciò che ho scritto ho la sensazione che siete andati "fuori tema",mettendo in luce peraltro discorsi DA MEDITARE
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 16:44 via WEB
Mi sembra opportuno ricordare alcune questioni prioritarie e da non dimenticare quando si parla di intercultura ,integrazione in questo momento ,nel nostro paese. A proposito di geografia e storia dell’umanità :nessuno mai ha fermato le grandi migrazioni ed i grandi cambiamenti epocali;sembra una banalità ma non lo è ,siccome non si fermano ,che ci piaccia o no è del tutto insignificante : occorre governarle Affermare il proprio legittimo spazio ed uso dello stesso entra per forza in conflitto con chi in quello spazio arriva da altrove. L’Italia che non si scandalizza ,non si indigna, non fa nulla per quell’immane cimitero che sta diventando il Mar mediterraneo se non recupera umanità e partecipazione è fregata e si troverà a risolvere le questioni migratorie esclusivamente con l’ordine pubblico. Già mi sembra che siamo a buon punto in realtà.Nessuno si sogna di dire che islamici buddisti e qualsiasi altra cosa siano migliori o peggiori è una ovvia sciocchezza,il problema è in molti casi "la cittadinanza"possibile e purtoppo spesso il solo diritto all'esistenza. “Sortirne insieme” di milaniana memoria (vedi non sono proprio una mangiapreti integrale/ista ) ed “I care”;lo so che sembrerò demodè (e non c’entra più un piffero destra o sinistra l’intolleranza,il fastidio,o addirittura la violenza tout court sono ben spalmate a destra e a manca ) ma giuro che me ne infischio e rimango convinta che trovandoci in una pazzesca situazione di squilibrio economico con coloro che emigrano, noi proprio non possiamo prescindere da uno slancio empatico .Poi dentro questo ci sta tutto,conflitto compreso. Lo so bene che i rom truffano gli immobiliaristi ed i cittadini di riflesso e che la violenza ,la prostituzione,la droga (spesso governate dalle mafie locali ) pescano a gogò nella manovalanza straniera ma so anche che la maggioranza delle persone in stato di detenzione nelle carceri è straniero e che anche in carcere gli stranieri stessi non possono avere le stesse cure ad esempio nel caso della tossicodipendenza per questioni economiche. Qualcuno una volta mi diede della “terzomondista”credendo di offendermi ,io invece(ammesso che sia così ,cosa che dovrei discutere) ne sono fiera.Qui c'entra anche l'indole personale è ovvio ;io sono istintivamente portata a curiosare ed interessarmi ,interagire se vedo persone tanto diverse da me e non riesco mai a far finta di non vedere chi allunga la mano pe r chiedere la carità .non credo di farlo per qualche residuo cattocomunista ma perchè è un gesto che ritengo avere un costo enorme.
(Rispondi)
 
 
donnesudestbarese
donnesudestbarese il 15/08/07 alle 17:02 via WEB
non sei terzomondista, antò. Peggio! sei un'idealista!!! :)
(Rispondi)
 
donnesudestbarese
donnesudestbarese il 15/08/07 alle 17:15 via WEB
c'è un indirizzo utile sul webquest :)
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/08/07 alle 17:58 via WEB
vidi e scrissi ...sbagliai???
(Rispondi)
 
donnesudestbarese
donnesudestbarese il 15/08/07 alle 19:37 via WEB
Mi inserisco un po' in punta di piedi in questa discussione perchè l'argomento è enorme.
Mi trovo in sintonia con le riflessioni di Antonia, non tanto perchè le "etichette" (cattocom... terzom... razzista all'inverso...) a lei affibbiate appartengono anche alla mia collezione privata, ma perchè mi pare si sforzi di evitare facili sociologismi, che tutto san spiegare per legittimare in un senso o nell'altro, e tenti di dare senso al fastidio-frustrazione che una "condizione nuova", come questa degli "stranieri" nel nostro "spazio", porta con sè.
Nella foga di dire ciascuno la sua, ai commentatori è sfuggito il fatto che lei, in realtà, scrivendo aveva davanti a sè Hamed e Marjam. Non dati, non gruppi, non etnie o razze...
Per quanto abbia la mia casa e il mio computer pieni di testi, ricerche, dati, storie relative all'argomento (non potrebbe essere diversamente, è il mio lavoro...) quando affronto la questione migrazioni (con amici o professionalmente) mi si para davanti Florit con le sue ciabatte e perciò tutte le riflessioni mie e altrui passano attraverso i suoi occhi.
Florit è un ragazzo di quasi vent'anni, ormai. L'ho conosciuto due anni fa in Albania. Un vulcano di energia, di curiosità, una parlantina veloce e precisa, anche in italiano. A proseguire gli studi avrebbe potuto raggiungere buoni livelli (peccato che nel suo villaggio c'è solo la scuola primaria e la sua famiglia non aveva abbastanza sostanze per mandarlo in città!).
La seconda sera che eravamo lì, ci ha portato con i suoi amici su per la collina di Babicë, il suo villaggio. Da lassù avevamo davanti un tramonto sulla baia di Valona e dietro la vallata fin su i rilievi interni dell'Albania. Un posto di una bellezza mozzafiato.... peccato che gli esteti eravamo solo noi italiani che subito ci siam messi a parlare di agriturismo, b&b, trekking, etc. etc. (esteti, sì, ma pure capitalisti progressisti, s'intende!)
Il giorno dopo in una delle attività per esprimere l'immagine del proprio futuro, Florit ha preso le sue infradito, le ha messe una di fronte all'altra a forma di triangolo e ha detto: "Questa è la nave che prenderò, appena ne avrò la possibilità, per andar via da qui".
Florit, oggi, vive in Sicilia con dei cugini, fa il muratore.
Ed io mi chedo dove ho sbagliato. Quanto tempo ancora dovevo stare lì per capire insieme a Florit cosa fare per vedere la bellezza della sua terra e le opportunità che gli offriva.
Con ciò detto non crediate che voglia affrontare la questione in termini "missionari" (per chi vuol dare una connotazione spregiativa all'espressione), ma è pur vero che a Babicë le uniche che si occupano dei bambini e dei ragazzi sono tre francescane con un centro ricreativo, doposcuola, biblioteca e attività sportive.
Per lavoro mi tocca vedere transitare milioni di euro dall'Italia all'Albania per il cosiddetto sviluppo locale. Peccato che le aziende titolari siano italiane e così finisce che i profitti per la costruzione delle strade, dei porti, degli edifici pubblici, delle fabbriche, delle cose che contano, insomma... facciano un viaggio solo virtuale verso quel paese.
Due sere fa sono stata ad un incontro con Concita De Gregorio. L'argomento era altro rispetto a questo post, ma vi lascio una sua espressione a proposito dei fatti di cronaca degli ultimi giorni: "L'intorno dov'è? Le persone che sono intorno, dov'erano?" E se ciò vale per le nostre "comunità", a proposito di "spazio" e di "luogo", tanto più la domanda va posta in chiave globale: noi, "l'intorno", dove siamo?
Prima che arrivino a Brindisi nascosti sotto i divani, prima che affoghino in Mediterraneo stipati in decine su un gommone, prima che restino stecchiti dall'alta tensione delle recinzioni di Ceuta e Melilla, prima che ci scoccino con le loro mani tese ai semafori e nei sottopassaggi delle stazioni, prima che spaccino e si prostituiscano, prima che cadano da una impalcatura, prima che preparino ordigni in pseudo moschee...., prima, "l'intorno dov'è"? Scusate la lunghezza e se vi ho annoiato.
(Rispondi)
 
72rosalux72
72rosalux72 il 15/08/07 alle 20:49 via WEB
anche io ho davanti agli occhi tante immagini, a cominciare dai visi di mia cugina e suo marito che per dieci anni non hanno avuto rapporti con la famiglia di lei. so quanto il razzismo faccia male, ho visto quanti pianti inutili ha prodotto, e anche per questo non accetto di essere definita etnocentrica. ti ho risposto con un post, antonia, e a dirla tutta sono abbastanza offesa.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/08/07 alle 21:08 via WEB
Ciao Mano.purtroppo ti leggo al volo e sto uscendo .Non c'entra niente sentirsi offesi perchè io (mi sembrava di essermi spiegata bene sia nel post che nella mia replica evidentemente non è così)non mi riferivo a te che conosco e di cui conosco e comprendo il tipo di ragionamento ma di un andazzo sempre più diffuso che ahimè che coinvolge troppa gente Io sono stufa marcia di sentirmi dare dell'i"ideologizzata "come se foss e una malattia grave ,si lo sono,non credo di saperne niente di pietismo e robe del genere ma quando come ieri vedo morire la gente sul canale di Sicilia sto parecchio male che posso farci?ho cercato e cerco di dare una mano quando posso a chi magari vedo dormire sotto il ponte del Tevere e ripeto ,chi chiede la carità mi fa sempre sentire in imbarazzo che posso dirti mi fa così.Mi dispiace che tu l'abbia messa sul personale non leggendo compiutamente le cos e che ho scritto.Ci ritorneremo su (anche sulla famos a cellula terroristica di Ponte felcino c'è da dire )PE R ADESSO Ciao
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pelino55
pelino55 il 15/08/07 alle 21:24 via WEB
Cacchio, ma esci sempre? Un bacio a te e uno a Manola.
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ossimora
ossimora il 16/08/07 alle 00:25 via WEB
ciao Guido...come al solito mi fai morire..."uno di loro anni dopo ha fatto il papa" E' GRANDIOSA ed anche che ho una casa grande non è male...lo trovo lo trovo il modo di sistemarli ,una volta due tipi che dormivano sotto il ponte del tevere (marocchini )li ho presi e portati di forza a dormire nella sede dei verdi eh eh ehe Poi per ringraziarmi hanno fatto una cus cussata per tutti
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YORNON
YORNON il 15/08/07 alle 21:36 via WEB
Buon blog... non lo conoscevo... che dire...
Buon 15 agosto.
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ondoce
ondoce il 15/08/07 alle 22:33 via WEB
che palle.... non esiste il razzismo ma la povertà, non si è mai razzisti nei confronti dei ricchi, sento in ospedale tutti i giorni commenti del tipo... guarda che bel negretto...dio che occhi che ha quell'araba... è una zingarella, ma che simpatica...tutti... quando si hanno gli stessi problemi... e parlo in questo caso dentro la pediatria siamo e sono tutti uguali, tranne i ricchi ovviamente.. dov'è il razzismo allora? nella società che offriamo a questi bambini che diventeranno adulti? nel ritirare i nostri figli dalla scuola quando ci sono troppi immigrati? ma anche quando c'è in inserimento di un "diversamente abile",(che spesso, tante volte, quasi sempre! non trova posto purtroppo nelle cattoliche scuole private, mancano i fondi...) anche con lui siamo razzisti! siamo razzisti quando assumiamo delle maestre di religione di ruolo! quando per i nostri genitori troviamo badanti rumene..tanto buone e care? o nelle panchine tolte o nei proclami di pulizie etniche proposte da qualche sindaco coglione? sono razziste le crociate della lega (immigrati che hanno sostituito i Forza Etna degli anni 90)o fa comodo semplicemente il lavoro nero? siamo razzisti solo dei nostri soldi! e purtroppo anche della nostra ignoranza... scusa lo sfogo antonia... un abbraccio a te
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ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 23:04 via WEB
Scusarti ,semmai ti ringrazio .Un abbraccio.
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elioliquido
elioliquido il 15/08/07 alle 23:09 via WEB
Non si può convivere nello stesso luogo con regole in contrasto tra di loro. Questo non significa né sbattere la porta in faccia a qualcuno, né che le regole già operanti nel citato luogo debbano restare fisse ed immutabili. Non si deve avere un atteggiamento di particolare e speciale riguardo nei confronti di delinquenti (e varie TDC) stranieri solo perché stranieri. Noi non siamo i più cattivi. In tutto il mondo vale questo discorso, anche nel mondo di chi immigra qui. Questo non c'entra con (e non comporta) il lasciare affondare le barche nel Mediterraneo, e neppure negare un futuro a nessuno.
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ossimora
ossimora il 15/08/07 alle 23:44 via WEB
Forse non si può ma di fatto si fa e si farà.Il prode Sarcozy che ha subito dato un giro di vite nelle leggi sull'emigrazione non solo ha già causato un guaio grave (un bambino è morto per la paura dei controlli della polizia buttandosi dalla finestra )ma già inizia a scuotere (per fortuna)qualche coscienza.
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fattodiniente
fattodiniente il 16/08/07 alle 09:59 via WEB
A me gli idealisti fanno paura, perché mentre pensano al paradiso in cielo costruiscono l'inferno in terra. Hanno il difetto di fissarsi su una idea Buona e Giusta, e di non avere nessuna coscienza dei conseguenti e innumerevoli effetti collaterali. Quello che propugni è pazzesco: accogliere TUTTI. Tempo cinque anni e sarà un inferno. E in nome di che poi? Chi propugna queste idee è un pericolo per tutti, e ti garantisco che il razzismo non c'entra NULLA, c'entra solo il buon senso, come elioliquido ti ha dimostrato ad libitum. Ma non c'è peggior sordo...
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Anonimo il 16/08/07 alle 15:56 via WEB
Non credo nel paradiso.Non propugno da nessun parte di accogliere tutti sopratutto perchè nè io nè nessun altro (governi compresi)possiamo fermare i cambiamenti epocali nè decidere o sapere ciò che succederà.In nome di nulla soltanto della presa di coscienza di quello che sta succedendo.Solo nella casa dove abito ci sono 4 badanti di altrettanti anziani tutti 4 stranieri ed un unica famiglia con due bambini :bulgari,gli ltri sono tutti o pensionati o coi figli grandi ed è un trend piuttosto diffuso.Sono capo condominio ,dovevamo verniciare le ringhiere ,ho fatto un sacco di telefonate ...finalmente dopo tanti no ...un algerino...gli avrei baciato i piedi.Io osservo,tutto qui ,nessuna ideologia e nell'osservare provo ad immaginare i 'percorsi migliori pe r convivere con tutti i problemi che conosco piuttosto bene.Proprio di buon senso si tratta.In ogni caso ,su una cosa hai ragione ,sono assollutamente, incorreggibile...mi piacerbbe circondarmi di stranieri potendo veder emigrare parecchie facce italianissime ..ma parecchie,,,, Ti giro il finale...non c'è peggior sordo...
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Anonimo il 17/08/07 alle 11:05 via WEB
Magari moltissimi italiani vorrebbero veder emigrare te, mai pensato questo? Dopotutto, se ami tanto gli stranieri all'estero ce ne sono una infinità. Detto - senza nessun astio o sarcasmo, ma come puro senso pratico - da uno che non si sente italiano (che vorrà mai dire poi...) più di quanto non si senta qualunque altra cosa, a seconda del giorno o dell'umore. Io non sono uno degli 'uomini spaventati' secondo la felice definizione di Ilvo Diamanti: non mi faccio metter paura dagli ecologisti, non mi spaventano gli stranieri. Ma sono perfettamente consapevole che l'afflusso di un sempre maggior numero di stranieri pone e porrà problemi sempre maggiori, a cui occorre saper dare risposte. E francamente le risposte che dai tu aggravano i problemi invece di risolverli. E ancora una volta basta leggere elioliquido. Se poi vuoi condurre la tua personale battaglia, ne hai tutto il diritto. Ma concedi agli altri, che sono italiani quanto te, di dissentire, e di non esser insultati per questo. Oppure preparati ad esser ripagata della stessa moneta. Io sono razzista quanto tu sei fuori di testa, per esempio.
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Anonimo il 17/08/07 alle 11:13 via WEB
Non ho parole.ANTO
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Anonimo il 17/08/07 alle 11:28 via WEB
E' incredibile come si aprli enza leggere ,altro che balle ...è vero i PREGIUDIZI la fanno da padrone!!
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Anonimo il 17/08/07 alle 11:29 via WEB
Infatti. Tu hai opinioni, gli altri pregiudizi. E vai con le offese...
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Anonimo il 17/08/07 alle 11:40 via WEB
Offese? dunque Io sono fuori di testa ,io parlo a vanvera ,io farei bene ad andarmene e poi sarei io che offendo.!!!!!Accidenti ,c'è qualcosa che non va.qualcuno mi dice che sono troppo corretta e gentile e che l'arroganza e la prosopopea dovrei liquidarla più seccamente ,ma non me ne fraga nulla Mi dispisce solo una cosa in realtà;volevo parlare di intercultura,di processi integratori,di argomenti concreti e "usabili"nella prassi quotidiana e mi ritrovo con una sacco di minuteria che non serve a niente e a nessuno.Ho portato un esempio dei due bambini e dei frutti che può dare l'ascolto o il non ascolto e dell'attenzione necessaria.m'porta un cazzo a nessuno OK Come qualcuno detesta sinistra ed ambientalisti e si fa venire l'orticaria al solo nominarli io la cosa che detesto di più è chi fa "lesa maestà" ed alla prima virgola dichiara di essere "offeso",e non parla di fatto più.Anto
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Anonimo il 17/08/07 alle 12:01 via WEB
Bella cosa leggere; capire quel che è scritto è anche più bella. Se tu permetti, dire che vorresti veder emigrare certi italiani un complimento non è. Non parlavi di me, e io non ho detto che vorrei vederti emigrare - visto che poi io sono un italiano sui generis - ma la tua affermazione una risposta del genere se la va a cercare. Ho detto che sei fuori di testa? Tanto quanto io sono razzista. Se tra le righe cerchi di far passare questo messaggio, cosa pensi che ti risponda? Se non lo pensi, come credo, il mio è evidentemente un paradosso. Un po' di mente fredda prima di rispondere, Anto'...
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Anonimo il 17/08/07 alle 12:06 via WEB
Mi dispisce solo una cosa in realtà;volevo parlare di intercultura,di processi integratori,di argomenti concreti e "usabili"nella prassi quotidiana e mi ritrovo con una sacco di minuteria che non serve a niente e a nessuno.Ho portato un esempio dei due bambini e dei frutti che può dare l'ascolto o il non ascolto e dell'attenzione necessaria.
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Anonimo il 17/08/07 alle 12:06 via WEB
En passant, vorrei notare che mi hai dato dell'arrogante pieno di prosopopea, e che sarebbe meglio liquidarmi seccamente. Mi ha detto che parlo senza leggere e che sono pieno di pregiudizi. per essere troppo gentile stai facendo progressi. Ma io non mi sono dichiarato offeso, neanche all'ultima virgola. Per la precisione.
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Anonimo il 17/08/07 alle 12:09 via WEB
Mi dispisce solo una cosa in realtà;volevo parlare di intercultura,di processi integratori,di argomenti concreti e "usabili"nella prassi quotidiana e mi ritrovo con una sacco di minuteria che non serve a niente e a nessuno.Ho portato un esempio dei due bambini e dei frutti che può dare l'ascolto o il non ascolto e dell'attenzione necessaria.m'porta
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ossimora
ossimora il 17/08/07 alle 15:12 via WEB
oddpo...maio mi riferivo non a veder emigrare te ma a borghezio ,Fini..gasparri...ferrara e tanti altri.:.debbo spiegare tutto!!!
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Anonimo il 17/08/07 alle 15:56 via WEB
E Fini Ferrara e Borghezio vorrebbero veder emigrare te. Io che ho detto? E con tutto questo dove si arriva? Io vorrei veder emigrare Pecoraro Scanio, Ermete Realacci, Tiziano Ferro e Luciano Moggi. E con questo? fdn.
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Anonimo il 17/08/07 alle 16:07 via WEB
CON QUESTO SIGNIFICA CHE LE RAZZE SONO TRASVERSALI E si fondano sul proprio "SENTIRE";quindi non esistono stranieri ma solo persone con le quali non ti acchiappi.(e comunque non mi paraonera a Boerghezio e fini eh eh ehe eh )
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Anonimo il 17/08/07 alle 11:44 via WEB
se non i legge per forza sono pregiudizi ,non c'entra un cazzo io tu loro noi
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Anonimo il 17/08/07 alle 13:31 via WEB
Lascia perdere, antò. E' solo provocazione di cattivo gusto.
Del resto i veri problemi delle nostre comunità locali sono stati ben interpretati dal sindaco di Varallo Sesia. Ha messo a disposizione degli abitanti una somma di denaro per dimagrire. Chi partecipa all'iniziativa riceverà 50 euro una volta che avrà raggiunto il peso forma. Duecento euro se dopo sei mesi sarà riuscito a mantenere il peso ideale. Cinquecento euro dopo un anno. "Se si hanno problemi di salute ci si può ammalare, si è costretti ad assentarsi dal lavoro e si è meno esuberanti. Voglio solo una società migliore".
Parola di sindaco leghista che così s'è guadagnato un articolo sulla Pravda:
http://english.pravda.ru/news/world/16-08-2007/96034-weight_money-0
:-) sudest
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Anonimo il 17/08/07 alle 13:33 via WEB
Provocazione di cattivo gusto lo dici a tua nonna. A proposito di rispetto delle idee altrui. fdn.
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Anonimo il 17/08/07 alle 13:35 via WEB
...appunto! sudest
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Anonimo il 17/08/07 alle 13:41 via WEB
Se fossi straniero, le diresti di lasciar perdere? :-) O si può lasciar perdere solo chi si ritiene molesto solo se è italiano? fdn.
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ossimora
ossimora il 17/08/07 alle 15:16 via WEB
"L'iniziativa parte dalla constatazione del sindaco, Gianluca Buonanno, che "garantire il benessere ai propri concittadini significa anche metterli in condizione di avere una serena vita sessuale"...... Un amico di Varallo Sesia mi segnala questa notizia: evidentemente l'aria di montagna smonta gli ardori e richiede l'ausilio della chimica.....l'arte giornalistica di tg com svetta con un " sindaco procreativo" che non lascia adito a dubbi: questo e' un picco di qualita' tale che nemmeno Repubblica ormai e' capace di garantire. tutti gli score di google sull'argomento Varallo, fondi da autotassazione Giunta Finora Varallo, ridente cittadina del Vercellese, era nota per il suo Sacro monte, un complesso di tempietti devozionali dichiarati patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Ma ora rischia di essere conosciuta soprattutto per un altro fenomeno, decisamente più profano: il sindaco e la giunta hanno infatti deciso di autotassarsi per pagare il Viagra ai loro concittadini, che ora potranno godere di uno sconto del 50% sulla "pillola dell'amore". L'iniziativa parte dalla constatazione del sindaco, Gianluca Buonanno, che "garantire il benessere ai propri concittadini significa anche metterli in condizione di avere una serena vita sessuale". E così il primo cittadino è riuscito a convincere i suoi assessori a metter mano al portafoglio e, senza intaccare di un centesimo il bilancio comunale (i fondi provengono dalle indennità di carica degli amministratori) a dare una mano a chi vorrebbe ma non può. "Abbiamo già accantonato mille euro - spiega Buonanno - e faremo un primo periodo di sperimentazione di 15 giorni. Poi tireremo le somme e vedremo se andare avanti. Se si dovessero ottenere risultati significativi, c'è già uno sponsor privato pronto ad intervenire". Un'iniziativa decisamente eclatante, quella del sindaco di Varallo, che del resto non è nuovo a sortite clamorose: quando amministrava la vicina Serravalle (dopo due mandati che lo videro eletto con ampio margine di voti, non potendosi più presentare ha cambiato città), aveva creato vigili di legno per intimorire gli automobilisti indisciplinati, lanciato la pubblicità sulla carta intestata del Comune e inaugurato una statua a Vasco Rossi. E dopo avere militato in An, alle ultime elezioni provinciali si è presentato alla testa di un suo movimento, "Controcorrente", raccogliendo il 16,5% dei voti, secondo solo a Forza Italia.A ROPOSITO DI BUONANNO
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heliumentropico
heliumentropico il 18/08/07 alle 00:07 via WEB
Darei piuttosto la mia preferenza a Cetto Laqualunque, che si candida al grido di: chiuppilu pettutti!
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Anonimo il 18/08/07 alle 00:32 via WEB
Mi embra utile ,Cetto Laqualunque uber alles
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