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« TalebaniNuovo »

Le streghe

Post n°1123 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da ossimora
 

In questi giorni di discussione attorno alla 194 ,non nego di provare un certo fastidio  a sentire gli uomini parlare del dolore connesso ad una interruzione di gravidanza.

 Sfido chiunque a convincermi che ne sappiano qualcosa ma sul serio ,nel senso di carne e sangue e non di solidarietà più o meno reale sulla quale non discuto e che spesso in situazioni di ansia  da attesa non serve neanche tanto.

Non sopporto troppo neanche tutto questo sperticarsi nel comprendere il dolore delle donne in generale ,da dovunque venga .

Una maternità non voluta è il dolore più forte;il terrore di dover affrontare una gravidanza e peggio  una maternità non scelta,non desiderata è peggio di qualsiasi cosa;la propria vita sembra improvvisamente chiudersi a riccio,si materializzano scenari che detestiamo e prospettive non scelte ,un ostacolo insormontabile che viene da dentro ,che è in noi ,ci mangia dall’interno ,nostro malgrado ,per un errore e/o per una violenza.

A quel punto l’i.v.g .è la liberazione ,il sollievo ,il ritorno a possesso del nostro corpo e della nostra vita. Ho visto donne felici di sentirsi di nuovo in grado di decidere e di essere.

Senza rimpianti,senza senso del peccato,libere dal dolore ,altro che  !

 Ed in questo senso la legge 194 è un legge di civiltà eccome ,perché gli uomini e le donne sbagliano e quando sbagliano non può essere per sempre,perché la vita è vita quando la si desidera .

 Basta con sante e madonne ,basta con la retorica figlia di chi teorizza ed enfatizza la vita e benedice le armi. Se ne stiano ben stretti in chiese e caserme e lascino in pace le donne.

E' insopportabile la retorica laida di chi vuole convincere le donne stesse a provare dolore per quello che loro pensano sia giusto e santo.

 
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>> VERGOGNE ITALIANE su il mare infinito
Ricevuto in data 18/02/08 @ 01:10
Nel  TG 1 di ieri, e in tutti gli altri TG dei vari canali televisivi, Giuliano Ferrara è stato i... (continua)
 
Commenti al Post:
carowalter
carowalter il 17/02/08 alle 19:48 via WEB
questo è quanto ho scritto a ildemonologo: Ho or ora letto il bel post di ossimora, pur concordando, una frase non posso fare mia: "A quel punto l’i.v.g .è la liberazione ,il sollievo ,il ritorno a possesso del nostro corpo e della nostra vita. Ho visto donne felici di sentirsi di nuovo in grado di decidere e di essere. Senza rimpianti,senza senso del peccato,libere dal dolore ,altro che!" a me non è mai capitato e ne ho visti parecchi, anche dopo aborti voluti e ben ponderati non ho mai incontrato quel senso di leggerezza di cui lei parla o meglio c'era, ma nel contempo c'era anche il peso di un grande lutto, anche la leggerezza era pesante (ossimoro)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 17/02/08 alle 19:57 via WEB
Io invece ho vissuto e visto vivere il senso di liberazione profonda,quasi una rinascita;mi rendo conto che c'è tutto un sistema di valori che pesa sulle donne ma una gravidanza indesiderata è tremenda.Ho raccontato qualche post fa una storia di aborto ;era una mia amica,la mia compagna di banco ,tornata incinta a 19 anni da Londra ;era così angosciata di questa gravidanza che quando tornò da Firenze dopo l'aborto (al partito radicale ,il CISA)era assolutamente euforica di aver riacchiappato la sua vita.Io credo che chi vive il senso di "lutto"o è indotta a questo dal biasimo indotto dalla società e dal sistema di potere della medicina + chiesa + uomo o non vorrebbe davvero abortire.Se si incontrasse fuori e negli ospedali meno biasimo e meno ostilità sono certa che ci sarebbe meno pathos più o meno vero.
(Rispondi)
 
 
 
ildemonologo
ildemonologo il 17/02/08 alle 21:24 via WEB
Cara Anto, bello il tuo post anche se non lo condivido in alcuni punti.
(Rispondi)
 
 
 
 
ildemonologo
ildemonologo il 17/02/08 alle 21:24 via WEB
PS.: ci tenevo solo a dirlo. Che è bello. Solo questo.
(Rispondi)
 
 
 
carowalter
carowalter il 17/02/08 alle 23:57 via WEB
volevo solo cercare di dire che per quanto un aborto sia stato coscientemente scelto e fatto, resta sempre un intervento estraneo su di un corpo vivo, così vivo che stava producendo altra vita,fa male e nessuno deve permettersi di intervenire se non con amore e comprensione
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 18/02/08 alle 00:18 via WEB
ah certamente ,dal punto di vista del dolore fisico e della paura ,sono totalmente d'accordo se poi aggiungi la discriminazione (una volta a PG ad una donna che doveva abortire l'hanno messa in camerata con le donne che rischiavano di perdere i bambini...beh!),la sofferenza è garantita .Io mi focalizzavo sulla retorica ,quella è insopportabile .Ciao :)
(Rispondi)
 
Brandbit
Brandbit il 17/02/08 alle 21:52 via WEB
E' responsabilità di questa attuale classe politica cattocomunista e dell'intera sinistra se siamo a discutere ancora della 194 , non dell'integralismo clericale..Non c'è paese in europa dove questa legge sia all'ordine del giorno per un fatto molto semplice:ricopre un interesse marginale. Scuole e luoghi pubblici sono strapieni di diffusori di preservativi, anche in modo gratuito e la rsu486 la vendono anche nei supermarket..... In Italia stiamo riaccendendo una discussione pericolosissima perchè i leader di sinistra comunque sono carponi e genuflessi al clero...non ci sono altre spiegazioni..
(Rispondi)
 
Filottete3
Filottete3 il 17/02/08 alle 21:55 via WEB
Tutti sono genuflessi al clero. Perché l'Italia si serve del Vaticano per la sua mancante politica estera. Ti sei mai chiesto perché gli altri paesi europei ne hanno una autonoma e forte? Perché non hanno il Vaticano che li condiziona fortemente nei mezzi di comunicazione. Guardati il Tg Rai del Lazio. NOn parla del Lazio, ma di come il Papa ha pisciato e di come il tal Cardinale è andato al cesso. Quindi la 194 è una buona legge anche da aggiornare...E va applicata.
(Rispondi)
 
upmarine
upmarine il 18/02/08 alle 01:02 via WEB
Forse ognuno di noi, te compresa, ha un punto di vista soggettivo. Integrando tutte le posizioni personali dovrebbe venir fuori una morale. Dubito che tu abbia voglia di soddisfare il bisogno di liberazione che prova qualcuno che assiste all'esecuzione di una condanna a morte di chi ha ucciso il proprio figlio. Fai bene a dire la tua, ma non deridere le altre posizioni. Altrimenti tutti siamo bravi a salire sul piedistallo. In altre parole: io ti rispetto, ma non per questo vuol dire che hai ragione.
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 18/02/08 alle 13:15 via WEB
Veramente mi par di ricordare che tu sei sempre in prima fila, Up, quando si tratta di ironizzare sulle tesi che non condividi. Non capisco bene tutta questa seriosa pruderie a intermittenza.
(Rispondi)
 
 
 
upmarine
upmarine il 19/02/08 alle 02:14 via WEB
Hai ragione Mac, io sono il giullare , non lo nego. Però vi sono argomenti che non mi sento di trattare con ironia. L'intermittenza è dovuta all'altalenare degli argomenti. Tuttavia non è di ironia che intendo parlare ma di derisione discriminante: mi si accusa che io non posso capire in quanto ho un difetto genetico, il cromosoma Y.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 18/02/08 alle 19:16 via WEB
Un punto di vista è per sua stessa natura soggettivo o no?Rileggo e rileggo ciò che ho scritto e francamente vedo indignazione,anticlericalismo e persino un tot di vetero femminismo (perchè no?)ma francamente derisione non ne vedo proprio.
(Rispondi)
 
 
 
upmarine
upmarine il 19/02/08 alle 02:36 via WEB
Cara Antonia, come dicevo a Mac, capita di deridere qualcuno semplicemente ammiccando alle limitate capacità, in questo caso percettive. Sembra, da quello che hai affermato, che noi uomini non si abbia la dovuta sensibilità per poter partecipare al dibattito sull'aborto. Io ho solo voluto ricordarti che qualche volta può servire una posizione di maggior distacco per affrontare argomenti dolorosi. Tu ti immedesimi in qualcosa ed io in altro. Perché, non ci crederai, il sottoscritto non ha mai avuto la pretesa dell'ultima parola su questo tema. Anzi, l'ho sempre concessa a chi prende la decisione con sofferenza, restando accanto con amore e rispetto. Ed in questa ottica rientrava una divergenza di opinioni con Margie sul mio blog. Faccio anch'io fatica a distinguere un feto che continuerà il proprio cammino verso la nascita da quello che sarà sacrificato per motivi validi. Addirittura, come scienziato, ho provato ad ammettere una cosa che non sta in piedi nemmeno con tutta la buona volontà ed è quella di considerare l'embrione destinato al sacrificio come un organo vitale più sacrificabile. E' una forzatura che la mia coscienza mi obbliga a considerare perché altrimenti non potrei mai accettare (attenta non ho detto far accettare) la soppressione di un figlio. E' un discorso molto complicato e trovo molto difficile parlarne con lo schermo di un computer perché ci sono cose che toccano la sfera personale e che necessitano di un luogo opportuno. Per il resto trovo rassicurante che politici molto vicini alla chiesa si siano espressi dicendo che la 194 non si tocca.
(Rispondi)
 
 
 
 
ildemonologo
ildemonologo il 19/02/08 alle 19:08 via WEB
Quoto in toto e, nel particolare, la moderazione.
(Rispondi)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 18/02/08 alle 11:49 via WEB
Concordo che sull'argomento c'è molta retorica e troppo frammischiamento di argomenti, mentre l'unico vero discorso è che, sulla propria pelle, uomini e donne, dovrebbero poter avere l'ultima parola...assolutamente!
(Rispondi)
 
supercopione
supercopione il 18/02/08 alle 12:52 via WEB
non capisco perchè escludi gli uomini!!! se parli di sofferenza, nessun può sapere di cosa si tratti almeno che non l'abbia provata. quindi dovresti escludere anche tutte le donne che non hanno mai abortito e non solo gli uomini. almeno che te escluda che noi uomini non siamo empatici, mentre voi donne si!!! poi te parli dell'aborto come conseguenza di un atto di terrore e di paura!!! può il terrore essere un ottimo consigliere per una scelta così delicata? Io pensavo che l'aborto fosse giustifiato da motivi razionali o etici, e invece scopro che è giustificato dal terrore. SECONDO IL TUO PUNTO di vista poi l'aborto è una questione solo femminile... per caso come il farsi la ceretta? MI sembra che te dica, non è una questione etica, o sociale, o culturale, solo una questione femminile e quindi fatevi i cazzi vostri.
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 18/02/08 alle 13:29 via WEB
Antonia non esclude nessuno, Supercopione.. hai letto male. Lei sottolinea il fatto, assai strano occorre pur dirlo, che da sempre chi vuol obbligare le donne a partorire e' in stragrande maggioranza appartenente al genere maschile. Preti in particolare. E c'e' un dato di fatto quello dal quale tu sembri assolutamente prescindere, e cioe' che la donna ha una prerogativa biologica che all'uomo non e' CONCESSA. Di questo le leggi debbono tener conto, oppure sei anche tu per la maternita' "eterodiretta"? Hanno GLI ALTRI (uomini o donne che siano); ha LO STATO, attraverso la forza psicologicamente coercitiva del medico e su su fino al potere di togliere la liberta' del carabiniere e al magistrato, il dovere di ficcare il naso e mettere LE MANI dentro l'utero di una donna e di decidere IN VECE sua? E' questa la domanda, il resto (pseudomoratorie e balle varie) sono chiacchere. Si o no?
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 18/02/08 alle 19:16 via WEB
è solo una questione di utero.
(Rispondi)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 18/02/08 alle 13:11 via WEB
Non avrei mai creduto che dopo più di trent'anni si ritornasse a discutere su una legge sacrosanta. Capisco che il numero degli aborti in Italia è molto elevato, ma questo non è dovuto alla legge, ma alle mancate campagne d'informazione sui metodi di contraccezione, alla fantomatica educazione sessuale nelle scuole. Invece pare che la causa di tutti i mali sia l'aborto e tutti si sentono in diritto d'intervenire. Ho letto le parole di Zeffirelli e seguo la crociata di Ferrara, due uomini che non sanno un cazzo di quello che l'aborto significa per una donna. Non è una scelta facile, da fare a cuor leggero, come bere un bicchier d'acqua, anche chi lo vive come una liberazione, nel profondo proverà per tutta la vita un senso lacerante di colpa. E questo gli uomini non potranno mai capirlo.
(Rispondi)
 
supercopione
supercopione il 18/02/08 alle 13:27 via WEB
bimba condivido ogni tua singola parola, ma perchè escludi gli uomini? noi uomini non possiamo abortire, quindi non possiamo capire!!! e che ragionamento è?
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 18/02/08 alle 13:33 via WEB
Noi non possiamo procreare, Supercopione. Il tuo lapsus freudiano e' eloquente.
(Rispondi)
 
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 18/02/08 alle 15:21 via WEB
Escludo gli uomini perché non vivono l'aborto sulla propria pelle, non nego che possano esserci degli uomini più premurosi verso la propria compagna, capaci di sostenerla emotivamente in quel momento. Ma dopo un periodo di tempo più o meno lungo l'uomo, qualsiasi uomo, dimenticherà l'accaduto, l'accantonerà come una qualsiasi altra esperienza. La donna no, qualsiasi donna, anche quelle che come dice Antonia, hanno vissuto l'aborto come una liberazione, nel segreto del loro cuore continueranno a domandarsi per tutta la vita, come sarebbe stato quel bambino, quanti anni avrebbe avuto e sentimenti similiari. Ed è per questo che, per me, gli uomini non possono parlare d'aborto, non possono venirci a fare la morale o invocare la nostra coscienza. La 194 non si tocca!!!
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ossimora
ossimora il 18/02/08 alle 19:17 via WEB
beh...;)
(Rispondi)
 
qis
qis il 18/02/08 alle 17:15 via WEB
abbastanza d'accordo su quello che scrivi...ma perchè questo invito al silenzio, che un po', permettimi, fa pensare a una strategia per non parlare mai di niente se i "vissuti" di qualche soggetto particolare, in questo caso le donne, sono così intimi e indicibili...in fondo la 194 è una legge dello stato, non una confessione al prete o all'analista...e poi, permettimi ancora, trovo l'affermazione "la vita è vita quando la si desidera", egoistica e conformista, non credi che il mondo in cui viviamo, progredito e occidentale, che tu stessa spesso critichi, si basi tutto su questa corsa desiderante al benessere personale privo di inciampi, difficoltà, lacrime e scommesse di vita? Ciao
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 18/02/08 alle 19:26 via WEB
L'invito al silenzio è perchè sono le donne che scontano sulla propria pelle sempre e comunque ;potrei raccontarti sequele di episodi accaduti nei reparti di ginecologia nei quali le donne che abortiscono (LE DONNE ,GLI UOMINI NON CI SONO ,SEMMAI SONO I GINECOLOGI OBIETTORI)subiscono violenze psicologiche di tutti i tipi,e ribadisco ,le donne.Non c'entra l'analista è chiaro che si parla di una legge dello stato (poco) laico è il fatto che la "questione Ferrara " non mi sembra davvero un buon incipit per una discussione seria e certamente non per una serena.Certo che la vita è vita quando la si desidera,lo ribadisco ;ho assistito a fior di depressioni post partum ,di donne che obtorto collo hanno accettato un errore così come non vedo cosa ci sia di egoistico nel desiderare il benessere per sè e ovviamete pe ri propri figli ...o mi vuoi dire che vale sempre la cosa del..."tu donna partorirai con gran dolore etc etc...E perchè?
(Rispondi)
 
 
 
upmarine
upmarine il 19/02/08 alle 02:51 via WEB
Queste ultime parole mi ricordano il commento che lasciai tempo fa nel blog di Mini.mono qualche giorno fa.

Inviato da upmarine il 14/02/08 @ 16:51 via WEB
Il rispetto della vita passa attraverso la compassione. Io non sono un qualunquista ma rispetto la decisione di chi non ho mai sentito ostentare tale scelta. Esiste il pudore di chi ammette in cuor suo di essere stata costretta dalla vita ad evitare un'altra vita. Io sono disposto ad accettare un figlio malformato, ma esistono già tante mamme per caso di bimbi sani per obbligare qualcuno a vivere l'anormalità del proprio figlio come colpa di un peccato originale da espiare.
(Rispondi)
 
 
 
 
upmarine
upmarine il 19/02/08 alle 02:53 via WEB
Perdonami, il link non funziona e tempo fa è diventato qualche giorno nel giro di un secondo.
(Rispondi)
 
 
 
qis
qis il 19/02/08 alle 08:22 via WEB
...è molto difficile stare in un ospedale e non subire umiliazioni e violenze psicologiche, tutti conosciamo questa cosa. Però è vero, ho vissuto anch'io qualcosa di simile e mi sono chiesto, perchè le donne lasciano sole le donne in certi momenti? Tornando alla legge, perchè non si pensa a sviluppare un aiuto psicologico, inteso come presenza-cura-accompagnamento, magari professionale, della donna che interrompe la gravidanza? Perchè spesso tutto si esaurisce in una pratica burocratica nel consultorio? Poi se ci allarghiamo, pensa alle prospettive tremende della pillola abortiva, con la donna che potrà abortire nel bagno di casa, altro che sostegno morale, io vedo una grande soltudine per le donne in questo mondo...ma torniamo all'aborto e non alla legge (che in italia, mi risulta, nessuno vuole cambiare, nemmeno il vaticano) lo scandalo, per qualcuno, è lì, nella serialità dell'estirpazione della vita nel suo germogliare. Nella banalità che questa cosa è diventata per tutti, (soprattutto gli uomini, sono d'accordo con te: "è solo un aborto, che vuoi che sia?")Per qualcun'altro no. Semplicemente. E ne vuole parlare, anche a costo di beccarsi insulti. Ma anche tante donne hanno un atteggiamento superficiale sulla questione. Pensa ieri ero su un blog molto arrabbiato che parlava di i.v.g. solo in termini di difesa a riccio della legge, non un fiato sul feto/figlio/omuncolo/ricciolodimateria che dir si voglia (ma che cos'è, come lo vogliamo definire? siamo capaci?) e pensa, a fianco del post c'era un box colorato che invitava a non abbandonare i cagnolini...ciao
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 19/02/08 alle 14:45 via WEB
Probabilmente il fatto che sia stato Ferrara ad alzare il polverone lascia interdetti.Io ad esempio vivo con molto disagio il fatto che il Mediterraneo ed in particolre lo stretto di Sicilia divenga appena il mare lo permette una gigantesca fossa comune e su questa cosa non c'è moratoria nè pietas da parte di nussuno e tanto meno da GF .Quanto alla solitudine delle donne è reale ma purtroppo gli interventi del movimento per la vita o di altri non migliorano il senso di abbandono.Credo che sarebbe forse necessario richiarirsi bene quando inizia davvero il "progetto vita".
(Rispondi)
 
Red_Lady
Red_Lady il 20/02/08 alle 12:42 via WEB
sono sempre gli uomini ( alcuni, si fa per dire ), ad esprimere i loro giudizi feroci sulla scelta di una donna circa volere o no quel figlio che si sta aspettando, mai mi sarei aspettata di dover ridiscutere, oggi, un argomento come l'aborto. bisogna farlo poi, non perchè la scienza ha finalmente trovato il sistema per prevenire malformazioni, handicap eccetera, ma perchè un manipolo di cialtroni ha deciso che, nell'anno del 'signore' 2008, ovvero nel terzo millennio, gli uomini dovessero rimettere le mani sul corpo delle donne ( come se non bastassero le migliaia di donne violentate, umiliate, offese ogni giorno da mariti o ex, fidanzati o ex, compagni o ex, padri, fratelli, zii, amici di famiglia eccetera..oggi allo stupro di gruppo si sono aggiunti ferrara e il vaticano, non che il vaticano si sia mai tirato indietro, ora però sta esagerando ), a me non interessa la rilettura di questa legge, ma m'interessa eccome che questa legge ci sia e che funzioni, nessuna persona sana di mente è favorevole all'aborto, ovvio che sarebbe meglio non doverne mai fare uso, le leggi ci devono essere per un fatto di civiltà, non perchè debba essere obbligatorio poi abortire, divorziare eccetera. [e visto che va di moda RI parlare di tutto, come ci descrive benissimo la Cortellesi nell'anteprima di 'parla con me', RIposto un mio messaggio che avevo scritto un po' di tempo fa, Mc mi perdonerà se non c'è la sintesi, vero ?] la verità è che la maggior parte degli uomini non sa neanche cosa significhi il termine aborto. nessuno di loro sa che cosa significhi la scomparsa del flusso mestruale (aspettata, inaspettata?) e quindi il dubbio. poi la certezza. se il nascituro è desiderato e condiviso una grande, immensa gioia. se invece non lo è c'è l'inizio di un percorso tormentato. che si sia sposate, fidanzate, single è lo stesso, se il desiderio condiviso di un figlio non c'era. non c'è donna al mondo che io abbia conosciuto e che per questa storia è passata che non ne abbia traccia nella propria storia. la responsabilità è sempre e comunque della donna... e certo, è lei che deve prendersi cura di se stessa..perchè agli uomini (generalmente ) non piace avere rapporti col preservativo...e se poi c'è un errore con la pillola (e lì l'aborto è obbligatorio) oppure il diaframma o la spirale cedono a quella minima percentuale di errore... e se la donna neanche ci ha pensato... fatti suoi... vogliono poi i dettagli, i signori uomini, di come si abortisce in italia? con metodi vecchi, dolorosi. basterebbe la famosa pillola del giorno dopo, accettata in tutta europa ma tabù in italia grazie a storace & co. in italia si abortisce con grande difficoltà, chiedendo un'aspirazione piuttosto che un raschiamento, secondo le disponbilità professionali e comunque con grande dolore, fisico e psicologico, grande disagio. le donne che decidono di abortire vengono messe nei reparti maternità, vicino a quelle che hanno appena partorito. bello vero? prima della 194 c'erano le mammane, perchè l'aborto esiste da sempre , e tante, troppe donne morivano per le conseguenze di certe pratiche abortive. la decisione spetta alle donne, ma gli uomini, che sono corresponsabili, devono essere solidali. altrimenti sono uomini che non valgono niente.
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