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Sob!

Post n°1368 pubblicato il 03 Gennaio 2009 da ossimora
 

Le sofferenze, l'arbitrio con cui si distruggono vite umane, la disperazione, la privazione della dignità durano ormai da troppo tempo. Quello che è in gioco a Gaza è l'etica del genere umano

Vaclav Havel, Hassan Bin Tatal, Desmond Tutu, Hans Kung, Yohei Sasakawa, Karel Schwarzenberg, 3 genn

Da Gaza 

 
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Commenti al Post:
ossimora
ossimora il 03/01/09 alle 19:23 via WEB
Inviato da helga2008 il 03/01/09 @ 02:12 via WEB Oltre le elezioni in Israele ci sono le elezioni palestinesi... il che spiegherebbe perchè i missili qassam siano sati sparati per parecchi giorni... perchè Israele ha chiesto (purtroppo senza aspettare la risposta diplomatica dei paesi inerenti a tale tregua)il rinnovo della tregua che non è stata accetta da Hamas e di Abu Mazen che al primo giorno di contratacco di Israele ha "scaricato"Hamas. Poi è vero, non basta Liberare 250 detenuti palestinesi a fare la buona volontà di Israele,e non è giusto speronare una nave di aiuti Internazionali (se non ci si fida neanche di loro!!)per Gaza che bisognerebbe chiedere ad Hamas di non mettere i loro punti di tiro vicino a scuole e abitazioni civili ed a Israele, valeVa la pena per un BOMBAROLO uccidere moglie e figli??? Io dico di no, ma io non vivo in Israle, io quando vado in strada non devo aver paura se l' escavatore che avanza in direzione contraria invaderà la corsi e investirà me o il bus dietro .. (Rispondi) Inviato da snoopy68 il 03/01/09 @ 18:42 via WEB Mi sembrano osservazioni interessanti le tue. Credo ci siano da puntualizzare alcune cose: in primo luogo dire stop ai bombardamenti sulla Striscia di Gaza non significa parteggiare per Hamas che ha - in questo contesto - grosse responsabilità ma che non si può liquidare, come ha fatto Frattini, come una banda di delinquenti, secondariamente è evidente che Israele soffre della sindrome dell'assedio e di ostilità preconcetta contro qualunque cosa assomiglia ad un palestinese. In questo contesto - e mi scuso per la frammentarietà di questa esposizione - mentre condanno il massacro di civili che sta avvenendo nella Striscia e le parole provocatorie della Livni secondo cui "non esiste una questione umanitaria", non trovo intelligente bruciare bandiere israeliane e di qualunque altro paese in questo contesto. Questo atto mi pare sostanzialmente una manifestazione palese di impotenza, e niente altro. D'altro lato in questo modo l'unico risultato sono i latrati di Capezzone e Volontè, squallidi tirapiedi di un governo che sta dimostrando tutta la sua incapacità di affrontare seriamente questa crisi internazionale
(Rispondi)
 
helga2008
helga2008 il 03/01/09 alle 23:52 via WEB
ringrazio ossimora dello spazio a me concesso e della pubblicazione della risposta di snoopy68, non vorrei ancora "occupare" questo pacifico luogo e comunque penso che ci siano delle regole non scritte del tipo...<continua a casa tua>. Perciò tolgo il disturbo,risponderò su Luglio, grazie ancora :-)
(Rispondi)
 
snoopy68
snoopy68 il 03/01/09 alle 23:55 via WEB
Credo che l'attacco via terra tagli la testa al toro, curiosa la gaffe della presidenza ceka di turno dell'UE, prima giustifica l'invasione poi fa retromarcia dicendo che "no, così non va". Siamo proprio in belle mani
(Rispondi)
 
helga2008
helga2008 il 04/01/09 alle 00:21 via WEB
al volo...il corriere della sera dà ancora la notizia < l'Europa politica parlerà con due voci diverse,separate anche istituzionalmente; da una parte,partirà domani per il Cairo,Gerusalemme,Ramallah ed Amman la delegazione europea..( con ministri e commissari delle Repubblia Ceca)..dall'altra si muoverà solo Sarkozy.... anche come capo ed ideatore dell' Unione per il Mediterraneo..(un tavolo con paesi arabi ed israele)ecc..
(Rispondi)
 
 
snoopy68
snoopy68 il 04/01/09 alle 00:54 via WEB
Come volevasi dimostrare. C'è davvero da stare allegri
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 04/01/09 alle 09:42 via WEB
è di stamttina la notizia che l'ONU ,dopo una nottata di riunione non è arrivato a nessun documento condiviso.GAZA è sola.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 04/01/09 alle 10:33 via WEB
NDiario da Gaza, la notte dell'invasione Mentre scrivo i carri armati israeliani sono entrati nella «Striscia». La giornata è iniziata allo stesso modo in cui è finita quella che l’ha preceduta, con la terra che continua a tremare sotto i nostri piedi, il cielo e il mare, senza sosta alcuna, a tremare sulle nostre teste, sui destini di un milione e mezzo di persone che sono passate dalla tragedia di un assedio, alla catastrofe di bombardamenti che fanno dei civili il loro bersaglio predestinato. Il posto è avvolto dalle fiamme, cannonate dal mare e bombe dal cielo per tutta la mattina. Le stesse imbarcazioni di pescatori che scortavamo fino a quale giorno fa in alto mare, ben oltre le sei miglia imposte da Israele come assedio illegale criminoso, le vedo ora ridotte a tizzoni ardenti. Se i pompieri tentassero di domare l’incendio, finirebbero bersagliati dalle mitragliatrici degli F16, è già successo ieri. Dopo questa massiccia offensiva, finito il conteggio dei morti, se mai sarà possibile, si dovrà ricostruire una città sopra un deserto di macerie. Livni dichiara al mondo che non esiste un’emergenza umanitaria a Gaza: evidentemente il negazionismo non va di moda solo dalle parti di Ahmadinejad. I palestinesi su una cosa sono d’accordo con la Livni, ex serial killer al soldo del Mossad, (come mi dice Joseph, autista di ambulanze): più beni alimentari stanno davvero filtrando all’interno della striscia, semplicemente perché a dicembre non è passato pressoché nulla, oltre la cortina di filo spinato teso da Israele. Ma che senso realmente ha servire pane appena sfornato all’interno di un cimitero? L’emergenza è fermare subito le bombe, prima ancora dei rifornimenti di viveri. I cadaveri non mangiano, vanno solo a concimare la terra, che qui a Gaza non è mai stata così fertile di decomposizione. I corpi smembrati dei bimbi negli obitori invece dovrebbero nutrire i sensi di colpa, negli indifferenti, verso chi avrebbe potuto fare qualche cosa. Le immagini di un Obama sorridente che gioca a golf sono passate su tutte le televisioni satellitari arabe, ma da queste parti nessuno si illude che basti il pigmento della pelle a marcare radicalmente la politica estera statunitense. Ieri (venerdì, ndr) Israele ha aperto il valico di Herez per far evacuare tutti gli stranieri presenti a Gaza. Noi, internazionali della Ism, siamo gli unici a essere rimasti. Abbiamo risposto oggi (ieri, ndr) tramite una conferenza stampa al governo israeliano, illustrando le motivazioni che ci costringono a non muoverci da dove ci troviamo. Ci ripugna che i valichi vengano aperti per evacuare cittadini stranieri, gli unici possibili testimoni di questo massacro, e non si aprano in direzione inversa per far entrare i molti dottori e infermieri stranieri che sono pronti a venire a portare assistenza ai loro eroici colleghi palestinesi. Non ce ne andiamo perché riteniamo essenziale la nostra presenza come testimoni oculari dei crimini contro l’inerme popolazione civile ora per ora, minuto per minuto. Siamo a 445 morti, più di 2.300 feriti, decine i dispersi. Settantatré, al momento in cui scrivo, i minori maciullati da bombe. Al momento Israele conta tre vittime in tutto. Non siamo fuggiti come ci hanno consigliato i nostri consolati perché siamo ben consci che il nostro apporto sulle ambulanze come scudi umani nel dare prima assistenza ai soccorsi potrebbe rivelarsi determinante per salvare vite. Anche ieri un’ambulanza è stata colpita a Gaza City, il giorno prima due dottori del campo profughi di Jabalia erano morti colpiti in pieno da un missile sparato da un Apache. Personalmente, non mi muovo da qui perché sono gli amici ad avermi pregato di non abbandonarli. Gli amici ancora vivi, ma anche quelli morti, che come fantasmi popolano le mie notti insonni. I loro volti diafani ancora mi sorridono. Ore 19.33, ospedale della Mezza Luna Rossa, Jabalia. Mentre ero in collegamento telefonico con la folla in protesta in piazza a Milano, due bombe sono cadute dinanzi all’ospedale. I vetri della facciata sono andati in pezzi, le ambulanze per puro caso non sono rimaste danneggiate. I bombardamenti si sono fatti ancora più intensi e massicci nelle ultime ore, la moschea di Ibrahim Maqadme, qui vicino, è appena crollata sotto le bombe: è la decima in una settimana. Undici vittime per ora, una cinquantina i feriti. Un’anziana palestinese incontrata per strada questo pomeriggio mi ha chiesto se Israele pensa di essere nel medioevo, e non nel 2009, per continuare a colpire con precisione le moschee come se fosse concentrato in una personale guerra santa contro i luoghi sacri dell’islam a Gaza. Ancora un’altra pioggia di bombe a Jabalia, e alla fine sono entrati. I cingoli di carri armati che da giorni stazionavano al confine, come mezzi meccanici a digiuno affamati di corpi umani, stanno trovando la loro tragica soddisfazione. Sono entrati in un’area a nord-ovest di Gaza e stanno spianando case metro per metro. Seppelliscono il passato e il futuro, famiglie intere, una popolazione che scacciata dalle proprie legittime terre non aveva trovato altro rifugio che una baracca n un campo profughi. Siamo corsi qui a Jabaila dopo la terribile minaccia israeliana piovuta dal cielo venerdì sera. Centinaia e centinaia di volantini lanciati dagli aerei intimavano l’evacuazione generale del campo profughi. Minaccia che si sta dimostrando purtroppo reale. Alcuni, i più fortunati, sono scappati all’istante, portandosi via i pochi beni di valore, un televisore, un lettore dvd, i pochi ricordi della vita che era in una Palestina perduta una sessantina di anni fa. La maggioranza non ha trovato alcun posto dove fuggire. Affronteranno quei cingoli affamati delle loro vite con l‘unica arma che hanno a disposizione, la dignità di saper morire a testa alta. Io e i miei compagni siamo coscienti degli enormi rischi a cui andiamo incontro, questa notte più delle altre; ma siamo certo più a nostro agio qui nel centro dell’inferno di Gaza, che agiati in paradisi metropolitani europei o americani, che festeggiando il nuovo anno non hanno capito quanto in realtà siano causa e complicità di tutte queste morti di civili innocenti. OTTE DI GAZA
(Rispondi)
 
snoopy68
snoopy68 il 04/01/09 alle 14:00 via WEB
Le perplessità che avevo su Obama, pur essendo stato contento per la sua vittoria, si stanno confermando in pieno. In USA chi governa deve stare al gioco, altrimenti è fuori....
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lupopezzato
lupopezzato il 04/01/09 alle 16:47 via WEB
Ma Obama? Non era lui il cambiamento? Il nuovo messia?
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 05/01/09 alle 12:50 via WEB
Vediamo di non fare di ogni erba un fascio please ;mi sembra ch sia il caso di non affrettare i giudizi con la solita velocità che spesso è nociva al massimo.Obama al momento di defila ;difronte ad un mondo arabo lacerato del resto non mi sembra il solo ;persino Leader solitamente presenti latitano sulla guerra di Gaza.Obama ha un bel problema vedremo.Questo non toglie nulla ai tanti valori culturali,emotivi simbolici della sua elezione .
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lupopezzato
lupopezzato il 05/01/09 alle 14:37 via WEB
Sono d'accordo quando dici che non è opportuno affrettare i giudizi. Soprattutto quando lo hanno eletto "uomo dell'anno" senza avergli dato la possibilità di dimostrare nulla. Trovo però molto eloquente che abbia ritenuto di doversi sentire in obbligo di esprimersi sulla crisi economica mentre non l'ha fatto sulla striscia di Gaza. Negli USA o sei di destra o sei di destra. Oltre a non affrettare i giudizi sarebbe anche opportuno non gonfiare troppo i palloni. Ci scoppieranno nelle mani. Ciao, buon anno :o)
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ossimora
ossimora il 05/01/09 alle 14:42 via WEB
Buon anno a te lupigno...anche io già prima dell'elezione di Obama avevo esresso delle ovvie perplessità pur ritenendo comunque strordinario il suo successo (una cosa su tutte ,in America sono tornate a votare tantissime persone che delegavano da sempre)
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lupopezzato
lupopezzato il 05/01/09 alle 14:56 via WEB
In america è successo quello che è successo nel mondo. La gente, dimenticando che negli USA o sei di destra o sei di destra, si è convinta davvero che Obama potesse significare cambiamento ed ecco che è tornata a votare. Politicamente invece non c'è nessun cambiamento. La striscia di Gaza non è una sfortuna per Obama ma un'opportunità per essere onesto e chiaro da subito. Il mondo è altrettanto onesto e pronto per rimangiarsi gli applausi che gli ha fatto e per dire "ci siamo sbagliati"?
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ossimora
ossimora il 05/01/09 alle 16:52 via WEB
L'entusiasmo e le lacrime della comunità nera solo per l apossibilità che lui ha saputo cogliere sono comunqueimportantissime.La politica estera segue in primis le logiche del mercato (guarda i "leader" arabi e non solo...Gaz aè tragicamente sola):ecchecazzo diamogli un pò di tempo!! O vogliamo fare come quando dopo due gironi di governo Prodi ...reclamava qualsiasi cosa,al volo senza nemmeno dare il tempo di consolidare alcunchè???
(Rispondi)
 
Elio_Gabalo
Elio_Gabalo il 05/01/09 alle 13:08 via WEB
Siete ebrei forse? Vivete forse a Gaza, a Gerusalemme, nella capitale israeliana? No. Almeno informatevi. Solo così potrete rilasciare una valutazione dei fatti chiara, spassionata, equanime, libera dai soliti cascami ideologici.
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ossimora
ossimora il 05/01/09 alle 14:24 via WEB
cascame per cascame la tua domanda retorica merita una risposta altrettanto futile...se fossimo a Gaza certamente non potremmo comunicare con internet ;in sraele si.
(Rispondi)
 
Elio_Gabalo
Elio_Gabalo il 05/01/09 alle 17:40 via WEB
Scusa ma avete visto come si è trasformata Gaza dopo che Sharon ha deciso di abbandonare quei territori? prima c'erano floride serre coltivate, adesso niente... Secondo il vostro illustre parere, cosa dovevano fare gli israeliani?Dovevano starsene zitti e continuare a sopportare l'aperta ostilità di Hamas?
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ossimora
ossimora il 05/01/09 alle 20:21 via WEB
no comment ,fors edovresti leggerti un pò meglio la storia del popolo palestinese e di quello israeliano la sensazione che ho leggendoti è di vuoto.
(Rispondi)
 
Giulia_Soemia
Giulia_Soemia il 05/01/09 alle 17:54 via WEB
"Non importa che questa volta anche tra i palestinesi ci sia una critica dura del terrorismo di Hamas, non conta che perfino Mahmoud Abbas, capo dell’Autorità palestinese, subito dopo l’inizio della rappresaglia israeliana, abbia trovato la voce per imputare a Hamas la rottura continuata della tregua e dunque la principale responsabilità della tragedia dei civili a Gaza, che vengono usati come scudi umani senza la minima remora. Non importa neanche che Hamas non riconosca il diritto di esistere a Israele, e che sia finanziato da Iran e Siria..." Per farla breve, la colpa, comunque vada, è degli israeliani. O no?
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ossimora
ossimora il 05/01/09 alle 20:19 via WEB
Ho appena visto dei video da Gaza ;un padre che ricomponeva i propri bambini.i MORTI e i feriti civili palestinesi sono un numero spropositato e le tv cinguettano "morto anche un soldato israeliano".Non mi pare proprio il caso che Israele faccia la vittima in questo frangente ,proprio no.E vittima di chi poi che se ne frega di tutti coloro che chiedono al tregua se ne frega dell'ONU,dell'Europa ,di chiunque.Basta col vittimismo please.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/01/09 alle 08:08 via WEB
Basta col vittimismo! Sono d'accordo. Chi è che fa la vittima? Gli israeliani o i palestinesi? Gli israeliani sono circondati da persone che, se solo potessero, li avrebbero già annientati. Devono fare i conti con una comunità internazionale ostile (fatte le dovute eccezioni).Una delle cose che sentiamo ripetere spesso è la sproprozione nella reazione. Praticamente secondo le "menti belle", gli israeliani dovrebbero starsene zitti e subire. Tanto un razzo impreciso può fare poche vittime... che sarà mai? Mentre siccome Israele è la seconda potenza mondiale non deve reagire alle provocazioni di "isolati " estremisti. Perchè I palestinesi miti e pacifici non scendono in strada contro Hamas ( che non dimentichiamolo ha azzerato Al Fatah)? Perchè non la smettono di fare da scudi umani ai loro fortilizi?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/01/09 alle 09:54 via WEB
Sono stato in Israele e ho potuto constatare "de visu", l'odio che esiste da ambo le parti. Una cosa però non si dice. Nello stato ebraico esistono una miriade di pareri differenti (qualcuno dice uno per ogni ebreo) cosa che non accade fra i palestinesi dove, in massima parte, sono tutti convinti della giustezza della loro causa. Poi bisogna riconoscere che Israele è l'unica vera democrazia in Medio Oriente. Qualcosa vorrà pur significare...
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lupopezzato
lupopezzato il 06/01/09 alle 15:56 via WEB
C'è tanta gente che ha visto "de visu" gli UFO. Ognuno vede quello che vuole vedere. Idem per l'unica vera democrazia. Ognuno la intende a modo proprio. Penso che i palestinesi siano convinti della giustezza della loro causa così come tu sei convinto della giustezza delle tue idee solo che rispetto alle tue idee hanno qualcosa di più da portare a testimonianza: i fatti ovvero la storia.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/01/09 alle 12:08 via WEB
E' chiaro che l'affermazione "unica vera democrazia" va riferita al contesto, soprattutto in riferimento con i "confinanti"... Non in senso assoluto. Poi c'è alla base una questione apparentemente risolta: Israele ha diritto ad esistere? Secondo gli arabi no. Questo è un dato assodato, dato che le dichiarazioni di comodo valgono zero.
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pippo_217
pippo_217 il 06/01/09 alle 15:21 via WEB
Penso che la chiave di interpretazione di questi fatti sia solo politica, e questa politica è figlia del capitale. Tutti sono responsabili egualmente.Osama Bin Laden diceva "non mi importa di uccidere inermi civili, perchè pagando le tasse, essi avvallano la politica del loro governo, fatta dai loro governanti, quindi sono colpevoli come loro". Pensare a queste nefandezze con l'immagine dei poveri bimbi perseguitati ed uccisi dal nemico è sbagliato, i piccoli ,gli innocenti sono sterminati prima di tutto in casa propria.Se le grandi potenze smettessero di foraggiare la guerra, entro poche generazioni, forse, si tornerebbe ad un "pace".
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