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Nahui Olin

Post n°951 pubblicato il 24 Agosto 2007 da ossimora
 

 

E’ il primo libro che leggo di Pino Cacucci.

E la prima volta che sento parlare di lei:Nahui.

La storia di una donna fatale ,bellissima e fragile come la porcellana.

 Nel  Messico teatro  dell’epopea di Frida Khalo ,fra gli anni venti e trenta ,Diego Rivera e Tina Modotti ,il fotografo Edward Weston ; Nahui Olin (Carmen Mondragon) vive amori folli ,ha reazioni di gelosia e di passione smodata.Dipinge ,scrive,suona il piano con trasporto e coinvolgimento panico.

 Finisce male ,Nahui ,ridotta a vendere immagini della sua perduta bellezza in preda al delirio ed alla pazzia.

Il romanzo è interessante per gli scorci di storia messicana si quali si staglia  la storia di Nahui ;Cacucci  racconta anche  il mondo dei suoi sentimenti e   traccia le sue parole (in pagine di corsivo) ma è un uomo e si colgono gli stereotipi del pensiero maschile su quello che pensa  o presumibilmente  potrebbe/dovrebbe pensare una donna passionale,innamorata ,piena di vita e di energia ;più rivelatrici le brevi note tratte proprio dall'opera di Nahui,pochissimo è tracciato il suo lavoro di artista.

E stato bravo comunque a far riemergere questa storia e il romanzo scivola con piacere.

Mi ha portato a cercare parecchie immagini di quel periodo e di questa donna meno celebre delle  sue coeve ma molto bella e teatralmente ,apertamente, interprete della sua vita fino alle conseguenze estreme dell'autoannulamento e dell'autodistruzione.

 
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