Post n°657 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da SoloxMassimo
In notti come questa, mio amato, che il vento arrogante, batte i pugni alle persiane, e la pioggia annega i miei gerani, se potessi allungherei la mano nel cercarti. In notti come questa, mio amato, che vago nella casa vuota come un fantasma, e la veglia uccide le palpebre stanche, il pianto acceca gli occhi, se potessi aprirei le braccia nel riceverti. In notti come questa, mio amato, che il gelo invernale congela il sangue, e le troppe coperte che porto addosso non danno calore, se potessi poserei le labbra sulle tue. In notti come questa, mio amato, che l’affanno degli anni spietato massacra l’anima, e le mie urla rimangono inascoltate, se potessi chiamerei il tuo nome. In una notte come questa, mio amato, pronunciasti tre sole parole. “Io non ti amo”. Il povero cuore frantumasti, ne raccolgo i pezzi ancor oggi, e m’allontano dalla vita in movimento, se potessi ti maledirei, se potessi…. a chi amo..... |
Post n°656 pubblicato il 24 Novembre 2008 da nolavola
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Post n°655 pubblicato il 23 Novembre 2008 da SoloxMassimo
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Post n°654 pubblicato il 22 Novembre 2008 da quattroAzero
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Post n°653 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da col_corpo_capisco
Era a letto. Al buio. Stava quasi per addormentarsi, quando squillò il telefono. Allungò il braccio verso il comodino. - Pronto -, rispose con voce nasale. - Ehi…ciao… ( La sua voce, bella, soffiata, sopraggiungeva calda dalla cornetta ) - Ciao, dove sei ? - In giro. Ti pensavo. - Davvero ? - Si. - E che pensavi ? Un attimo di silenzio, di esitazione da parte di lui.
- Alla tua fica. Ho voglia della tua fica calda. Lei sorrise, mordendosi le labbra. - Ah si ?!??! - Si…ho una voglia matta di tuffarmi con la testa tra le tue cosce e leccarti… Rimase in silenzio, con gli occhi che scintillavano nella penombra. Respirò. Anzi, sospirò.
- Torno domani. - Ne sono felice -, disse lei. - Mi aspetti a casa ? - Si, ti aspetto. - Ora torna a dormire . E pensami. - Ti penso. Ti penso.
Mise giù il telefono. Accese la luce. Andò in cucina e prese un bicchiere di acqua fresca. Si leccò le labbra. Sorrise pensando alla sue parole. Andò in bagno e prese uno specchio. Ritornò in camera. Si sdraiò. Alzò la camicia da notte e schiuse le gambe. Si guardò nello specchio. Si guardò tra le cosce piene, immaginando che a guardarla fossero gli occhi di lui. Si ricordò di quando quella volta, dopo aver fatto l’amore, lui la portò in bagno con sé. La fece adagiare sul bidè e con la sua mano bellissima, la bagnò con l’acqua e con il detergente. Passava le dita sulle labbra e sulla clitoride gonfia dopo l’amore. Lei rideva. Lui continuava, la guardava negli occhi. Si avvicinò e le diede un bacio sulla bocca. Lei lo baciava e rideva. Scoppiava a ridere tra quei baci casti e molesti. Il ricordo accese il sorriso e il desiderio. Allora pensò alla sua lingua che la leccava piano. Prima dolcemente e poi furiosa, a fondo. Lenta. Veloce. Veloce e poi ancora lenta. Allontanò lo specchio. Chiuse di colpo le gambe. Porco, disse. Poi le riaprì e iniziò a sfiorarsi. A toccarsi con fervore. Si leccò due dita e le infilò nella fica calda. Per un attimo restò senza fiato. Era umida e cedevole. A penetrarla erano già state le sue parole. Quanto ti detesto, pensò. |
Post n°652 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da Qui_ed_Ora
Tiro fuori. Mi faccio avanti. Mi esprimo. Non è semplice, nonostante abbia carta bianca. Lei mi tocca, smuove qualcosa dentro la mia anima, riesce persino a slacciare qualche corda intorno al mio cuore. La sento dentro, la sento vibrare.
Respiro. Sei qui. Grazie MUSICA. |
Post n°651 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da comesicade
La luce abbaglia Il silenzio la notte La pelle umida calda Illumina il tuo fiato sulle labbra (La stupidità di una rima baciata, mi abbaglia un bacio distratto, sfuggito, perduto) la pelle carezzata dalle setole grigie del pennello di cinghiale grasso nel blu e giallo di una notte di Scilla che splende nei fulmini mi abbaglia il tuo fiato che cade lento come un cancro nello sguardo mi abbaglia la notte e un bacio poi spengo tutto sono stanco e non sopporto la facilità della penna incerta sul foglio. foto del blog amico out_of_focus_ |
Post n°650 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da col_corpo_capisco
Mio Amore,
ti sto scrivendo in questa mattinata ventosa ma piena di sole. Una di quelle giornate che piacciono a me. Sono seduta di fronte al mare. Intorno, il verde del parco. Poi alzo gli occhi e alla mia sinistra vedo il Vesuvio, le nuvole bianche e soffici, alle quali mi piacerebbe dare un nome. Da bambina, mi sdraiavo sull’erba. Ognuna di loro assumeva, nella mia fantasia, una forma. A volte diventava una pecora. A volte un cagnolino. A volte un fiore o un cuore. Le guardo. Ma stamattina non hanno nessuna forma. Sembrano solo una calda trapunta. A scaldare il cielo. Che oggi ha freddo, come me. Davanti, il luccichio delle onde mosse da questo vento argentato. Sento un peso dentro. Lieve e gravoso. Piuma e macigno. Come qualcosa da dire, ma che non si riesce a dire. Qualcosa di cui si ha paura, ma alla quale, si sa, non ci si può sottrarre. E’ tempo. Tempo che scorre. Tempo egoista, alle volte. A cui cerco di non pensare. Ma come faccio ? A non contare i mesi, i giorni, le ore che sono trascorse dall’ultima volta che ti ho accolto negli occhi ? Tenuto tra le braccia ? Il desiderio di te, del tuo corpo, mi assale nei momenti più impensati. Quando sono a tavola, o al cinema, o mentre un amico mi parla dei suoi problemi. Ti desidero, anche quando non dovrei. Questo vento porta con sé tante parole. Vorrei saperle leggere tutte. Tutte pronunciarle. E farle mie. Portarle a casa. Mi sento sola, oggi. Più sola che mai. Mi sento senza forze e senza sostanza. E’ come se il mio corpo non lo sentissi più. No so dire bene. Ma mi sembra che il mio corpo non sappia ascoltare, davvero, i segnali del mondo, senza il tuo corpo vicino. A volte , è come se non avessi un occhio. Se non avessi un braccio. E’ come se mi avessero amputato un arto. Sono mutilata nei sentimenti. Perché tu sei in ogni centimetro di me. Mi sei cresciuto dentro come un albero maestoso e forte. I tuoi rami si allungano. Non fanno altro che crescere. Sei in ogni pensiero. Anche nel più piccolo. Sei in ogni desiderio e in ogni respiro. Ti nascondi in ogni nota. Ti fai vedere in ogni film. Sei in ogni angolo di strada. In ogni pietra della città. Sei perfino in questo mare. Il mio mare. Sei ovunque, eppure io sono. Sono senza di te. Sempre. Sola. Incapace. E recisa nei sentimenti. Proteggimi, ti prego.
Con amore, M. |
Post n°649 pubblicato il 30 Settembre 2008 da gericorosa
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Post n°648 pubblicato il 26 Settembre 2008 da SoloxMassimo
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ADOTTA ANCHE TU UN GLITTER ANTICENSURA
glitter anticensura:
contro la sfiga
di essere
bannati
da "libero"
Inviato da: adorolebaccanti
il 20/09/2010 alle 22:47
Inviato da: kiss_and_knife
il 14/09/2010 alle 18:38
Inviato da: sottolaquercia
il 07/07/2010 alle 20:46
Inviato da: kiss_and_knife
il 01/06/2010 alle 13:51
Inviato da: faust81
il 25/05/2010 alle 16:08