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Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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DANIELA CAPUTO: CONTRO LA CATTIVA POLITICA E LA FRETTA

Post n°6716 pubblicato il 02 Luglio 2015 da Giuranna
 

In risposta al comunicato stampa di Rubagotti-Cerioni-Bilà-Figus ricevo il seguente testo da Daniela Caputo, consigliera comunale PD:

 

E’ ora di fare chiarezza, sgomberando il campo da inutili e improduttive alzate di bandiere che sventolano su temi di estrema importanza. Siamo difronte a temi di diritti civili, diritti Umani e la politica deve tenere conto di tutto, deve imparare a rispettare quei diritti prima nella loro concezione ontologica e poi cercare di renderli fattivi ed usufruibili. La cattiva politica comprime, impasta, trita e brucia i diritti, a volte per la troppa fretta, altre per la troppa faziosità.

Credo che possa ritenersi offeso chi viene tacciato di incoerenza quando è proprio la coerenza col fine da raggiungere, che necessita di tempi più lunghi del subito ed immediatamente! La fretta è cattiva consigliera e la critica è ben accetta solo se aderente ai fatti che hanno sotteso un cammino condiviso, infatti, solo così aiuta la società a crescere e migliorare in termini di libertà democratica. Se e solo se si ha ben chiaro cosa si vuole raggiungere si è coerenti nel percorso. Questo consigliere vorrebbe che in Italia si formulassero leggi atte a consacrare dei diritti civili, ma, deve (al momento) accontentarsi che nel suo comune, in cui ha ricevuto mandato, possano trovare cittadinanza degli strumenti che diano un aiuto a quei diritti al momento negati.

Mancherò di coerenza non ove disattenderò la volontà di buttare al vento uno sforzo comune, attraverso una richiesta pressante di muoversi, ma mancherei di coerenza ove, consapevolmente, facessi passare sotto il giogo il rispetto che si deve tributare ai diritti civili. Forse non appaio coerente, (non importa!), sopporterò le accuse di chi non vuole ascoltarne, e magari capirne, le ragioni. Non credo, però, di volere accettare accuse da chi ha ricevuto nella mia stessa città un mandato durato 5 anni, e di questi temi non ne ha mai proferito parola; così, come, credo di non volermi sentire minimamente scalfita nella mia estrema coerenza da chi è stato a lungo segretario di circolo, nello stesso territorio, di uno dei partiti più importanti d’Italia e non mai una assemblea sullo ha proposto e promosso. Perdono volentieri, anzi, difendo anche le opinioni diverse dalle mie, purchè, abbiano un obiettivo più alto rispetto alla compressione di un mio diritto, ovvero, quello di essere rispettata e non falsamente appellata. Quando una mancanza mi arrivi da chi non ha gli strumenti o non ha avuto gli strumenti per fare, per concretizzare, posso comprenderne le azioni (purchè contenute e mai trascendenti). Non si dismette un ruolo che avrebbe potuto essere utilizzato, ove ci si fosse impegnati in tal senso, per seminare il germe dei diritti di cui si discute, che avrebbe preparato il terreno per un confronto sui diritti civili e si denigra l’operato altrui quando si è rimasti immobili per anni sulle richiesta di dignità, libertà, su argomenti che sono affrontati, ormai, da decenni in tutta Italia. Ora, si chiede la gentilezza di aiutare, si chiede di non esortare al possibile e potenziale massacro dei diritti civili nelle sedi istituzionali, ma lavorare affinchè anche chi al momento è avverso o semplicemente indeciso possa comprendere la necessità di alcuni strumenti, come il registro del testamento biologico, uno sportello dedicato a chi subisce discriminazioni perché LGBT, o il registro delle c.d. coppie di fatto. E laddove non si sia in grado, o non si abbia la voglia, di aiutare in concreto, per lo meno non critichi ciò che per primo non ha mai fatto quando ne aveva facoltà, strumenti e poteri.

La serata suoi nuovi diritti alla quale ho, anch’io, partecipato in prima linea ( e non come spettatore) dando finalmente vita ad un confronto che nella nostra città è sempre mancato sui temi relativi a testamento biologico, registro coppie di fatto, e sportello LGBT, è stata un enorme successo, una grande conquista di tutti, nonostante la sala non fosse super gremita. Finalmente si è potuto affrontare il superamento di più tabù! La raccolta firme, alla quale ho preso parte, portando personalmente, senza bandiere, senza proclami, ma, con umiltà e pedibus calcandibus, 50 sottoscrizioni, delle 300 depositate, aveva lo scopo di creare una occasione partecipativa di dialogo, di incontro, di confronto!

Ricordo, anzi, lunghe comunicazioni mi ricordano, il sacrificio di pochi nel voler abbandonare la propria posizione di partito al servizio della città! Ricordo, anzi, molte e-mail e messaggi, a qualsiasi ora del giorno, in ogni giorno della settimana, mi ricordano quanto lavoro abbia dovuto fare per arrivare a concretizzare una serata! Quella del 6 febbraio era, innanzitutto, la serata che avevo promesso sia ad Arcari ,sia ai cittadini padernesi e, successivamente, raccoltone il testimone, ho promosso, spendendo tantissime energie, mediando con il gruppo spontaneo di aderenti (politici e non) alla raccolta firme, mediando e cercando di spronare quelli che erano diventati di diritto i veri organizzatori dell’Assemblea Pubblica. Parte dei cittadini che hanno seduto in aula consiliare quella sera li ho invitati personalmente.

Ricordo, anzi, comunicazioni più o meno istituzionali mi ricordano, che ho fortemente voluto e concretizzato la serata del 6 febbraio u.s., dove due relatori, il Dott. Giacomo Cardaci – Giurista e associato della Rete Lenford -Avvocatura per i diritti LGBT. Esperto da me fortemente richiesto, vista la preparazione culturale, che non ho voluto vedere estromesso -perché, forse, non tutti sanno che ebbi a decidere tra lui e me per sedersi tra i relatori, ed ho scelto LUI! Perché giurista e difensore quotidiano di istanze in tema LGBT, conoscitore della materia trascrizione di matrimoni omossessuali etc. etc. ed omosessuale. Poi ho voluto e sperato di avere tra noi, l’Assessore Pierfrancesco Majorino (Assessore alle Politiche sociali e cura della Salute). Non solo Assessore competente per materia della città italiana più “AVANTI” in tema di Diritti CIVILI, Milano, ma la persona che a Milano ha fatto nascere il più ampio confronto ed incontro, realizzando la CASA DEI DIRITTI . Due persone che ho invitato personalmente, e che ancora ringrazio per la loro sincera disponibilità, due persone, ognuna con la propria visione, che già in precedenza ebbero modo di confrontarsi, che sono venute a raccontarsi e raccontarci la loro personale esperienza istituzionale (e non) e l’esperienza di molti portatori sani di dignità e coraggio attivo!

La memoria di quel che fu farebbe onore a chi non ha ricevuto nemmeno un grazie ( non perché lo si aspettasse, ma perché sarebbe stato un gesto di stima e cordiale partecipazione) per le notti e le giornate spese a realizzare ciò che in Paderno Dugnano non era mai avvenuto. Forse, ho sbagliato a rompere il silenzio in cui mi ero, momentaneamente, racchiusa in queste settimane, ma i continui, diretti ed indiretti, solleciti, a volte non propriamente politically correct o garbati, trattandosi sempre di una signora la sottoscritta, a fare il prima possibile qualcosa in sede di Consiglio Comunale, esplicitato attraverso un comunicato su un blog, senza passare per lo strumento di maggior immediatezza che tutti utilizziamo, ovvero, il telefono (visto che in molte settimane precedenti la serata dell’Assemblea pubblica, era abbondantemente utilizzato), mi ha spinta a fare un passo. Purtroppo credo, improduttivo per la mia persona, ma un passo di trasparenza per la mia città. Per quella città che cerco di rappresentare con lealtà ed onore, e che cerco di migliorare in termini di apporto collaborativo, anche se so che, spesso, i miei tentativi saranno fallaci, non per mancanza di spessore tematico od impegno, ma perché questa è la politica. Si alza una mano pro o contro e tutto si accende o si sfuma!

Per essere la più limpida possibile, desidero che la città sappia che il lavoro sociale di un consigliere comunale, che decide di farlo con vera affezione e dedizione, è un lavoro spesso faticosamente silente, spesso incompreso, spesso non pubblicizzato, e ancor di più volutamente ignorato da chi si dovrebbe soffermare a guardare ed ascoltare! Ebbene, i temi che hanno messo piede in sala consiliare, nell’assemblea del 6 febbraio u.s., non rimarranno lettera morta, sono e saranno sicuramente oggetto di interesse da parte di chi li ha abbracciati! Ma come una mamma con i propri figli bisogna aspettare che i tempi siano maturi, o comunque tentare, ritentare e stra tentare che i tempi divengano maturi, all’unico fine di vedere concretizzato un obiettivo, così che le ali donate da quella mamma non si vedano spezzate in un volo senza paracadute.

Purtroppo, non sono un politico degli anni 2000, e di questo me ne scuso, (anzi, a dirla tutta non sono un politico propriamente detto) non uso degli slogan, non uso argomenti lasciandoli inespressi e fregiandomi di averli toccati e spolverati come dei soprammobili! Non ho mai difeso e perorato cause sui diritti civili, per rastrellare e conquistare applausi e seguaci. Ho scelto nella vita di essere un difensore, di quelli iscritti ad un albo, quello degli Avvocati, ed ho scelto di essere probo, dignitoso e decoroso in qualsiasi azione del mio quotidiano, quindi anche in contesti politici, dove i tempi ci hanno, invece, abituati a costumi più “discinti”. La claque non dovrebbe servire a nessuno se non si raggiunge il fine ultimo per il quale si deve lavorare! Ma è solo una, personale, vecchia mentalità che spesso si scontra col binario di scambio, quel binario che vede tanti treni che pensano che la politica serva per essere eletti, per stare tra gli “eletti”. Rimango ancora ancorata a dei principi saldi, quindi, per ottenere un risultato utile a tutti, attraverso lo strumento politico, ogni qualvolta si voglia conquistare un diritto civile, un Diritto Umano, ovvero, il diritto alla DIGNITA’, contemporaneamente rispettando il diritto che si vuole vedere riconosciuto, bisogna non denigrare quel diritto, non approfittarsene per sé, altrimenti lo si svuoterebbe di significato e ad un tempo si tradirebbe la rispettabilità delle persone che stanno dietro quel diritto!

Vorrei si sapesse che qualcosa si sta facendo, ci sono sicuramente consiglieri che ne parlano, che vogliono mettersi insieme e scrivere un testo condiviso. Che, magari, il testo non sia solo un copia ed incolla di testi già approvati in altre città, ma che sia quel testo che possa trovare (anche a Paderno Dugnano) molte mani che si alzino in seduta consiliare per approvarlo e non per vederlo distruggere in 10 minuti. Perché, in quei dieci minuti, non avrei distrutto il mio ego, la mia proposta sul tema del testamento biologico, sul riconoscimento delle coppie di fatto, sui diritti degli omossessuali, avrei distrutto le speranze dei miei concittadini che hanno bisogno che gli sia riconosciuta pari dignità e che vogliono non essere più invisibili, ma che vogliono applicare uno strumento che dia a loro concreta LIBERTA’ DI SCELTA.

Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! E la matematica non è una opinione, ovvero, se in opposizione (posto che si possa essere tutti d’accordo in un voto favorevole) si è in 9 e i votanti sono 25, e di questi nessuno dei 16, per mero esempio ed ipotesi, ( potendo invece incontrare il favore di qualcuno non interpellato) sono contrari, DOMANDA: a chi avrei reso un servizio buono, il migliore dei servizi che i miei cittadini devono pretendere e ricevere? Non voglio peccare di presunzione, non voglio essere manchevole, non voglio essere frettolosa. Ho ancora 4 anni perché il sogno si realizzi. Ovviamente, ad un certo punto, dopo aver provato, riprovato, e sondato tutti i pareri, necessariamente i testi dovranno trovare formulazione in un consiglio comunale. Allora sentirò di essere coerente, perché avrò rispettato tutti i quasi 50.000 cittadini padernesi.

Altro discorso, invece, sarebbe volersi accaparrare un argomento, strumentalizzarlo, e disinteressarsi se questo, successivamente, possa concretizzarsi oppure no! Io per natura, e per professione, non sono portata a veder spegnere le speranze sul futuro, attraverso un braccio di ferro che so già perso in partenza. Sono convinta che si debba lavorare, come? parlando, confrontandosi, a volte anche scontrandosi, ma cercando di rendere meglio quel che c’è, di fare il futuro sempre migliore e più ugualmente libero per tutti, rispetto al presente!

Mi auguro di non essermi esposta troppo alla gogna mediatica e alle critiche, già, ricevute direttamente in questa sezione, ( e spesso in altri luoghi) ma me ne farò una ragione, anche se fanno male, solo desidero che si metta un punto fermo e saldo, ovvero, si critichino le idee, le opinioni, non la persona. Non accetterò che si strumentalizzi il posto politico in cui è seduta questa persona. Lo chiedo con gentilezza, e spero che cordialmente vogliate comprendere che non c’è inattività, disinteresse o non voglia di vedere realizzato l’obiettivo; solo, esiste un motivo, che spero, in qualche modo, di essere riuscita ad argomentare con chiarezza, del perché ciò che appare o si percepisce non è la verità di quel che effettivamente è! Capisco che spesso il lavoro taciuto appaia, all’esterno, con lo stesso quid pluris che possa apportare la tappezzeria muraria di alcuni politici che si limitano a presenziare, ma dietro alcuni c’è impegno, sia nei livelli più bassi della politica di quartiere, che nei livelli più alti, nella politica delle ALTE Istituzioni. Però, spesso, è più facile sparare a zero su chi ti pone l’altra guancia, piuttosto che essere forte con i forti e “prepotente con i prepotenti” ( cit.)

Ad ogni modo, riflettendoci con estrema serenità, credo che la raccolta firme per ogni singolo argomento possa diventare un ottimo strumento partecipativo per ognuno di questi temi, prestando la giusta attenzione e testando l’effettiva volontà dei cittadini padernesi, che nessuno mai ha pensato non fossero molto più avanti sui diritti civili. Il nodo focale è che non votano tutti i cittadini di Paderno Dugnano in sede consiliare, ma 24 consiglieri comunali + il nostro Sindaco e la maggioranza dei voti espressi fa o approvare una proposta o la boccia. Non credo che lo strumento partecipativo debba essere escluso, anzi, ritengo che possa aiutare e coadiuvare un processo lavorativo già iniziato da alcuni consiglieri comunali ( tra cui, sul tema del testamento biologico , anche, Giovanni che ci ospita in questo spazio del blog) che si renderanno partecipi, come un’unica longa manus di tanti cittadini che vorrebbero vedere non solo proposto l’argomento in sede consiliare ma che lo vogliano vedere approvato! Quindi, al lavoro, spero, insieme, uniti, lasciando alle spalle inutili polemiche. Come sempre, e nonostante tutto, troverete la “porta di casa mia” APERTA, sia nel raccogliere le firme che nel convalidarne l’autenticità. Poi in Alula Consiliare ognuno farà secondo coscienza!

Consigliere Comunale Daniela Caputo

 
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Commenti al Post:
Tortaforestanera
Tortaforestanera il 02/07/15 alle 21:04 via WEB
Ci sarebbero tante cose a cui rispondere ma credo che la maggioranza dei lettori del blog non abbiano retto al chilometrico comunicato. Ne dico una sola: Oscar Figus è vero che non ha mai promosso come PD un incontro sul testamento biologico ma mi ha aiutato a organizzare il primo dove se ne è parlato (le primarie delle idee) e ha fatto votare anche su questo (credo caso unico in Italia) alle primarie. Il lettore capirà da questa precisazione quante informazioni mancano nel comunicato. Dovendo fare un riassunto quel che capisco io è che è meglio che ci proseguiamo con le petizioni. Gianni Rubagotti
(Rispondi)
 
 
Giuranna
Giuranna il 03/07/15 alle 08:28 via WEB
Il testo è certamente lungo, ma ben argomentato. Un po' troppo comodo liquidarlo così.
(Rispondi)
 
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