LA SCOMMESSA

Riccardo appartiene ai ricordi della mia gioventù. Tutte le domeniche pomeriggio, prima di recarsi in chiesa per preparare la messa vespertina, era uno di quegli adulti che facevano un salto in oratorio. E allora quante inevitabili e sante discussioni, quanti confronti, ci ha aiutato a crescere (non frequento più “l’ambiente”, succede ancora?). E’ stato una forte presenza in parrocchia, lo ricordo in consiglio pastorale e nelle varie iniziative. Mi faceva “soffrire” quando ero “costretto” a partecipare alla messa della domenica sera. Se lo facevo era perché avevo avuto impegni al mattino e quindi ero anche un po’ stanco e da buon giovanetto magari avevo anche altro da fare: l’idea che la messa sarebbe durata di più perché Riccardo mi faceva “perdere tempo” nell’eseguire BENE i canti e la liturgia non mi allettava per niente. Ricordi bene, era davvero la sua vocazione, solo poi io l’ho saputa riconoscere ed apprezzare . Era anche un democristiano attivo, uno di quei tanti che “non contavamo niente” ma sentivamo l’importanza di dover essere presenti e partecipi nella vita politica. L’ultimo ricordo che ho di lui è che passando per Palazzolo, io in macchina, spesso lo vedevo che a piedi da casa si recava nel capannone dove era stata la sua officina: più di una volta avevo avuto l’intenzione di fermarmi per salutarlo ma avevo il timore che mi avrebbe “richiamato e rimproverato………”

Mi associo al dolore della famiglia ed alla preghiera, nella quale sono convinto di trovarmi in compagnia dei tanti che hanno conosciuto e stimato Riccardo. Quello che lo ha conosciuto di più, cioè il Signore, lo accoglie fra le sue braccia. Personalmente lo ricorderò, oltre che per la voce inconfondibile nel canto, per la passione sincera che ha messo nelle cose che faceva; era una di quelle persone con cui dialoghi o discuti volentieri, anche quando i rispettivi pareri non collimano. Ciao Riccardo. Alberto Manzoni.