Creato da paoloalbert il 20/12/2009

CHIMICA sperimentale

Esperienze in home-lab: considerazioni di chimica sperimentale e altro

 

 

« Citrazinic acid: failed!Che bel becco! »

Veleni e avvelenamenti

Post n°326 pubblicato il 02 Agosto 2015 da paoloalbert

"I tempi sono cambiati... ma il libro rimane pregevole ed interessante..."
Così scriveva ormai un bel po' di anni fa lo stimatissimo magistrato bolzanino Edoardo Mori presentando sul suo sito a questo link la riedizione in .pdf del volumetto "Veleni ed avvelenamenti" del 1897, opera del dott. Costante Ferraris.
Si tratta di uno (l'ennesimo!) di quei pregevoli manuali che l'editrice Hoepli pubblicava una volta su una miriade di argomenti scientifici o tecnici, uno più bello dell'altro e sempre ricercatissimi sulle bancarelle e librerie d'epoca.
Quando lo scaricai dal link sopracitato mi piacque e lo stampai come si deve facendolo addirittura rilegare con la copertina in caratteri dorati; gli appassionati di tossicologia, diciamo così, storico-divulgativa, leggeranno le 205 pagine in un attimo e con soddisfazione.

 

veleni libro

 

Il volume è diviso in cinque principali capitoli, scritti in forma semplice:

- Veleni caustici
- Veleni irritanti
- Veleni eccitanti
- Veleni paralizzanti
- Veleni del sangue

Fra i caustici vengono citati gli acidi e gli alcali, l'ossalato di potassio, l'ammoniaca ed il nitrato d'argento.
Come veleni irritanti Ferraris annovera gli alogeni, i metalli pesanti e gli irritanti derivati dal regno vegetale e animale.
I veleni eccitanti vengono suddivisi tra quelli ad azione cerebrale (belladonna, giusquiamo, stramonio) e quelli ad azione spinale (stricnina, santonina, anilina, canfora, ...)
Tra i paralizzanti gli alcaloidi dell'oppio e altri alcaloidi, i cianuri, la nicotina, l'etanolo, l'etere, la cicuta...
Come veleni del sangue si parla dell'ossido e del solfuro di carbonio, del clorato di potassio (di potassa!), pirogallolo...
Naturalmente molte altre sostanze sono citate nel corso del libro.

L'interesse dell'opera, più che per il contenuto strettamente tossicologico, riguarda naturalmente il risvolto storico che se ne può cogliere, soprattutto per quanto riguarda l'abissale differenza nella sensibilità della "civiltà" moderna verso le sostanze chimiche rispetto alle consuetudini di fine ottocento (adesso si esagera dall'altra parte... poi sul termine "civiltà" ci sarebbe da discutere... molto da discutere!).
Saturnismo, idrargirismo, esposizione ad arsenico e metalli pesanti erano considerati inconvenienti di routine durante l'estrazione, la lavorazione e l'impiego comune di questi elementi, come l'esposizione a idrocarburi e benzene (benzina...), gas illuminante, ammine aromatiche e quant'altro.
Così come le abitudini a certe "droghe dei poveri" lasciano esterefatti al giorno d'oggi, anche se il discorso sociologico e il paragone temporale si farebbe complesso e nemmeno lo voglio accennare.
Ecco un brevissimo saggio dal libro del Ferraris che riguarda un uso certo poco conosciuto dell'etere, CH3-CH2-O-CH2-CH3:

-... i "bevitori di etere" sono numerosissimi nelle regioni settentrionali dell'America e dell'Europa (Irlanda); l'etere che si consuma è quello del commercio, che gli speziali ed i liquoristi vendono al prezzo di dieci centesimi per una dose di 10-15 grammi.
Siccome questo liquido è leggerissimo, è possibile colà avvelenarsi a molto buon mercato.
Stando a quanto riferisce Haart, in quelle regioni tutti bevono etere, uomini e donne, adulti e bambini.
La dose media è di 10 grammi per volta, e questa si ripete per due, tre, e fino a sei volte nel corso della giornata...
Gli effetti che seguono quasi immediatamente il suo assorbimento hanno molta analogia con quelli determinati dall'alcool, se ne distinguono tuttavia per una rapidità molto maggiore.
L'etere non produce, come l'alcool, gravi lesioni organiche; esso passa senza lasciar traccia, ed i bevitori moderati godono di buona salute, al più si lagnano di dispepsia..."-


Forse il signor Haart esagerava un po' nelle abitudini anglosassoni, ma in ogni caso il Ferraris fortunatamente conclude che "...è però da gran tempo ed universalmente riconosciuto che l'uso di questo inebriante abbrevia l'esistenza" (!)

Altri tempi, altri modi di vedere le cose; per chi ama la chimica e la storia anche questo è un libretto da leggersi con piacere.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ULTIME VISITE AL BLOG

gigrobrossigiulianoRamses670amorino11matteo_amatomaurograndi0loretolollosyamam12ps12virgola_dfmisonorottoqualcosajasssminebree121diegovan83cassetta2
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

AREA PERSONALE

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963