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CHIMICA sperimentale

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Tre Carneade formichieri

Post n°307 pubblicato il 12 Febbraio 2015 da paoloalbert

Francis Jessop, John Ray, Andreas Sigismund Marggraf... cos'hanno in comune questi tre Carneade?
Hanno in comune il primo acido organico, quello con solo un idrogeno attaccato al carbossile, l'acido formico H-COOH

Guardate cosa fece Herr Marggraf nel 1749: raccolse quasi sette etti e mezzo di formiche rosse, le arrostì per bene nel suo athanor (distillatore) e ottenne tre etti e mezzo di (puzzolentissima, dico io) quella che in seguito sarebbe stata chiamata "Acqua di Magnanimità di Hoffman", ovvero un liquido contenente una buona percentuale di acido formico.
Data la fonte, tale acido non poteva chiamarsi che così...
Naturalmente Marggraf non era un qualsiasi alchimista da strapazzo, ma un'ottimo chimico sperimentale dei suoi tempi: oltre ad isolare lo zinco, migliorò il metodo di estrazione del fosforo (allora lo si otteneva dall'urina), il riconoscimento di metalli alla fiamma e diede inizio nientemeno che all'estrazione dello zucchero dalla barbabietola, svincolandolo da quello della esotica canna da zucchero.

Anche il grande naturalista inglese John Ray ebbe a che vedere con l'acido formico, perchè presentò nel 1671 alla Royal Society il lavoro di quello che fu il primo vero distillatore di formiche, Francis Jessop, che fece l'esperimento con l'amico John Fisher un anno prima.
Più tardi il chimico tedesco Johann Doebereiner scoprì che l'acido poteva essere prodotto per ossidazione dell'acido tartarico, distillandolo con acido solforico e biossido di manganese, ma il metodo migliore lo si deve al grande Marcellin Berthelot, che nel 1856 lo produsse in grande riscaldando assieme glicerina e acido ossalico, passando dall'intermedio monoformiato di glicerile.

L'acido formico è un liquido incoloro, di odore e sapore fortemente pungenti; applicato sulla pelle è assai irritante e può produrre ulcerazioni.
Ecco perchè è il componente che le formiche rosse e alcuni bruchi urticanti usano per la loro guerra chimica verso i predatori, e le ortiche quando ci piantano i loro peletti nelle gambe (ma in questo caso il peggior danno lo fa l'istamina). 

A proposito di Formica Rufa: una volta vedevo spesso i rossi imenotteri passeggiando nei boschi della mia zona, brulicanti attorno ai loro giganteschi nidi a forma di vulcanetto costruiti con gli aghi delle conifere... ora non più, sembrano scomparse.
Ora solo le piccole formiche nere vivono a milioni anche attorno al mio orto, ma di quelle grandi, rosse e cattive più nessuna traccia.

Va bene, ho capito... l'acido formico per il lab mi tocca proprio comprarlo.

(Ah, mi son preso anche lo sfizio di fare il calcolo di quante formiche arrostì Herr Marggraf nel suo esperimento: circa 93mila, mille più, mille meno...).

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Commenti al Post:
mmcapponi
mmcapponi il 12/02/15 alle 16:48 via WEB
E nell'ortica ??? Non c'è ac. formico anche là, insieme ad ac. salicilico e ad altre cose ? MC
 
 
paoloalbert
paoloalbert il 16/02/15 alle 11:14 via WEB
Certo che c'è nell'ortica, ma all'inizio ho ritenuto la citazione come troppo scontata. E alla fine mi è sfuggita... :-) La aggiungo!
 
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