Creato da paroletremende il 01/04/2007

Parole Tremende

Perchè vergognarsi di dire ciò che si pensa?

 

 

E l'Italia si lecca le ferite

Post n°13 pubblicato il 18 Aprile 2007 da paroletremende
 
Foto di paroletremende

Questa mattina a Cardiff, con 8 voti a favore, l'accoppiata Polonia-Ucraina ha vinto il ballottaggio con l'Italia (soli 4 voti). Nel 2012 i due paesi dell'est Europa ospiteranno i campionati europei di calcio.

Dopo la vittoria del mondiale, il nostro paese sembrava nettamente favorito ma poi, complice Calciopoli (già da prima del mondiale), complice la violenza negli stadi, complice Valencia-Inter e complice Roma-Manchester, l'hanno spuntata i due paesi che non si sono mai qualificati ad una fase finale degli europei.
Che se lo meritino non è in discussione. E' giusto dare un'opportunità anche a quelle nazioni che non hanno una storia calcistica molto invidiabile.
Che l'Italia meriti non è altrettanto risaputo. Anche perchè sappiamo già che in Europa ci odiano tutti (Germania e Inghilterra in primis) e tutto quello che è successo da giugno a questa parte non ha aiutato molto.

Matarrese era convinto di vedere Euro 2012 in Italia, anche la Melandri lo era (tant'è che si è pure messa a piangere dalla disperazione) e molti altri ci speravano. Non si sa se per amore dello sport o per amore dei soldi che lo sport avrebbe portato (tanti piccoli cloni di Moggi che si aggirano nelle società calcistiche).
Tanto per citare una società a caso, citerò la nostra amata (?) Juventus.

Il vecchio stadio Delle Alpi era stato concesso in gestione alla società bianconera per 99 anni da parte del comune di Torino. Oltre a ciò, le sarebbe stato elargito un finanziamento di 120 milioni di euro a tasso zero per non mi ricordo quanti anni (certo non 2 o 3) per il rifacimento dello stadio, il quale giace ancora abbandonato a sè stesso laddove è sempre stato. E mentre al Torino viene negato l'ampliamento dello strettissimo Stadio Olimpico (scomodo e con una capienza di circa 25.000 posti) la Juve si ritrova a giocare gratis in uno stadio che non è il suo, con 120 milioni di euro disponibili per rifare un altro stadio grande 3 volte tanto l'Olimpico e un possibilie finanziamento europeo in vista di Euro 2012.
E ora? Beh, ora niente finanziamento europeo e quindi niente soldi per il nuovo stadio (per il maxi-finanziamento è in corso una petizione dei cittadini, non solo quelli del Toro, ma anche gli altri) che la società dovrà rifare coi propri soldi. Come il Torino.

Ma questo è solo un esempio. La Juve non sarebbe stata l'unica ad averci guadagnato e, mentre il simpaticissimo Cobolli Gigli si lamenta degli arbitri (tutta Italia s'è lamentata per 15 anni ma nessuno ha mai detto niente), il bel paese si lecca le ferite pensando all'occasione persa.

Forse ora è il caso di chiedersi come mai i casini negli stadi succedano solo qui, così come gli eventi come Calciopoli e compagnia bella. Forse servirebbe un pò più di fermezza e coerenze nelle decisioni?
Poi ci pensi e ti accorgi che, una settimana dopo la fine del mandato di Pancalli, il TAR di Catania revoca la sospensione dello stadio alla squadra locale (per fortuna poi il TAR del Lazio ha rimesso le cose a posto) e, mentre la cosiddetta "linea dura" vietava le partite serali per motivi di ordine pubblico, proprio quest'oggi ci saranno due posticipi serali alle 20.30. Poi una partita come Torino-Milan, partita di cartello a prescindere dalla classifica, verrà giocata il sabato sera alle 20.30.

A questo punto mi chiedo come facesse Matarrese ad essere sicuro della nostra vittoria. Vabbè che anche ai mondiali non ci credeva nessuno, ma vincere sul campo non basta, bisogna vincere anche fuori.
Non dico che ci meritassimo tutto ciò, però la sconfitta dovrebbe far riflettere.

- Basilisko -

 
 
 

Povero Caruso!

Post n°12 pubblicato il 17 Aprile 2007 da paroletremende
 
Foto di paroletremende

Sono stati pubblicati i redditi dei politici relativi agli anni 2005 e 2006. Tra di essi si riscontrano alcune sorprese mentre non sorprende affatto la media generale che si attesta attorno ai 300mila euro annui (all'incirca).

Del povero Silvio lo sapevamo. Sapevamo che avrebbe battuto tutti e così è stato. Il reddito dichiarato dall'ex premier si attesta intorno ai 20 milioni di euro nel 2006 (mentre nel 2005 erano poco più di 5, incremento delle entrate o incremento delle dichiarazioni?).
I ministri attuali invece si collocano nella fascia tra i 100mila e i 200mila euro, meno di un industriale, ma sarà vero?

Ma se tra i senatori a vita spicca Sergio Pininfarina con 1 milione di euro circa, se tra i ministri e viceministri spicca invece Roberto Pinza con più di 800mila euro dichiarati, getta invece scalpore la dichiarazione dei redditi di Francesco Caruso (Prc) che nel 2005 è risultato nullatenente!

Ma voi ci credete? E soprattutto, il fisco ci crede? A me pare un tantino strano. Se a fianco a lui ci sono redditi da operaio (20mila euro dichiarati da Paolo Ferrero) e da impiegato (64mila euro dichiarati da Cesare Damiano) resta comunque inverosimile una dichiarazione così (peraltro accompagnata da un'autocertificazione dove il parlamentare dichiara di non aver percepito alcun reddito nel 2005).

Sarà così. Ma ora sappiamo perchè Caruso è così disobbediente, non ha un soldo!
E' proprio il caso di dirlo: povero Caruso!

Fonte: TgCom

- Alaris -
 

 
 
 

Grillo parlante

Post n°11 pubblicato il 16 Aprile 2007 da paroletremende
 
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La vicenda Telecom mi ha fatto venire in mente una considerazione semplice semplice:
"Come fa Beppe Grillo a sapere quello che sa?".

A questo punto mi viene il dubbio che le documentate informazioni alle quali lui ha avuto accesso non siano poi così riservate, e sarebbero quindi fruibili da chiunque facesse una ricerca approfondita su Internet o su altri mezzi più adatti al caso.

Dunque, ricapitolando, se Beppe Grillo sa che Tronchetti Provera è un ladro, perchè non lo sanno le istituzioni?

Che sia tutto un magna magna?

Con questo piccolo pensiero vi lascio e mi scuso a nome di tutta la redazione per l'assenza di questi giorni.

- Sk33tso -

 
 
 

C'era un cinese in Croma

Post n°10 pubblicato il 12 Aprile 2007 da paroletremende
 
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Una donna cinese ferma in doppia fila con l'auto viene fermata dai vigili, normale controllo e multa per l'automobilista (molti non ci crederanno, ma anche con le quattro frecce ci si becca lo stesso la multa!) e invece che succede? La pattuglia viene assaltata da decine di cinesi!

E' accaduto quest'oggi in via Sarpi a Milano, nella zona conosciuta dai residenti come China Town, inutile spegare il perchè. Circa 300 connazionali della donna multata sono intervenuti ad attaccare le forze dei vigili urbani con il pretesto di un'improbabile aggressione alla donna da parte dei vigili stessi. Improbabile perchè molti italiani che hanno assistito alla scena hanno negato la fantomatica aggressione.

Ed ecco che si scoprono i primi altarini. Via Paolo Sarpi sta diventando una sorta di "zona franca" ovvero un'area dove la nutrita comunità cinese fa un pò come le pare infischiandosene altamente delle leggi italiane, tra l'esasperazione degli ultimi residenti italiani lì rimasti.

Come dice il sindaco Moratti: "non devono esserci zone franche" e ciò non può che riscuotere in pieno la mia approvazione. Ma perchè non cercare di porre rimedio prima a queste cose? Non ora che la zona è diventata quasi un ghetto.

In ogni caso la situazione va gestita come si deve, perchè noi tutti siamo stufi di vedere comunità di stranieri che si appropriano di zone della città dove si comportano come pare a loro, cito l'esempio di San Salvario e Porta Palazzo a Torino. E se da un lato la rivalutazione dei quartieri e la solidarietà agli immigrati non sembra sortire alcun effetto, dall'altro si prospetta un'unica soluzione molto più drastica: il buon vecchio pugno di ferro.

Nell'illusione di ottenere benevolenza noi italiani siamo soliti concedere un pò troppi favori ai nuovi venuti, la maggior parte dei quali si guardarebbe bene dal fare lo stesso a situazione invertita, e nell'idea diffusa che in Italia stanno meglio gli immigrati che gli italiani stessi (peraltro poco distante dalla realtà) tra qualche anno diventermo il quarto paese europeo a maggior tasso di immigrazione. Bel traguardo.
Sinceramente una cosa del genere me la eviterei e, invece di ghettizzare intere zone in alcune città (come a Padova) è forse giunto il momento di farsi rispettare sul serio, non solo a parole.

La solidarietà incondizionata abbiamo visto che non paga...

- Basilisko -

 
 
 

Emergency se ne va...

Post n°9 pubblicato il 11 Aprile 2007 da paroletremende
 
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Dopo le ripetute accuse del governo afghano nei confronti di Emergency, sospettata di aver organizzato il rapimento di Mastrogiacomo in combutta coi talebani, l'organizzazione fondata da Gino Strada ha deciso di abbandonare l'Afghanistan, almeno finchè il suo membro Rahmatullah Hanefi non sarà stato liberato, ristabilendo condizioni di sicurezza tali da garantire un ambiente sereno per il lavoro umanitario.

Ecco che un'organizzazione così preziosa viene costretta ad abbandonare uno stato che ne ha bisogno perchè un neonato potere politico si lascia andare a delle illazioni prive di logica.
Con l'abbandono dell'Afghanistan da parte di Emergency si viene a creare una situazione di sicurezza precaria (come se già non lo fosse) per tutti i cittadini italiani e non (ma soprattutto italiani) presenti nel paese, che, indirettamente, sarebbero costretti ad abbandonare quel territorio poichè privi di un contatto familiare e sicuro con il bel paese.

Ragionando per assurdo, l'abbandono di Emergency sembra implicare una improbabile estromissione politica dell'Italia dall'Afghanistan, dove resterebbe presente sotto forma di nuclei militari senza poter dare concretamente un aiuto umanitario alla popolazione (nonostante l'esercito stia già facendo molto).

Mi spiego meglio. Si tratta di una questione di immagine. Emergency subisce un danneggiamento, Emergency rappresenta l'immagine umanitaria italiana nel mondo, l'immagine umanitaria italiana nel mondo subisce un danneggiamento. Più chiaro ora? L'Italia a Kabul c'è ancora, ma come organizzazione militare e quindi (sulla carta) tutt'altro che umanitaria.

La figura italiana ne esce quindi svalutata e, di conseguenza, potrebbe cessare di essere ben vista dalla popolazione afghana, con il conseguente abbandono obbligato del territorio. E' un caso che il governo afghano sia stato favorito dagli Stati Uniti? E' un caso che attraverso l'Afghanistan debba passare un oleodotto che dal Medio Oriente porterebbe il petrolio in Europa? E' sempre un caso che l'Italia, con l'Eni, sia un concorrente non indifferente nella costruzione del suddetto oleodotto?

Ma queste sono solo supposizioni...

Forse sono io che sono fissato, ma perchè le persone che lavorano bene e con il cuore devono essere sacrificate per la politica e (forse) per il portafoglio?

- Alaris -

 
 
 
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