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Scarpette Rosse ,ovvero :Quello che le elezioni hanno oscurato

Post n°97 pubblicato il 09 Marzo 2013 da angelicacussino
 

Scarpette rosse, ovvero: quello che le elezioni hanno oscurato e la campagna elettorale ha ignorato..

di Rosa Ana De Santis 
La puntata di Presa Diretta andata in onda domenica sera, mentre il paese era chiamato al voto, ha portato nelle case degli italiani il dramma del femminicidio, finalmente senza sconti di verità, senza striscioni commemorativi d’apparenza, con una inequivocabile e impietosa denuncia rivolta alle Istituzioni, alle voragini giudiziarie e alla sub cultura dell’ omertà. Meccanismi perversi che ad una legislazione nazionale tutto sommato buona fanno seguire inadempienze a cascata su più livelli procedurali per lungaggini burocratiche, disorganizzazione, carenza di mezzi. Un mosaico perverso di omissioni che tante vittime ha lasciato sole. Una donna uccisa ogni due giorni nel 2012.

Un lavoro giornalistico puro, nudo e crudo come di rado la tv lascia andare in onda che fa il paio con le testimonianze di un altro prodotto di denuncia “Amore Criminale”, fatto soprattutto di “cases history”: la trasmissione che sul tema della violenza di genere costruisce soprattutto un approfondimento di tipo emotivo e psicologico pur non trascurando le pene ridotte, i killer in semilibertà, i processi per stalking iniziati quando le donne sono state già seppellite da mesi.

Di questo soprattutto Presa Diretta ha parlato e dei fondi tagliati ai centri anti violenza e alle case protette, spesso lasciate al volontariato, alla buona volontà, alla fatica di campagne di fund raising quasi porta a porta o a bandi di progetto occasionali.

Il giornalista conduttore, Riccardo Iacona, compie un viaggio dal Sud al Nord del Paese e inizia dalla camera da letto in cui la giovanissima Vanessa Scialfa è stata strangolata a 20 anni dal proprio compagno nel deserto istituzionale di Enna. Una storia paradigmatica: l’amore esclusivo e morboso, giorni su giorni trascorsi da prigioniera per desiderio di possesso e di controllo da parte del proprio fidanzato, una famiglia che sembra accettare il canone del dominio maschile nella tolleranza generale che non vede, non sente e non denuncia e che arriva sempre troppo tardi. Quando le scarpe di tutti i colori, sportive, eleganti, giovanili o comode diventano non più il vezzo della femminilità, ma il ritratto di una carneficina: quella di centotrentasette donne l’anno come dichiara l’ISTAT.

Se al Sud colpisce l’accettazione diffusa di un canone maschilista delle relazioni familiari, è però al centro-Nord che si registra la maggior frequenza di casi di violenza che si scatenano proprio quando le donne si emancipano, sono autonome e decidono di decidere della propria vita.

E’ una questione che esula dallo stereotipo del machismo latino e che attiene alla difficoltà pura e semplice di recepire l’emancipazione delle donne in sé e per sé, senza quelle scappatoie di ordine culturale che tendono ad edulcorare o anche solo a spiegare il male addomesticandolo nella conservazione del contesto sociale.

A tutto questo si unisce la denuncia di un sistema giudiziario che non riesce a proteggere adeguatamente le donne minacciate che denunciano. Nonostante l’introduzione del reato di stalking, nel 2009, le lungaggini e quindi l’incubo della prescrizione e spesso l’impreparazione diffusa a gestire i casi di violenza di genere da parte degli operatori coinvolti diventano la trappola in cui finisce anche quella donna che il coraggio di interrompere la violenza domestica lo ha trovato.

Gli strumenti effettivi a disposizione delle vittime sono ormai quasi svuotati del loro concreto potere di protezione e recupero. Il numero telefonico 1522 è spesso affidato alla dedizione dei volontari che non ricevono un euro dalle Istituzioni ed è a macchia di leopardo la distribuzione delle case protette con Regioni, soprattutto nel Sud, che hanno aree del tutto scoperte e il Molise, per citarne una, che ne è del tutto priva.

Il viaggio arriva nella Provincia di Bolzano che aprendosi a modelli europei può vantare, grazie ai soldi della Caritas e della Provincia, un percorso di eccellenza unico nel Paese che vede gli uomini, attori di violenza, essere immediatamente inseriti in un percorso di recupero per decisione del giudice: una prassi che è obbligatoria per legge in molti paesi europei, ma non da noi. L’unico modo per evitare recidive e soprattutto un modo per convincerci definitivamente che la violenza ai danni delle donne è un problema degli uomini. Non ci sono modelli sociali da prendere a pretesto, o questioni femminili da sviscerare meglio, ma uomini da curare, da mandare in carcere, da fermare e da punire.

E’ una scena desolante quella che restituisce l’inchiesta brillante di Iacona e della sua redazione. Un modo doloroso, ma efficace di ricordare ai cittadini cosa la politica e il governo di un Paese ha davvero il potere di fare o di non fare. Cosa significa tagliare fondi quando una donna chiede aiuto e denuncia il persecutore che la minaccia come Sabrina Blotti che allo Stato più volte e con dovizia di particolari aveva chiesto aiuto grazie anche a testimoni terzi che quella minaccia di morte annunciata dal suo ex l’avevano portata all’attenzione delle forze dell’ordine. Invano visto che quella giovane madre è rimasta a terra sotto i colpi di pistola come la povera Stefania Cancelliere uccisa con un mattarello mentre il suo ex – medico- sconta già i comodi arresti in una clinica immersa nel verde.

Una denuncia che non ha risparmiato nessuno quella che è arrivata dalla prima serata di Raidue, un autentico servizio alla memoria e un invito a considerare la ribellione non come il martirio spontaneo di una donna disperata, ma come un impegno della collettività. Una ricostruzione del problema che è riuscita a spogliare il tema della violenza di genere da sovrastrutture culturali o presunte tali, consegnando alla responsabilità di ogni cittadino e delle Istituzioni preposte il dovere della verità.

Di chi racconta questi drammatici casi e di chi punisce non abbastanza in tempo e non troppo abbastanza i rei di questo male. E tutto il peso della viltà di chi non dice chiaramente a tanti italiani maschi che vivono da padroni nelle ombre delle loro alcove che la legge li chiama violenti, assassini, molestatori. E che per questo andrebbero o andranno fermati. 

Prima di un altro paio di scarpette rosse.

 
 
 

IL BIMBO CINESE CHE STUPISCE IL MONDO

Post n°96 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da angelicacussino
 

IL BIMBO CINESE CHE STUPISCE IL MONDO: HA GLI OCCHI BLU E VEDE AL BUIO
UN PRIMO PIANO DEGLI OCCHI STRAORDINARI DI NONG YOUHUI

Nong Youhui è un bel bambino nato nella popolosa regione cinese dello Guangxi. Ha sei anni e frequenta la scuola elementare di Dahua. Come tutti i suoi compagni di classe, sta imparando a scrivere e a fare le prime addizioni. Come tutti loro, trascorre la ricreazione in cortile, giocando a palla. Ma Nong Youhui non è come uguale agli altri. Basta guardarlo negli occhi per capirlo.

Questo bimbo, che sta meravigliando tutti i medici che lo hanno esaminato, ha infatti una peculiarità eccezionale già a prima vista: pur avendo tutti i tratti somatici ticipi della sua etnia, ha gli occhi di un blu intenso come si possono trovare- e neppure troppo frequentemente- tra le popolazioni occidentali. Ma queste iridi dai colori nordeuropei- già di per se stesse soprendenti da questa parte del mondo- hanno una caratteristica ancora più stupefacente: permettono al piccolo di vedere nel buio.

Il caso di Nong Youhui è talmente anomalo da aver meritato un servizio anche sulla seriosa tv di Stato di Pechino e da fagli meritare il soprannome di “ragazzo-gatto” perchè anche lui, proprio come un felino, si muove senza problemi nella notte più scura. Quando poi vengono colpiti da un raggio di luce, i suoi occhi appaiono catarifrangenti.

Intervistato dai giornalisti, il papà Nong Shihua ha raccontato la preoccupazione vissuta in famiglia per quel figlio fuori dell’ordinario.”Due mesi dopo la nascita, mi hanno comunicato che i suoi occhi erano differenti- dice. Mi sono accorto che erano blu. Allora l’abbiamo portato in ospedale, ma i dottori ci hanno detto di non preoccuparci, sarebbero andati a posto con la crescita.”

Ma così non è andata. Anzi, con il passare del tempo Nong Youhui ha affinato la sua abilità nel vedere al buio. Una cosa del tutto normale, per lui, che nonostante l’attenzione e la curiosità che lo circondano sembra un bimbo molto sereno. “Mi hanno detto che i suoi occhi erano come quelli di un gatto- spiega a metà tra lo stupito e il divertito il maestro Ning Quingji. ”In effetti, quando lo illuminavamo di notte con un raggio di luce, i suoi occhi brillavano! Allora gli ho chiesto se poteva vedere al buio e lui mi ha risposto di sì. Una volta lo ho invitato a catturare i grilli di notte e mi ha risposto che poteva catturarli senza bisogno della luce…”

I GATTI RIESCONO A VEDERE ANCHE IN CONDIZIONI DI SCARSISSIMA LUCE

Un team di ricercatori lo ha sottoposto ad una serie di esperimenti per appurare quanto efficace sia la sua vista anche in condizioni proibitive per qualunque persona. All’interno di una stanza completamente buia, hanno ad esempio chiesto al bambino di scrivere alcune parole e di fare alcune semplici operazioni: lo scolaro modello ha vergato il foglio in modo impeccabile, seguendo perfettamente le righe. Non solo.

Davanti alle telecamere della tv di Heng, il bambino ha superato brillantemente un altro test, illustrato dalla giornalista Bi Donglei. “Lo abbiamo condotto nella quasi completa oscurità. Io non riuscivo a distinguere le persone accanto a me. Gli abbiamo mostrato alcune carte da gioco e lui ci doveva dire quali erano. Bè, ha dato immediatamente la risposta corretta.”

Nessun dubbio, insomma. Il bimbo cinese dagli incredibili occhi blu vede davvero nel buio, come un gatto. Ma come è possibile? Le ipotesi più varie e più folli si sono subito diffuse sul web, dove il video su Nong Youhui è già cliccatissimo. C’è chi immagina un intervento extraterrestre: il piccolo sarebbe un ibrido uomo-alieno o addirittura uno “starchild”, una creatura arrivata da un altro pianeta. I seguaci della New Age vedono invece in lui un classico esempio di “bambino cristallo” o “bambino della Nuova Era”: individui speciali, nati a partire dal 2000, con caratteristiche fisiche peculiari perchè dotati di una genetica superiore alla norma.
La possibilità di una mutazione genetica spontanea è stata valutata anche dai medici che lo hanno esaminato a partire dal 2009, ma che per lui hanno poi preferito ipotizzare una forma particolare di leucoderma. La malattia- che di solito colpisce la pelle schiarendola in modo innaturale ( viene comunemente chiamata anche “vitiligine”)- in questo caso avrebbe colpito gli occhi, privandoli del pigmento scuro, rendendoli così blu anzichè neri, producendo in più un’eccezionale sensibilità alla luce. I dottori avevano anche previsto che, in tempi brevi, le iridi sarebbero tornate al loro colore originario. Ma fino a oggi, il ragazzo-gatto continua ad essere un fenomeno inspiegabile.

 
 
 

Nota di un medico

Post n°95 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da angelicacussino
 

Nota di un medico..

Erano circa le 8.30 di una mattinata intensa quando un anziano signore ottantenne è arrivato per far rimuovere i punti dal suo pollice. Disse subito che era di fretta perché aveva un appuntamento alle 9.00.

Presi nota dei suoi dati e lo invitai a prendere posto. Sapevo che ci sarebbe voluto più di un'ora prima che qualcuno potesse occuparsi di lui. Lo vidi controllare l'orologio ansiosamente per tutto il tempo e poi decisi di valutare io stesso la sua ferita dal momento che non ero occupato con altri pazienti.
All'esame la ferita risultava ben guarita. Parlai con uno dei medici per ottenere il materiale per rimuovere i punti di sutura e lo feci, ma mentre mi stavo prendendo cura di lui è iniziata una conversazione. Gli domandai se avesse un altro appuntamento medico in seguito, se era per questo che aveva così tanta fretta.
Il signore mi disse di no e rispose che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.
Mi informai della sua salute. Mi disse che era nella casa di cura da tempo, essendo una vittima del morbo di Alzheimer. Sondai ulteriormente la questione chiedendo se la moglie si sarebbe molto alterata per il suo ritardo. Mi rispose che la donna non sapeva più chi lui fosse, non era in grado di riconoscerlo da cinque anni.
Sorpreso gli chiesi: "E va ancora ogni mattina, anche se lei non sa chi sei?"
L'uomo sorrise e batté la mano e disse: "Mia moglie non mi conosce, ma io so ancora chi lei è."
Ho dovuto trattenere le lacrime mentre se ne andava.
Ho avuto la pelle d'oca sul braccio, e ho pensato "Questo è il tipo di amore che voglio nella mia vita."
Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. (web)

 
 
 

ASPETTANDO NATALE :I MIEI AUGURI

Post n°94 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da angelicacussino
 
Tag: Natale

paesaggio di natale

decorazione glitterata

 

Tantissimi Auguri

di Buon Natale a voi Tutti

stringendovi in un abbraccio grandissimo

A TE Dolce e Immenso Gesù

vorrei chiederTI

se per favore

Puoi dare tanta Serenità

Salute e tanto Amore

a tutti noi

TI voglio Bene

Angelica

 
 
 

Alimentazione

Post n°93 pubblicato il 14 Novembre 2012 da angelicacussino
 

Un nuovo stile di vita in cinque mosse
 
La corretta alimentazione è fondamentale per una buona qualità di vita e per invecchiare bene. La salute, infatti, si conquista e si conserva soprattutto a tavola, imparando sin da bambini le regole del mangiare sano. Il tradizionale modello alimentare mediterraneo è ritenuto oggi in tutto il mondo uno dei più efficaci per la protezione della salute ed è anche uno dei più vari e bilanciati che si conoscano.

In questa pagina proponiamo semplici regole generali per mangiare bene, cinque mosse per un nuovo stile di vita, ispirate proprio alla dieta mediterranea associata a una regolare attività fisica. Ma va sottolineato che se si vuole perdere qualche chilo o in caso di disturbi e allergie connesse all’alimentazione è necessario rivolgersi al medico. No alla diete “fai da te”.

Più frutta verdura e acqua

Tre-cinque porzioni di verdura al giorno e due-tre di frutta. È quanto raccomandano i migliori nutrizionisti per mantenerci in forma e in buona salute. Frutta e verdura, ricche di vitamine, fibre e tanta acqua, sono un vero concentrato di salute; contengono molti minerali e poche calorie. Grazie alla loro composizione, idratano l’organismo, mantenendo l’equilibrio idrosalino e ci aiutano a tenere il peso sotto controllo.

Meno grassi


Un’alimentazione a basso contenuto di grassi è premessa fondamentale, non solo per il controllo del pesoIl tradizionale modello alimentare mediterraneo è ritenuto oggi in tutto il modo uno dei più efficaci per la protezione della salute ed è anche uno dei più vari e bilanciati che si conoscano. Esso si basa prevalentemente su alimenti di origine vegetale come i vari cereali (grano, riso, orzo, segale, farro), legumi, frutta, ortaggi, pesce, olio di oliva e moderati consumi di alimenti animali. corporeo, ma anche per ridurre i livelli di colesterolemia e prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Restare leggeri è una regola d’oro del mangiar sano. Significa da un lato evitare le abbuffate, dall’altro limitare i cibi poco digeribili, come i grassi, o troppo elaborati come i fritti e le salse.

Più varietà


Il tradizionale modello alimentare mediterraneo è ritenuto oggi in tutto il modo uno dei più efficaci per la protezione della salute ed è anche uno dei più vari e bilanciati che si conoscano. Esso si basa prevalentemente su alimenti di origine vegetale come i vari cereali (grano, riso, orzo, segale, farro), legumi, frutta, ortaggi, pesce, olio di oliva e moderati consumi di alimenti animali.

Una vita meno sedentaria

Diverse e recenti pubblicazioni scientifiche dimostrano i benefici effetti sullo stato di salute prodotto da un’attività fisica moderata e svolta con regolarità. Al contrario possiamo definire a rischio per la salute un comportamento o uno stile di vita sedentario. Quando si parla di sport o meglio attività fisica in grado di incidere positivamente sullo stato di salute non si intende parlare di quel tipo di allenamento che compie l’agonista, ma di quel “leggero esercizio fisico” in grado di portare beneficio a tutto il nostro organismo e in particolar modo al nostro sistema cardiocircolatorio. Un buono stato di forma fisica, soprattutto negli anziani, previene molte malattie, mantiene alto il tono dell’umore e riduce anche la mortalità per tutte le cause e in tutte le età, tutti ottimi motivi per modificare un stile di vita caratterizzato dalla sedentarietà.

Più attenzione alle porzioni
L’alimentazione deve essere frazionata nel corso della giornata in tre pasti principali ed uno o due spuntini al giorno e, in caso di sovrappeso, modicamente limitata come apporto calorico rispetto al fabbisogno energetico in modo da realizzare un bilancio energetico negativo ossia una situazione in cui le uscite siano maggiori delle entrate.
Molto importante risulta, la distribuzione dei pasti: è necessario prevedere almeno tre pasti principali (prima colazione,pranzo e cena) e 1-2 spuntini (a metà mattino e/o metà pomeriggio) per consentire un più armonico rifornimento di substrati energetici e un minore impegno digestivo oltre al fatto di non arrivare affamati ai pasti pincipali.

È opportuno non saltare mai i pasti e cercare di:
• Ridurre i grassi di origine animale e privilegiare quelli di origine vegetale
• Consumare regolarmente cereali, meglio se integrali, legumi, frutta,verdura carni magre e pesce
• Limitare il consumo di cibi che contengano zuccheri semplici specie lontano dai pasti.
Per tradurre praticamente in cibo queste semplici regole è opportuno suddividere qualitativamente gli alimenti da assumere nella giornata in gruppi e quantitativamente organizzare i propri pasti utilizzando porzioni predefinite.
Basta consumare durante la giornata:
• 1 sola porzione di dolci e zucchero
• 6-11 porzioni di cereali (pasta e pane)
• 2-3 porzioni di carne, pesce, uova, formaggi o latte
• 2-4 porzioni di frutta e 3-5 di verdura.
La quantità si può misurare in manciate ed è, quindi, variabile: un po’ meno per i bambini, un po’ di più per gli adulti. Una manciata, una porzione.
In questo modo si arriva ad assumere ogni giorno dai 600 agli 800 grammi tra frutta e verdura. La frutta andrebbe consumata come spuntino tra i pasti principali. Va bene qualunque tipo di frutta: una mela, una pera o una banana, una manciata di fragole o di uva. Si può consumare un bicchiere di succo, meglio se appena spremuto, oppure consumare della frutta secca, che contribuisce a equilibrare la dieta quotidiana. Rimangono le 3-5 porzioni di verdura quotidiane: non far mai mancare un contorno di verdura sia a pranzo che a cena. In alternativa si può optare per un succo di pomodoro o di carota, ricordando che 200 ml di succo corrispondono ad una porzione.

In definitiva in questo modo otteniamo la corretta suddivisione dei nutrienti che consisterà in un apporto del 55-65% di glucidi (con un 15% di zuccheri semplici), 20-30% di lipidi 1/3 (monoinsaturi, 1/3 polinsaturi, 1/3 saturi) e 10-15% di proteine (rapporto uguale a 1 tra proteine animali e vegetali). L’apporto di alcool se consentito sarà moderato (non più del 4-5%), da considerare nell’ambito delle calorie da glucidi. Infine l’apporto idrico dovrà garantire una diuresi minima di 1,5 litri.

 
 
 
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