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spazio artistico sperimentale

 

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DEPARTS

Lausanne Blecherette Airport
 

 

Lavori in corso: si costruisce Diparts

Post n°301 pubblicato il 30 Settembre 2009 da Eurofighter2000

Potete visitare il nuovo blog. Si chiama Diparts (un gioco di parole con Departs e Deep Art ) ed e' raggiungibile su wordpress

all'indirizzo:

http://diparts.wordpress.com

 

ancora nella fase primordiale.

 

 

 
 
 

Arrivee

Post n°299 pubblicato il 19 Febbraio 2009 da Eurofighter2000

Quando si parte per un viaggio si arriva sempre a destinazione. Departs chiude. Non per rabbia, non per protesta, non per delusione. Chiude perche' l'esperimento necessita di una conclusione e forse di una sintesi dei risultati.

 

Per trecento volte sono intervenuto con i miei messaggi, a volte forse troppo polemici. Con le rime della mia poesia, progressista e anche un po' conservatrice.

 

Departs chiude, anche se in realta' e' soltanto l'inizio di una fase successiva. Ho deciso di condivedere alcuni contenuti sperimentali con chi mi conosce veramente. Trasferiro' l'impegno per arricchire la mia pagina su facebook, qualcuno di voi forse gia' legge.

 

I messaggi rimarranno e potrete comunicare con me, se lo riterrete opportuno, tramite la messaggeria ancora per qualche tempo. Poi verra' disattivata.

 

Un po' come le batterie del Voyager, la sonda che sta navigando oltre il sistema solare. Nello spazio siderale e profondo. Fino all'esaurimento, poi il silenzio assoluto.

 

Rimarranno i video, la musica, le sensazioni. Rimarranno le lacrime dell'emozione. Rimarra' la mia solitudine e forse no.

 

Ringrazio i pochi che hanno arricchito DEPARTS. Pochi, appunto. Commenti sempre ben pesati, pensati e centellinati. Complimenti.

 

 

 
 
 

Telescrivente

Post n°298 pubblicato il 02 Febbraio 2009 da Eurofighter2000

inizio del messaggio:

Tempesta: Caux - Rochers-de-Naye (MVR)
Tempesta: Il percorso tra Caux e Rochers-de-Naye sulla linea Montreux - Rochers-de-Naye è chiuso al traffico ferroviario.

Al momento si sconsiglia di intraprendere il viaggio.

Durata della perturbazione indeterminata.

fine del messaggio.


fine del messaggio.


fine del messaggio.


fine del messaggio.


 

 
 
 

27 gennaio. Liberta'.

Post n°297 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da Eurofighter2000

Liberta'. E' quella che hai sentito quando hai aperto gli occhi e uno strano soldato, il 27 gennaio 1945, ti ha aperto il cancello. La stella rossa che non avevi mai visto, l'uniforme di una grande armata. Quando hai guardato oltre la collina, sentito il profumo dell'aria fresca e tersa. Ti sei girato indietro e hai visto il passato. Quello che non vorresti ritornasse mai. Hai pianto, hai corso, ansimavi e sbavavi dall'emozione. Hai abbracciato chi era sopravvissuto, magari parlava una lingua diversa dalla tua ma il corpo e la felicita'facevano il resto.
Uno straordinario ciclone aveva spazzato via un'idea e forse anche qualcosa di piu'. Un popolo indiavolato ed assatanato che un giorno o una notte aveva pensato di cancellare e di sterminarne un altro dalla faccia del martoriato pianeta. Che avrebbe conservato nei musei di storia naturale pezzi e souvenir delle vestigia di qualche cosa di strano o estinto, come fosse la collezione di insetti o quella di fracobolli.
Chissa quanta paura, quanto stupore avrai avuto quando sono venuti a prenderti decidendo che dovevi morire trasformato in sapone o grasso per lubrificare testate di cannoni e altri terribili strumenti di morte e distruzione. Con quanto coraggio non ti sei disperato quando hai visto i tuoi compagni, gente normale, professori, ingegneri, architetti, attori, bambini e studenti venire sezionati nei laboratori, decapitati in strani esperimenti scientifici, fatti esplodere, maciullati, gasati, fucilati e sciolti con le piu' terribili sostanze tossiche disponibili all'epoca.
Cosa ti passava per la testa quando, sceso da un vagone ferroviario, ti eri salvato dalla pallottola che aveva spaccato in due il cervello di quello che stava davanti a te. Il numero pari.
E a cosa pensavi, quando, nel campo insieme a milioni di altri scheletri, ricoperti di merda e di stracci, trovavi la forza di alzare gli occhi al cielo? Uno stormo di migratori in volo lontano, o forse no. Di terribili Ju88 a bombardare il fronte in avvicinamento.
Come ti chiamavi? Da dove venivi? E i tuoi genitori, la tua famiglia, gli amici, i progetti. I ricordi di normalita', di amore. Scavi con le mani deboli e piagate dal freddo e dagli stenti. E scavi, sempre piu' forte fino a trovare la terra dove invece vorresti sentire calore.
27 gennaio 1945. Rumori ed echi di esplosioni segnano il crollo. Non hai piu' orecchie per sentire, un cuore per amare. Alzi le mani. Pietrificate, come i rami secchi di un albero spoglio in pieno inverno. Sei ancora un uomo. Sei ancora una donna. Nonostante tutto.

 
 
 

Venti

Post n°296 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da Eurofighter2000

scariche elettrostatiche accompagnano la serata. La radio gracchia ad intermittenza...
"A Diablerets, i venti si sono letteralmente scatenati oggi pomeriggio raggiungendo i 162 chilometri orari. Sulle creste del Giura, sulla Dôle e sullo Chasseral si sono misurate velocità di 150 rispettivamente 171 chilometri orari, ha indicato oggi MeteoSvizzera. Nel contempo temporali, accompagnati da tuoni, hanno risuonato sull'Altipiano da Ginevra a Vaduz"...
Gelido o caldo, il vento trapassa e penetra ovunque. Come queste parole, scritte, pensate, pesate o vomitate. "io vivo in un mondo di silenzio assordante che mi acceca il corpo obnubilato da mille pensieri grigi che si dissolvono nell'alba cristallina del giorno che muore". Cammino lungo le rive che costeggiano un grande lago. Rifletto e ti penso. Mi mordo la lingua e mi scendono le lacrime che si ghiacciano all'istante..."e la notte sogno di scappare dall'incubo del risveglio che mi insegue fino in capo al mondo mentre il cuore batte forte fino a fermarsi in un attimo di luce spenta che illumina il buio della mia mente arida e deserta". La neve rende tutto bianco e ovattato. Gli occhi umidi mi danno una strana visulae dell'intorno: magnifica sfocatura di come mi appare la vita. Con i tuoi occhi azzurri e i capelli biondi che fluttuano e si scompigliano, con le tue mani piccole al caldo dentro un paio di guanti..."e penso a te che non ci sei e che non mi vedi, a te che vivi morendo in un abbraccio che finisce come le prime luci che si spengono all’alba…" e io, invece, penso a quanto bella era Ouchy illuminata da mille fuochi artificiali e quanto importanti erano le nostre parole e quanto coinvolgenti le riflessioni. Un faro, in lontananza, un lampo e forse lo sferragliare di un treno..."città vuota di gente colorata che cammina frenetica in un’onda spumeggiante di verde e suoni squillanti di silenzi e di cose non dette, pensieri morti che galleggiano a mezz’aria nella nebbia tiepida di questa giornata d’inverno bianco". Ti voglio bene.

 
 
 
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