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Maghi indovini veggenti di Madjugorje Madonnine piangenti...

Post n°150 pubblicato il 19 Luglio 2015 da pasquale.zolla

Finiranno mai queste blasfeme manifestazioni?

Parole… Parole… Parole

Parole soltanto parole

Parole per noi! (Mina duettava con Alberto Lupo)

L’uomo da sempre ha cercato di dare o di trovare delle risposte giuste a quesiti che sembravano e sembrano di soluzioni dubbie.

Qualcuno cercava e cerca di arrangiarsi da solo e spesso, isolandosi nel silenzio della propria anima, è riuscito a trovare la risposta che cercava; altri, invece, sono andati in cerca di consigli da amici fidati ed esperti, ma i più, ancora oggi, si rivolgono a maghi, indovini e veggenti, scucendo enormi somme di danaro.

Se ci tuffiamo nel passato, vediamo che le cose non erano molto diverse dall’oggi. Difatti nei tempi antichi ci si rivolgeva agli oracoli, che erano gli intermediari tra gli uomini e gli dei, la cui volontà, una volta decifrata, diveniva un imperativo ineluttabile.

Nell’Epiro, uno dei primi oracoli conosciuti, era posto nei pressi di un santuario dove, per conoscere le predizioni, bisognava recarsi nell’area sacra e attendere le profezie legate alla presenza di un albero sacro, una grande quercia, della quale veniva interpretato il fruscio delle foglie e il volo delle colombe tra i suoi rami.

A Deli (VIII/VI sec. a.C.) nel luogo in cui sorgeva l’oracolo, Apollo uccise Pitone, un dio che devastava la regione, il quale si impadronì dello stesso oracolo e per mezzo della sacerdotessa Pizia che, seduta su di un treppiede, si estraniava con la mente e col corpo e attraverso fasi di estasi e di delirio dava le risposte divine in modo enigmatico ed indecifrabile che, a seconda delle interpretazioni, condizionavano le sorti delle guerre, di vicende politiche e scontri personali.

Nei luoghi degli oracoli, naturalmente, venivano innalzate grandiose costruzioni in pietra ove venivano accumulati ingenti ricchezze.

Col tempo sono arrivati maghi, indovini,  zingare che leggevano mani e carte e tanti veggenti che si sono messi a guardare il cielo per vedere Santi e Madonne che mandano messaggi in continuazione e che arricchiscono  soprattutto autori di libri e riviste, gli stessi veggenti e le attività ad essi collegate, le tivù che trasmettono servizi giornalieri e impongono programmi settimanali di ore, proprio come se fossero delle soap opera.

In quest’ottica, Papa Francesco ha visto le apparizioni della Vergine ai sei veggenti (Mirjana, Ivanka, Jakov, Marija, Vicka e Ivan) di Medjugorje che prima pregavano tanto per pregare e poi, grazie alla Vergine, che si manifesta loro tutti i giorni ed in orari prestabiliti per inviare messaggi all’umanità, sono riusciti a far sì che le loro esperienze di preghiera (ma saranno poi vere?) diventassero uno show mediatico.

E pensare che molti cristiani, all’interno della stessa chiesa, non riescono a dare testimonianza del Cristo morto e risorto!

Dio nella sua storia di salvezza ha tirato l’uomo fuori dall’ambiguità per portarlo alla certezza, alla concretezza dell’incarnazione e la morte redentrice di suo Figlio Gesù cristo.

Leggendo i messaggi giornalieri della Vergine a Medjugorje, sembra di leggere cose trite e ritrite fin dai tempi in cui a Lourdes e a Fatima si mostrò a pastorelli e a bimbi in cerca di legna da ardere dando prove concrete della Sua  presenza con miracoli e interventi che la gente vide e descrisse.

Qui si vedono solo volti estasiati che ogni tanto muovono le labbra per dare certezza dei dialoghi con la Vergine, ma che nessuno dei presenti riesce mai a percepire. Ed ecco allora libri a non finire sulle apparizioni e profezie e segreti che nulla ad oggi è dato di poter riscontrare.

Scrivo, integralmente, il messaggio del 25 giugno 2015: «Cari figli!  Anche oggi l’Altissimo mi dona la grazia di potervi amare e di invitare alla conversione. Figlioli, Dio sia il vostro domani (l’oggi,no!), non guerra e inquietudine, non tristezza ma gioia e pace devono regnare nei cuori di tutti gli uomini e senza Dio non troverete mai la pace. Perciò, figlioli, ritornate a Dio e alla preghiera perché il vostro cuore canti con gioia. Io sono con voi e vi amo con immenso amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.»

Ciò che più mi colpisce è la chiusura del messaggio: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

Si rivolge ai veggenti? Ai pellegrini presenti accanto ai veggenti?

Ma allora i milioni di cristiani che pregano la Vergine nell’intimo delle loro case o durante i momenti di relax lavorativi non rispondono alla Sua chamata? Le loro preghiere al di fuori di Medjugorje non servono per implorare la Vergine  ad avere occhi di riguardi verso l’intera umanità?

Ai tanti veggenti non solo di Medjugorje, ma in tutti i luoghi ove vedono comparire la Vergine dico: “ Fate di quei luoghi oasi di preghiera, perché pregare non è peccato, ma lasciata stare la Vergine Maria perché Ella, al di là dei presunti messaggi giornalieri, è e sarà sempre la Madre di tutti i viventi!”

Altro problema sono le Madonnine che piangono!

Gli esperti non riescono a spiegarsi il perché avvenga. Eppure basterebbe fare il Dna di detto sangue, e confrontarlo con quello delle persone attraverso le quali è passata la statuina, dalla fonte alla vendita e all’acquirente, e il mistero sarebbe risolto.

D’altronde La Vergine è la Madre di tutti i viventi ed il suo Dna dovrebbe avere un particolare valore contenente tutti i Dna dell’intera umanità!

Sbaglio? Agli esperti la risposta!

A tè ka kride nda prufezzìje è vveggènde

‘Na ‘mmunezzjòne andike assaje

decéve: «T’avvèrte, chjunghe tu sìje.

Ȯ, tu k’addesederìje sunnà

i mestére d’a nature, si nenne

arrjussciaraje a truà dinde a tè

stèsse kuille ka cirke ne mbutarraje

u truà nemmanghe fóre. Si aggnure

i bbellizze d’a kasa tuje, kume

pretennìje de truà ati maravigghje?

Dinde a tè se tróve u trasóre

de Marìje. Ȯ, òme, akkanussce tè

stèsse è akkanussciarraje Marìje!»

A te che credi in profezie e veggenti

Un’ammonizione millenaria

diceva: «Ti avverto, chiunque tu sia.

Oh, tu che desideri sondare

gli arcani della natura, se non

riuscirai a trovare in te

stesso ciò che cerchi non potrai

trovarlo neppure fuori. Se ignori

la meraviglie della tua casa, come

pretendi di trovare altre meraviglie?

In te si trova il tesoro

di Maria. Oh, uomo, conosci te

stesso e conoscerai Maria!»

 

 

 

 

 

 

 

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