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Papa Francesco e il Poverello di Assisi

Post n°156 pubblicato il 02 Ottobre 2015 da pasquale.zolla

Laudato si’, mi’ Signore, per nostra matre Terra

Il poverello di Assisi… e Papa Francesco: che binomio  

Nato il 5 luglio 1182 ad Assisi da Pietro Bernardone e dalla nobildonna Pica Bourlemont, il giovane Francesco, rampollo di una ricca famiglia, conduceva una vita allegra e spensierata. Poi venne la guerra, in cui fu fatto prigioniero, e la malattia. Durante la convalescenza, lo tormentava un senso di insoddisfazione nei confronti della vita. Ascoltando un passo del Vangelo ebbe una rivelazione e decise di dedicarsi all’amore del Creato.

Abbandonò la ricchezza e si mise ad annunciare, in grande povertà, i messaggi di gioia, speranza e amore contenuti nella Bibbia, fondando l’Ordine del Mendicante.

Corse in aiuto dei diseredati e degli emarginati, denunciò le ingiustizie e si oppose ad ogni appropriazione.

La solidarietà fu il suo cavallo di battaglia.

Prima della sua morte scrisse il Cantico delle Creature che è il sunto dei suoi insegnamenti sul rispetto e l’amore che tutti gli esseri umani dovrebbero avere per tutte le creature di Dio.

San Francesco, si può ben dire, è stato il precursore degli ecologisti, che lo hanno proclamato loro Patrono nel 1979.

Due anni prima di morire, mentre pregava sul monte Verna, ebbe le stigmate che ricordano  i chiodi che Crocefissero Gesù, dalle quali sanguinava spesso.

Dopo la sua morte (3 ottobre 1226), venne fatto Santo da PapaGregorio IX il 16 luglio 1228           per le sue virtù che erano d’esempio a tutti: bontà, pacifismo, pietà, umiltà, fraternità e giustizia.

Venne proclamato Patrono d’Italia, insieme a Santa Caterina da Siena, il 18 giugno 1939 da Pio XII.

Oggi, il primo Papa che ha riportato in auge il poverello di Assisi prendendo il suo nome, sta dando un impulso nuovo a quella solidarietà tanto amata dal Santo, rivolgendo il suo pensiero costante a questa nostra terra che protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei.

Noi tutti dimentichiamo che siamo terra perché il nostro corpo è costituito degli elementi del pianeta.

La povertà e l’austerità di San Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e dominio.

È, pertanto, necessario unirsi tutti insieme nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale per risolvere le drammatiche conseguenze  del degrado ambientale che si fa sentire soprattutto tra la povera gente.

L’essere umano è una creatura  di questo mondo che ha diritto a vivere e ad essere felice e la terra è un bene collettivo, patrimonio di tutti e non di chi la possiede per amministrarla per suo proprio conto. Così facendo ci si carica di un onere sulla coscienza che nega l’esistenza degli altri.

E Papa Francesco si è fatto paladino per assicurare a tutta l’umanità le risorse che sorella terra ci dà!

 

 Grazzjòne ò’ Krjatóre d’u munne

Ddìje, Tu ka sì u Krjatóre d’u munne

è ssì presènde pure nd’a cchjù peccenènne

d’i krjature tuje, mbunne dind’a nuje

‘a fòrze d’a ‘mmòre tuje affenghè

kure ce pegghjame de sciusscèlla tèrre

è dd’u kambà de tuttekuille ka sópe

a ghèsse stace. Faje sì k’a prutjìme

è nnen’a strujìme. Ajutece a skuvrì

u valòre d’òggnèkkòse, è kundemblà

ke maravigghje è kka u jì nustre

p’arrevà anzin’a tè pòzz’avvenì

ke tuttekuande i krjature tuje.

Faje ka tuttekuande apputime

kullabburà, kume strumènde tuje,

p’arresórve u prubbléme d’u degrade

ammjendale è  lluttà p’a justizzje,

‘a ‘mmòre è a kujéte, è trattanne,

kum’a Frangiske, da tatucc’è sciusscèlle

tuttekuille k’atturne a nuje stace.

 

Preghiera al Creatore dell’universo

Dio, Tu che sei il Creatore dell’universo

e sei presente anche nelle più piccole

delle tue creature, infondi in noi

la forza del tuo amore affinché

ci prendiamo cura di sorella terra

e della vita di tutto ciò che su

di essa hai posto. Fa sì che la proteggiamo

e non la distruggiamo. Aiutaci a scoprire

il valore di ogni cosa, a contemplarle

con stupore e che il nostro cammino

per giungere a te possa avvenire

con tutte le tue creature.

Fa che tutti possiamo

collaborare, come tuoi strumenti,

per risolvere il problema del degrado

ambientale e lottare per la giustizia,

l’amore e la pace, e trattando,

come Francesco, da fratelli e sorelle

tutto ciò che sta a noi d’intorno.

 

 

 

 


 

 

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