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GIUSEPPINA E LA CASCINA DEL RE racconto (691) di Dino Secondo Barili

Post n°14533 pubblicato il 24 Luglio 2014 da dinobarili
 

24 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 24 Luglio 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

691

I racconti dell’estate

Giuseppina e la Cascina del Re

Un anno fa, la Dott. Giuseppina, quarant’anni, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia non era soddisfatta del modo in cui conduceva la vita. Da Pavia a Milano ci sono una trentina di chilometri si e no. Il treno è il mezzo più comodo per raggiungere la Metropoli della Lombardia. A lungo andare, però, una città assume l’aspetto della costrizione. Stessi orari, stesse abitudini… stesse persone… Giuseppina aveva da poco lasciato il moroso e non aveva voglia di averne un altro. Aveva, invece voglia, di cambiare il suo sistema di vita…renderlo più frizzante, meno ripetitivo. Ne parlò con la sua Collega e coetanea Caterina, che Dirigeva una Agenzia ubicata poco distante dalla sua. Ogni mattina, le due amiche, prendevano il caffè alla stessa ora… allo Bar. “Caterina… ho voglia di cambiare vita. Non che la vita che conduco mi dispiaccia, però, vorrei integrarla con qualcosa di più eccitante. Cosa ne dici?” La Dott. Caterina era lei stessa single. Nel senso che aveva una “mezza fiamma”, Francesco… ma nulla di impegnativo. Anzi, erano più i giorni che “non” si vedevano … che quelli in cui facevano quattro chiacchiere. Anche Caterina era alla ricerca di qualcosa di eccitante… ma non sapeva cosa. Alla domanda di Giuseppina comprese che poteva essere un’idea da esaminare. Inoltre, Caterina era un’appassionata ricercatrice di storie locali… di quelle un po’ strane… avvolte nel mistero: Anche Caterina abitava a Pavia ed aveva la passione per le passeggiate lungo le rive del fiume Ticino.”Hai ragione Giuseppina. La vita deve essere sempre attiva, eccitante. Il lavoro da solo non basta. Oggi, ci hanno infiniti mezzi … L’importante è individuare le attività giuste. Quelle che danno eccitazione… emozione. Per esempio. Intorno a Pavia ci sono tante antiche Cascine Agricole abbandonate. Le vecchie case cadenti sono attaccate da erbe rampicanti di ogni genere… Quelle case sembrano luoghi abbandonati…eppure… basta avvicinarle. Basta togliere un po’ di polvere per riscoprirne la storia… per ritrovare la vita” Giuseppina non aveva compreso. Non si era mai occupata di ricerche storiche locali e non sapeva neppure da dove cominciare. E’ stata Caterina che l’ha iniziata alla ricerca il primo sabato mattina disponibile. Ha accompagnato Giuseppina a visitare la Cascina Agricola soprannominata la “Cascina del Re”. In realtà si trattava di un agglomerato di poche vecchie case cadenti che facevano corona ad un’aia in disuso… in mezzo alla campagna. Caterina, appassionata ricercatrice, aveva fatto delle ricerche storiche in merito a quella Cascina. Aveva scoperto perché era soprannominata la Cascina del Re”. Quella che era ridotta ormai ad rudere… nel 1796 era stata teatro di scontri tra soldati di opposti eserciti. Nel mese di luglio di quel 1796, nella Cascina, allora perfettamente funzionante, era ospite un Re… in incognito. In quella Cascina, infatti, apparteneva ad una nobile famiglia milanese ed era usata proprio nel mese di Luglio per passarvi i mesi estivi. Caterina è stata felice di accompagnare la sua coetanea e Collega a fare visita alla “Cascina del Re”. Purtroppo, le ricerche storiche erano assai limitate e Caterina non era in grado di rispondere a tutte le domande di Giuseppina. E’ stata Giuseppina stessa a lanciare l’idea. “Caterina perché non organizziamo un “Club della Cascina del Re”? Non è difficile. Tu hai già raccolto parecchio materiale. Altro ne possiamo raccogliere… Poi, apriamo un Blog su Internet… e magari troviamo altri amici e amiche interessate all’argomento..:” Detto fatto Caterina e Giuseppina si sono date da fare. Hanno aperto un Blog su Internet intitolato “Cascina del Re”. Dopo pochi mesi, le due amiche, hanno ricevuto alcuni messaggi. Uno di questi diceva “Sono il Prof Michele dell’Università di Parigi. Sto conducendo ricerche su una Cascina del Re in Lombardia, sarei interessato ad avere ulteriori informazioni. Come devo fare?” La corrispondenza tra Giuseppina, Caterina e il Prof. Michele dell’Università di Parigi si è ampliata. Parecchi mesi fa, i tre si sono dati appuntamento in un Bar del Centro di Milano. E’ stata una piacevole conoscenza. Con il Prof Michele c’era pure il suo Collega Prof. Roberto della stessa Università di Parigi. Quando le persone sono mosse dagli stessi interessi culturali… tutto diventa facile. Michele e Roberto erano due affascinanti cinquantenni, scapoli… appassionati di storia. Michele rimase ammaliato da Giuseppina… e Roberto da Caterina… Ormai, le coppie si erano formate. Oltre all’interesse per le vicende storiche della Cascina del Re… c’erano altri interessi, più piacevoli e immediati. Per esempio. Michele amava tenere stretta Giuseppina. Accarezzarle il viso e baciarla ogni volta che ne sentiva il desiderio (cioè, sempre). Anche Roberto era affascinato da Caterina … anche se era Caterina che sentiva il desiderio di abbracciare e baciare il simpatico Professore dell’Università di Parigi. In fondo, cosa ci potrebbe essere di migliore… di unire “l’utile al dilettevole”? Così è …ed il bello deve ancora venire. - Questo è il racconto 691, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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Commenti al Post:
annamariamennitti
annamariamennitti il 24/07/14 alle 18:24 via WEB
Quando due persone hanno interssi in comune ...ogni scusa è buona per parlare ,per scambiarsi visite , insomma per vedersi più spesso......poi si stancano di parlare della povera cascina che resta in abbandono,perchè non hanno più entusiasmo e parlano d'altro...alla fine da cosa nasce cosa e si sapeva....Le due amiche hanno proprio cambiato vita) o hanno cambiato amore!!!!!ma si tanto era ciò che volevano ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/07/14 alle 07:04 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Logica perfetta... Se nelle cose non c'è amore... non c'è interesse. Dino
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 24/07/14 alle 18:54 via WEB
annamariamennitti il 22/07/14 alle 17:54 via WEB Alla fine del 1606, Caravaggio giunse a Napoli, nei Quartieri Spagnoli, dove rimase per circa un anno. La fama del pittore era ben nota a tutti nella città. I Colonna lo raccomandarono ad un ramo collaterale della famiglia residente a Napoli: i Carafa-Colonna. Qui il Merisi visse un periodo felice e prolifico per quanto riguarda le commissioni. Furono infatti eseguiti: la Giuditta che decapita Oloferne (1607), scomparsa e di cui forse esiste una copia coeva facente parte delle collezioni del banco di Napoli; la Sacra famiglia con san Giovanni Battista (1607), appartenente alla collezione privata Clara-Otello Silva a Caracas; una prima versione della Flagellazione di Cristo (1607), conservata presso il musée beaux arts
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