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PENSIERI SPARSI DEL 30 OTTOBRE 2014

Post n°16195 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 29 OTTOBRE 2014

“L’amore è un labirinto

dove

 non si sa come si entra

e

 non si sa come si esce ”

Dino

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Commenti al Post:
DoNnA.S
DoNnA.S il 30/10/14 alle 14:58 via WEB
Si sa quando si entra e difficile è uscirne.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/10/14 alle 19:51 via WEB
Ciao Donatella - hai ragione. L'amore è un labirinto. Si sa quando si entra... non si sa come si esce. Buona serata
(Rispondi)
alba.estate2012
alba.estate2012 il 30/10/14 alle 16:05 via WEB
Dino hai la casella postale piena, non posso mandarti i messaggi!!! Cancellane un poco!!! Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/10/14 alle 19:57 via WEB
Ciao Antonella - grazie per avermelo fatto notare. Mi era sfuggito per... pensare ai racconti. Buona serata. Dino
(Rispondi)
alba.estate2012
alba.estate2012 il 30/10/14 alle 16:07 via WEB
L'amore vero è un labirinto da cui nessuno vorrebbe mai uscirne!!! Ciao, buona serata! Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/10/14 alle 20:10 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. Vero. L'amore è un labirinto. Non c'è filo d'Arianna che valga. L'amore è tutto. Buona serata. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/10/14 alle 18:16 via WEB
MILANO---Nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, antica sede del Tribunale dell’Inquisizione, si trova uno dei capolavori assoluti dell’arte in Italia: il Cenacolo di Leonardo Da Vinci. Il refettorio si trova a pochi passi dalla chiesa dove i religiosi ascoltavano le Scritture e venivano alimentati dall’Eucarestia. La presenza di quest’opera, in mezzo al momento quotidiano del pranzo e della cena, era un richiamo continuo ai frati, come a ricordare che la vita della comunità religiosa è un prolungamento della vita di Cristo e degli apostoli. Per incarico di Ludovico il Moro Leonardo da Vinci realizzò negli anni 1494-1498 su una parete del refettorio del convento dei domenicani di Santa Maria delle Grazie uno dei più grandi dipinti della storia d'arte: L' Ultima cena, nel quale Gesù annuncio:"In verità vi dico: uno di voi mi tradirà". A questo progetto Ludovico Sforza teneva molto , perché qui il principe voleva collocare la propria sepoltura., doveva essere un’opera d’arte sacra e dare importanza alla sua città. Leonardo con l’Ultima Cena creò in Italia settentrionale un esempio della nuova prospettiva, (inaugurata nell’arte fiorentina), aprendo la parete di fondo del refettorio con l’illusione di una stanza spaziosa dal soffitto a cassettoni. I monaci avevano aperto una porta per arrivare prima dal refettorio alla cucina, abbattendo parte del dipinto, proprio dove ci sarebbero i piedi del Cristo.In origine, secondo quanto riportato da un disegno di Leonardo, la rappresentazione degli apostoli nell’Ultima Cena doveva essere diversa:con gli apostoli lungo la tavola come unità separate. Leonardo si rese conto che il dipinto, dava un’idea frammentata della realtà,e ha preferito unire i dodici intorno alla figura di Cristo, in quattro gruppi diversificati. Attorno a lui convergono gli apostoli sistemati a gruppi di tre, secondo le diverse reazioni alle parole di Cristo: di domanda, di timore, di commozione.. All’interno di ogni gruppo, infatti, si discute sul significato delle parole e al gesto di Gesù, mentre la scena converge tutta attorno alla Sua figura. Ciao Teresa
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 30/10/14 alle 18:18 via WEB
MILANO----La Pietà Rondanini è l’ultimo capolavoro di Michelangelo.(quasi novantenne) Il tema della Pietà, diverse volte affrontato dall’artista, trova in quest’opera un’interpretazione commovente a cui lo scultore lavorò per moltissimi anni senza portarla a termine. L’opera, così come la vediamo oggi, è l’ultima rielaborazione di un’idea iniziata nel 1552 Intorno al 1555 il maestro rivide questo progetto modificando profondamente la composizione: le figure assunsero così l’attuale forma allungata in cui Cristo e la Vergine sembrano compenetrarsi in un doloroso abbraccio. Il gruppo marmoreo poggia su un’ara romana; la stessa su cui la scultura si trovava quando era nella collezione della Famiglia Rondanini. La statua venne acquistata dalla Città di Milano nel 1952 ,oggi conservata presso i Musei Civici del Castello Sforzesco di Milano. La Pietà Rondanini è collocata nella Sala degli Scarlioni, ultimo ambiente del percorso del Museo d’Arte Antica del Castello. Ciao Teresa
(Rispondi)
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