Messaggi di Novembre 2014

PENSIERI SPARSI DEL 30 NOVEMBRE 2014

Post n°16736 pubblicato il 30 Novembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 30 NOVEMBRE 2014

“L’amore ha sempre radici profonde”

Dino

 

 
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ILARIA, MILANO E LA VILLA AL MARE racconto (820) di Dino Secondo Barili

Post n°16735 pubblicato il 30 Novembre 2014 da dinobarili
 

30 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 30 novembre 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

820

Ilaria, Milano e la Villa al mare

Milano è una grande e bella città. A Milano si trova di tutto e tutti possono trovare ciò che desiderano … basta avere volontà, costanza, spirito d’iniziativa e fantasia. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Ilaria, quarant’anni, single, bellissima. Quando  il suo Titolare dell’Ufficio presso cui lavorava, il Dott. Adolfo, le ha comunicato che avrebbe chiuso l’attività … non si è minimamente scomposta. C’è un proverbio che dice: “non tutto il male … viene per nuocere” “Per una Porta che si chiude … si apre una finestra”  Per la quarantenne Ilaria … quel detto era Vangelo. Erano dieci anni che resisteva in quell’Ufficio. In tanti anni aveva visto solo carte …  carte e solo carte … tante carte. Ilaria non aveva mai visto in faccia una persona che avesse avuto a che fare con quelle carte. Eppure, tutte quelle carte dovevano servire a qualcosa ... L’ultimo giorno di lavoro della Dott. Ilaria è stato quello di chiudere tutte le carte che aveva trattato nel corso degli anni in grandi scatoloni  .…  per l’archivio. Lì è scoppiato il finimondo. A metà mattina dell’ultimo giorno … un distinto Signore sulla sessantina si è presentato, disperato al Titolare Dott. Adolfo per avere alcuni documenti urgenti. Al Dott. Adolfo sono venuti i brividi. Dove potevano essere finiti quei documenti? Per fortuna c’era la Dott. Ilaria, la quale aveva una memoria fuori del comune. Sapeva dove mettere le mani. In pochissimo tempo, la Dott. Ilaria ha rintracciato tutte le carte richieste. Il Signore si è presentato. “Sono il Dott. Cesare. Avevo assoluto bisogno di quelle carte. E’ la prima volta che incontro un impiegata diligente che è stata in grado di soddisfare le mie richieste subito” Il Dott. Cesare ha voluto ringraziare la Dott. Ilaria invitandola a pranzo quello stesso giorno. Durante il pranzo la quarantenne ha raccontato la sua vicenda personale. Quello era il suo ultimo giorno di lavoro    Il Dott. Adolfo non ci ha pensato neanche un secondo. Ha chiesto alla Dott. Ilaria se era disposta a diventare la sua Segretaria personale e a tenere sotto controllo lo svolgimento delle attività delle numerose attività delle sue Società. Detta così sembra una delle tante situazioni che sono avvenute … avvengono … e avverranno a Milano. In una città complessa come la Metropoli lombarda … le sorprese non finiscono mai. La Dott. Ilaria, continuò a lavorare e gestire l’Ufficio come ha fatto per dieci anni. Ha continuato con lo stesso sistema. Tutto sotto controllo … e nulla lasciato al caso. E’ stato lo stesso Dott. Cesare a dare atto a Ilaria della bontà del suo sistema. Ormai, però, tra il Dott. Cesare e Ilaria si era instaurato un’ottima collaborazione e fiducia. Ogni tanto il Dott. Cesare voleva controllare personalmente alcune situazioni complicate. La Dott. Ilaria era pronta all’istante … quasi avesse intuito in anticipo la richiesta. Il Dott. Cesare, però, aveva un problema. Introdurre il figlio Giovanni nel complesso sistema delle sue Società. Se una persona non è dentro a certe situazioni … difficilmente riesce a capire gli ingranaggi del sistema. Il Dott. Cesare chiese alla Dott. Ilaria di tenere alla sue dipendenze il figlio Dott. Giovanni … quarant’anni come lei. Appena Giovanni ha visto la Dott. Ilaria è rimasto affascinato. Specialmente per la costanza e correttezza professionale nel trattare le varie materie. Il Dott. Giovanni si è reso subito conto che aveva tutto da imparare da Ilaria. Si sa, però, che la paglia vicino al fuoco … si incendia. Il Dott. Giovanni non ha potuto fare a meno di innamorarsi di Ilaria. Ovvio, che Ilaria, non poteva bruciarsi e bruciare tutta la sua carriera lavorativa per un passo falso. Ilaria ha parlato chiaro. “Giovanni, il lavoro è una cosa seria. Con il lavoro non si scherza. Perciò, quando parliamo d’amore troviamoci in un luogo diverso dall’Ufficio. Il Dott. Cesare, intanto aveva già capito tutto. Da vecchia volpe quale era … organizzò un incontro di lavoro nella sua Villa al mare, con Ilaria e il figlio Giovanni. All’ultimo minuto il Dott. Cesare accampò un impegno improvviso … lasciando Ilaria e Giovanni … soli. Cosa poteva succedere? E’ successo quello che doveva succedere. Questa volta è stata Ilaria ad accendere i fuochi della passione. Baci a volontà … e non solo baci …  serate e notti di fuoco. - Questo è il racconto 820, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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L'ERBA CARLINA di Teresa Ramaioli

Post n°16734 pubblicato il 30 Novembre 2014 da dinobarili
 

L'ERBA CARLINA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/11/14 alle 15:42 via WEB
ERBA CARLINA---Il nome generico deriva da Carlo Magno: la leggenda dice che l'imperatore, in viaggio verso Roma con l’esercito in pessime condizioni di salute, nelle vicinanze del monte Amiata ebbe un sogno, durante il quale un Angelo gli rivelò che la radice tostata di questa erba spinosa, ridotta in polvere e mescolata al vino, sarebbe stata un rimedio efficace per curare i suoi soldati colpiti dalla peste. Il primo a descrivere e a classificare la specie fu Carl von Linné (Linneo),il padre della moderna classificazione biologica e scientifica degli organismi viventi, così come la conosciamo oggi. Sembra che lo stesso Linneo, attribuisse e dedicasse tale pianta all’imperatore. Altri ipotizzano un riferimento a Carlo V, in realtà appare più probabile, una banale deformazione della parola "carduncolos", diminutivo di cardo e il nome starebbe quindi, per piccolo cardo. Acaulis perché generalmente priva del gambo. Le brattee che circondano come un'aureola il grande capolino fiorale della carlina, a seconda dell’umidità atmosferica, funzionano da igrometro naturale, chiudendosi nel caso in cui il tempo stia mutando verso il brutto, ma comunque sempre nelle ore notturne, per poi riaprirsi al mattino successivo. Nel passato la carlina era un’erba importante ed era classificata come antidoto ai veleni, proprio per questo era coltivata nei giardini dei monasteri, gli antichi Sassoni la consideravano un amuleto contro il malocchio e ogni malattia. Ciao Teresa

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°16733 pubblicato il 30 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 30/11/14 alle 14:16 via WEB
Confermo il tuo pensiero e mi viene in mente come paragone l'abbraccio del propri figli… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/11/14 alle 20:23 via WEB
Ciao Stefano - bel paragone. I figli. Proprio così. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16732 pubblicato il 30 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 30/11/14 alle 12:03 via WEB
L'Amore Chiama Amore... Lui risponde Sììììììììììì Un sorriso, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/11/14 alle 20:22 via WEB
Ciao Antonella - vero ... amore chiama amore. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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