Messaggi di Novembre 2016

GIOIA, OSVALDA E LA CENA DEL MISTERO miniracconto 55 di Dino Secondo Barili

Post n°26378 pubblicato il 30 Novembre 2016 da dinobarili
 

Miniracconto 55

GIOIA, OSVALDA E LA CENA DEL MISTERO

Diceva il Saggio che “andare in crisi capita a tutti … l’importante èriprendersi e rimettersi a correre” Un mese fa due bellissime quarantennipavesi Gioia e Osvalda … alte, bionde, occhi azzurri e gambe da fine del mondo… erano in crisi. Crisi nera. Osvalda, però, era un peperino che non andava maiper il sottile. “Gioia dobbiamo darci da fare. Il tempo passa e non combiniamoniente. Ci vuole un’idea!” Detta così sembrava una battuta di spirito, per farsicoraggio, invece … Osvalda quando si metteva in testa qualcosa non la fermavanessuno. Subito aggiunse. “Gioia, organizziamo la Cena del Mistero” Gioia siinalberò. “Tu sei matta da legare … dove? quando? con chi?” Osvalda si aspettavale domande. “Nella vita ci vuole fantasia, mia cara … altrimenti non si va danessuna parte. La cena la organizziamo domani sera a casa mia. Ho un salone adisposizione praticamente inutilizzato. Adesso, andiamo a fare un giro in CorsoCavour. Invitiamo i primi due cinquantenni che incontriamo” Sono le idee pazzeche fanno girare il mondo. Gioia si inalberò una seconda volta, ma non disseuna parola … era partita persa. Con Osvalda, o si faceva come voleva lei o finedell’amicizia. In Corso Cavour le due quarantenni incontrarono due cinquantenniche erano proprio il pane per i loro denti: Giansiro e Gianfilippo. Duecinquantenni ricchissimi, bellissimi, egocentrici i quali si vantavano  “che doveva ancora nascere la donna … cheavrebbe messo loro la briglia al collo” Ovviamente non avevano fatto i conti conle folli quarantenni di Pavia. E’ stata Osvalda a lanciare l’esca. “Giansiro eGianfilippo, abbiamo bisogno di voi. Domani sera dobbiamo festeggiare la Cenadel Mistero. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per stappare la bottiglia dispumante. Non potete rifiutare” Così, senza neanche accorgersi, i duecinquantenni sono caduti nella rete. La cena è stata superlativa. E’ stato almomento di stappare la bottiglia (anzi, il bottiglione) che è iniziato ilmistero. Ancora una volta Osvalda ha messo le carte in tavola. “Giansiro eGianfilippo sono certa che voi siete degli artisti nello stappare bottiglie dispumante, ma questa è una bottiglia speciale. Va versata nel magico “vaso dicristallo” … I due cinquantenni non si resero conto che Osvalda era una “stregavera e propria” Aveva studiato in Francia, alla famosa “Scuola del MagoMerlino” I due cinquantenni ormai imbambolati chiesero cosa dovevano fare.Osvalda continuò. “Una volta stappato lo spumante, voi due dovete mettere lamano sinistra nel vaso di cristallo ed io e Gioia vi versiamo sopra lospumante” I due pensavano che le quarantenni scherzassero, invece no. Hanno versatolo spumante sulla mano sinistra immersa nel vaso di cristallo. Sulle mani deidue cinquantenni comparve … una stella d’argento, luminosissima” Giansiro eGianfilippo cominciarono a preoccuparsi. “Ed ora cosa facciamo? Gireremo perPavia con la stella d’argento sulla mano?” Osvalda li tranquillizzò. “Nientepaura … ora, abbandonatevi al Destino” Giansiro e Gianfilippo cominciarono adandare in estasi … A vedere Osvalda e Gioia ballare nude davanti ai loro occhi… volteggiare come fossero libellule in una notte d’agosto. Insomma, l’incantesimoè pienamente riuscito. I due cinquantenni vissero una notte da sogno (e pure ledue quarantenni). Dopo quella Cena del Mistero due inseparabili coppiepasseggiano in Corso Cavour alle cinque della sera … Giansiro e Gianfilippoportano sempre i guanti. Non hanno il coraggio di mostrare la “stellad’argento”  che brilla sulla loro manosinistra. Miniracconto 55 di Dino Secondo Barili

 

 
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ORTENSIO E ORTENSIA D'IN BURG A BASS miniracconto 54 di Dino Secondo Barili

Post n°26377 pubblicato il 29 Novembre 2016 da dinobarili
 

Miniracconto 54

ORTENSIO E ORTENSIA D’IN … BURG A BASS

Pavia è una città magica, imprevedibile. Ortensio, quarantacinqueanni,  pavese doc, ballerino bravissimo diTango Argentino, un mese fa era al suo solito Bar in Piazza della Vittoria. Stavaleggendo il giornale quando una bellissima signora cinquantenne prese posto altavolino accanto. “Scusi, lei è il signor Ortensio? … il famoso ballerino diTango Argentino?” Il quarantacinquenne si sentì un dio. Rispose gentilmente …evidentemente soddisfatto.“Si, sono io. La ringrazio per il famoso” La donnanon si fermò. “Sono Grazia. Sapesse quanto volte ho sognato di ballare tra lesue braccia” Era fatta. Ortensio e Grazia si accordarono per un incontro in unaSala da Ballo della Lomellina dove Ortensio si esibiva ogni sabato sera ballandoil Tango Argentino. Alla data fissata i due si incontrarono puntuali nella salaaffollata. Ormai Ortensio e Grazia si erano telefonati parecchie volte e sidavano del tu. La donna non vedeva l’ora di vivere l’emozione del suo primoTango Argentino. Ortensio era un ballerino nato. Aveva la danza nel sangue. Altermine del ballo Grazia ringraziò entusiasta ed avanzò la proposta. “Ortensio perchénon fai provare a mia figlia la magia del tango argentino?” In quell’istante,una stupenda figura di venticinquenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe dafine del mondo … si fece spazio nella sala affollata, avvolta in un’infinità disvolazzanti, trasparenti vestiti multicolori. Prese il posto della madre tra lebraccia di Ortensio. Sarà stato per il tango, sarà stata per l’atmosfera che siera creata … oppure per la bellezza e la bravura della coppia, tutti i presentiin sala scoppiarono in un fragoroso applauso. Ortensio non aveva mai avuto un’ovazionedel genere. Ormai ne era certo. Non era solo un Dio … ma aveva tra le braccia unaDea … la sua Dea … la Dea che aveva sempre sognato. Al termine dell’esibizioneOrtensio non sapeva cosa dire. Uscì con la prima frase che gli venne in mente. “Cometi chiami?” La venticinquenne rispose senza particolare enfasi “Ortensia. Ortensia… d’in Burg a bass” Ormai era nata una nuova coppia dello spettacolo … “Ortensioe Ortensia d’in Burg a Bass … stelle del Tango Argentino”. A volte non ci vuolemolta fantasia per creare un’atmosfera da favola … al resto ci pensa l’amore eil tango argentino. Miniracconto 54  diDino Secondo Barili

 
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CARMELA E IL GRAN BALLO DEI CINQUANTENNI miniracconto 53 di Dino Secondo Barili

Post n°26376 pubblicato il 28 Novembre 2016 da dinobarili
 

Miniracconto 53

CARMELA E IL GRAN BALLO DEI CINQUANTENNI

Nella vita non sempre tutto va liscio. Anzi, oltre agli alti e bassic’è sempre qualche intoppo che rovina l’atmosfera. E’ proprio il momento direagire. Cercare la soluzione del problema. Ne ha saputo qualcosa una settimanafa, Carmela, bellissima quarantenne pavese … alta, bionda, occhi azzurri egambe da fine del mondo. Per Carmela era proprio un periodo nero … di quelli dacancellare dal calendario … sia in ufficio, sia a casa (sul piano sentimentale).Anzi, è stato proprio “sul piano sentimentale” la goccia che ha fatto traboccareil vaso. Carmela ha dovuto dare un taglio netto con “l’altra metà” con la qualeaveva condiviso alcuni anni. Con l’amica del cuore lo sfogo è stato inevitabile.“Federica, non sono riuscita più ad andare avanti. Tutti i giorni una lagna …piccole cose … come fossero punture di spillo. Ad un certo punto ho dettobasta” Carmela stava per continuare quando Federica l’ha fermata. “Carmela adessobasta. Ho capito tutto. Conosco la tua storia meglio della mia. Ora, però, deviguardare avanti. Quando si raccontano troppo spesso le storie passate si cade indepressione.  Meglio guardare al futuro”Carmela si sentì spiazzata. “Federica cosa dovrei fare?” L’amica era di quelleche … “pane al pane, vino al vino”. La risposta è stata micidiale. “Dopo unPapa se ne elegge un altro … e non dirmi che non ci hai già pensato” Ancora unavolta Carmela si sentì all’angolo. “… Si, ci ho pensato. Questa volta, però, lovoglio ricco e bellissimo.  Un irresistibilecinquantenne con qualche capello bianco tanto per fare scena” Federica sicongratulò. “Finalmente un discorso serio. Anzi, stasera sono invitata al Gran Ballodei Cinquantenni a Milano. Preparati che andiamo insieme” Carmela si sentì folgorata.Da tempo non provava emozioni del genere. Alla sera, a Milano, Carmela eFederica hanno fatto la loro splendida entrata nel Salone delle Feste di un lussuosoRistorante. Un nugolo di affascinanti cinquantenni era in attesa della dama cheveniva loro assegnata mediante sorteggio. A Carmela toccò Gianfrancesco. Piùche un cinquantenne sembrava un Dio greco reincarnato per l’occasione. Oltre alfascino era uno splendido ballerino di Tango Argentino. Carmela si sentì unapiuma tra le sue braccia. Non passò un secondo ed un viso sfiorò un altro viso.Il tango è ballo troppo sensuale perché labbra non cercano  labbra … da baciare. Gianfrancesco non haresistito (e nemmeno la bellissima quarantenne). Dopo un bacio lunghissimo edappassionato il cinquantenne è stato esplicito. “Carmela … una vacanza a Pariginon ce la toglie nessuno” I due partirono all’istante … e non sono ancoratornati. Miniracconto 53  di Dino SecondoBarili 

 
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SUSANNA E IL CLUB DELLA SCOPA D'ASSI miniracconto 52 di Dino Secondo Barili

Post n°26375 pubblicato il 27 Novembre 2016 da dinobarili
 

Miniracconto 52

SUSANNA E IL CLUB DELLA SCOPA D’ASSI

A volte le donne si innamorano del vicino di casa. Un mese fa ècapitato anche a Susanna, bellissima quarantenne, single pavese … alta, bionda,occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Si è innamorata di Filippo, il Dott.Filippo, cinquant’anni portati alla grande, single pure lui … un po’ timido (adire poco) con le donne. Quando le donne si mettono in testa certe cosevogliono vedere i risultati. Susanna ha provato in tutte le maniere acoinvolgere il cinquantenne. Ci ha provato con lo zucchero … e il Dott. Filippole ha dato la scatola intera (dello zucchero). Ha provato con il sale. Ilcinquantenne si è precipitato a comprarlo e glielo ha consegnato sulla portadell’appartamento senza dire una parola. Insomma, a volte non basta la volontà …per svegliare i sensi. Lo dicono anche gli Psicologi. Ci vogliono condizionipsicologiche accompagnate da quel “quid” che fa sentire la persona interessata… un Re. Proprio quello di cui aveva bisogno il Dott. Filippo. Un paio disettimane fa, la quarantenne Susanna stava prendendo il caffè al Bar diFranchino in Piazza della Vittoria ed era giù di corda. Si vedeva lontano unmiglio che aveva il morale a terra. Franchino, barista al quale non sfuggenulla, se ne accorse. Ne chiese il motivo. “Susanna … come mai quel visoimbronciato? Non è da te. Un donna come te … alta, bionda, occhi azzurri egambe  … dovrebbe essere la donna piùfelice del mondo” Susanna sputò il rospo. “Franchino, Franchino … anche lebionde a volte piangono. Si innamorano … e piangono” Il barista Franchino nonci ha visto più. “Dimmi. Dimmi … chi è quell’uomo che ti fa soffrire?” E lì … èuscito il nome del Dott. Filippo, cinquantenne, vicino di casa. Franchino nonci ha visto più. “Ci penso io” In quattro e quattro otto il barista piùfantasioso di Pavia ha organizzato il “Club della Scopa d’Assi”. Ha fattogirare la voce tra i propri clienti e le iscrizioni sono piovute a iosa. Ora, sitrattava di nominare il Presidente. Franchino ci aveva già pensato: il Dott.Filippo. Il Dott, Filippo era timido con le donne, ma amava essere al centrodella scena, corteggiato e riverito. Per Franchino è stato piacere mettere “laciliegina sulla torta”. Ha nominato Susanna, Segretaria del Presidente … lademocrazia funziona così. Da Segretaria … Susanna ha scoperto il tallon d’Achilledel cinquantenne. In pochissimo tempo Filippo si è trovato tra le braccia dellapiù bella quarantenne pavese … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine delmondo di cui “non” conosceva … le bellezze nascoste. Miniracconto 52  di Dino Secondo Barili    

 
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MORENA, SILVIA, ALESSIA, miniracconto 51 di Dino Secondo Barili

Post n°26374 pubblicato il 26 Novembre 2016 da dinobarili
 

Miniracconto 51

MORENA, SILVIA, ALESSIA

Pavia non è una città come le altre. E’ il regno della fantasia. Cosasarebbe Pavia senza la fantasia? Una città come le altre … come ve ne sonocentomila. Invece, no. Pavia è speciale. C’è Piazza della Vittoria che da sola funzionada palcoscenico permanente sul quale, ogni giorno, si intrecciano infinitestorie. Sabato della settimana scorsa ne ha saputo qualcosa il Dott. Goffredo,cinquant’anni portati alla grande, Commercialista nel milanese, abitante in unAttico sul Lungo Ticino a Pavia. Quando una persona ha tutto … cosa dovrebbevolere di più? Invece, anche il Dott. Goffredo era giù di corda ed aveva i suoiproblemi. La sua impiegata di fiducia, la Signora Maria, una donna che nesapeva una più del diavolo, stava per andare in pensione e il cinquantenne non avevatrovato la persona con cui sostituirla. Si fa presto dire sostituire “un’impiegatadi fiducia” ...una parola! Gli annunci sul giornale non erano serviti a nulla.Nessuna delle candidate che si erano presentate corrispondeva ai desideri del Commercialista.Prima di tutto dovevano essere … alte, bionde, occhi azzurri … e gambe da finedel mondo. Qualche lettore dirà che è proprio una fissazione, ma Dott. Goffredoaveva le sue ragioni. Nell’ufficio una persona passa la vita … la vita è unasola … Cosa c’è di meglio di passare le ore come fossero un sogno? Sabatoscorso il Commercialista era nel Bar del barista Franchino in Piazza dellaVittoria. Aveva il volto preoccupato. Franchino, curioso come il mal di pancia,fece di tutto per conoscerne il motivo. Il Dott. Goffredo cascò nella rete del“più fantasioso barista di Pavia”. “Dott. Goffredo non si preoccupi … tra pochiistanti potrà scegliere” Il barista non aveva finito di parlare e tre trentenni… che sembravano tre Dee scese dall’Olimpo entrarono nel Bar di Franchino.“Sono Morena, alta, bionda, occhi azzurri, tre lauree … il resto si vede” …“Sono Silvia, alta, mora, occhi neri, tre lauree … il resto si vede” … “SonoAlessia, alta, rossa (di capelli), occhi verdi, tre laure … il resto si vede”Di fronte ad un  simile spettacolo ilcinquantenne Dott. Goffredo per poco non svenne. Era proprio ciò che sognava.Da Commercialista avveduto ha deciso all’istante. “Assunte tutte e tre”!Qualche lettore si chiederà la motivazione. Eccola … In un Ufficio ci sono sempreun sacco di cose da fare … Poi, meglio tre … di una! Il Dott. Goffredo volle, pure,festeggiare l’avvenimento. Propose a Morena, Silvia e Alessia una settimana aParigi che è stata immediatamente accettata. Miniracconto 51  di Dino Secondo Barili 

 
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