dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 08/07/2014
ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DELL'ARCHITETTO SILVANO
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ANNAMARIA ...
E
IL LABIRINTO
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D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Sonia (463)
Un anno fa, al compimento del quarantacinquesimo anno di età, Sonia, commessa presso un Negozio di Abbigliamento a Pavia era giù di corda. Da un anno si era lasciata con il suo “Lui” dopo sette anni vissuti insieme. Si dice che la fine di una storia è l’inizio di un’altra. Invece, era passato un anno, e Sonia era ancora sola, sola come un cane ed aveva il morale a terra. Anche il suo Titolare, il Signor Giampiero, si era sentito in dovere di farle coraggio. “Sonia, possibile che una donna come te, bella, spigliata e forte, non sia capace di reagire? Nella vita non conta quante volta si cade. Conta quante volte ci si rialza e ci si mette a correre.” Il discorso del Titolare non faceva una piega, ma Sonia non riusciva a trovare la “chiave” giusta. Capiva che non poteva continuare così. Ne parlò con la sua Parrucchiera di fiducia, Elena , single, della sua stessa età. Elena capì il problema perché due anni prima aveva vissuto una situazione analoga. Si fa presto a dire che il tempo è il miglior medico. Che lenisce ogni ferita, ma intanto una donna non sa più a quali Santi affidarsi. Elena, cercò di dare una mano all’amica. “Sonia, secondo me, dovresti andare in Lomellina. Conosco una donna di mezza età che “legge la mano” alla maniera antica.” Sonia fece una smorfia. “Nel 2013 si fanno ancora certe cose?” La Parrucchiera la sapeva lunga in fatto di antiche usanze. “Non nego che in molti casi si tratta di bufale… ma quando trovi la persona giusta, si possono avere buoni consigli.” Detto fatto, Sonia e Elena si accordarono per andare in Lomellina con l’automobile della Parrucchiera. Giunte nei pressi del Torrente Terdoppio, vicino a Lomello (Pavia) , l’automobile di Elena si guastò. Per fortuna che l’automobile si era fermata in uno piazzo verde, altrimenti c’era il rischio di qualche tamponamento. Elena cercò di telefonare al suo meccanico, ma il numero era sempre occupato. Cosa fare? Sonia e Elena decisero di aspettare. Farsi venire qualche idea. Stavano parlando del farsi, quando si fermò una Ferrari ultimo modello. Alla guida c’era una donna di mezza età. Elena la riconobbe. Era la stessa che “leggeva la mano”. La Maga Iriss chiese a Sonia e Elena se avessero avuto bisogno di aiuto. Le due donne spiegarono la situazione. La Maga le tranquillizzò dicendo…”Niente paura. Ci sono io. Vi porto nel più bel posto del mondo “Il giardino dei ciliegi”. Oggi, c’è un evento speciale del quale sono Presidentessa. Al posto di essere sola… ho anche due Assistenti.” Elena e Sonia rimasero allibite. Dopo una decina di chilometri La Maga Iriss si avventurò in una strada sterrata di campagna. Sembrava una strada magica di quelle che si vedono solo nei film. La Ferrari si fermò all’inizio di un boschetto che mascherava una Locanda, la “Locanda della Felicità”. Si vedeva che era un “club esclusivo e riservato”. C’era in corso “l’annuale incontro dei cinquantenni scapoli d’oro della Lombardia”. All’interno della Locanda c’era un lusso incredibile. Elena e Sonia si sentirono “in altro mondo”. La Maga Iriss presentò le due sue Assistenti quarantacinquenni pavesi… ai dodici cinquantenni d’oro. Si sa che quando gli uomini sono tanti… e le donne sono poche succedono fatti strani. E’ la concorrenza che fa la differenza. Sonia e Elena si trovarono al centro della scena, corteggiate e desiderate… Al termine dell’evento, le due pavesi avevano già detto si ad un possibile, favoloso, matrimonio e potevano fare rientro a Pavia su fiammanti Ferrari… per ripartire subito dopo per mitiche località di sole e mare. - (463)
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Viaggio in Lombardia
Occhio ai… Navigli
Ogni epoca ha i suoi elementi caratteristici. A Pavia, per esempio, c’è il Naviglio Pavese che da Milano porta a Pavia e scende… nel Ticino. Il termine “Navigli” significa “navigabili”… corsi d’acqua navigabili. Anche il Naviglio pavese … un volta (tanti anni fa) era navigabile. Adesso è in attesa di riprendere nuova vita… E certamente, l’avrà, magari in occasione dell’EXPO’ 2015. Ma la storia del Naviglio Pavese è molto lunga e complessa… Ne parlerò ancora. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Piazza d’Italia a Pavia
Una volta si chiamava Piazza della Legna perché era il luogo dove avveniva il commercio della legna e i commercianti del settore avevano il loro punto di riferimento per fare affari. Ora è una bella piazza, assai discreta, tra la Sede de la Provincia di Pavia e l’Università. C’è pure una bella statua che rappresenta l’Italia… ma di questo ne parlò una prossima volta. Buona giornata a tutti. Dino
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8 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 8 Luglio 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
675
I racconti delle vacanze
L’Architetto Silvano
Quando un Architetto non ha più idee si sente perso, svuotato. Gli manca la materia prima. Qual è, infatti la materia prima degli Architetti? La creatività… le idee. Un anno fa, l’Architetto Silvano, quarant’anni, scapolo, fisico da fine del mondo, era in crisi. Non una crisi qualsiasi… una crisi complessa… particolare. Si sa che l’arte ha a che fare con i sentimenti… Quella era l’origine della crisi dell’Architetto Silvano. Era in crisi con la sua dolce metà. Veramente, le cose non stavano esattamente così. La “Dolce metà” di Silvano… era il “suo lavoro” per il quale aveva speso i migliori anni della sua vita. Un anno fa, però, all’Architetto Silvano avevano commissionato un lavoro a Vigevano in Provincia di Pavia. Vigevano è soprattutto la sua Piazza. Piazza Ducale. Un immenso spazio dove l’arte trabocca ad ogni angolo. Molte persone vanno a Vigevano solo per vedere la Piazza… per godere la Piazza… per passeggiare sotto i portici della Piazza… per vivere la Piazza. Già… Vivere la Piazza. Non è un modo di dire… è una realtà. Alcune coppie, non più giovanissime, sessanta, settant’anni, fanno la loro “fuga d’amore” in Piazza… nella Piazza Ducale di Vigevano. Perché lo fanno? Perché, “gira e rigira”… in quella Piazza scatta il relè… Quale relè? Il relè dell’amore, naturalmente. L’amore a sessanta/settant’anni è una delizia. Provare per credere! L’Architetto Silvano, però, di anni ne aveva quaranta …ed era in crisi. In crisi di idee. In Piazza Ducale a Vigevano aveva appuntamento di lavoro con il suo Collega, Architetto Giansiro, scapolo, quarant’anni pure lui. Quando si incontrarono il loro discorso è finito subito suoi loro problemi personali. Ha iniziato Silvano. “Giansiro sono giù di squadra. Non riesco più a mettere a fuoco le idee… Mi mancano le motivazioni”. E’ stato come dare “fuoco alle polveri”. Giansiro non aspettava altro. “Non dirlo a me. Si continua a parlare di crisi… ma la vera crisi è nella mancanza di idee… di forti scosse… che ci facciano riemergere dal torpore in cui siamo caduti…” Giansiro parlava in generale, ma in realtà si riferiva a lui personalmente. Da un anno ci era lasciato con la sua morosa con la quale aveva vissuto sette anni. Ora, solo come un cane , si sentiva perso. Silvano azzardò un’idea. “Secondo me, bisognerebbe fare qualcosa. Chiedere consiglio ad un Psicologo” Giansiro prese la palla al balzo. “Cosa ne dici se chiedessimo consiglio al Dott. Felice? E’ molto noto a Milano… Ed un persona con i piedi per terra. Ormai, il lavoro per il quale si erano dati appuntamento… era passato in secondo piano. Al primo, ci stavano loro, i due Architetti in crisi. Oggi, con il telefonino è possibile concordare appuntamenti in brevissimo tempo. E’ quello che hanno fatto i due quarantenni. Il Dott. Felice aveva lo Studio in centro a Milano… al decimo piano. Dove esisteva solo un ampio spazio con vetrata sui quattro lati …e tutt’intorno un piacevolissimo giardino. Qualche lettore dirà che un simile luogo non esiste. O meglio, esiste solo nella testa di scrive… invece, no. Esiste davvero. Anzi, è sempre stato il sogno del Dott. Felice. Psicologo. Ricevere i “pazienti” nel suo Studio sospeso tra la terra e il cielo… con lo sguardo che spazia sui tetti di Milano… intorno piante e fiori in quantità. E i pazienti? … Felici di trovarsi nello Studio del Dott. Felice… comodamente seduti su comode poltrone. Contenti di liberarsi delle ansie de degli affanni quotidiani. Così si trovano Silvano e Giansiro i quali sui confidarono con una voce sola. “Dott. Felice. Siamo due Architetti quarantenni. Non abbiamo più idee” Più chiari di così non potevano essere … Il Dott. Felice è stato ancor più chiaro. “Certo che siete in crisi… A quarant’anni ero in crisi anch’io. Adesso, ne ho sessanta … e non lo sono più… Come mai? A quarant’anni, avevo cercato di “bruciare le tappe”. Realizzare tutto ciò che mi era passato per la testa… A quarant’anni… Visti i magri risultati… crisi. Crisi nera! Mi sentivo un fallito. E’ stato in quel momento che mi sono dato una calmata. Ero pronto ad accettare ciò che Destino voleva …e sono diventato un altro uomo. Più calmo, più riflessivo. Ho cominciato ad apprezzare le piccole gioie della vita… come l’amore. A proposito, voi due, siete innamorati?” Silvano e Giansiro scrollarono la testa con aria sconsolata. “E, no. Amici miei. Ecco il vostro problema. L’amore… l’amore che tutto può e tutto da… e molte volte prende. Il mio consiglio è di scuotere le vostre menti. Cercate la donna ideale…e buttarvi a capofitto nella “giungla del mistero”. E, si. Un uomo…senza la propria donna, manca di motivazioni. Posso suggerivi di iscrivervi al Club delle donne Architetto. Ve ne è uno in ogni città… Anche a Milano. Secondo informazioni riservate… Ci sono Architetti donne che sono la fine del mondo. Alte, bionde, occhi azzurri….e gambe da far mancare il fiato” Il Dott. Felice tacque. Silvano e Giansiro si precipitarono ad iscriversi la “Club della donne Architetto”. E’ stata la soluzione di tutti i loro problemi. Silvano non ha avuto più tempo per farsi della “menate mentali”. Giansiro ha ritrovato sé stesso attraverso la presa della presa di coscienza … che “avere quarant’anni è grandissima fortuna…a patto il “proprio tempo venga speso bene”… cioè…amando appassionatamente! - Questo è il racconto 675, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA COLONNA DEL DIAVOLO
DI
MILANO
di
Teresa Ramaioli
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LA CASCINA POZZOBONELLI
DI
MILANO
di
Teresa Ramaioli
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OSCAR/TURATI...
DARE/DONARE... CHE E' MEGLIO
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Viaggio in Lombardia
Il segreto dell’orto
Il segreto dell’orto è la costanza. Infatti, non è possibile avere un orto senza avere la costanza di curarlo tutti i giorni, innaffiare, strappare l’erba che impedisce alle verdure di crescere rigogliose. Poi, ci sono gli insetti nocivi… quelli che compaiono all’improvviso e bisogna intervenire subito perché nell’arco di qualche giorno producono danni irreparabili. Insomma, l’orto è una lezione di vita … coloro che coltivano l’orto, lo sanno. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Ogni settimana, nel cortile di sessant’anni fa, accadeva un fatto strano. Le donne erano di guardia sulla porta di casa e guardavano con la “coda dell’occhio” il portone d’ingresso del cortile. Era il giorno in cui arrivava il carretto delle mercanzie trainato da un cavallo… non tanto in carne … che era quasi la fotocopia del suo padrone, un omino mingherlino, tutto nervi… e arguzia. Si, perché di arguzia e di furbizia, il mercante, ne aveva da vendere. Sapeva tenere testa a quattro o cinque donne per volta. Ritirava gli stracci, li valutava e in cambio dava tegamini di alluminio o altri oggetti. Era un modo per barattare e riciclare… quella che, oggi, è chiamato il mercatino dell’usato. Buona giornata a tutti.
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MARION ...
E
IL BEL TEMPO CHE FU
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