Messaggi del 08/08/2014

ILARIA E L'ANTIQUARIATO racconto (497) di Dino Secondo Barili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

Ilaria (497)

Ilaria, cinquant’anni, bellissima donna, commessa presso un Negozio di Moda Femminile a Milano, un anno fa era negli affanni. Causa la crisi economica, la Direzione del Negozio presso cui lavorava, aveva “avvisato” il personale di cercare altri sbocchi occupazionali in vista di una possibile riduzione del numero dei dipendenti. Ilaria si rese conto che doveva darsi da fare. Il suo lavoro era tutta la sua vita… visto che, dal punto di vista sentimentale, le cose “non” erano andate bene. Diciamo, anzi, che erano andate proprio male. Delle tre relazioni iniziate, nessuna aveva superato l’anno di vita. Colpa di Ilaria? Colpa dell’altro? Difficile dirlo. Forse, Ilaria aveva sbagliato … ogni volta “cavallo” (come si dice in gergo). Forse, la sfortuna aveva giocato a favore della cinquantenne. Ilaria, però non si era persa d’animo. Non aveva fatto come la sua collega Eugenia, quarant’anni, che si era messa a piangere. Ilaria ci pensò un giorno e una notte. Da anni, Ilaria, era appassionata di oggetti di antiquariato. Frequentava le Mostre. Insomma, si era fatta una cultura nel settore. Accanto al Negozio dove lavorava Ilaria, c’era un piccolo negozio di antiquariato che vendeva un po’ di tutto. Il Proprietario del Negozio, il Signor Antonio, era un vecchio Signore sulla settantina, vedovo, senza figli. Nei momenti liberi dal lavoro, Ilaria passava volentieri dal Signor Antonio per fare quattro chiacchiere. Tra i due era nata una certa simpatia. Si vedeva lontano un miglio che erano due “patiti degli oggetti di antiquariato”. Più di una volta, Ilaria e Antonio si erano trovati per visitare Mostre del settore. Appena Ilaria ebbe conoscenza della possibile “riduzione del personale” ne parlò con il Signor Antonio. Questi, non si lasciò sfuggire l’occasione. “Perché non vieni a lavorare da me? Ho settant’anni. E’ ora e tempo che vada in pensione… ma non voglio “lasciare” questo luogo in cui ci ho passato la vita. Tu assumeresti la gestione del Negozio …ed io mi godrei i miei settant’anni “vistando” le meraviglie di Milano.” Quando la domanda e l’offerta si incontrano gli accordi sono facili da concludere. Anche Ilaria voleva cambiare vita. Non ci teneva affatto ad essere senza lavoro da un giorno all’altro. Si licenziò dal Negozio di Moda Femminile ed assunse la gestione del Negozio di Antiquariato. Ormai il salto era fatto. Con l’aiuto ed il consiglio di Antonio, Ilaria inizio un nuovo percorso lavorativo. Quando si inizia una nuova attività la mente va in “ebollizione”. Si vorrebbero fare mille cose. Il Negozio del Signor Antonio aveva cambiato aspetto. Era diventato quello di Ilaria la quale metteva in risalto gli oggetti … come fossero “abiti femminili” con quel tocco di civetteria che non guasta mai. Gli affari presero un’altra piega. Anche il Signor Antonio ne fu soddisfatto. “Ho lasciato il Negozio in buone mani” – diceva spesso. Un sabato mattina, Ilaria aveva da poco aperto quello che considerava ormai il “suo piccolo regno”. Davanti alla vetrina si fermò un Signore alto, fisico perfetto, sguardo da intenditore, sui sessant’anni. Il Signore guardò, osservò, si guardò…alla fine entrò. “Scusi, Signora, è suo questo Negozio?” Ilaria rispose di si. “Mi presento. Sono il Signor Federico. Antiquario a Lugano nel Canton Ticino. Sono rimasto affascinato dalla sua vetrina. Dal modo in cui valorizza gli oggetti. Inoltre, sono alla ricerca di un “approdo a Milano”. Cosa ne dice se facessimo quattro chiacchiere in proposito?” Ilaria aguzzò la vista, l’ingegno… e tutti suoi sensi. Si rese conto che stava per accadere qualcosa di importante. La cinquantenne si stava, forse, giocando il suo futuro. Dopo diversi incontri ormai, Federico e Ilaria si davano del tu. Erano entrati in confidenza e stavano per concludere “un affare”. A cinquanta/sessant’anni, però, ogni persona parte dalla “sua” esperienza personale. Ilaria voleva qualcosa in più di una semplice “transazione commerciale”. Federico era il suo tipo d’uomo. Perché non tentare? Ilaria propose a Federico una serata a Teatro. Dopo la serata….una cena a lume di candela… Infine… una notte nello stesso letto. Risultato. Da quel momento… i due sono diventati molto di più di “semplici Antiquari con un Negozio a Milano ed un altro a Lugano”. Ora, c’era “il tutto… e il tutto di più”. (497)

 
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LUCCA VILLA REALE DI MARLIA di Teresa Ramaioli

LUCCA

VILLA REALE DI MARLIA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/08/14 alle 09:01 via WEB
VILLA REALE DI MARLIA --LUCCA--La Villa Reale di Marlia, uno dei maggiori punti di riferimento turistico della Toscana, è stata la residenza delle più nobili famiglie e di grandi mecenati d'arte. La sorella di Napoleone, Elisa Baciocchi, sovrana di Lucca e in seguito di tutta la Toscana, creò questo grandioso complesso, unendo la vasta Villa Orsetti con le terre circostanti che comprendevano anche un palazzo, residenza estiva, del vescovo di Lucca. Modernizzò l'antico Palazzo Orsetti , ma gli splendidi giardini del 17mo secolo, con il meraviglioso teatro all'aperto formato da cespugli intagliati il"teatro di verzura"e il "Viale delle Camelie", di grande pregio per le sue specie rare risalenti al periodo ottocentesco, sono giunti a noi . Il teatro, realizzato nel 1652, ha una profondità di 24 metri, ed è costituito da siepi di tasso che delimitano i sedili in pietra disposti a semicerchio. Altre sedute per gli spettatori sono situate nei palchi con finestre a nicchia ricavate nella siepe semicircolare. Dopo la caduta di Napoleone, i Duchi di Parma e in seguito i Granduchi di Toscana entrarono in possesso della villa. Dopo l'unificazione d'Italia, divenne proprietà di Vittorio Emanuele II che decise di cederla al Principe Carlo, fratello dell'ultimo Re delle Due Sicilie che era stato diseredato per aver sposato una cittadina inglese: Penelope Smyth di Ballynatray. Bellissima ma non di sangue reale. La coppia trascorse nella villa il resto della vita e fu seppellita nella cappella del parco. Il figlio, conosciuto come il "Principe Matto" per l'ossessione religiosa e un comportamento eccentrico, morì nel 1918. Per pagare i debiti, la Villa fu messa in vendita; i beni mobili andarono all'asta e molti alberi del parco furono abbattuti come legname. Tra gli ospiti illustri del passato vanno ricordati il violinista e compositore Paganini, l'artista americano John Singer Sargent, che dipinse alcuni acquarelli di scene nella villa. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E I PENSIERI SPARSI

Post n°14801 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

I PENSIERI SPARSI

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/08/14 alle 11:30 via WEB
L'amore ancestrale è difficile saperlo,ma la nostra fantasia vaga forse ...l'abbiamo eredito come? ,mediante l'incorporazione dell'anima e, perchè mai? Dove finisce ? forse si ricomincia il ciclo SOno tante le ipotesi non lo sapremo mai....Di una cosa siamo sicuri l'amore ancestrale è quello che rimane in un angolo del cuore ,che ti fa felice e certe volte ti distrugge , ti terrorizza al solo pensiero di perderlo ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/08/14 alle 18:22 via WEB
Ciao Annamaria - il mistero c'è... e è dentro di noi. Inutile nasconderlo o far finta che non esista. L'uomo attuale pensa di sapere... ma ignora troppe cose. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14800 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Mai fermarsi i primi approcci”

Dino

 

 
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AMOR DI FOGGIA... di Annamaria Mennitti

Post n°14799 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

AMOR DI FOGGIA... 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/08/14 alle 10:37 via WEB
STORIA DI FOGGIA....AMOR DI PUGLIA Un giorno il Creatore desiderò nn diamante gioioso e pieno d'amore , in un solo istante creò il tavoliere . Vi pose le colline, dopo le scoglieree sponde coralline fanno da barriera al mare di smeraldo. Toccò nna tastiera ed un vento caldo aulì in mezzo al grano e non badando a spese ei modellò un umano chiamandolo pugliese.Con un dolce sorriso riunì tutti i santi del Paradiso e in coro tutti quanti gridarono EVVIVA per questa Puglia viva

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14798 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Il trionfo del piatto unico…

Le abitudini alimentari seguono lo stesso “processo delle mode”… Iniziano, si diffondono, si modificano… secondo le comodità delle persone. E’ stato così per la minigonna… e altre amenità femminili. Così è per il piatto unico, quello multicolore a base di verdure …e pesce che, in alternativa ai risotti e agli spaghetti, è diventato un “piacere per il palato”… e un’ottima razionalizzazione dell’alimentazione. Così è. Oggi, non è più possibile fare a meno di un bel piatto unico… salutare e rispondente a tutti canoni consigliati dagli alimentaristi. Via, quindi, al piatto unico, che, con un buon bicchiere di vino, è un toccasana... per una dieta salutare. Buona serata a tutti. Ciao Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14797 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Sabato ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

9 agosto 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 8 AGOSTO 2014

Post n°14796 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 8 AGOSTO 2014

“L’amore è un richiamo ancestrale…

nessuno sa da dove viene…

nessuno sa dove va”

Dino

 
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IL MESE DI AGOSTO DELLA DOTT. BARBARA racconto (706) di Dino Secondo Barili

Post n°14795 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

8 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 8 agosto 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

706

I racconti dell’estate

I mese di Agosto della Dott. Barbara

Un anno fa, la Dott. Barbara, bellissima quarantacinquenne, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, non sapeva come passare il mese di Agosto. Agosto è il mese delle ferie, ma Barbara non voleva muoversi da Pavia. In giro per l’Italia c’era già stata parecchie volte. Avrebbe voluto andare in Sardegna, ma non aveva trovato posto. Il suo mese di Agosto perciò era destinato a Pavia, bellissima città… ma un po’ monotona. Barbara, invece, aveva bisogno di qualcosa di eccitante. Nel mese di Luglio dello scorso anno, la quarantacinquenne aveva avuto diversi sogni. Non sembravano sogni premonitori. Sembravano desideri di cui la stessa Barbara non riusciva a comprenderne il significato. Una notte dei primi giorni di luglio aveva sognato di trovarsi su una barca in mezzo al fiume Ticino. Intorno a lei c’erano parecchie persone… ad applaudirla. In un secondo sogno, Barbara era in Piazza della Vittoria. Un Signore sui cinquant’anni, mai visto prima, le si era avvicinato e le aveva consegnato una lettera. “Legga. Legga” – le aveva detto il Signore nel sogno – “Può essere la sua Fortuna” Ormai Barbara, pensava continuamente ai sogni… come ad una attesa. Anzi, aveva la sensazione che dopo quei primi due sogni… ne dovessero arrivare altri. Il primo Agosto di un anno fa, però il terzo sogno non era arrivato… Erano iniziate le ferie. Si diede una calmata. A metà mattina del primo giorno di ferie, Barbara, decise di prendere un caffè in Piazza della Vittoria. Ormai Piazza della Vittoria a Pavia è piena di Bar e tavolini… in ogni angolo. Gente che va… gente che viene. Si vede che ci sono molti turisti attratti dal misterioso fascino di Pavia. Barbara comprò il giornale quotidiano all’edicola e scelse un tavolino appartato di un Bar per leggerlo in santa pace. Non si era neppure accorta che accanto al suo tavolino c’era seduto un Signore, sui cinquant’anni, con un blocnotes tra le mani e lo sguardo attento alle persone che si avvicendavano sulla Piazza. Appena Barbara si sedette il Signore cominciò a guardarla. Non la perse di vista un solo attimo. Era proprio il tipo di donna che stava cercando. “Scusi Signora. Sono il Regista, Dott. Bruno... Posso farle un paio domande?” Alla parola Regista, Barbara si sveglio di soprassalto come da un sogno. L’ultimo pensiero era quello che venisse intervistata da un Regista… Era solo l’inizio. “Prego dica pure…il mio nome è Barbara” Il Regista la scrutava come se stesse facendole i raggi X. La stretta di mano è stata una pura formalità. Il Dott. Bruno si era messo a parlare veloce, come se avesse fretta. “Non si preoccupi se le faccio un po’ di domande a raffica… Stavo cercando una donna come lei per una parte in un Film che girerò nei prossimi mesi a Pavia. Le spiace alzarsi per vedere quanto è alta?” Barbara si alzò, ma aveva ricevuto la scossa di cui aveva bisogno. A volte non basta immaginare le sorprese… è importante viverle quando si realizzano. Il Dott. Bruno invitò Barbara al suo tavolino e ordinò il caffè. “Barbara… scusa se ti do del tu… ma sei proprio il tipo di donna che stavo cercando. Sui quarantacinque anni… bellissima…Se non ti spiace, oggi, alle 15 dovresti trovarti nel Cortile delle Magnolie dell’Università per una prima riunione informale. Nello stesso tempo sarai sottoposta ad un provino dai tecnici della Società di Produzione. Ti prego di essere puntuale” Per la Dott. Barbara è stata la novità nel suo insieme. Non ha avuto neppure il coraggio di chiedere in quale Film avrebbe dovuto recitare. E’ stato lo stesso Regista a soddisfare la sua inespressa curiosità. “Barbara… il Film ha il titolo provvisorio. “Napoleone Bonaparte a Pavia” La quarantacinquenne si sentì inorgoglita. Mai e poi mai avrebbe immaginato che le fosse capitata una simile occasione… E’ proprio in quei casi che una persona comincia ad avere dei dubbi e delle perplessità. “Mi scusi una domanda. Devo fare qual cosa?… Prepararmi?” Il Dott. Bruno ha accennato ad un sorriso. “Non si preoccupi. L’importante è che rimanga quella che è. Il fascino non si compra al mercato. Non faccia nulla… Ci penso io a tutto” La mattina del primo giorno di ferie era iniziato decisamente bene. Barbara rientrò nel suo appartamento nel centro storico di Pavia. Aprì la finestra ed entrò… volando, una farfalla. Per la quarantacinquenne è stato un buon segno, come “un messaggio del Destino”… Barbara si guardò allo specchio soddisfatta. Sussurrò a sé stessa. “Il Destino sa dove abito … Sa quale strada ha scelto per me” In quell’istante la farfalla si posò sulla sua spalla… “Il messaggio era arrivato a destinazione…”- Questo è il racconto 706, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO IL SALONE MARGHERITA di Teresa Ramaioli

Post n°14794 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

MILANO

IL SALONE MARGHERITA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/08/14 alle 13:54 via WEB
MILANO---Salone Margherita, così chiamato in onore di Margherita d'Austria-Stiria, fu il primo ambiente deputato all'opera in Milano. Eretto nel secondo cortile di Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) alla fine del XVI secolo, fu in seguito sostituito dal Teatro Regio Ducale. La modesta struttura, ebbe una grande importanza storica e culturale, si trattò infatti del primo teatro stabile cittadino, ma soprattutto attraverso il Salone Margherita si diffuse in città la passione per l'opera. Nell'autunno 1598 era atteso alla corte milanese il passaggio di Margherita d'Austria-Stiria, in viaggio per la Spagna, dove si sarebbe unita all’erede al trono Filippo. Nel luglio, il governatore di Mlano Velasco ordinò la costruzione di un salone per il teatro,. Furono sfruttati due colonnati già esistenti per creare una balconata,. l'ambiente fu quindi coperto da un soffitto ligneo. Il salone, in seguito utilizzato, oltre che per feste, banchetti e tornei, come teatro dell'opera, mantenne il nome di Salone Margherita in onore della sovrana spagnola. Nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 1695 un primo incendio divampò nella sala rendendo necessari lavori di restauro. Tredici anni più tardi, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1708, il salone fu definitivamente ridotto dalle fiamme ad «un mucchio di terra e sassi…».Dopo quasi un decennio, e la fine del dominio spagnolo, sorge, al posto del vecchio ambiente.,una nuova sala il Teatro Regio Ducale.Ciao Teresa

 
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MARION ...E LA FORZA DELL'AMORE

Post n°14793 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

LA FORZA DELL'AMORE

Marion20
Marion20 il 07/08/14 alle 22:12 via WEB
L'amore può essere anche un vento impetuoso, che ti scuote dal profondo... e ti permette di acquistare una forza tale da cambiare veramente la tua vita! Ciao buona serata Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/08/14 alle 08:27 via WEB
Ciao Marion - hai ragione. La forza dell'amore ...nel corso della storia, ha cambiato i destini del Mondo. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI RAIMONDO

Post n°14792 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI RAIMONDO

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/08/14 alle 00:12 via WEB
Sarebbe veramente una fortuna , certo proprio una fortuna....trovare la cassetta in un periodo così triste per Raimondo Però ora o si piacciono o no devono godersi la cassetta ,perchè la fatalità ha fatto in modo di trovarla insieme ,oppUre devono dividerla in due è JOY CHE PARTE AVRA NOTTE
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/08/14 alle 08:23 via WEB
Ciao Annamaria - i protagonisti del racconto Raimondo e Rossella sono nati fortunati. Oltre a piacersi ... hanno trovato il tesoro. Volere è potere. Inoltre il cane Joj agisce da collante. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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SEMBRA IERI ... di Annamaria Mennitti

Post n°14791 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

SEMBRA IERI...

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 07/08/14 alle 23:56 via WEB
Finalmente la primavera è alle porte: mancano pochissimi giorni e torneremo a vedere le nostre piante in fiore. Sapete già cosa piantare a marzo? Ogni mese ha un tipo di clima capace di favorire la nascita e la crescita di alcune tipologie di fiori e piante. A marzo, che alterna giornate di caldo estivo e repentini cambi di temperatura, cosa è meglio coltivare nel vostro orto o giardino? In letti caldi o sottovetro si seminano: sedani, zucchine, cavoli estivi, peperoni, pomodori, melanzane e basilico....anche i nostri cuori cominciano a sbrinarsi ...ciao

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14790 pubblicato il 08 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

La libertà è un percorso…

La libertà è un percorso che si sa quando inizia … non si sa quando ha termine. La storia ne è un esempio. Dopo una “libertà” ne viene “un’altra” …e così fino fine dei secoli. Il motivo è semplice: la libertà è… come il sapere, la ricchezza, l’amore… si tratta di “aspirazioni”. Le aspirazioni sono infinite e diventano “idee ossessionanti”, idee per le quali vale pena impegnare tutte le proprie forze, le proprie risorse fisiche e intellettuali. Non fa differenza tra uomo e donna, quello che conta è il risultato … che è sempre precario e valido per l’attimo in cui si raggiunge “un traguardo”… Infatti il “percorso della libertà” è una corsa a tappe…dove non c’è mai un traguardo finale. Buona giornata a tutti. Dino

 
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