Messaggi del 01/09/2014

IL DOTT. PIERO racconto (521) di Dino Secondo Barili

Post n°15205 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

521

Il Dott. Piero e… la vita comincia a cinquant’anni

Il Dott. Piero, cinquant’anni, Commercialista a Milano, un anno fa, si trovava in una fase difficile della sua vita. Si era immerso anima e corpo nel lavoro. Al punto che la Domenica mattina passava alcune ore in Ufficio lavorando come un matto … tanto per completare l’opera. Anche la sua più brava impiegata, la Signora Dorina, glielo aveva detto. “Dottore, quello che sta facendo non è il più bel sistema per risolvere i problemi (suoi!).” Il Dott. Piero alzava gli occhi al cielo. Allargava le braccia come per dire “E’ così … non ci posso fare niente.” Un simile comportamento, però, non poteva durare a lungo… ed aveva una spiegazione reale. Il Dott. Piero era stato “piantato” dalla moglie dopo dieci anni di matrimonio. La moglie, Dott. Rachele, da qualche mese aveva messo la parola “fine” al suo rapporto con il Commercialista. La causa “scatenante” era stata una Mostra di Pittura delle sue amiche del Circolo Artistico Femminile di cui era Presidente. Queste amiche si ritenevano delle “artiste” (vere, grandi, uniche). Avevano allestito una Mostra ed avevano spedito parecchi inviti, tra i quali, uno, al marito della Dott. Rachele. Il Dott. Piero, per accontentare le amiche della consorte aveva visitato la Mostra, ma non era riuscito a nascondere il suo “disappunto… il suo giudizio negativo”. Anzi, ad un’Artista disse chiaramente ciò che pensava, cioè… “ che si trattava di una cosa oscena”(per non dire di peggio). L’Artista si era arrabbiata… e pure la Dott. Rachele la quale non trattenne le parole …Disse anche quello che non avrebbe dovuto e voluto dire. Ricordò cose che il Dott. Piero aveva dimenticato. Risultato. Taglio netto e separazione immediata. Il Commercialista ci era rimasto male, ma sapeva che il rapporto con la moglie era giunto al capolinea da tempo…Si era quindi “buttato nel lavoro”. Un anno fa, però, il Dott. Piero aveva capito che stava commettendo una grossa stupidaggine. Decise di parlarne con il suo amico e Medico di Fiducia, Dott. Giuseppe. Questi, saputo che il Commercialista passava in Ufficio anche la Domenica mattina andò su tutte le furie. “Piero … credi di salvare l’Italia lavorando anche la domenica mattina? Pio illuso! L’Italia si salva da sola… perché ha sempre fatto così da quando è nata. Tu, invece, devi salvare te stesso… Morto un Papa se ne fa un altro. Ricordati che la vita comincia a cinquant’anni… e sempre da una donna.” Il Dott. Piero ebbe come una scossa elettrica. Capì che l’amico, Dott. Giuseppe, aveva ragione. Avanzò una timida domanda. “Il problema è da quale parte cominciare…” Il Dott. Giuseppe giocò di rimessa. “Piero, lascia fare al Destino… di una cosa sono certo … avrà vent’anni meno di te.” Il Commercialista cominciò a pensare. Un suo cliente, il giorno prima, gli aveva detto che,alla domenica mattina, sul Ponte Coperto di Pavia, si fanno incontri magici… a certe condizioni. Il Dott. Piero aveva chiesto di quali condizioni si trattasse… “bisogna avere tra le mani un libro con la copertina rossa” – aveva risposto il cliente. Il dado era tratto. Il Commercialista milanese, da quella domenica mattina, anziché andare in Ufficio a lavorare, prese l’abitudine di passarla sul Ponte Coperto a Pavia. Le prime due domeniche andarono “buche”. Alla terza domenica, il Dott. Piero si rese conto che il libro dalla copertina rossa non lo aveva ancora aperto. Non sapeva cosa ci fosse scritto. Decise di fermarsi all’altezza della Chiesetta di San Giovanni Nepomuceno che si trova a metà del Ponte Coperto. Lesse le prime righe… dicevano. “Nessuno è padrone della propria vita…ma è la vita padrona di te. Se apri gli occhi e li lasci scorrere …ti renderai conto che il paesaggio è stupendo. I boschi in lontananza… La corrente del fiume che scorre sotto il Ponte… sotto di te… e porta a valle tuoi pensieri… Lasciali andare. Ora, sentirai una mano leggera posarsi sulla tua spalla… una voce di donna  sussurrarti “Eccomi…” In quell’istante, il Dott. Piero, fece un movimento brusco ed il libro gli sfuggì di mano. Per non lasciarlo cadere nel fiume colpì con la testa una parete della Chiesetta. Cadde svenuto. A soccorrerlo si fermò una ragazza sui trent’anni, bellissima, bionda con gli occhi azzurri ed una minigonna vertiginosa … da far perdere la testa anche ad un Santo. “Signore… Signore… si è fatto male?” Il Dott. Piero aprì lentamente gli occhi. Alla vista di una simile visione… si riebbe immediatamente. Fece finta di aver bisogno di aiuto. La ragazza, Benedetta (di nome e di fatto) offrì tutto il suo aiuto. Anzi, molto di più. Quella stessa domenica, Piero e Benedetta partirono per una lunga vacanza sulla Costa Azzurra. Il Commercialista milanese si rese conto finalmente… che la vita comincia a cinquant’anni. (521)

 
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ARTE E PITTURA di Teresa Ramaioli

Post n°15204 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

ARTE E PITTURA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/09/14 alle 13:33 via WEB
ARTE E PITTURA---Picasso diceva:"Tutti i bambini sono degli artisti nati, ma che il difficile sta nel restarlo da grandi". Talento innato e capacità di conservarlo, l'arte e la pittura rappresentano occasioni di crescita e formazione uniche per i più piccoli. Attraverso la pittura il bambino vive e comunica le sue emozioni. È la libera espressione di ciò che ha dentro. I bambini iniziano a giocare con i colori quando sono piccoli, attraverso l'uso di materiali diversi: si inizia con i pastelloni a cera, molto grossi e morbidi, che lasciano il segno sul foglio senza difficoltà. Si passa poi alle matite colorate, alle matite nere; si usa quindi la tempera, che andrà stesa prima con le mani, su fogli grandi, e poi con il pennello, quando il bambino avrà sviluppato la capacità di impugnarlo. È importante che si sentano liberi di esprimersi. Devono sentirsi liberi di muoversi, quindi meglio se indossano abiti comodi. Devono essere liberi di sporcarsi, perché significa che sono dentro al disegno, che riescono a vivere con il corpo quello che stanno esprimendo sul foglio. Si parte con il foglio molto grande quando sono piccoli e poi man mano si restringe il foglio e si varia nell'uso dei materiali. Il bambino, intorno ai due anni e mezzo, decide cosa vuol fare. Questo è un passaggio molto importante: se prima esprimeva con il corpo le sue emozioni, ora inizia a usare la matita o il pennello e decide cosa vuole fare. Significa che il bambino prende una decisione su quello che vuole mostrare, quale emozione vuole rappresentare. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI BARBARA E SAMANTHA

Post n°15203 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI BARBARA E SAMANTHA

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/09/14 alle 13:11 via WEB
Mi sono sempre piaciute le Osterie, ma non so quell'Osteria della Strega dove si può trascorrere una bella vacanza nell'isola della felicità ....dove furono premiati Barbara, Martino, Samanta e Gabriele....però non mi piace il fiore della passione , esso è il fiore della Passione di Cristo quella corona che gli misero intorno alla testa....piena di spine e non credo che sia un fiore "Afrodisiaco" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/09/14 alle 19:01 via WEB
Ciao Annamaria - Barbara e Samantha sono approdate all'Osteria della Strega... ma nell'Isola della Felicità non si scherza... c'è passione vera, quella da far tremare i polsi. A Barbara, Martino, Samantha e Gabriele è andata bene...solo passione e felicità. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E IL MISTERO DELL'AMORE

Post n°15202 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL MISTERO DELL'AMORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/09/14 alle 13:45 via WEB
...co na pupa che è un amore ,ma sincera....non la ricordo, anche perchè appartiene ad un altra epoca , molto bella piena di sentimento quando l'amore era unico e solo , senza convivenze senza divorzi....senza grilli per la testa A limite si cantava..."TE piaciuto, te piaciuto, tinatell caro caro ...se il melone è uscito sciaqqo mo con chi te la vuoi piglià Traduco ti è piaciuto ,ti è piaciuto tienitele ben stretta ,,,se poi il melone non è uscito bello con chi te la prendi?????? ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/09/14 alle 18:55 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. molto vero... specialmente oggi... dove c'è di tutto e di più. Il mistero dell'amore tuttavia è ancora il motore della società. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MARION ...E LA SPENSIERATEZZA

Post n°15201 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

MARION...

E

LA SPENSIERATEZZA

Marion20
Marion20 il 01/09/14 alle 10:47 via WEB
A volte è bello vivere con un briciolo di spensieratezza! Ciao Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/09/14 alle 18:50 via WEB
Ciao Marion - hai ragione. E' proprio quello che ci vuole quanto la vita diventa affannosa e vedi persone dai volti preoccupati. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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EMMA IVON di Teresa Ramaioli

Post n°15200 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

EMMA IVON 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/09/14 alle 09:21 via WEB
EMMA IVON--Emma Allis, in arte Emma Ivon, nasce a Milano il 16 novembre 1850. La famiglia abitava nell’attuale Corso Venezia 15. Il padre era il pittore Alessandro Allis, fervente mazziniano, la madre Stefania Michon, figlia del generale napoleonico Michon e di Antonietta Ivon. Stefania Michon, la madre di Emma, era cresciuta a corte con una zia arciduchessa, dama d’onore di Maria Elisabetta di Savoia, sorella di Carlo Alberto e moglie dell’arciduca Ranieri. L'arciduchessa veniva chiamata“Semiramide in ciabatte” perché girava in pantofole per il Palazzo Reale ed era ossessionata dalla figura storica di Maria Antonietta. Durante le Cinque Giornate era “sicura” che le avrebbero tagliato la testa. Sposata al pittore Allis, Stefania rimane presto vedova con due bambine, Emma e Bianca. Per vivere gira molte località liguri e piemontesi esercitando il “sonnambulismo”, organizzando cioè sedute spiritiche nelle quali faceva la medium. La accompagnano due fedeli seguaci, una greca e una russa. Con lo spostamento della capitale a Firenze, nel 1865, Emma e tutto il gruppo (la sorella Bianca nel frattempo era morta) si trasferiscono a Firenze. Entrano in contatto con il conte Castiglioni, marito della celebre contessa di Castiglione, che propone alla famiglia di assecondare il desiderio del re di prendere Emma come amante. Emma aveva 15 anni, Vittorio Emanuele ne aveva 45 ed era vedovo ma in procinto di risposarsi con la sua Rosina. Emma è un capriccio che va avanti per ben nove anni. Vittorio Emanuele si premura di trovare un marito ad Emma, che nel 1867 sposa A. Pessina, l’amministratore della tenuta reale di Sala Baganza vicino a Parma. Il matrimonio dura pochissimo ed Emma, che abita un lussuoso appartamento in piazza Barbano a Firenze, conduce una vita dispendiosa sperperando i regali del re e di tutti coloro che, suo tramite, cercavano favori a Corte. All’inizio del 1874, il re è ormai al Quirinale, la relazione si interrompe ed Emma torna a Milano con la madre stabilendosi, in un appartamento di corso Vittorio Emanuele 36, di fronte alla Galleria De Cristoforis. Persi i favori del Re nel 1874, a Milano riuscì ad entrare nella compagnia di Ferravilla e a diventarne comproprietaria, oltre che compagna di vita del grande attore. Ma le peripezie della bella Ivon non finirono, se da un lato divenne regina ammirata e adulata del teatro, dall' altro il destino si accanì su di lei per una torbida storia. Emma venne accusata nel 1879 di "simulata maternità" e di "sostituzione d' infante". Condannata e poi assolta in appello, la sua carriera e la sua vita pubblica furono distrutte. La bufera passò e la bella Ivon riprese a recitare, ma non fu più la stessa e minata da un male inesorabile morì nel 1898. Ciao Teresa Ramaioli

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15199 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

Perché non apri un Blog?

Potrebbe essere l’occasione

per fare nuove amicizie”

Dino

 

 

 

 
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ARIANNA E IL BLOG racconto (2) di Dino Secondo Barili

Post n°15198 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

2

Arianna e il Blog

Arianna, 40 anni, aveva tutto… (almeno quello che si considera “tutto” tra persone normali), ma non era soddisfatta. Ogni tanto le veniva il desiderio di riprendere il discorso con le compagne di scuola del Liceo con le quali si era trovata benissimo. Ora, persa in un paesino della Lomellina, ogni tanto aveva dei momenti di sconforto. Questo, fino ad almeno un anno fa… Un lunedì di settembre dello scorso anno, Arianna si trovava a Pavia, in Piazza del Duomo. La sua passione erano le opere d’arte, anche se non aveva molto tempo per sviluppare le proprie passioni artistiche. In Piazza del Duomo, quel lunedì mattina, c’era poca gente… Arianna, però, notò… che accanto alla statua del Regisole, c’era una persona a lei nota. Fece quattro passi veloci e raggiunse la persona che le sembra di conoscere… Non era lei. Le assomigliava molto, ma aveva preso un abbaglio. Eppure, quella figura le ricordava Lidia, la sua compagna di Liceo con la quale aveva particolarmente legato. Lidia era un “fenomeno”. Aveva sempre la risposta pronta. Non c’era argomento che la trovasse impreparata… Inoltre, aveva delle “soluzioni geniali”. Arianna, si sentì un po’ persa. Avrebbe voluto incontrarla… Ma, Lidia… dove poteva essere? Erano passati tanti anni… Non tanti, ma sembrava un secolo. Arianna si ricordò di un “giochino” che lei e Lidia facevano in quinta Liceo. Uscivano insieme dal portone della Scuola, poi, ognuna prendeva una via diversa… Dopo un po’ si fermavano, Chiudevano gli occhi ed esprimevano un desiderio: “incontrarsi”. Dopo, pochi passi… ecco l’incontro. In uno di quegli “esperimenti” …Arianna cominciò a chiamare Lidia “Preziosa”… e così rimase fino a quando si persero di vista. Ora, però, Arianna, sentiva il bisogno di parlare con la “Preziosa”, la sua amica del Liceo… Fu in quell’istante che, da una vietta adiacente il Duomo, comparve la vera Lidia… la Preziosa. Arianna fece un salto di gioia. Ecco, ritornato il “giochino” del Liceo. Dopo gli abbracci rituali tra due amiche che si ritrovano dopo tanto anni … il rito del caffè al Bar… e le conseguenti confidenze. Iniziò Lidia. “Arianna cosa mi racconti di bello?” – Arianna non permise neppure di terminare la domanda: “Cosa dovrei raccontarti di bello? Vivo in un piccolo paese immerso nel verde della Lomellina… Sento la nostalgia delle compagne del Liceo e specialmente di te, delle tue trovate. Cosa dovrei fare per ricreare quel tempo e quell’età?” Lidia… la Preziosa fu pronta nella risposta. “Perché non apri un Blog su Internet? Il tuo e il mio. Sul Blog potremmo ritrovarci più volte al giorno, 24 ore al giorno, in tutti i giorni dell’anno… La distanza sarebbe annullata… e la comunicazione continua…” Da quel giorno, Arianna si sentì un’altra donna. Meno sola e con più interessi. Buona giornata a tutti. Dino (2)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15197 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

 2 settembre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 1 SETTEMBRE 2014

Post n°15196 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 1SETTEMBRE 2014

“Una vecchia canzone diceva:

“Quant’ è bello far l’amore quando è sera…

… pure al mattino (diciamo noi)

Far l’amore è sempre un piacere”

Dino

 
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FRANCO E IL SETTIMANALE DEGLI OROSCOPI racconto (730) di Dino Secondo Barili

1 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 1 Settembre 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

730

Franco e il Settimanale degli Oroscopi

Non sempre le cose vanno come una persona le programma (anzi, quasi mai). Per esempio. Il Dott. Franco, cinquantenne, scapolo, fisico atletico e volontà di ferro, un anno fa, aveva deciso di frequentare un Corso di Pittura a Milano. Il Corso si teneva il Sabato mattina per dare la possibilità ai partecipanti di avere la giornata a loro disposizione. Naturalmente la disponibilità della giornata la potevano avere coloro che “non” avevano impegni di famiglia, cioè gli scapoli e le nubili. In pratica i single. Il Dott. Franco era single da un anno. Da quando, la sua morosa, Dott. Celestina, l’aveva lasciato perché voleva sposarsi e lui no. Al cinquantenne stava bene così… e non voleva cambiare. Un anno fa, il Dott. Franco era contento di frequentare un Corso di Pittura a Milano dove, a quanto si diceva, la maggioranza erano di “stato libero”. Il primo sabato del Corso, il Dott. Franco, arrivò alla Stazione Ferroviaria di Pavia con mezz’ora di anticipo rispetto alla partenza del treno. Acquistò il giornale e, dopo una breve riflessione, anche un Settimanale degli Oroscopi. Dopo aver trovato una panchina libera nella pensilina tra i binari, diede un’occhiata superficiale ai titoli del giornale. Subito però, cercò di sfogliare il Settimanale degli Oroscopi. Era quasi giunto alla pagina del suo oroscopo personale, quando, accanto a lui, sulla stessa panchina, aveva trovato posto una bellissima trentenne… alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Inoltre, la ragazza portava una minigonna che era un programma. Era maggiore la parte che mostrava che quella che copriva. Da sola (la minigonna) avrebbe fatto perdere la testa al più insensibile e refrattario degli uomini. E non era finita. La bellissima trentenne aveva tra le mani una copia dello stesso Settimanale degli Oroscopi che il Dott. Franco stava sfogliando. Inevitabile la domanda. “Scusi l’indiscrezione… Anche lei legge il Settimanale degli Oroscopi?” La trentenne non si scompose. Rispose con cortesia. “Certo… è fondamentale conoscere ciò che ci aspetta. Una persona è preparata a prendere le decisioni adeguate” Il Dott. Franco non ci aveva pensato, ma la trentenne aveva ragione. Il silenzio tra i due durò una frazione di un secondo. Questa volta è stata la trentenne a fare la domanda. “Vedo che anche lei legge il Settimanale degli Oroscopi. Come mai?” Il Dott. Franco ne approfittò per presentarsi ed espresse la sua opinione.”Essendo scapolo sono sempre in attesa di sapere cosa mi riserva il Destino. Lo so che è una curiosità… ma è pur sempre modo per affrontare il futuro” Ormai il discorso tra i due era aperto. Anche la ragazza in minigonna ne approfittò per presentarsi. “Sono la Dott. Paola. Scusi l’indiscrezione… di cosa si occupa in particolare?” Lo sguardo del Dott. Franco assunse un aspetto professionale. “Come lavoro faccio il Dirigente a Milano… ma al sabato, preferisco fare il pittore dilettante. Uno di quelli che girano per la città alla ricerca degli scorci da immortalare sulla tela” La Dott. Paola si illuminò in viso. “Allora aveva ragione il mio oroscopo di ieri. Diceva. “Domani conoscerai un Pittore, un Artista…” Ecco perché leggo tutti i giorni il mio oroscopo” Franco e Paola, senza volerlo, erano passati dal lei… al confidenziale tu. Il cinquantenne si sentì inorgoglito. “Veramente… mi piacerebbe essere un Pittore importante… Da lì a essere Artista penso che la differenza la fa il tempo… Ecco perché sto andando a Milano per frequentare un Corso di Pittura” Paola ebbe un sussulto.”Un Corso di Pittura? Anch’io vado ad un Corso di Pittura… in qualità di Docente. Mi occupo di “Psicologia del Quadro”. E’ una materia che mi ha interessata fin dai tempi della Scuola Media” Ormai era fatta. Meglio di così non sarebbe potuta andare. Il Dott. Franco aveva trovato il suo punto di riferimento, e la Dott. Paola pure. Anzi, nella testa dei due cominciarono a prendere forma nuove aspettative e illusioni… che sarebbero rimaste tali se l’intraprendenza di entrambi non avesse fatto il resto. Franco aveva iniziato una discreta corte a Paola che procedeva costante… parola dopo parola. Anche Paola si accorse che il cinquantenne era attratto dalle sue stupende forme. Osservava gli occhi di Franco mentre scrutavano i lineamenti del viso, le sinuose linee del seno … per scendere giù, giù fino alla punta delle scarpe. Era talmente alto l’interesse del cinquantenne che dava l’impressione… di non aver mai visto una donna. Del resto le donne non sono tutte uguali… e il Dott. Franco sapeva cogliere la differenza . Dopo l’arrivo alla Stazione Centrale di Milano, Franco e Paola, presero un caffè in un Bar della Stazione. La rinnovata Stazione Centrale di Milano è diventata un biglietto da visita in previsione dell’EXPO’2015. Un luogo da sogno dove c’è di tutto e di più. Franco e Paola avevano ancora un’ora prima che iniziasse il Corso di Pittura e l’intesa tra i due aveva preso a correre. Franco teneva stretta sottobraccio Paola la quale si lasciava cullare come fosse “una bambola”. Un momento magico in cui due persone finiscono per suggellare la loro intesa con un bacio… E’ proprio quello che è avvenuto tra Franco e Paola… ed  è stato solo l’inizio perché quello che è avvenuto dopo non è possibile descriverlo su questa pagina del Blog. Lo lasciamo all’immaginazioni dei lettori… i quali farebbero bene a moltiplicare la loro immaginazione molte volte. Infatti, per Franco e Paola è stato un sabato di fuoco…da fuochi d’artificio… dove la musica seguiva il ritmo dello scoppiettar dei baci… - Questo è il racconto 730, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA METROPOLITANA DI LONDRA di Teresa Ramaioli

Post n°15194 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

LA METROPOLITANA DI LONDRA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/08/14 alle 10:34 via WEB
LA METROPOLITANA--Il mezzo di trasporto pubblico più utilizzato nelle grandi città è la metropolitana, un sistema ferroviario che viaggia a velocità sostenuta su binari generalmente sotterranei; vi sono anche metropolitane sopraelevate, ma nella maggior parte dei casi si trovano al di sotto del suolo per decongestionare il traffico. La prima città che si è dotata di questo sistema di trasporto di massa è stata la capitale britannica, Londra, su richiesta dell'allora sindaco Charles Pearson, nel 1860 nacque la Metropolitan Railway Company, che nel 1863 dette il nome alla prima linea della metropolitana. L'inaugurazione della metropolitana londinese ebbe luogo infatti il 10 gennaio 1863 e fin da subito cambiò la quotidianità delle persone che vivevano a Londra. Per tutti i Londoners è “the Tube”, perché i suoi 400 km di tunnel hanno la forma circolare propria dei tubi. Nata grazie ad un accordo tra la municipalità di Londra e la Metropolitan Railway, un’azienda privata che si era già occupata della costruzione di alcuni tratti di ferrovie nell’Essex, la metropolitana di Londra fu la prima ferrovia sotterranea in assoluto. Le carrozze, agganciate a locomotive a vapore, trasportavano circa 26 mila persone al giorno, in una City che già nella prima metà dell’800 era raggiunta da più di duecentomila persone ogni mattina, provenienti dalle aree più periferiche che si erano sviluppate intorno al centro storico.L'entusiasmo della gente fu di tale portata che sulla stampa si parlò di «nuova era del trasporto urbano». Non tutto però funzionava al meglio. L'inconveniente più grave era legato all'utilizzo della locomotiva a vapore, che all'interno delle gallerie creava notevoli addensamenti di fumo, molto più che fastidiosi per i viaggiatori. La situazione migliorò solo con l'introduzione, nel 1905, della motrice a trazione elettrica. Nel 1890 la metropolitana più antica al mondo ha iniziato ad assumere le caratteristiche attuali, ovvero si è estesa sottoterra. In un primo momento si trovava infatti al livello stradale ed è per questo che oggi è comunemente nota come “underground”. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ...E IL PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15193 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL PENSIERO DEL GIORNO

annamariamennitti
annamariamennitti il 31/08/14 alle 21:48 via WEB
E proprio vero ,meglio non chiederci niente ,non avremmo mai una risposta .Se oggi mi accadono cose belle,il" destino" e perchè proprio a me ,se ci accadono cose brutte cos'è il" destino" perchè proprio a me Se poi ci domandiamo ,,,,perchè siamo nati? e perchè di un simile viaggio dove ci fermerà ? il "destino"? ecco si che si finisce in un labirinto....NOTTE DINO
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/09/14 alle 08:57 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Da riflettere. Sapere non basta mai... Aveva ragione Socrate: "So... di non sapere". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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FOGGIA di Annamaria Mennitti

Post n°15192 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

FOGGIA 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/09/14 alle 07:00 via WEB
Museo civico] Il Museo civico Il Museo Civico e Pinacoteca Comunale, ospita tre sezioni disposte sui vari livelli della struttura museale. Al piano terreno è stato allestito il lapidario con la tomba della Medusa, portata dal sito archeologico di Arpi, ed altri reperti archeologici, che testimoniano la nascita di Foggia, di origine neolitica, dauna, romana e medievale. Al piano superiore è stata allestita una ricostruzione di una casa tipo sul modello di quelle dei terrazzani; inoltre nelle varie teche sono presenti gioielli e soprammobili, come campane e statue di santi appartenenti a cittadini foggiani che, nel corso del tempo, ne hanno fatto dono al museo. Al secondo piano sono presenti due gallerie che ospitano, la prima, una vasta raccolta di reperti archeologici provenienti dall'antica Arpi e non solo, come vasellame, statue, utensili, oggetti in bronzo e ricostruzioni di abitazioni primitive. La seconda galleria ospita dipinti di indubbio valore soprattutto di artisti foggiani come Francesco Saverio Altamura, Domenico Caldara, Vincenzo Dattoli, napoletani e di scuola meridionale di varie epoche fino all'ottocento. Interessante la raccolta di opere del XX secolo di Gianni Dova, Renato Guttuso e Carlo Levi.

 
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ANNAMARIA ...E IL SAPER FARE

Post n°15191 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL SAPER FARE

annamariamennitti
annamariamennitti il 31/08/14 alle 12:13 via WEB
Il mestiere acquisito è quello che si tramanda da padre in figlio, chi arriva per secondo ha vantaggi importanti "la clientela".....che si è sudato chi l'ha preceduto.....ora sta al secondo saperla ben gestire per garantirsi il pane in avvenire....ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/09/14 alle 08:49 via WEB
Ciao Annamaria - Vero quello che dici. Però, con i tempi che corrono vale il detto... "impara l'arte e NON metterla da parte". Quando una persona sa fare ... trova anche per ... chi fare. Studiare non basta più... Ci vuole la manualità. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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LUIGI XIV di Teresa Ramaioli

Post n°15190 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

LUIGI XIV 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/08/14 alle 10:12 via WEB
Luigi XIV patrono delle arti Malgrado la sua attenzione all'economia nazionale, Luigi XIV diede prova di essere anche capace di spendere ingenti quantità di denaro, supportando gli artisti che lavoravano al suo comando per rendere sempre più potente la monarchia francese anche sotto l'aspetto dell'immagine pubblica. Egli fondò l'Académie Française e la pose sotto il proprio patronato. Fu nel periodo del suo governo che fiorirono scrittori come Molière, Jean Racine e Jean de La Fontaine i cui lavori continuano ad avere grande influenza anche ai nostri giorni. Egli fu patrono anche di molti altri artisti come i pittori Charles Le Brun, Pierre Mignard, Antoine Coysevox e Hyacinthe Rigaud i cui lavori acquisirono ben presto fama in tutta Europa. In campo musicale promosse artisti come Jean-Baptiste Lully, Jacques Champion de Chambonnières e François Couperin, i quali per molto tempo furono d'esempio ad altri musicisti europei. Luigi XIV ordinò inoltre la costruzione del complesso militare conosciuto come l'"Hôtel des Invalides" come casa di riposo per militari e ufficiali che avessero servito fedelmente nell'esercito sotto il suo comando e che fossero divenuti infermi per ferite di guerra o che fossero anziani. Fu questo luogo a divenire uno dei pionieri della farmacia internazionale. Egli ampliò inoltre il Palazzo del Louvre, così come altre residenze reali. Originariamente aveva proposto come architetto per questo progetto Gian Lorenzo Bernini, il progetto fu poi però considerato eccessivo perché comportava la pressoché totale distruzione dell'edificio esistente. Nel giugno del 1686, su consiglio della sua moglie segreta, Françoise d'Aubigné, marchesa di Maintenon, firmò le delibere per la creazione dell'Istituto di Saint-Louis a Saint-Cyr per le "povere figlie della nobiltà" di età compresa tra i sette e i venti anni.L'istituto comprese ben presto circa 250 ragazze che però dovevano dimostrare di avere quattro quarti di nobiltà per parte di padre, il che faceva di questa scuola ad ogni modo un istituto elitario.Ciao Teresa Ramaioli

 
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BARBARA E SAMANTHA racconto (520) di Dino Secondo Barili

Post n°15189 pubblicato il 01 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

520

Barbara, Samantha e il quarantesimo compleanno

Quando due bellissime impiegate milanesi lavorano una accanto all’altra e compiono gli anni nello stesso giorno può accadere di tutto. Un anno fa, Samantha, stava per compiere il quarantesimo anno di età e aveva un diavolo per capello. Si sfogò con la sua collega, amica e coetanea Barbara. “Domani compio quarant’anni… e sarà una giornata di M… Come è possibile compiere quarant’anni e non avere uno straccio di uomo con il quale condividere qualcosa?” Barbara cercò di consolarla. “Anch’io, domani, compio quarant’anni e sono nelle tue stesse condizioni…eppure non vedo così nero.” Samantha sembrava un fiume in piena. Riprese subito la parola. “Non so te, ma io non riesco a darmi pace. Guarda la nostra collega Caterina che, detto tra noi, è un po’ bruttina… eppure, ha il suo uomo. Non è un Adone, ma, insieme, fanno la loro bella figura. Noi due, invece, che veniamo additate come due belle ragazze (anzi, qualche nostro collega dice “due belle gnocche”) siamo qui come due lampioni ad illuminare il niente. Ti sembra giusto? Inoltre, ogni volta che si avvina un “bell’uomo”, la prima cosa da chiedere è “Sei sposato?” Si, perché gira e rigira sono gli uomini sposati che cercano … sposati o con legami sentimentali in essere (o in crisi).” Barbara condivise. “Hai ragione. Ci sono troppo pochi uomini in giro … Quando la scelta è limitata … il problema si complica. E, poi, gli uomini, oggi, hanno una fifa folle di finire “nella rete” della donna. Guarda Marco e Federico, i due nostri colleghi quarantacinquenni. Hanno un bell’appartamento tutto loro… ma vivono da soli. Dicono apertamente “meglio soli che male accompagnati”… di “donne in casa non ne vogliamo”… preferiscono avere la colf a ore per la pulizia della casa …e poi, via.” Samantha non aveva perso una parola del discorso dell’amica. Tuttavia, aveva un problema… come festeggiare il compleanno. “Barbara, visto che anche tu sei nelle mie stesse condizioni… cosa proponi… per festeggiare il compleanno?” La coetanea si rese conto che anche lei, il giorno dopo, avrebbe compiuto quarant’anni. Guardò il soffitto. Girò e rigirò la penna biro tra le dita… poi ebbe una illuminazione. “Domani è sabato… Perché non andiamo a pranzo in qualche Osteria della Provincia di Pavia?” Samantha approvò immediatamente e propose subito di procedere alla prenotazione. La cosa migliore era telefonare. Barbara si diede da fare. La prima, la seconda e terza telefonata andarono “buche”… i “Locali” erano esauriti. Ci provò Samantha e anche lei, dopo tre tentativi, rimase a bocca asciutta… A turno, le due amiche non si persero d’animo… Dopo un’ora e… mille telefonate… avevano trovato un “Locale” libero in Lomellina… all’Osteria della Strega… poco lontano dal Torrente Terdoppio. Finalmente, Barbara e Samantha potevano pensare alla Parrucchiera e a tutto il resto. Quarant’anni si compiono una sola volta nella vita… Meglio darsi una mossa e prepararsi psicologicamente e fisicamente al meglio. La due quarantenni erano raggianti… potevano festeggiare il 40° compleanno e tenersi compagnia… Quel sabato di un anno fa, appena giunte all’Osteria della Strega, Samantha sospirò… ed espresse un desiderio… “Barbara, detto tra noi, se te ed io, avessimo il nostro uomo, sarebbe tutta un’altra cosa…” Non aveva ancora terminato di parlare quando le due quarantenni incrociarono gli occhi di due uomini conosciuti. Erano Martino e Gabriele, due ex-compagni di Scuola Media che non vedevano da tanti anni. Baci, abbracci, “Come stai?” , “Io, bene … e tu”, “Come mai da queste parti?”… Anche Martino e Gabriele erano lì, all’Osteria della Strega per festeggiare il loro quarantesimo compleanno… soli. Ormai la compagnia era completa. I due tavoli prenotati vennero riuniti per farne uno solo… Per i quattro ex-compagni di Scuola Media, però, il Destino, aveva in serbo altre novità. Ogni anno, all’Osteria della Strega, venivano sorteggiate due coppie di quarantenni ai quali regalare una vacanza “nell’Isola della Felicità”. Quel sabato di un ‘anno fa, la sorte ha premiato Barbara e Martino, Samantha e Gabriele. Il compleanno non poteva essere festeggiato in modo migliore… anche perché, nell’Isola della Felicità si coltivava “il Fiore della Passione” che da solo … fa innamorare. Ed è ciò che avvenne. (520)

 
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