dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 06/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
527
Piera e Alessandra
Che cos’è un viaggio? Ci sono tante risposte quante sono le persone che vivono sulla faccia della Terra. Quindi, tante risposte … nessuna risposta. Tuttavia c’è un viaggio che ogni persona vorrebbe compiere (oppure ha compiuto) ed è il viaggio alla ricerca della felicità. Ne parlava, un anno fa, in Piazza della Vittoria a Pavia, la Dott. Piera, una quarantenne, single, che insegna all’Università, con la sua amica e coetanea, Prof. Alessandra, Docente di Lettere in un Liceo del milanese. Diceva. “Quando si avvicina il 14 febbraio, giorno di San Valentino, sento il bisogno di partire. Ho bisogno di sentire “qualcuno” che mi dica… vieni…partiamo. A dire il vero ho pensato parecchie volte di partire da sola… Poi, mi sono trattenuta. Mi sono guardata allo specchio e mi sono detta: “Perché dovrei partire? Partire?... per dove? Per partire bisogna avere una meta… che in questo momento non ho. Eppure quel tarlo continua a rodermi in testa. Ora, però, ho deciso. Basta. Voglio saperne di più su questo mio desiderio profondo.” L’amica Alessandra aveva avuto lo stesso problema due anni prima… e lo aveva risolto. Aveva voglia di sfogarsi, ma non sapeva come fare. La Dott. Piera, intuì qualcosa. “Alessandra, perché non parli? Quando hai avuto bisogno tu… ti sei confidata. Ora sono io ad avere bisogno di te.” La Docente di Lettere non poteva più tirasi indietro. In qualche modo doveva uscire allo scoperto. Parlò. “Anch’io ho avuto lo stesso tuo problema: il desiderio di partire. E’ accaduto tre anni fa. Allora avevo una relazione (segreta) con un uomo sposato di cui mi ero pazzamente innamorata. C’era qualcosa di ossessivo in me. Non riuscivo più fare a meno di lui. Il suo corpo, la sua bocca, il suo naso, le sue mani… la sua voce. Tutto era magico in lui… ineguagliabile. Bastava che lo pensassi e mi scioglievo come neve al sole. I suoi sguardi, poi, mi davano le vertigini, sensazioni uniche. Ormai, non riuscivo più a nascondere il mio segreto. Approfittai di un viaggio a Roma (con lui) in occasione di un Corso di Aggiornamento e parlai chiaro. “Ora basta.” -dissi – “Non posso più continuare così. O sei mio … oppure fine della storia.” Non chiedermi il nome di quella persona… Non posso dirlo. Quel giorno… era il giorno di San Valentino. Lui, quel Lui, mi ha guardata, e quasi scusandosi… “O, così, oppure…. fine della storia.” E la storia finì.” Ho passato un San Valentino d’inferno. Non lo dimenticherò più… ma mi ha fatto bene. Sono rinata. Dopo qualche mese ho conosciuto il mio attuale marito. Mi sono sposata. Ora vivo tranquilla…o quasi. Quel momento magico è finito per sempre… forse.” La Dott. Piera non disse nulla. Colse la scusa che doveva tenere una lezione all’Università. Salutò l’amica con un abbraccio. Attraversò in fretta Piazza della Vittoria e raggiunse l’incrocio magico di Corso Cavour con Strada Nuova. La quarantenne era al centro dell’incrocio quando si sentì chiamare… “Piera, Piera… dove vai così in fretta?” Era Giovanni, il suo compagno di banco delle Scuole Medie Inferiori. Giovanni, aveva un debole per Piera. Non aveva studiato, ma aveva fatto fortuna ed era diventato ricco e conosciuto. Infatti, si trovava su un rombate “mostro” rosso di nome Ferrari. “Piera, perché non viene a fare un giro con me?” La quarantenne capì che nella vita ci sono momenti in cui si può dire “si” oppure “no”. Disse: “Si, vengo.” Ed ebbe inizio il più bel San Valentino della sua vita.(527)
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MARIE CURIE
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL SAN CARLO
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MENEGI53...
E
I COMMENTI
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AGOSTINO FARAVELLI ...
E
I PENSIERI SPARSI
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MENEGI53...
E
IL RACCONTO DI MANUELA E ANTONELLA
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NAPOLI
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
6
Il Dott. Luca … e l’amore
Il Dott. Luca, commercialista impegnato in mille attività, cinquantenne, scapolo, si era reso conto di avere una vita professionale molto intensa. Tra lavoro e corsi di aggiornamento non aveva mai un momento libero da dedicare a sé stesso. Da qualche anno, però, per sfuggire alle tensioni del lavoro e dell’ufficio, aveva preso l’abitudine di recarsi a Milano… almeno una volta alla settimana, il venerdì. Raggiungeva la città in treno (per non usare l’automobile) e alla Stazione Centrale si sentiva un'altra persona. Per qualche ora, cercava di dimenticare scadenze, appuntamenti, impiegati alle prese con problemi personali… e soprattutto, non si faceva raggiungere dai mezzi di comunicazione: telefonino e-mail, ecc. Usciva dalla Stazione Centrale di Milano con passo rapido per dare sfogo alla propria voglia di liberarsi della “rete di problemi che l’avvolgeva”. Raggiungeva via Manzoni… poi Piazza della Scala e la Galleria Vittorio Emanuele II ... per un caffè “liberatorio”. Il giorno della settimana, scelto dal Dott. Luca per la “passeggiata milanese” non era stato fatto a caso... Il venerdì è il giorno di Venere, simbolo della femminilità assoluta, l’apice della bellezza, del piacere sublime… Il Commercialista, però, non era stato molto fortunato sotto quel aspetto. Aveva avuto una storia personale piuttosto travagliata. Proprio un venerdì di settembre dello scorso anno al Dott. Luca accadde un fatto strano. Arrivato in Piazza della Scala si sentì chiamare: “Luca, Luca… non mi riconosci?” Era, Claudia, una bellissima signora, sua coetanea, che era stata sua compagna di corso all’Università. Luca si meravigliò. Mai avrebbe pensato di incontrare Claudia, la compagna di Università per la quale, a quel tempo, aveva preso una solenne cotta. Al punto, che nessuna altra donna, era più riuscita a redimerlo e condurlo all’altare per il fatidico “si”. Ora, a cinquant’anni suonati, il Dott. Luca, affermato professionista, aveva accantonato l’idea di farsi una compagna e una famiglia. A Milano arrivava una volta alla settimana, il venerdì … per rilassarsi e riconciliarsi con la vita. La comparsa di Claudia ebbe l’effetto di un elettroshock, di un ritorno al passato…e alle illusioni di un’età che non c’era più. Il Dott. Luca se ne rendeva conto, ma come guardava negli occhi Claudia, gli sembrava di rinascere…. Anche Claudia si era resa conto che l’ex-compagno di Università, stava perdendo la testa per Lei. All’epoca della Laurea non aveva dato troppo peso, ma ora, a distanza di anni e varie “disavventure della vita”, poteva essere l’occasione per “ricominciare a vivere”… Passarono parecchie settimane e il Dott. Luca prese l’abitudine di arrivare a Milano tre volte alla settimana: il lunedì, il mercoledì e il venerdì… ma il rapporto con Claudia aveva preso una brutta piega. Il Dott. Luca era diventato ossessivo, pedante, geloso.. Questo atteggiamento non era piaciuto alla donna la quale prese una decisione: meglio libera (e magari insoddisfatta) che schiava di “un’idea” che non esiste. Buona giornata a tutti. Dino (6)
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PENSIERI SPARSI DEL 6 SETTEMBRE 2014
“L’amore è come un treno…
spesso porta con sé…
parecchi vagoni”
Dino
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6 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 6 Settembre 2014 – Sabato - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
735
Manuela e Antonella
L’estate passa veloce e quando arrivano le prime nebbie di settembre il morale delle persone tende ad affievolirsi. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Manuela, trentacinque anni, bellissima, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante a Pavia. La Dott. Manuela aveva tutto… non le mancava nulla… alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo…ma non era contenta. Motivo? Aveva bisogno di un moroso. L’ultimo che aveva avuto era stato sei mesi prima, Francesco. Le cose non erano andate come voleva lei. Avrebbe voluto un progetto di vita, ma Francesco, voleva solo divertirsi…e fare un po’ di scena. Risultato. Fine del rapporto. Ora, però, Manuela aveva i suoi alti e bassi. Soprattutto non voleva accontentarsi del primo uomo che le sarebbe capitato. Un anno fa, la trentacinquenne si era sfogata con la sua coetanea e amica Antonella, anch’essa impiegata a Milano. “Antonella, sono un po’ giù di corda. Ho voglia di avere un moroso… ma all’orizzonte non c’è che nebbia. Cosa mi consigli?” L’amica Antonella era anche lei alla ricerca dell’anima gemella. Al contrario di Manuela, era sempre con l’occhio attento a non lasciarsi scappare le occasioni più impensate. “Manuela, sono nelle tue stesse condizioni, ma ho una proposta da farti. Per sabato ho ricevuto l’invito a partecipare ad una Gara di Ballo al Club dei Commercialisti milanesi. Se vuoi… puoi venire anche tu. Essere in due… è più facile muoversi nel complesso mondo milanese… Poi… succeda quel che deve succedere” Manuela era una brava ballerina, ma da un po’ di tempo non si allenava. Era giunta la proposta al momento giusto. “Antonella vengo anch’io. Chissà… che da cosa non nasca cosa. Del resto, un persona non può stare con le mani in mano… ad aspettare. Fare e agire è meglio che stare a guardare” Manuela e Antonella avevano ormai deciso. Mancavano solo due giorni ed i preparativi richiedevano impegno. I due giorni passarono in fretta. Manuela e Antonella, favolosamente preparate, si sono travate il Sabato pomeriggio al Club dei Commercialisti milanesi giusto in tempo per il sorteggio del “ballerino” con il quale fare coppia. Manuela ebbe in sorte Gianfilippo un quarantenne che da solo avrebbe fatto tremare i polsi a qualsiasi donna. Antonella ha avuto in sorte Marcello un fusto da suscitare l’invidia di parecchi attori del cinema. La Gara da Ballo era ad eliminatoria e le coppie si sfidavano una contro l’altra. Per fortuna che Manuela e Antonella erano state sorteggiate in due gironi differenti e non si sono mai incontrate. Anzi, dei loro rispettivi gironi sono arrivate al primo posto raccogliendo consensi e applausi a scena aperta. Per Gianfilippo e Marcello è stata la prima volta ad arrivare sul podio. Erano emozionatissimi. Entrambi erano convinti che se avevano vinto… buona parte del merito era di Manuela e Antonella. Quando gli uomini si rendono conto che se vogliono avere successo hanno bisogno di avere al fianco la donna giusta… si lasciano andare ad offerte interessanti. Infatti, Gianfilippo, ha chiesto a Manuela se era disponibile per un viaggio in sette Capitali europee. Lo scopo era più che evidente. Conquistare la fiducia e proporsi come fidanzato. La trentacinquenne risposte positivamente. Del resto Gianfilippo era l’uomo che avrebbe voluto avere al fianco. Bello da morire… e ricco quanto basta. Mancava solo la conoscenza. Quando Marcello ha saputo della proposta … ha chiesto ad Antonella se era disponibile a fare altrettanto. Il tempo volgeva decisamente al bello e ha dato la sua approvazione. La vita è come un treno … Per un po’ sta fermo sui binari poi, si mette a correre… Se la destinazione è quella desiderata … il treno corre ancora più veloce. Infatti, Manuela e Gianfilippo hanno cominciato a tenersi per mano. A stringersi. Ad abbracciarsi affettuosamente… a baciarsi. Potevano Antonella e Marcello stare a guardare? No. No e poi no. Infatti, i due si stavano scatenando quando la Giuria ha fatto un grande annuncio. “Le coppie Manuela e Gianfippo e Antonella e Marcello sono state scelte per rappresentare il Club dei Commercialisti milanesi ad una Gara da Ballo internazionale in Svizzera… In amore, come nella vita, i treni hanno orari di punta… partono tutti …e tutti insieme. In amore e nelle sfide… spesso avviene così. - Questo è il racconto 735, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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SIMONETTA VESPUCCI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DEL PROF. GILBERTO
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ANNAMARIA ...
E
IL PENSIERO DEL GIORNO
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