dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 17/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
538
Cruciverba …a Carnevale
Il Carnevale risente dei tempi di crisi, perché il “Carnevale”… sono le persone, con le loro aspettative, ansie, desideri. Roberta, sessant’anni, un anno fa, desiderava un “Carnevale particolare”, adatto alla sua persona. Era single, da oltre un anno e non sopportava più di stare sola a parlare con le quattro mura di casa. Ne parlò con la sua amica e coetanea Desideria, single pure lei. “Desideria, perché non ci inventiamo un Carnevale speciale… per noi?” Desideria era un tipo estroso. Bastava un niente per “buttarsi nella mischia, cercare strade nuove. Pavia si presta a mille attività. Anche se si tratta di una piccola città (70mila abitanti circa) è sotto la sfera di influenza di Milano, la Metropoli… dove c’è di tutto e di più. Desideria telefonò all’amica Fiorenza un’amica e patita di Internet. In brevissimo tempo misero insieme un gruppo di appassionati di “cruciverba a tema”. Fiorenza inventava i cruciverba e le relative domande e le metteva sul suo Blog. Roberta e Desideria cercavano di rispondere alle domande in un tempo stabilito. Dopo di che, i cruciverba sparivano dal Blog. Fiorenza redigeva la classifica giornaliera. Ormai il gruppo si era formato. Fiorenza il “motore”… Roberta e Desideria le concorrenti. Mancavano dieci giorni a Carnevale… un anno fa. Roberta e Desideria erano testa a testa in classifica e sentivano il bisogno di essere aiutate. Fiorenza suggerì alle amiche pavesi di farsi aiutare ognuna da un amico. L’idea piacque. Roberta ne parlò con Riccardo, suo collega d’Ufficio e Desideria prese contatto con Francesco fratello della sua collega Margherita. Adesso i due gruppi erano pronti alla sfida. Fiorenza era un “vulcano di idee”. Convocò le due coppie presso l’Associazione Amici del Cruciverba a Milano dove si riunivano gli appassionati del settore. Roberta e Riccardo… e Desideria e Francesco erano ormai allenati ed erano bravissimi nel completare i cruciverba. Non solo. L’intesa delle due coppie era perfetta ed i risultati miglioravano sempre di più. Tra i Dirigente dell’Associazione Amici del Cruciverba c’era un personaggio originale, il Dott. Michele, ricchissimo, il quale, visto il comportamento delle due coppie pavesi volle finanziare un proprio un premio in denaro intitolato “Il Carnevale del Dott. Michele”. Il premio sarebbe andato alla coppia che, dopo tre selezioni, avrebbe raggiunto il massimo punteggio. Fiorenza, l’ideatrice dell’iniziativa, ebbe l’incarico di organizzare l’intero programma. Roberta e Riccardo… Desideria e Francesco erano ormai affiatati, pronti per la sfida finale. Si sa che quanto due persone lavorano bene insieme … finiscono per innamorarsi un dell’altro. Ormai Roberta si perdeva negli occhi di Riccardo… e Desideria negli occhi di Francesco. La gara finale è stata dura. Alla fine le due coppie raggiunsero un uguale punteggio finale. Cosa fare? Il finanziatore del premio decise di assegnare il premio ex-equo alle due coppie. Anzi, visto che le due coppie di “Amici del Cruciverba” erano anche ufficialmente innamorati, il ricchissimo Dott. Michele regalò alle due coppie una favolosa crociera nel Mediterraneo… con spumante a volontà. (538)
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MILANO
SAN CARLO
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LA LETTURA
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RICAMIAMO ...
E
IL RACCONTO
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ANNAMARIA ...
E
L'IMPONDERABILE
(Rispondi) (Rispondi)
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STORIA PINETO
di
Annamaria Mennitti
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PENSIERO DEL GIORNO
“La vita ha bisogno di fantasia e speranza… Solo così è possibile guardare piacevolmente al futuro” Dino
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I FORMAGGI PIU' ANTICHI DEL MONDO
di
Teresa Ramaioli
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
18
George…e il fascino del Lago Maggiore
George era nato negli Stati Uniti da genitori italiani colà emigrati da un paesino poco lontano dal Lago Maggiore. A vent’anni (tre anni fa) aveva deciso di ritornare in Italia e rivedere il paese dei propri genitori i quali furono ben felici di assecondarlo. Era stato il padre Giacomo ad inculcargli tale desiderio. Ogni tanto, nelle lunghe sere d’inverno, il genitore, gli raccontava una storia del suo paesino natale… in Italia, quattro case, una via ed una piccola piazza… che costituiva l’agglomerato urbano. Gli abitanti erano talmente pochi che si conoscevano tutti … ed erano tutti imparentati tra loro. Nella Confederazione di Stati come gli Stati Uniti… dove ogni località è costituita da molte etnie… il paesino del padre di George era esattamente l’opposto, con una differenza: nessuno voleva lasciare il paese perché … era un luogo da favola. Ogni abitante aveva una sua storia familiare… ricca di fatti reali… e di leggende. La famiglia del padre di George aveva “per leggenda” un “ranocchio d’oro” che a intervalli regolari di dieci anni ricompariva nell’orto della famiglia per portare “felicità e benessere”. George, non era diverso dagli altri bambini. Da quando, però, aveva sentito suo padre raccontare la leggenda del “ranocchio d’oro” non aveva più resistito: “Sarebbe ritornato in Italia… avrebbe trovato il ranocchio d’oro… raggiunto la felicità ed il benessere. Tre anni fa George, tornò in Italia per conoscere i parenti e per vedere l’orto del “ranocchio d’oro”. Il ventenne nato negli Stati Uniti riconobbe tutti i particolari dell’orto…e raccolse molte altre notizie dal suo “nonno materno”. Anzi, è stato proprio il suo nonno materno a raccontargli come e quando… il “ranocchio d’oro” sarebbe ricomparso: “il giorno preciso sarebbe stato quello del suo 22esimo compleanno, a mezzanotte”. George era ormai affascinato da una simile leggenda. Un anno fa, un mercoledì, data del suo 22 compleanno, il giovanotto ritornò in Italia. Alle dieci di sera, già era nell’orto e nel luogo preciso dove sarebbe ricomparso “il ranocchio d’oro” proprio come aveva detto il nonno materno. A mezzanotte ci fu la sorpresa. Comparve il “ranocchio d’oro”… con una ranocchietta. Il ranocchio si mise a parlare. “Caro George, visto che sei venuto dagli Stati Uniti per avere felicità e benessere… ho pensato bene di farti felice. Basta che tu George, prendi in mano questa ranocchietta e la porti con te.” George fece quanto suggerito dal “ranocchio d’oro”… In quell’istante la ranocchietta si trasformò in una bellissima ragazza dai biondi capelli… Quando, George la guardò bene, si rese conto che era Jenny, la sua compagna di scuola all’Università con la quale aveva giocato quand’era bambino. Coloro che credono (alle leggende) ….sanno che “sono finestre sul mondo dei desideri”… e possono avversi in ogni momento. – Buona giornata a tutti. Dino (18)
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17 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 Settembre 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
746
Angela e Goffredo
Ci sono momenti nella vita delle persone in cui i dubbi affiorano alla mente. “Avrò fatto bene…oppure male?”. Ogni atteggiamento è messo in discussione… dal vestire, al mangiare, dal parlare al camminare, dall’uso delle parole… al modo in cui rapportarsi con le persone. Erano proprio i dubbi di cui la Dott. Angela, trent’anni, bellissima era assillata. Non che ne facesse un dramma, ma un anno fa, era il suo cruccio. Ne parlò con la sua amica e coetanea Roberta la quale era nelle sue stesse condizioni. “Angela… non dirlo a me. Oggi, le persone sono diventate difficili. Un giorno sembra tutto facile. Il giorno dopo non è più così. Mi sono dato una regola. Dire il meno possibile …ed avere sempre una via d’uscita. Questo vale, soprattutto con gli uomini… Quelli capiscono ciò che vogliono” Angela non si riferiva agli uomini. Si riferiva al suo lavoro di Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano dove la velocità con cui una persona deve muoversi è tale… che non si ha nemmeno il tempo di pensare. Ecco allora che si ha bisogno di parlare, di esprimersi, di esporre le proprie opinioni in modo libero. Invece, tutto deve essere calcolato al millimetro… anche le parole. Roberta intervenne per la seconda volta. “Angela nel mio Ufficio a Milano, simile al tuo, non parlo più. Faccio le comunicazioni scritte. Così qualche collega (uomo o donna) che ha voglia di discutere posso sempre fare riferimento ad un testo scritto. Proprio per quel motivo ho dovuto cercarmi fuori dall’Ufficio amicizie nuove, vere, reali… dove posso essere finalmente me stessa” Era proprio il problema di Angela la quale, lavorando a Milano e abitando a Pavia…pensava di poter avere un rapporto uguale. E’ stata ancora Roberta a precisarlo. “Angela… l’ambiente di lavoro è un mondo a parte… un mondo di conflitti di varia natura. La cosa migliore è avere un luogo, Pavia, dove è possibile avere amicizie vere, reali, che permettono di vivere la vita quotidiana in modo semplice e naturale. Per esempio. Ogni sabato mattina, alle sette, mi trovo al Ponte Coperto di Pavia per la solita passeggiata sulle rive del fiume Ticino. Ci sono una quarantina di persone di tutte le età… Vedi subito i gruppetti come si formano e persone che si trovano bene. E’ così che deve essere la vita” L’argomento aveva toccato il nervo scoperto di Angela la quale ha voluto sapere qualcosa in più. D’altro canto, la trentenne, non aveva ancora trovato l’anima gemella…ed era alla ricerca dell’uomo ideale. L’anno prima si era illusa di averlo trovato a Milano, nel suo stesso ambiente di lavoro… ma è stata un’illusione. Ora, invece, ecco Pavia, una cittadina tranquilla… dove le persone possono essere finalmente se stesse. Guardarsi in faccia. Dire ciò che pensano. Angela si associò al gruppo dei camminatori del Ponte Coperto di Pavia. E’ stata una scoperta. La gente, quando è libera, si lascia andare a chiacchierate informali… senza un senso logico. Angela, però, cercava un uomo con cui dialogare. Fare belle camminate e sfogarsi su tutto e ogni cosa. Dopo alcuni incontri del sabato mattina, la trentenne, si era quasi convinta che nel gruppo dei camminatori non avrebbe mai trovato la persona che cercava. Un sabato mattina si inventò una scusa. Non partecipò alla camminata pavese. Aveva deciso. Avrebbe passato la mattinata a Milano, Passeggiando di qua e là. Così ha fatto. Si è seduta su una delle panchine che fanno corona al monumento di Leonardo da Vinci… con un libro tra le mani. Il libro era una scusa. Un modo come un altro per darsi un contegno. Ad un tratto, accanto ad Angela, prese posto un uomo, un affascinante cinquantenne. La trentenne accennò ad un sorriso. Anche il cinquantenne rispose al sorriso… e accennò ad una frase sul tempo meteorologico. I discorsi tra le persone iniziano sempre così… argomenti neutri, senza alcun interesse particolare. Angela espresse la sua opinione. Il cinquantenne si presentò. “Sono il Prof. Goffredo. Vengo da Zurigo. E’ la prima volta che vedo Milano. Ho letto da qualche parte che se voglio incontrare persone interessanti dovevo sedermi su queste panchine… Chissà se tale leggenda è vera… oppure no” Il discorso tra Angela e Goffredo si è subito allargato alla città di Milano, vero crocevia di persone di ogni età e di ogni paese. Per Angela è stata una scoperta. Aver capito quanto era facile parlare con le persone… senza rincorrere alcun argomento. Un anno fa, Angela e Goffredo hanno passato uno splendido sabato a Milano. Hanno passeggiato. Pranzato. Si sono scambiati il numero di cellulare e la mail. La trentenne ha cominciato a sognare… “Come è fatta Zurigo?” Non era tanto la domanda in sé… era ciò che stava intorno, a ciò che Zurigo avrebbe potuto rappresentare, per esempio, passeggiando, mano nella mano, con Goffredo…- Questo è il racconto 746, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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ROMA
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Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA...
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LE STORIE SPECCHIO DELLA SOCIETA'
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LA CATTURA DEI SERPENTI
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