Messaggi del 09/10/2014

LA DOTT. ENRICA racconto (65) di Dino Secondo Barili

Post n°15815 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

65

La Dott. Enrica… vent’anni dopo

La vita di oggi è molto impegnativa. Nessuno più ha “certezze”. Anche la Dott. Enrica era di quel parere. Si trovava a un Bar della Stazione Centrale di Milano. Sorseggiava il caffè… e pensava. Aveva tra le mani la lettera dell’Azienda presso cui lavorava da vent’anni con il programma dei modi e tempi per frequentare il “corso di aggiornamento” a Roma. Quindici giorni sulle rive del Tevere… per imparare cosa? Boh! La Dott. Enrica si era laureata vent’anni prima a Pavia, sua città natale. Nei cinque anni di frequenza all’Università ci aveva dato l’anima per gli studi ed era uscita con il massimo dei voti, 110 e Lode. Erano stati cinque anni stupendi… oltre a studiare come una “matta” aveva conosciuto il suo compagno di corso, Henrich… un biondo ragazzo tedesco con il quale si era trovata in perfetta sintonia…in tutto. Per esempio, sul fatto di stare ognuno a casa propria… avere vita indipendente… Poi, gli stessi gusti artistici: “patiti per le Mostre di Pittura a Milano”. Una volta laureati, però… si trattava di scegliere. O sposarsi … o inseguire ognuno per proprio conto… la propria strada, i propri sogni, la propria carriera. Di comune accordo scelsero …la carriera! Per Enrica e Henrich … l’ultimo bacio avvenne alla Stazione FS di Pavia: alla partenza del treno da Pavia… per Monaco di Baviera. Un lungo bacio … Non sembrava “un bacio d’addio”. Aveva il sapore di un “bacio di… arrivederci”. Vent’anni dopo, però, la Dott. Enrica, guardava la lettera per Corso di Aggiornamento… con disappunto… Delusa… nelle aspettative di una carriera che non c’era stata, un nuovo amore che non era comparso all’orizzonte…ed ora il “Corso di Aggiornamento”. Roma aveva il sapore di una “scusa”… per “diventare più istruiti”. In che cosa? Si chiedeva la Dott. Enrica? Ogni persona ama conoscere ciò che “desidera conoscere”… Ciò che viene imposto è soltanto una “collezione di nozioni” che hanno il sapore delle formule di matematica studiate a memoria …Formule studiate… per essere dimenticate… più presto possibile. Ora, però, era meglio prepararsi a quindici giorni a Roma, la città eterna, città del Cupolone… sperando che tutto passasse in fretta. Il giorno della Partenza per il “Corso”… a Milano pioveva. La Dott. Enrica non aveva mai legato… con la pioggia. La pioggia la rendeva nervosa e malinconica. Una volta sul treno la Dott. Enrica sfogliò il giornale. Lesse di malavoglia le notizie (deprimenti) che (chissà perché) i giornali mettono sempre in evidenza. Il treno superveloce raggiunse Roma mentre la Dott. Enrica sfogliava l’ultima pagina del giornale. Guardò l’orologio. Aveva tre ore a sua disposizione prima che incominciasse il “Corso”. Siccome conosceva Roma come le sue tasche, la Dottoressa decise di fare “un salto” a Trinità dei Monti. Era il luogo preferito…dove avrebbe voluto stare… sempre. Fu proprio all’inizio della scalinata di Trinità dei Monti, poco lontano della “Barcaccia” che Enrica notò una persona conosciuta. Era Henrich… Solo, …mentre, adagio, saliva la scalinata. Fu come un ritorno di fiamma… “Henrich, Henrich…” Henrich si voltò e i due si riconobbero e si abbracciarono…a lungo, appassionatamente. “Cosa fai tu qua?” chiese Enrica. “Devo tenere un Corso… tra qualche ora”. Enrica estrasse la lettera dell’Azienda e la mostrò… “Si è proprio quello…” rispose Henrich… Per Enrica il sole si era “acceso”… su Roma, sulla capitale del mondo… e sulla sua vita! (65)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

GIUSEPPE VERDI di Teresa Ramaioli

Post n°15814 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

GIUSEPPE VERDI 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 09/10/14 alle 18:07 via WEB
GIUSEPPE VERDI---Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, di Carlo e Luigia Uttini, nacque alle otto di sera del 10 ottobre 1813, come risulta dall’atto di nascita (scritto in lingua francese, poiché all’epoca il Comune di Busseto rientrava nel Dipartimento del Taro, direttamente annesso alla Francia). Nel modesto edificio, adibito anche a posteria, situato a un crocevia al centro del villaggio, il padre gestiva un’osteria con annessa bottega di generi vari ; la madre era filatrice. Spesso i locandieri leggevano le lettere a chi non era in grado di farlo. La tradizione tramanda che durante il parto, essendo in corso i festeggiamenti annuali di S. Donnino, patrono della diocesi, la musica di un gruppo di suonatori girovaghi sia stata di buon auspicio per la futura attività del nascituro. Antonio Barezzi è un personaggio importante nella vita di Giuseppe Verdi. Nato a Busseto il 23 dicembre 1787, commerciante, imprenditore di successo, uomo generoso e amante della musica, aiutò e sostenne sin dall’adolescenza “Peppino”. Capito l’incredibile talento del ragazzo, il mecenate lo presentò a Ferdinando Proversi, direttore della scuola di musica della Collegiata di San Bartolomeo Apostolo a Busseto, che gli diede lezioni gratuitamente. Con lui il giovane imparò la tecnica degli strumenti a fiato, studiò e iniziò a comporre su un pianoforte viennese. Tra i 13 e i 18 anni, scrisse «... marce per bande a centinaia, forse altrettante piccole sinfonie che servivano per chiesa, per teatro e per accademia….molte serenate, cantate e diversi pezzi da chiesa». Nel frattempo, Verdi impartì lezioni di piano a Margherita, la figlia d’Antonio, e presto tra i due ragazzi nacque un legame sentimentale che lì portò, nel 1836, al matrimonio. Nel 1832 Barezzi e Proversi proposero al diciottenne Verdi d’entrare, grazie ad una borsa di studio del Monte di Pietà e Abbondanza di Busseto, al Conservatorio di Milano, Antonio si fece garante per le spese. Il benefattore rimase accanto a Giuseppe, che lo considerava ormai un secondo padre, anche nei momenti più tragici. Solo grazie al suo sostegno morale, l’artista riuscì a superare, tra il 1839 e il 1840, la disperazione seguita alle morti premature dei due figli e della moglie. Il legame tra i due uomini rimase sempre forte e a Barezzi non venne mai meno l’infinita gratitudine di Verdi, come testimoniano il carteggio e la dedica nel 1847 del “Macbeth”. Ciao Teresa Ramaioli

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

DONADAM68... E L'IMPORTANZA DEL BLOG

Post n°15813 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

L'IMPORTANZA DEL BLOG

donadam68
donadam68 il 09/10/14 alle 17:08 via WEB
..blog come passione, le cui parole nascono dal silenzio di un'emozione, nessun desiderio di fama, nè classifica che tenga, ma solo quei pensieri che tra note, immagini e silenzi corredano la propria casa virtuale,..sensazioni che si lasciano fugaci mentre la vita va e procede, in un attimo in cui tutto sembra che si ferma nello spazio di una pagina , nel virtuale che altro non è che la vera faccia di se stessi nel mondo, proprio lì fuori....un sorriso a te Dino :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/10/14 alle 19:28 via WEB
Ciao Dona - bel commento ... complesso e completo. Il Blog è anche riflessione. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ALBA.ESTATE2012...E IL BLOG

Post n°15812 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ALBA.ESTATE2012...

E

IL BLOG

alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/10/14 alle 16:09 via WEB
Grazie Dino! Che la giornata sia splendida anche per te. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/10/14 alle 19:24 via WEB
Ciao Antonella - grazie del bel commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

MARION...E LA SAGGEZZA CINESE

Post n°15811 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MARION...

E

LA SAGGEZZA CINESE

Marion20
Marion20 il 09/10/14 alle 09:01 via WEB
Davvero molto bello questo post, mi riporta, in un certo senso, indietro nel tempo, quando studiavo storia a scuola. Bei ricordi! Un abbraccio e buona giornata ... io ho iniziato scrivendo sul blog un proverbio cinese molto carino! Ciao Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/10/14 alle 19:21 via WEB
Ciao Marion - bel commento. Ho letto il tuo Post. Bello, veramente bello. Dino
(Rispondi)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15810 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

In molti casi,

è meglio dire…

una parola in meno,

anziché una parola in più …

(della quale… ci si potrebbe pentire)

Dino

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

LA SIGNORA LETIZIA racconto (64) di Dino Secondo Barili

Post n°15809 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

64

La Signora Letizia…e l’effetto esibizione

C’è poco da fare, ad alcune donne piace mettersi in mostra. La cosa di per sé non è di poco conto … tutto dipende… se il fatto piace solo alle interessate… oppure anche al “mondo che le circonda”. La Signora Letizia, per esempio, fin da quando era ragazza, “soffriva”… ogni qual volta non riusciva ad avere un suo ruolo ben definito nella compagnia della quale faceva parte. A diciotto anni, il “suo gruppo” di ragazze e ragazzi, organizzò uno spettacolo di beneficenza. Il ragazzo che aveva il ruolo di “regista” dello spettacolo non l’aveva neppure presa in considerazione… Letizia non diceva nulla, ma ci “soffriva”. Aveva un fisico minuto, non era alta…e non aveva nulla di esuberante da mettere in mostra. Come dire che era una ragazza normale, anzi “anonima”… Quando, però, c’è la volontà e la stoffa di porsi … non c’è Santo che tenga. Letizia si offrì di essere “l’assistente” del Regista. Stava sempre a contatto di gomito col ragazzo Raffaele (era il suo nome) che nel gruppo aveva “carisma” da vendere. Letizia, prendeva nota di ogni cosa, annotava ogni osservazione. Inoltre, discretamente, quando Raffaele si trovava “un po’ fuso”, Letizia interveniva con il suggerimento adatto. Da quel momento la ragazza “senza particolari attributi” si sentì importante. Imparò molto “dal suo Capo” (così lo chiamava familiarmente) e un giorno cominciò a curare linguaggio e atteggiamenti. Anzi, imparò a memoria tutte le parti dello “spettacolo” in corso di allestimento. Per Raffaele fu una “spalla”, la “spalla” di cui aveva bisogno… Fu un successo. Gli anni passano in fretta. Letizia, si fece il moroso, si sposò, ebbe una figlia… ma non dimenticò la lezione della preparazione dello spettacolo di beneficenza di tanti anni prima. Si ricordò sempre dell’importanza di “osservare” …e di stare con il “proprio Capo”. Anche sul lavoro, nell’ufficio in cui svolgeva l’attività, non perdeva mai di vista il Responsabile dell’Ufficio… Faceva tesoro di ogni informazione utile per migliorare la propria “qualifica e abilità” di operatrice. La lezione dello spettacolo dei “diciotto anni” tuttavia era sempre presente. Un giorno il Responsabile dell’Ufficio riunì tutto il personale. Doveva fare un annuncio. “Gentili Colleghe e Colleghi, tra un paio di mesi il nostro Direttore Generale verrà promosso ad un livello superiore. Siccome è stato un ottimo Direttore e tutti lo possono testimoniare… mi piacerebbe preparare un “ringraziamento speciale”. Io non ho idea di cosa fare. Tra noi, però, c’è la Signora Letizia che in gioventù si è occupata di Teatro ed ha ottime idee al riguardo. Penso di interpretare l’opinione di tutti nell’affidare a lei l’incarico di preparare il “ringraziamento speciale”. Letizia divenne rossa come un peperone, ma la cosa le fece piacere. Finalmente poteva dare “l’anima” per la buona riuscita “dell’omaggio al Direttore Generale”. Il risultato fu straordinario. All’interessato sono venute le lacrime agli occhi. Nel ringraziare “promosse” il Responsabile dell’Ufficio a Direttore Generale e… Letizia a Capo di tutti gli Uffici della Sezione. “Perché…” – disse il festeggiato - “Le attività non basta farle… bisogna anche presentarle bene”. (64)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15808 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

10 ottobre 2014

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

punto di vista BLOG... COME PASSIONE

Post n°15807 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

BLOG… COME PASSIONE

Il Blog, come ogni altra attività, risponde alle esigenze delle persone. Quando una persona ha voglia di avere un Diario vivo, di scrivere le proprie impressioni… ha nel Blog la sua”materia prima”. Scrivere… Scrivere per essere letto. Il Blogger vero… non ha bisogno d’altro. Avere una vetrina dove esporre i propri pensieri. Buona giornata. Dino

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

LA DOTT. ORFEA racconto (768) di Dino Secondo Barili

Post n°15806 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

9 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 9 ottobre 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di ottobre

768

La Dott. Orfea e il milionario  

Ottobre è il mese delle lamentele. Ci si lamenta di tutto… ci si lamenta un po’ per ogni cosa. Vuoi per il tempo… un giorno tiepido e l’altro freddo. Una volta perché c’è il sole (fin troppo caldo… e non si sa come vestirsi)… un altro giorno perché piove. Insomma, le persone hanno sempre qualche scusa per cui lamentarsi. Saranno solo scuse? Oppure i motivo sono altri… Non occorre essere degli esperti per capire che al disagio di ottobre contribuiscono mille fattori… oltre al tempo che ha la sua importanza. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Orfea, quarant’anni, single, bellissima… alta, bionda, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. Qualche lettore dirà che quella della “donna bionda” è una fissazione di questo Blog… Si, lo è… ma solo in parte. Orfea non era di quelle donne bionde che passavano inosservate… Era di una bellezza superlativa. Del resto quando si entra in un racconto è come entrare in un Museo, un Museo delle Cere…però, vivo, reale… dove i personaggi si muovono nell’ambiente in cui viviamo noi, ora, (di chi scrive e di chi legge). Non ci vuole molta fantasia per capire che trovandosi in Corso Cavour a Pavia o in qualsiasi Ufficio a Milano o in altra località… una bionda superlativa di nome Orfea attira sempre l’attenzione. Un anno fa, però la Dott. Orfea pur essendo bellissima stava passando un periodo grigio. Aveva litigato con il Direttore dell’Ufficio, Dott. Camillo, il quale, essendo single pure lui, avrebbe voluto allacciare con la Collega una relazione sentimentale… Purtroppo, la Dott. Orfea puntava a ben altro … Il Dott. Camillo era l’ultimo dei suoi pensieri…anzi, come pensiero, non c’era affatto. Inoltre, da un anno si era lasciata con il suo moroso. La quarantenne non ci aveva fatto una malattia perché, oggi, i rapporti sentimentali sono molto fragili e precari… La Dott. Orfea, invece, voleva un uomo superlativo, di quelli … tipo attore del cinema… alto, capelli lunghi che cadono sulle spalle, occhi verdi… Già, gli occhi verdi… erano per Orfea un sogno quasi irreale… Non aveva ancora conosciuto un uomo con gli occhi verdi. Ne parlò con la sua amica e coetanea Daniela la quale si innervosì. “Orfea, non ti sembra di esagerare? Possibile che con tutti gli uomini che ci sono in giro… tu vai proprio a cercare un uomo con gli occhi verdi?Guarda, Orfea, che chi troppo vuole … nulla stringe” Sembrava che Orfea avesse capito… Non era vero. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire… dice il proverbio. La quarantenne Orfea stava ancora pensando al suggerimento dell’amica Daniela, quando il telefonino si è messo a squillare. Era il Collega Raffaele. “Orfea, sto organizzando il Meeting dell’Ufficio. Si svolgerà sabato. Ci sarà anche lo Psicologo, Dott. Felice, con un’interessante relazione: “Come sposare un milionario” Preparati… è un’occasione unica” Orfea sorrise. Sapeva che il Collega Raffaele organizzava dei Meeting straordinari… Questa, poi, di “… sposare un milionario” era proprio interessante. Mancavano due giorni. La Dott. Orfea si preparò fin nei minimi particolari. Il Sabato mattina si presentò alla Sede del Meeting a Milano. C’erano parecchie donne … tutte intorno ai trenta/quarant’anni. Tutte desiderose di sentire dalla viva voce del Dott. Felice “… come sposare un milionario” Prima dell’inizio del Meeting, Orfea sentì il bisogno di un caffè… C’era ancora mezzora prima dell’inizio della Manifestazione. Fece quattro passi per cercare un Bar che facesse al caso suo. Lo trovò all’angolo di una via… Milano pullula di Bar. Ce ne sono per tutti i gusti. La Dott. Orfea non aveva ancora ordinato il caffè quando nello stesso Bar entrò un Signore sui cinquant’anni, alto, capelli lunghi cadenti sulle spalle, e occhi verdi … Sembrava un attore del cinema. Come poteva la Dott. Orfea non essere attratta da un uomo dagli occhi verdi? Era il suo sogno. Appena l’ebbe a pochi passi… finse un malore improvviso… Cominciò a barcollare. Il Signore dagli occhi verdi si attivò subito per aiutarla. Lo fece con squisita gentilezza… Anzi, fece molto di più. Assistette Orfea la quale fece tante moine pur di stare con l’uomo dei suoi sogni. Il Signore si presentò. “Sono il Dott. Evanzio e mi occupo di Opere d’Arte… posso conoscere il suo nome?” Con un filo di voce… “Orfea…” sussurrò la quarantenne. Sembrava la scena di un film. I due si guardarono negli occhi e non si lasciarono più. Evanzio e Orfea avevano tanto cose da dirsi… Soprattutto… avevano molte attese da soddisfare insieme. Dopo il caffè… Evanzio invitò Orfea ad una passeggiata sul Lago di Como dove il cinquantenne aveva una Villa. Orfea salì sulla Ferrari di Evanzio … per un nuovo sogno di gloria. - Questo è il racconto 768, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

I MEDICI A FIRENZE di Teresa Ramaioli

Post n°15805 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

I MEDICI A FIRENZE

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 08/10/14 alle 17:20 via WEB
Medici governòa Firenze, con grande fermezza e larghezza di vedute. Nello stesso anno furono celebrate le sue nozze con Clarice Orsini, giovane dell'aristocrazia romana. L'avvenimento fu celebrato con molti, fastosi festeggiamenti. Per l'occasione molti furono i regali offerti dal contado fiorentino e dalle città toscane. Questi avvenimenti sono narrati con ricchezza di particolari da Piero di Marco Parenti, (Storia fiorentina). “Arrivarono al Palazzo di Via Larga centocinquanta vitelle, quattromila fra galline e papere, pesci, cacciagione e moltissime botti di vini "nostrali e forestieri" che Lorenzo generosamente distribuì al popolo anche prima di imbandire i veri e propri banchetti che si svolsero dalla domenica al martedì. Questi festeggiamenti fastosi sono richiesti dall'importanza della stirpe Orsini cui appartiene la sposa Clarice che fa il suo ingresso al palazzo a cavallo, accompagnata da un corteo di cavalieri. Le finestre della camera di Lorenzo sono ornate di rami d'olivo, simbolo di pace. Vengono allestiti cinque banchetti nel portico, nella loggia e nel cortile del palazzo; le tavole delle dame e quelle dei cavalieri - come vuole la regola del tempo - sono rigorosamente separate. Il tavolo della sposa si trova nella loggia e ad esso sono sedute cinquanta giovani nobildonne, mentre quelle anziane siedono all'interno del palazzo presiedute dalla madre dello sposo, nell'androne sono i giovani con Lorenzo e in altro tavolo gli anziani della città. Ma altre mense imbandite di vivande sono sistemate sia all'interno del palazzo sia sulla strada Tutte le portate sono precedute da squilli di tromba; i portatori si fermano ai piedi dello scalone e solo a un cenno stabilito dello scalco si dirigono parte al piano superiore e parte nelle logge in modo che le vivande a un tratto si posavano in ogni luogo. Anche l'apparecchiatura della tavola è accuratissima. Circondavano il David, la famosa statua bronzea di Donatello, alte tavole ricoperte da tovaglie; agli angoli enormi bacili d'ottone con i bicchieri; così anche è apparecchiato nell'orto attorno alla fontana. Sulle tavole una grande tazza d'argento colma d'acqua per rinfrescare bicchieri e bibite. Poi eravi le saliere d'ariento, forchette e coltellerie…. Ogni tavolo era inoltre rallegrato da danze, musiche e piccoli spettacoli. L'abbondanza e la generosità dei festeggiamenti per le nozze di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini sancirono in qualche modo la politica di relazione fra la città e la Signoria che la governava basata sulla magnificenza. Buona giornata Teresa

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ALBA.ESTATE2012...E IL RACCONTO 63

Post n°15804 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ALBA.ESTATE2012...

E

IL RACCONTO 63

alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/10/14 alle 18:38 via WEB
La storia di Domenico lascia tanta amarezza, non mi sembra possibile che una "donna" arrivi a così tanta crudeltà. Per fortuna è un racconto. Ti lascio un sorriso con l'augurio di una serata splendida. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/10/14 alle 08:55 via WEB
Ciao Antonella - grazie per il bel commento. Purtroppo il racconto "non è solo una storia"... Ci sono casi ben più complessi e drammatici. Nella coppia può avvenire di tutto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 OTTOBRE 2014

Post n°15803 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 8 OTTOBRE 2014

“Dove c’è amore … c’è vita”

Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963