Messaggi del 10/10/2014

LO STRANO SOGNO DELLA SIGNORA FLAVIA racconto (66) di Dino Secondo Barili

Post n°15832 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

66

Lo strano sogno …della Signora Flavia

E’ possibile avere due o più vite? Qualcuno pensa di si. Per alcuni è un desiderio… per altri una condizione. Proprio come la Signora Flavia donna fatta. Quarant’anni, sposata, senza figli. Un marito che l’adorava… Ma non era felice. Si sentiva incompleta. Siccome il marito aveva un bel posto in Banca, ben remunerato, Flavia, dopo il matrimonio, non aveva avuto bisogno di lavorare. Il marito Stefano era stato convincente: “Cosa ci vai a fare a lavorare? Puoi startene a casa tua… senza obblighi , senza orari… senza che nessuno ti soffi sul collo dalla mattina alla sera”. Flavia, convinta, ma non troppo, accettò. I primi tempi furono una pacchia. Flavia si alzava quando voleva. Per i mestieri di casa, Stefano suo marito, aveva pensato… a una colf a ore… a discrezione di Flavia. Meglio di così cosa avrebbe voluto pretendere una donna? Unico problema era la sera, la notte. Si, perché Stefano, a letto, era esigente. Alla sera desiderava che la moglie Flavia fosse sempre, su di giri, ben vestita (anzi, elegantemente vestita). La cena fosse un rituale… il preambolo “del letto”… per raffinatezza ed estrosità. Ogni tanto, il marito Stefano, per la cena, invitava a casa sua i personaggi più importanti della sua Banca. E, per il dopo cena, Stefano… amava i preamboli amorosi… molti… diversi …l’amore come apice della felicità. Cosa fa una moglie pur di accontentare il marito del quale è innamorata? Tutto! Non c’erano problemi di soldi… Flavia chiedeva … e Stefano metteva a disposizione quanto richiesto. Anche nelle migliori famiglie, però, c’è sempre qualcosa di misterioso, di inspiegabile. Dopo mesi e mesi che Stefano e Flavia andavano alla grande… “davano” spazio alle loro “fantasie”…la “donna” cominciò ad avere dei sogni. In un primo tempo…un sogno ogni tanto, poi con cadenza mensile, infine settimanale …e poi… un sogno ricorrente… sempre lo stesso. Ne parlò al marito Stefano il quale si fece raccontare più e più volte i particolari. Poi, la decisione comune dei due coniugi di interpellare uno Psicologo. Flavia, per l’ennesima volta, raccontò, al Professionista, il sogno ricorrente e descrisse un particolare. Nel sogno, “lei” rincorreva, un individuo (uomo o donna … non era in grado di dirlo) intorno ad una fontana al centro del cortile di un Palazzo del Cinquecento. Il professionista prese nota.. Chiese solo di essere autorizzato a svelare il particolare al marito Stefano. Flavia acconsentì. Da quel giorno il sogno ricorrente ebbe termine… Non era passato un mese, ed il marito Stefano, di notte, cominciò ad avere degli incubi. Poi un sogno ricorrente… tutte le notti. Svelò il sogno a Flavia. Nel sogno, “lui, Stefano, rincorreva un individuo (uomo o donna… non era in grado di dirlo) intorno ad una fontana al centro del cortile di un Palazzo del Cinquecento. (66)

 
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PAVIA SAN PIETRO IN CIEL D'ORO di Teresa Ramaioli

Post n°15831 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PAVIA

SAN PIETRO IN CIEL D'ORO 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 10/10/14 alle 19:28 via WEB
San Pietro in Ciel d’Oro- Pavia--Le prime tracce della Basilica risalgono al 604 d.C., ma l’aspetto attuale appartiene agli interventi del XII secolo. Sembra, comunque, che l’occasione per la costruzione della Basilica sia stata la volontà di re Liutprando di celebrare la traslazione delle spoglie di S. Agostino dalla Sardegna a Pavia. Il suggestivo nome è dovuto alla decorazione dorata del soffitto ligneo. La chiesa è nominata anche da Dante Alighieri, che nel x canto .del Paradiso (nella Divina Commedia), riporta questi versi: “Lo scopo ond’ ella fu cacciata, giace/giuso n Ciel d’Auro; ed esa da martirio/e da esilio venne a questa pace”. La struttura rispetta lo stile romanico, con la facciata a capanna e l’interno a tre navate. L’Arca di S. Agostino è collocata dietro l’altare maggiore, circondata da immagini, statue e bassorilievi che raccontano la vita del Santo. Nella cripta si conserva anche un sarcofago, che racchiude le spoglie di Severino Boezio, fatto giustiziare intorno al 525 da re Teodorico. La chiesa custodisce, inoltre, un’importante reliquia di Santa Rita, cui i Pavesi sono particolarmente devoti. Suggestiva è anche la sacrestia, costruita nel ’500 . buona giornata Teresa

 
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STEFANO BROCCA ...E LA PIAZZA DUCALE DI VIGEVANO

Post n°15830 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA...

E

LA PIAZZA DUCALE DI VIGEVANO

franzkline
franzkline il 10/10/14 alle 18:55 via WEB
Una delle piazze più belle d'Italia e sicuramente la N°1 del nord. Ciao Teresa
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 20:06 via WEB
Ciao Stefano - Ogni angolo di casa nostra è bellissimo. Ecco perché serve parlarne come fa la Teresa. L'arte va conosciuta per essere apprezzata. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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STEFANO BROCCA... IL BLOG E L'AIUTO RECIPROCO

Post n°15829 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA ...

BLOG

E

L'AIUTO RECIPROCO

franzkline
franzkline il 10/10/14 alle 19:16 via WEB
Grazie ancora per i tuoi consigli! Un blog serve anche a questo… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 20:01 via WEB
Ciao Stefano - un Blog serve per crescere... possibilmente insieme. Un Blogger aiuta l'altro ...e tutti si aiutamo a vicenda. Grazie a questa tecnologia. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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MARION...E L'IMPORTANZA DEL BLOG

Post n°15828 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

L'IMPORTANZA DEL BLOG

Marion20
Marion20 il 10/10/14 alle 10:07 via WEB
Io scrivo un blog proprio perchè sono pienamente d'accordo con quello che scrivi in questo post... si cresce moltissimo con un blog e con lo scrivere, anche se apparentemente non sembra possibile. Un grande abbraccio e buona giornata! Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 19:56 via WEB
Ciao Marion - bel commento il tuo. Ogni Blog rispecchia la personalità del Blogger... anche nel linguaggio. Nel rispetto e nella considerazione che si ha del lettore, dell'amico. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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ERIC.TRIGANCE...E IL PUNTO DI VISTA

Post n°15827 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ERIC.TRIGANCE...

E

IL PUNTO DI VISTA

eric.trigance
eric.trigance il 10/10/14 alle 09:25 via WEB
E vero ! Buona giornata !
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 19:51 via WEB
Ciao - grazie del commento. Ogni commeno è uno stimolo in più a fare meglio. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15826 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

Uno dei segreti

per vivere felici

è quello avere molte mete…

in modo che

i sogni

non finiscano mai”

Dino

 

 

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15825 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Sabato...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

11 ottobre 2014

 
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punto di vista BLOG E CRESCITA CULTURALE

Post n°15824 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

BLOG…

E CRESCITA CULTURALE

Il Blog è un Diario che se utilizzato bene, con costanza e continuità, aiuta a crescere culturalmente. Infatti, è il sapere il fine ultimo di ogni azione. Un vecchio detto diceva “Un uomo può … quanto sa”. Con il Blog, ogni persona può crescere culturalmente tutti giorni… perché tutti i giorni si imparano cose nuove. Buona giornata. Dino

 
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IL DOTT. NICOLA E LA NUOVA CASA racconto (769) di Dino Secondo Barili

Post n°15823 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

10 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 10 ottobre 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

769

Il Dott. Nicola e la nuova casa

Oggi, ogni persona ha i suoi guai. Non solo oggi… anche ieri era così. Soltanto che oggi i guai delle persone cominciano presto. Dall’inizio della scuola. Un anno fa, questo era anche l’opinione del Dott. Nicola il quale alla bella età di cinquant’anni si è trovato “sbattuto fuori di casa dalla moglie”. Per fortuna che non c’erano figli e il Dott. Nicola, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, bella presenza e intelligenza vivace, non ne ha fatto una tragedia. Il Dott. Nicola si è fatto un po’ di meditazione. Si è ricordato che quando frequentava la scuola ha avuto parecchi dissapori (chiamiamoli così). Dopo la Laurea si è sposato ed è andato ad abitare nella casa di lei, di proprietà della moglie… e da quel momento il Dott. Nicola si è sentito come un ospite, una persona che abitava in quella casa solo temporaneamente. “Oggi, sono qui… domani chi lo sa” – pensava. Del resto quando due persone si sposano e la moglie è proprietaria della casa coniugale, è ovvio, che la moglie la faccia valere come titolo di merito e non solo. Dopo vent’anni di matrimonio, però, i nodi vengono al pettine e i rapporti tra i coniugi si logorano … E’ inevitabile che uno dei due (spesso l’uomo) dica, “Basta, non ne posso più di fare lo schiavo…” e se ne vada. Un anno fa, il Dott. Nicola è stato, invece, invitato ad andarsene… a lasciare il (così detto) tetto coniugale. Un tetto che, in realtà, non era mai stato suo…un “tetto” temporaneo…un ricovero “pro tempore”…dove spesso e volentieri risuonava il ritornello… “Per fortuna che c’è questa mia casa … altrimenti saremmo finiti a vivere sotto i Ponti del Ticino” Dagli oggi… dagli domani … anche un “Giobbe” perde” la pazienza. Il Dott. Nicola ha temporeggiato. Ha continuato a rimandare… Alla fine è stata lei, la proprietaria della casa…a dire … “quella è la porta… il soggiorno è finito”. Il Dott. Nicola, dopo la fine del proprio matrimonio, si è sentito rinato. Cinquant’anni è una bella età… gli anni non sono tanti… è l’età matura. Ha affittato temporaneamente un appartamento ammobiliato e dopo qualche mese ha deciso di avere una casa propria… una casa di proprietà. Quando una persona ha una casa di proprietà… si sente nella propria casa… è come se avesse acceso un fuoco … prima piccolo… poi, sempre più grande. Prima di tutto dentro la casa… che deve essere la rappresentazione di chi ci vive… poi fuori, se… come è stato per il Dott. Nicola… una casa con giardino… tutto al piano terra … come fosse un “piccolo Eden”. Non erano passati tre mesi e anche nell’Agenzia Commerciale di Milano se ne accorsero tutti, Dirigenti e dipendenti. “Il Dott. Nicola era rinato… rimesso nuovo”. Entrava in Ufficio sempre sorridente, elegante, cordiale… sempre disposto a dare una mano a tutti… Anche la Dott. Paola, single, cominciò a farci un pensierino… Il Dott. Nicola, però, aveva ritrovato la sua libertà… e non era disposto a perderla per un sorriso in più. Aveva la sua casa… il suo Eden… ecco ciò che voleva. Ma la natura umana è fatta come è fatta. Sei mesi fa, il Dott. Nicola, dopo aver assunto una colf per tenere la casa a specchio… ha cominciato a sentire il bisogno di compagnia. Di quale compagnia?… di una donna, naturalmente. Non una donna che vedeva tutti i giorni in Ufficio… come la Dott. Paola. Il Dott. Nicola voleva qualcosa di speciale… una donna da sogno. Una parola! Si affidò alla Fortuna. Ogni giorno il cinquantenne viaggiava in treno da Pavia a Milano per recarsi al lavoro. Giunto alla Stazione Centrale di Milano il Dott. Nicola si fermava in un Bar per prendere un caffè. Cominciò a guardarsi intorno. Ad osservare tutte le donne che passavano nel suo specchio visivo. Un mattina di quattro mesi fa, in un Bar di Piazza del Duomo a Milano ha visto la “donna più bella del mondo”. Era proprio il suo tipo. Non molto alta, portamento elegante, affascinante quanto bastava, sui trent’anni. Sola. Il Dott. Nicola non ha atteso neppure un secondo. “Adesso o mai più” – disse dentro di sé. L’avvicinò e, dopo essersi tolto l’orologio, chiese “Scusi, potrebbe dirmi che ora è…” Quando un uomo si avvicina ad una donna e pone una domanda del genere (specialmente a Milano) non è certo per sapere l’ora. La donna, che si chiamava Marta, si mise a ridere. “Non vorrà mica dire che vuole veramente sapere l’ora?” Il Dott. Nicola non aveva cinquant’anni per niente. “No. Non volevo sapere l’ora… Voleva parlare con lei e offrile un caffè” Marta guardò Nicola. Lo squadrò da capo a piedi. Lo vide perfetto, elegante, raffinato, gentile. Accettò il caffè. Dal caffè si passò al pranzo… poi alla cena… poi… poi… da cosa nasce cosa. Non era passata una settimana e la Dott. Marta aveva pronunciato la fatidica frase… “Siccome siamo fatti una per l’altro… cosa ne dici se ci sposassimo?” Il Dott. Nicola arricciò il naso. “Cara Marta… il matrimonio è una fortezza assediata… coloro che sono fuori vogliono entrare. Coloro che sono dentro vogliono uscire. Due persone possono vivere bene anche vivendo ognuno a casa propria”. - Questo è il racconto 769, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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PIAZZA DUCALE A VIGEVANO (Pavia) di Teresa Ramaioli

Post n°15822 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PIAZZA DUCALE A VIGEVANO (Pavia)

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 09/10/14 alle 18:13 via WEB
PIAZZA DUCALE di VIGEVANO---Lunga 134 metri e larga 48 metri, rappresenta uno dei migliori esempi di piazza rinascimentale. Il salotto di Vigevano venne costruito tra il 1492 e il 1494 per volere di Ludovico Maria Sforza, detto "il Moro", abbattendo le case della contrada mercantesca. L'attuale aspetto non rispecchia totalmente il progetto rinascimentale originale. Infatti a livello della Torre del Bramante invece dell'attuale scalone costruito alla fine del XVII secolo da Juan Caramuel Lobkowitz, i portici si interrompevano per far posto ad una rampa fiancheggiata da due scalinate e che permetteva così l'ingresso in Castello sia in carrozza, a cavallo sia a piedi. Il ruolo della rampa, durante il periodo della dominazione spagnola, perde il suo valore per questo il Vescovo - Architetto decide di sostituirla con l'attuale scalone e aggiungere le colonne per uniformare il porticato. Le otto nuove colonne aggiunte negli anni ottanta del seicento, pur cercando di imitare i capitelli del xv secolo, sono un poco più piccoli, non variano nella decorazione come quelli più antichi, con un'eccezione: infatti due capitelli "nuovi" presentono il riccio di pastorale, quasi come firma del vescovo.. Ma Juan Caramule Lobkowitz è soprattutto ricordato per l l'erezione della nuova facciata in stile barocco del Duomo. Anche la pavimentazione della Piazza,con ciottoli provenienti dal fiume Ticino e con lastre in serizzo fu effettuata a metà dell'ottocento; mentre la statua dedicata a San Giovanni Nepomuceno fu collocata nel 1731 dall’'esercito austriaco cha all'epoca era di stanza a Vigevano. Gli affreschi che decorano i tre lati della piazza furono realizzati da Luigi Bocca e Casimiro Ottone nei primi anni del XX secolo I due pittori rifecero la decorazione seguendo affreschi quattrocenteschi ritrovati sotto gli intonaci ,durante i restauri, e integrando con nuove decorazioni in stile rinascimentale. Ciao Teresa

 
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PENSIERI SPARSI DEL 10 OTTOBRE 2014

Post n°15821 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 8 OTTOBRE 2014

“L’amore non si fa con le carte bollate”

Dino

 
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STEFANO BROCCA ...E IL RACCONTO DI LETIZIA

Post n°15820 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA...

E

IL RACCONTO DI LETIZIA

franzkline
franzkline il 09/10/14 alle 21:47 via WEB
Alle donne piace mettersi in mostra ma oggigiorno i tempi sono cambiati e anche gli uomini o "presunti uomini" piace mettersi sotto i riflettori peggio delle donne. Il mondo sta proprio cambiando… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 08:57 via WEB
Ciao Stefano - con l'avvento della TV...uomini e donne si sentono "Divi". Sarebbe, però, meglio stare con i piedi per terra...e vivere la realtà. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MENEGI53...E IL RACCONTO DI LETIZIA

Post n°15819 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

IL RACCONTO DI LETIZIA

menegi53
menegi53 il 09/10/14 alle 22:07 via WEB
Ciao Dino! Sì, a tutti prima o poi nella vita viene data un'opportunità di emergere e di riscattare l'insoddisfazione e la voglia di farsi avanti e di farsi apprezzare per la propria capacità e il proprio talento che troppo spesso passano inosservati; mentre chi non ha meriti sopravanza senza difficoltà alcuna. E' come un gioco degli scacchi, in cui le mosse e l'astuzia sono importanti... la vita! Un abbraccio e complimenti per il post. Speriamo che il tempo non faccia i capricci tutto d'un tratto come a Genova! Buona continuazione di serata.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 08:53 via WEB
Ciao - Hai ragione. Bel commento saggio e ponderato. Condivido. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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ALBA.ESTATE2012...E IL RACCONTO DI ENRICA

Post n°15818 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

ALBA.ESTATE2012...

E

IL RACCONTO DI ENRICA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/10/14 alle 20:51 via WEB
Bellissimo Dino, è un racconto bellissimo! Adoro i lieto fine... Non è mai troppo tardi! Ti lascio un sorriso con l'augurio di una serata splendida. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 08:49 via WEB
Ciao Antonella - grazie del bel commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PAPERINOPA 1974... E IL BUON GIORNO

Post n°15817 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PAPERINOPA 1974...

E

IL BUON GIORNO

paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 09/10/14 alle 19:16 via WEB
hola Dino buona serata tante belle cose un sorriso qua qua..
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/10/14 alle 08:45 via WEB
Ciao - Buona giornata a te e tante belle cose. Dino
(Rispondi)

 

 
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VIGEVANO (Pavia) di Teresa Ramaioli

Post n°15816 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da dinobarili
 

VIGEVANO (Pavia)

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 09/10/14 alle 18:14 via WEB
VIGEVANO---Le prime testimonianze storiche relative a Vigevano risalgono all'epoca longobarda, in cui il borgo viene chiamato Vicogeboin. Si era sviluppato come estensione sul fiume della romana Ticinum (Pavia). La sua posizione era assolutamente strategica da un punto di vista militare: era situata nelle vicinanze di un importante guado sul fiume e quasi equidistante tra Pavia e Milano. Proprio per questa equidistanza, Vigevano fu spesso al centro di conflitti per buona parte del Medioevo. Dopo la metà del Duecento, Vigevano intreccia la sua Storia a quella delle signorie. Diverrà feudo prima dei Della Torre, poi dei Visconti e infine degli Sforza. Durante i periodi visconteo e sforzesco la città raggiunse il massimo splendore. Ma fu Ludovico Sforza detto il Moro a lasciare un'impronta decisiva: avviò la costruzione della Piazza Ducale, fece ampliare il castello e alle porte della città fece erigere la Sforzesca, esperimento di innovazione agricola per migliorare la qualità del lavoro nei campi. Ma con la sconfitta del Moro da parte dei francesi, nel 1500, Vigevano andò incontro a nuove guerre e dominazioni. Soltanto con l'annessione al Regno di Sardegna, nel 1745, Vigevano ritroverà vitalità. Sotto la bandiera dei Savoia fiorirono l'industria tessile e manifatturiera, in particolare la produzione di calzature e macchinari per i calzaturifici. Buona passeggiata a Vigevano Teresa

 
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