Messaggi del 01/11/2014

IL MERCATINO DELLE COSE DEL TEMPO CHE FU... racconto (93) di Dino Secondo Barili

Post n°16245 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

93

Il mercatino delle cose del tempo che fu…

Ogni persona ha i suoi gusti e le sue idee … ed è giusto che difenda il proprio modo di pensare e vedere le cose. Giovanpietro, cinquant’anni ben portati (timido e introverso) e con una storia personale un po’ complicata… aveva il “pallino” dei “mercatini delle cose del tempo che fu”… Non perdeva occasione per frequentare i paesi nei quali con puntualità si svolgevano tali manifestazioni. Con meticolosità maniacale passava in rassegna ogni banchetto e, con gli occhi che sembravano radar… esaminava gli oggetti esposti. A Varzi (in Provincia di Pavia), lo scorso anno, Giovanpietro, acquistò un “diario”. Nulla di straordinario: un quadernetto scritto a mano … mano di donna. Giovanpietro l’aveva letto con attenzione e vi aveva trovato dei riferimenti che lui stesso aveva conservato nella memoria. C’era la descrizione di un paesino di montagna… poche case, perse in mezzo ai boschi… una casetta con il camino acceso. Più che ricordi erano dei flash… delle immagini scollegate l’una dall’altra, ma che rappresentavano per il “cinquantenne” dei piccoli misteri. Giovanpietro da piccolissimo era stato sottratto alla madre ed allevato in un Convento di suore di Milano. Lì aveva studiato ed aveva raggiunto un buon grado di istruzione. Tale grado gli aveva permesso di essere assunto presso un importante Ufficio. Le soddisfazioni non erano mancate, ma quei piccoli ricordi… (“flash” come li chiamava) ogni tanto tornavano ad emergere da un lontano passato e a chiedere una spiegazione. Così, Giovanpietro si era avventurato “nel mondo dei mercatini” dove c’è di tutto e ogni cosa. Dove il “Destino”, a volte, sembra giocare un ruolo importante. Infatti, il nostro cinquantenne… lesse e rilesse il “diario” che aveva acquistato a Varzi e ogni tanto riusciva a individuare qualche elemento interessante, qualche frase che “spiegava” un suo ricordo. Per esempio, nel diario c’era una frase… “al campo delle noci… c’è una fontanella”. Giovanpietro si ricordava di una fontanella in un angolo di un campo… Ad un tratto sentì il desiderio di trovare quel campo. Fece un po’ di telefonate ad alcuni conoscenti originari dell’Oltrepò Pavese e, Giacomo, un amico, ex- compagno del Liceo, gli disse che suo padre possedeva un “campo delle noci” a cavallo tra la provincia di Pavia e quella di Piacenza. Giovanpietro insistette per farsi accompagnare in tale luogo. L’amico l’accompagnò. Il tempo cambia ogni cosa…e anche il campo delle noci non era più come era descritto nel diario. Ma la sorpresa accadde lo stesso. L’amico Giacomo volle presentare a Giovanpietro sua cognata, la moglie di suo fratello Egidio. Si chiamava Evelina ed aveva cinquant’anni… Quando Giovanpietro ed Evelina si trovarono uno accanto all’altro, Giacomo, notò un’incredibile somiglianza… Quando controllarono la data di nascita e si scambiarono le personali informazioni … tutto coincise: erano fratelli gemelli. Il Diario l’aveva scritto proprio Evelina … e l’aveva perduto, un giorno che era andata a Varzi alcuni anni prima. (93)

 
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VALENTINA VISCONTI di Teresa Ramaioli

Post n°16244 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

VALENTINA VISCONTI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 01/11/14 alle 11:11 via WEB
VALENTINA VISCONTI----Nata nel 1371, era stata l'unica superstite dei figli di GianGaleazzo e di Isabella di Valois, sorella di Carlo V. Rimasta orfana di madre, fu allevata a Pavia dalla nonna Bianca di Savoia, Valentina fu iniziata allo studio del francese e del tedesco, nella iniziale prospettiva di un matrimonio con Giovanni di Goerlitz, fratello dell'Imperatore Venceslao del Lussemburgo. L' unione col cugino Carlo, la cui consanguineità era stata superata da una dispensa papale, era sfumata quando Bernabò Visconti aveva preferito legare suo figlio a Beatrice d'Armagnac e quando lo stesso GianGaeazzo, divenuto nel 1385 unico titolare dei beni familiari, aveva concluso accordi matrimoniali (politici) fra Valentina e Luigi di Valois, fratello del Re Carlo VI. Il 25 novembre del 1386, Clemente VII assentì alle nozze ed il 27 gennaio successivo fu stipulato il contratto: la sposa portava in dote Asti; la Contea di Vertus; 450mila fiorini; gioielli per 75mila fiorini e, quale unica erede, la successione milanese. Il rito nuziale avvenne per procura a Milano l'8 aprile del 1387. Tuttavia, Gian Galeazzo impedì a sua figlia di lasciare Milano, accampando scuse sulla sua giovane ,perché non disponeva della liquidità concordata per la dote, e speranza che sua moglie Caterina restasse gravida così da poter modificare il contratto matrimoniale. Il 7 settembre del 1388, nacque Giovanni Maria ma, mentre si procedeva alla revisione delle clausole nuziali, Valentina fu comunque costretta a raggiungere il marito: il 23 giugno del 1389, sotto scorta del cugino paterno Amedeo VII il Conte Rosso, partì da Milano con trecento cavalieri a garanzia di un favoloso corredo: un anticipo di 200mila fiorini; stoffe pregiate; vasellame ed oggetti artistici in oro, argento, avorio, ambra, corallo, cristallo; rari e pregiati testi; 150 diamanti; 28 smeraldi; 310 zaffiri; 90 rubini, 7mila perle. Nel bagaglio privato, c’ era un mazzo di Tarocchi, un passatempo che si sarebbe rivelato l'indicatore della presunta attitudine alla stregoneria. Il matrimonio si celebrò a Mélun il 17 agosto del 1389. La cugina Usabella , figlia di Taddea Visconti e Stefano II di baviera, intanto aveva sposato Carlo VI, futuro Re di Francia. Cugine e cognate, Isabella e Valentina coabitarono nella residenza di Vincennes prima di trasferirsi in rue st. Antoine aux Célestins a Parigi ove, il 25 settembre del 1386, la candidata al trono aveva messo al mondo il Delfino Carlo, primo di dodici figli e deceduto a tre mesi; il 14 giugno del 1388 Giovanna e l'anno successivo Isabella, la cui nascita fu angustiata proprio dalla morte della sorella maggiore. Questo secondo lutto, ingenerando in Carlo VI la convinzione che sulla sua discendenza incombesse una maledizione, lo immise in una spirale maniaco-depressiva non attenuata neppure dalla nascita di un'altra Giovanna, nel gennaio del 1391. Nel maggio dello stesso anno, anche Valentina mise al mondo un figlio, Carlo che neppure visse a lungo. La sua malinconica esistenza francese si proiettava già verso l'isolamento nel quale l'aveva ricacciata Isabella che odiava GianGaleazzo, accusandolo della morte di suo nonno e l'esclusione della sua discendenza dall'eredità: il 19 dicembre del 1385, Bernabò era stato avvelenato nel castello di Trezzo ed era stato sepolto in S.Giovanni in Conca, malgrado fin dal 1363 Urbano V l'avesse maledetto e proclamato eretico. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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ANTONELLA ...E IL LIETO FINE

Post n°16243 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANTONELLA...

E IL LIETO FINE

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 01/11/14 alle 12:40 via WEB
Bellissimo!!! Sei un vulcano di racconti meravigliosi, adoro i lieto fine! Grazie!!!Buona giornata!!! Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/14 alle 19:38 via WEB
Ciao Antonella - il lieto fine è d'obbligo in una società come la nostra. Troppe cose non ci piacciono. Almeno i racconti... facciamoli finire bene. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNA1564... E LA BUONA SERATA

Post n°16242 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNA1564...E LA BUONA SERATA

anna1564
anna1564 il 01/11/14 alle 17:59 via WEB
GRAZIE BUONA SERATA
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/14 alle 19:33 via WEB
Ciao - grazie a te per la visita. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ALBA.ESTATE2012...E GLI OCCHI DELL'UOMO

Post n°16241 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

ALBA.ESTATE...

E I GLI OCCHI DELL'UOMO

alba.estate2012
alba.estate2012 il 01/11/14 alle 12:32 via WEB
Solo in quelli della donna? Negli occhi dell'uomo cosa c'è??? Buona giornata carissimo Dino! Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/14 alle 19:19 via WEB
Ciao Antonella - bella domanda. Sono stati scritti molti libri, ma la risposta non è ancora arrivata. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 2 NOVEMBRE 2014

Post n°16240 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 NOVEMBRE 2014

"La fiducia in sé stessi è la condizione

fondamentale per ogni progetto di vita"

Dino

 

 

 

 

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°16239 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buona Domenica ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

2 novembre 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 1 NOVEMBRE 2014

Post n°16238 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 1 NOVEMBRE 2014

“L’amore è negli occhi della donna”

Dino

 
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punto di vista BLOG E ARTE

Post n°16237 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

BLOG …

E

ARTE

Il Blog è, soprattutto arte … arte di vivere, arte di comunicare. Non importa con quale mezzo … parola, fotografia, musica. L’importante è che Blog crei fiducia … fiducia nel futuro. Perché, con le nuove tecnologie … la vita comincia domani … anzi, oggi. Buona giornata. Dino

 
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GIANDOMENICO E LA LOCANDA DELLA FELICITA' racconto (791) di Dino Secondo Barili

1 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 1 novembre 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

791

Giandomenico e la Locanda della felicità

Un anno fa, il Dott. Giandomenico, cinquant’anni, single, fisico da atleta, Commercialista in Milano era negli affanni. Doveva dare la sua disponibilità a partecipare ad un Convegno dei Commercialisti e non sapeva cosa fare. Veramente la questione era un po’ più complicata. Il Presidente dei Commercialisti, Dott. Gervasio, voleva a tutti i costi che il Dott. Giandomenico entrasse nel Consiglio Direttivo … e lì stava il problema. Giandomenico si sfogò con la sua Impiegata di Fiducia, la Signora Maria, una sessantenne che in fatto di furbizia non aveva uguali. “Vedi Maria, non è per entrare nel Consiglio Direttivo che mi preoccupo. E’ per il Presidente Dott. Gervasio. Lui vuole che entri in Consiglio affinché allacci dei buoni rapporti con sua figlia Caterina e, magari, arrivare la matrimonio. Io, ci sono già uscito un anno intero con Caterina e non vedevo l’ora di chiudere ogni rapporto. Caterina mi ossessionava con il Teatro. Ogni settimana dovevo sorbirmi una commedia. Ti immagini Maria? Una commedia! Un Commercialista come me che di commedie ne vede tutti i giorni. Le commedie a teatro non mi fanno ridere … e neanche piangere … mi fanno soffrire. Quando lascio l’Ufficio non voglio più sentire nessuno. Mi rifugio nel mio Attico in Pavia … un luogo da sogno, sospeso tra la terra e il cielo dove lo sguardo si perde sul fiume Ticino e, in lontananza …  sulle verdi colline dell’Oltrepò. Nel mio Attico non voglio sentire o vedere gente che mi assilla con problemi di alcun genere …. Voglio sognare” La Signora Maria era abituata a questi sfoghi. Un anno fa, però, l’impiegata voleva dare una mano al suo Titolare. “Dott. Giandomenico, se fossi in lei, troverei la scusa di un’inderogabile incontro di lavoro e prenderei qualche giorno di vacanza” Il Dott. Giandomenico ci aveva già pensato. “Maria, qualche giorno di vacanza mi sta bene … ma non da solo”. Le Impiegate di Fiducia conoscono vita, morte e miracoli dei loro Titolari. Sapeva che il Dott. Giandomenico aveva un debole (quasi una sbandata) per la nuova impiegata appena assunta, la Dott. Cecilia, bellissima. “Dottore, non faccia l’errore di andare in vacanza con la Dott. Cecilia … altrimenti al suo rientro la trovo con l’anello al dito” Il cinquantenne capì l’antifona. Si rese conto che il pericolo era reale. La Dott. Cecilia era bellissima, aveva vent’anni di meno e un gran voglia di sposarsi. Al Dott. Giandomenico vennero i brividi. La Signora Maria, però, aveva già pensato a tutto. “Dott. Giandomenico una soluzione ci sarebbe … la Signora Maria Teresa” In tanti anni, il Dott. Giandomenico non aveva mai sentito nominare la Signora Maria Teresa. Chi poteva essere?  L’impiegata continuò. “La Signora Maria Teresa è una sessantenne come me. Ha una Locanda sul Lago Maggiore. Si chiama Locanda della Felicità ed è la fine del mondo. Poche camere per ospiti di riguardo e un Ristorante familiare di quelli di una volta” Per il Dott. Giandomenico era quello che ci voleva. “Maria, prenota subito … che a mezzogiorno sono Sul Lago Maggiore”  A mezzogiorno, infatti, il cinquantenne era già sul Lago Maggiore … un invito alla tranquillità e al relax. L’accoglienza della Signora Maria Teresa è stata perfetta. “Dott. Giandomenico lei è il benvenuto. Per la Locanda della Felicità è l’inizio di un nuovo anno … e ci sono delle novità, sorprese … però, tutto a suo tempo” Il Dott. Giandomenico ha gustato un pranzo da favola. Ha fatto un riposino di quelli indimenticabili. Nel pomeriggio ha fatto una gita sul lago Maggiore … che, da sola, è un calmante senza uguali. Alla sera la Signora Maria Teresa ha preparato una cena adatta alle grandi occasioni. “Dott. Giandomenico, questa sera, mia figlia Veronica inaugura in questa Locanda della Felicità la sua prima Scuola da Ballo” … In quell’ istante da una porta secondaria del Salone delle Feste entrò una bellissima venticinquenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … fascino da rimanere senza fiato. Il cinquantenne era sensibile alla bellezza femminile, ma Veronica era il non plus ultra. Una donna mai vista. Era appena l’inizio. La venticinquenne, con voce dolcissima e incredibilmente languida si rivolse al Commercialista milanese. “Dott. Giandomenico, posso chiederle di essere il mio primo ballerino?” Il cinquantenne era un patito del ballo liscio. Come poteva rifiutare un simile invito? Nel Salone delle Feste della Locanda della Felicità si accesero le luci e  un valzer viennese riempì lo spazio di romantiche armonie. Per Giandomenico, avere tra le braccia Veronica, è stato come sognare … volare sulle ali del vento. Oltretutto, Veronica era una danzatrice perfetta … una piuma che si muoveva nell’aria. Giandomenico e Veronica erano fatti uno per l’altra. La Signora Maria Teresa guardava sorridendo. La nuova stagione era iniziata sotto i migliori auspici … La sessantenne già si vedeva nonna … con almeno un paio di nipotini che cinguettavano come uccellini … Così è stato. Un anno fa, non era passato un mese, e Giandomenico, alla domenica, passeggiava sulle rive del lago Maggiore … mano nella mano di Veronica … la quale approfittava di ogni occasione per inondare di baci il bel cinquantenne. . - Questo è il racconto 791 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA di Teresa Ramaioli

Post n°16235 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/10/14 alle 18:33 via WEB
LA PRIMA AUTOSTRADA D’ITALIA----Il progetto dell'autostrada nacque nella mente dell'ingegnere Pietro Puricelli .Nel 1922 aveva partecipato alla realizzazione del circuito di Monza, commissionato dall'Automobil club di Milano.e in seguito a questa esperienza, propose un progetto ideato l'anno prima: un collegamento tra Milano e i laghi di Como e Maggiore. Puricelli aveva le idee chiare, doveva essere riservata alle sole automobili, quindi niente carri, carrozze, biciclette o pedoni. Un'idea azzardata per quel periodo. L'ingegnere superò gli ostacoil anche di carattere burocratico. Per realizzare l'impresa fu necessario eseguire tremila espropri. Costata 90 milioni, secondo Puricelli si sarebbe dovuta ripagare con i pedaggi: 9 lire per le moto, da 12 a 20 per le auto, da 40 a 60 per gli autobus con uno sconto del 20 per cento per il biglietto di andata e ritorno.. Il 21 settembre 1923 a Lainate, l'autostrada fu inaugurata dalla Lancia Trikappa di Vittorio Emanuele III, accompagnato da Puricelli, e seguita dal lungo corteo di automobilisti Nel 1938 l'investimento iniziale era stato interamente ammortizzato, grazie ai mille veicoli al giorno che ben presto iniziarono a fare su e giù tra Milano e i laghi. Nei successivi due anni furono aggiunti i 24 chilometri della Milano-Como, la futura A9, e gli 11 della Gallarate-Sesto Calende, ora A8/A26. Una rete stradale modernissima per l'epoca, che attirò l’attenzione di tecnici e amministratori Dopo il 1923, tutte le altre autostrade costruite nel mondo vengono chiamate “autostrade” usando soltanto la dizione italiana coniata proprio da Puricelli. Ciao Teresa

 

 
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ANNAMARIA...E IL RACCONTO DI ROSSELLA

Post n°16234 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL RACCONTO DI ROSSELLA

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/11/14 alle 06:48 via WEB
ciao Dino , però a cinquant'anni si ha la testa sulle spalle o meglio si comincia ad averla....Jessica e tante altre amiche fanno presto a dare consigli ci vuole molto coraggio ad incoraggiare un uomo ,certe volte si prova e più delle volte si rimane deluse e scottate ,ma c'è un detto "tanto va la gatta al lardo che ci resta lo zampino" Rossella le è andata bene , molto audace soprattutto ...così bisogna essere ..Oggi è la nostra festa ..chissà quanta gente ne approfitta per sbaciucchiarsi con la scusa degli auguri e va bene" Viva l'amore" un salutone Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/14 alle 09:27 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. I tuoi commenti sono una boccata di ossigeno. Viva le cinquantenni. Quelle che (come dici tu) hanno la testa sulle spalle...e quelle che hanno coraggio. Però, l'amore è sempre l'amore... ad ogni età. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANNA1564 ... E IL RACCONTO DI ROSSELLA

Post n°16233 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNA1564...

E

IL RACCONTO DI ROSSELLA

anna1564
anna1564 il 31/10/14 alle 21:05 via WEB
GRAZIE
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/14 alle 09:20 via WEB
Ciao - grazie a te per aver letto il racconto di Rossella. Buon 1 novembre. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANNA1564...E LA BUONA GIORNATA

Post n°16232 pubblicato il 01 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNA1564...

E

LA BUONA GIORNATA

anna1564
anna1564 il 31/10/14 alle 21:05 via WEB
buona serata
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/14 alle 09:16 via WEB
Ciao - Grazie per la visita e il commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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