Messaggi del 09/11/2014

VENZIA racconto (124) di Dino Secondo Barili

Post n°16392 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

124

Venezia … e il fascino della maschera

Patrizia, la sorella maggiore di Elisa, subiva il fascino “dell’ignoto”… Dopo aver scritto il “messaggio sulla barchetta dei desideri” che avrebbe lanciato, alla mezzanotte dell’ultimo dell’anno 2012, dal Ponte Coperto di Pavia, si era accorta di essere entrata in un “cerchio magico”. Non era la prima persona alla quale accadeva un simile fenomeno (…e non sarà l’ultima). Certo è, che sulla “barchetta dei desideri”, Patrizia aveva scritto: “Vincenzo … sei il mio sogno”. Effettivamente, Vincenzo era un giovanotto bellissimo, elegantissimo, educatissimo, dal fascino inconfondibile. Dopo aver lanciato la “barchetta”, Patrizia, la giovane turista marsigliese, aveva cominciato a sudare… Si sentiva pervasa da un calore indescrivibile… “che non aveva mai provato”. Ora, non vedeva l’ora che Elisa (la sorella minore sempre attaccata alla sua gonna) si allontanasse per restare “sola” con Vincenzo il quale, in un primo momento, non si era accorto di nulla. Dopo un po’, però, (come capita spesso a parecchi uomini) Vincenzo si rese conto che “si sentiva attratto” da Patrizia. La osservava, la guardava, notava dei particolari rossori sul volto della donna, le labbra di lei avevano un tremolio strano… Alla fine, non resistette. La prese sottobraccio. Da quel momento i due non si lasciarono più. Cominciarono a parlare sottovoce, guardarsi negli occhi… mezze frasi, mezze parole. Patrizia parlava… un po’ italiano… un po’ francese… e fu il francese la lingua “galeotta”. Specialmente quando Vincenzo giocava sulle domande … e Patrizia rispondeva “ Oui, Oui ”! Anche Andrea e Wanda notarono il cambiamento, ma non ne fecero un dramma: “Era il fascino misterioso del Ponte Coperto di Pavia…il quale fa innamorare chiunque … ad ogni età”. Patrizia ormai era “partita”. Dopo neppure un ora  dalla mezzanotte… a… 2013 iniziato, l’avvenente turista marsigliese aveva fatto una domanda al giovanotto che la teneva sotto braccio: “Vincenzo… perché non andiamo a Venezia?”. Venezia è una città magica. Chi è quella donna che, abitando a Marsiglia (o in qualche altra parte del Mondo), non senta l’irresistibile desiderio di passare qualche giorno (e qualche notte) a Venezia? Vincenzo prese Patrizia… in parola. La potente e lussuosa automobile del bellissimo giovanotto pavese non aspettava altro. Prima di raggiungere Venezia, però, la coppia ha dovuto fare alcune soste. Patrizia aveva una voglia matta di… baciare Vincenzo… e Vincenzo di essere baciato! Fu durante una di queste “piacevoli” soste che “la coppia” venne avvicinata da una “compagnia di giovani attori”. - “Che ne direste di venire con noi ad un “ballo in maschera”? – chiese loro, il Capo-comico della compagnia. Vincenzo non aveva mai partecipato ad ballo in maschera… Patrizia, invece si. Vi aveva partecipato una volta sola…ed era rimasta entusiasta. Ormai era fatta. Venezia non è solo il mistero di una città… ma “il fascino dell’avventura”. E quale “avventura” potrebbe riservare maggiori opportunità di un ballo in maschera? La maschera da la possibilità di essere sé stessi… e vivere contemporaneamente la vita di un altro personaggio. Uno dei modi per conoscere sé stessi… è proprio quello di mettersi nei “panni di un’altra persona”… Dopo aver accettato l’offerta,Vincenzo e Patrizia capirono che era giunta l’ora di essere …uno… nei panni dell’altro! (124)

 
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MONZA di Teresa Ramaioli

Post n°16391 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

MONZA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/11/14 alle 13:02 via WEB
MONZA---Il Parco di Monza fu istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell'imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. La costruzione iniziò nel 1806, per volere del viceré Eugenio di Beauharnais, sui terreni a nord della Villa e dei Giardini Reali voluti da Maria Teresa d'Austria già nel 1777. Da un documento epistolare la madre Giuseppina Bonaparte chiede al figlio Eugenio di costruire un parco più grande di quello di Versailles. Il desiderio verrà esaudito: infatti mentre Versailles occupa un area di 250 ettari, il Parco di Monza sarà di ben 700 ettari.. Nel settembre del 1805 viene emanato un decreto imperiale per la costruzione del parco nel territorio monzese, allo scopo di farne una tenuta agricola modello e di caccia. In quegli anni Luigi Canonica, di origini svizzere, già allievo del Piermarini, era architetto "Nazionale" della corte francese e così venne incaricato della progettazione dell'opera. Il nuovo Parco, si estende verso Nord, quasi a lambire i primi rilievi collinari brianzoli. Vengono comprati i terreni, vasti circa 5 kmq, dai proprietari locali L'acquisizione dei terreni avviene in tre riprese, dal 1805 al 1808, procedendo subito dopo alla costruzione del muro di cinta, utilizzando i resti delle mura medievali della città. Intorno al 1808 il Parco di Monza diventa così il più esteso parco cintato d'Europa, con un muro di recinzione lungo 14 km. All'interno della cinta muraria furono compresi campi agricoli, strade, cascine, ville e giardini preesistenti e ora facenti tutti parte del complesso. Ciao Teresa

 

 

 

 
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DANIELINA07... E LA BUONA SERATA

Post n°16390 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

DANIELINA07...

E LA BUONA SERATA

danielina07
danielina07 il 09/11/14 alle 12:59 via WEB
Buon pranzo e buona domenica ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 19:39 via WEB
Ciao Daniela - grazie e buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANTONELLA DI CREMONA ... E LE DONNE MORE

Post n°16389 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANTONELLA DI CREMONA ...

E LE DONNE MORE

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/11/14 alle 12:39 via WEB
Mamma mia carissimo Dino, che meraviglia di racconto! Visto che anche le more piacciono assai? Lo dice anche la maga Doralice! Storia fantastica!!! Un abbraccio e felice giornata! Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 19:36 via WEB
Ciao Antonella - visto che ho fatto il racconto anche per le more? Così adesso scriverò racconti per le bionde e per le more. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANTONELLA DI CREMONA ...E IL PIACERE MISTERIOSO

Post n°16388 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANTONELLA DI CREMONA ...

E IL PIACERE MISTERIOSO

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/11/14 alle 12:30 via WEB
E sì è un piacere misterioso! Un abbraccio e felice domenica! Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 19:31 via WEB
Ciao Antonella - Hai ragione. "piacere misterioso" ... hai detto tutto. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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FAUSTINA SPAGNOL ...E I SOGNI SON DESIDERI

Post n°16387 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

FAUSTINA SPAGNOL ...

E I SOGNI SON DESIDERI

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 09/11/14 alle 09:53 via WEB
Ciao Dino, ho appena letto il tuo racconto da Liliana. Complimenti per lo scritto, per la speranza che infonde nel realizzare i nostri sogni. Mai abbandonarli, prima o dopo le continuiamo ad inseguirli, riusciremo a realizzarli. Magari in una splendida isola come quella. Buona domenica Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 19:27 via WEB
Ciao Tina - Hai ragione. Mai abbandonare i sogni ... Sono la nostra linfa vitale. Siamo noi ... il nostro futuro. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANTONELLA DI CREMONA ...E IL RACCONTO DI LILIANA

Post n°16386 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANTONELLA DI CREMONA ...

E IL RACCONTO DI LILIANA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/11/14 alle 09:53 via WEB
Ricordo perfettamente questo racconto splendido! Ringrazio Liliana per aver arricchito il post in modo meraviglioso! Un abbraccio affettuoso a Dino e Liliana. Ciao e buona domenica, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 19:22 via WEB
Ciao Antonella - Bel commento. Il racconto di Liliana è stata una sorpresa. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°16385 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì... a tutti"

DIARIO CORALE

del

10 novembre 2014

 

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 9 NOVEMBRE 2014

Post n°16384 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 NOVEMBRE 2014

“Si scrive amore …

e, a volte, si legge mistero”

Dino

 
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LUCREZIA E GLI OCCHI NERI racconto (799) di Dino Secondo Barili

Post n°16383 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

9 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 9 novembre 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

799

Lucrezia e gli occhi neri

Non sempre, nella vita, le cose vanno bene. Anzi, spesso e volentieri, una persona si aspetta qualcosa di speciale … e ciò che aspetta non arriva o tarda ad arrivare. Un anno fa, è stato cosi anche per la Dott. Lucrezia, quarant’anni, alta, mora, occhi neri, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Il disagio era iniziato un anno prima. La Dott. Lucrezia vedeva gli anni passare e il grande amore della sua vita, l’uomo dei sogni non apparire all’orizzonte. Nella vita della Dottoressa c’erano stati parecchi uomini … ma erano uomini normali, nulla di eccezionale … Non c’era l’uomo che era capace di farle tremare i polsi. Non solo. Lucrezia si era messa in mente delle idee strane. La prima a conoscere tali idee, un anno fa, era stata la sua Collega, coetanea e amica del cuore, Dott. Stefania … anche lei alta, mora, occhi neri, bellissima. “Stefania, tu non lo vuoi ammettere, ma se avessimo avuto i capelli biondi a quest’ora avremmo fatto strage di cuori maschili. Uomini … da farne un tappeto. Hai visto la nostra Collega Jessica? Quarant’anni, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. E’ già arrivata alla quarta relazione importante. E che uomini! … uno più bello e più importante dell’altro. D’altronde ha ragione l’antico detto … gli uomini preferiscono le bionde” Stefania si sentì spiazzata. Non si aspettava un ragionamento del genere. Non disse nulla. Ci pensò una notte e al mattino seguente, durante la pausa caffè, ritornò sull’argomento. “Lucrezia ho pensato tutta la notte a ciò che hai detto. Avrei un’idea. Perché non chiediamo consiglio alla Maga Doralice che abita in Lomellina?” Lucrezia non aspettava altro. Un’idea valeva l’altra. L’importante era fare qualcosa. Capire in quale labirinto erano finite. Si precipitò a chiedere … “Stefania quando andiamo?” Ancora una volta Stefania si sentì impreparata. Chiese tempo e dopo neanche un’ora aveva ottenuto l’appuntamento fissato per il sabato di quella stessa settimana. Era solo martedì, ma Lucrezia friggeva. Non vedeva l’ora che venisse sabato. Tuttavia, era un po’ titubante. Non sapeva cosa pensare. L’appuntamento era stato fissato per la mezza notte precise al minuto secondo. Stefania cercò di tranquillizzarla. “Lucrezia lo sai come sono le Maghe … preferiscono gli incontri notturni. E’ nella notte che la Maghe danno il meglio di sè” La quarantenne si tranquillizzò … ma non più di tanto. Finalmente venne il sabato. Verso sera, Lucrezia e Stefania partirono da Milano in automobile e con l’aiuto di una cartina stradale, del GPS e dei suggerimenti dei Colleghi d’Ufficio raggiunsero la casa isolata in mezzo alla campagna dove abitava e riceveva la Maga Doralice. Le due quarantenni si meravigliarono come nell’epoca attuale ci fossero così tante persone ad aver  bisogno del consiglio di una Maga. Uomini e donne … indistintamente … di tutte le età … Specialmente con titoli di studio elevati e notevoli patrimoni sui quali contare. Infatti, Lucrezia e Stefania hanno dovuto fare la fila ed aspettare il loro turno. La mezzanotte era già passata da un pezzo e le due quarantenni, impazienti, erano ancora in attesa di essere ricevute. Finalmente … ecco la Maga. Le due quarantenni si aspettavano di vedere un donnone scorbutico, sui settant’anni, con lo sguardo truce … avvolta in un grande scialle nero. Invece, si sono trovate davanti una donnina sui sessant’anni, molto gentile, educata, che offrì loro il caffè e le mise a loro agio. Le fece parlare. Alla fine, con voce calma, pronunciò il responso. “Care Lucrezia e Stefania … voi potreste essere le mie figlie. Capisco i vostri problemi. Quarant’anni è un’età enigmatica. Una donna è matura e consapevole. Sa quello che vuole. Ed è giusto che miri in alto. Vuole avere il massimo. Sui capelli biondi e sul fatto che gli uomini preferiscono le donne bionde … penso sia un’invenzione di qualche scrittore fantasioso. Gli uomini sono dei bambinoni. Quando gli uomini vedono una donna esuberante … alta e gambe da fine del mondo … vanno in estasi. Non vedono più il colore dei capelli. Biondi o neri che siano. Gli uomini sono come le falene quando volteggiano intorno al lampione acceso in una notte d’estate. Non capiscono più nulla. Quel che conta, invece … sono gli occhi. I vostri. Sono gli occhi che trasmetto e ricevono i segnali … dell’amore. L’amore passa attraverso gli occhi. Spesso siamo noi stessi, con i nostri occhi, che vediamo … ciò che vogliamo vedere” La Maga Doralice tacque, ma aveva tra le mani un bicchiere d’acqua mezzo pieno. Gli occhi della sessantenne erano fissi su quell’acqua che si muoveva adagio dentro al bicchiere. Lucrezia e Stefania si resero conto che la Maga stava facendo un incantesimo. Osservavano ipnotizzate. Alla fine, Doralice parlò. “Lucrezia e Stefania oggi è il vostro giorno fortunato. Per uscire da questa stanza ci sono tre porte. Ho letto nell’acqua del bicchiere il numero della porta dalla quale uscire. E’ quella di mezzo … Andate ed avrete la sorpresa che desiderate” Lucrezia e Stefania, uscirono dalla porta di mezzo. Si trovarono in un corridoio lunghissimo in fondo al quale c’erano due uomini sui cinquant’anni in attesa. Erano Ottavio e Benvenuto due fratelli gemelli, elegantissimi, raffinatissimi e ricchissimi abitanti a Roma, i quali avevano chiesto consiglio alla Maga Doralice per incontrare la donna del cuore, la donna che li avrebbe resi felici. Ora, non c’erano più dubbi. Lucrezia e Stefania erano le loro donne del destino. Ottavio aveva posato immediatamente gli occhi su Lucrezia. Era il più focoso. Non attese un secondo ad abbracciare e baciare la bellissima mora, dai lunghi capelli … e dalle gambe da fine del mondo. Lucrezia non oppose resistenza. Si lasciò abbracciare, accarezzare, baciare appassionatamente. Gli0 occhi neri di Lucrezia avevano intercettato quelli di Ottavio … E’ stato come un fluido magnetico che passava da una all’altro. Anche Stefania e Benvenuto non erano rimasti con le mani in mano. Si erano dati da fare … ma con molta calma. I baci di Stefania erano lunghi e cadenzati, come se le sue labbra avessero bisogno di assaporare il piacere fino in fondo … come liquore. Ottavio aveva fretta. “Lucrezia … dobbiamo raggiungere Malpensa. Tra qualche ora parte il nostro aero per New York. Da lì inizierà il nostro viaggio intorno al mondo … il viaggio dell’amore e della felicità. - Questo è il racconto 799, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO - VIA MONTENAPOLEONE di Teresa Ramaioli

Post n°16382 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

MILANO - VIA MONTENAPOLEONE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/11/14 alle 18:57 via WEB
MILANO----Monte Napoleone, è la via più elegante della città. Passeggiare in "Montenapo" ,come viene chiamata a Milano, significa immergersi in un'atmosfera da shopping esclusivo. Il nome della Via risale al 1804, all'apice dell'era napoleonica. A quei tempi Milano brulicava di stranieri, che si affollavano non soltanto per affari ma soprattutto perché , come sottolineava un amante di Milano come Stendhal,la città era una “ricca repubblica dedita all'arte e al piacere”. L’atmosfera stravagante di quei tempi continua a riflettersi in quello che viene chiamato il "Quadrilatero", formato dalle vie Monte Napoleone, Sant'Andrea, Spiga e Borgospesso. In queste strade e nei dintorni si trova la maggiore concentrazione di negozi famosi sia italiani che stranieri, oltre che di botteghe di gioiellieri, pellicciai e antiquari. Questa via prende nome dalla fusione di due banche: la Banca del Monte Camerale e quella di Santa Teresa che a sua volta nel 1796 si unì al Banco di S.Ambrogio. Nel 1804 in onore al giovane generale Napoleone le tre banche unite cambiarono denominazione, ribattezzandosì appunto in Monte Napoleone. In tempi precedenti la via si chiamava Marliani, in onore ai patrizi Marliani che vi abitavano. Nel Medioevo e fino al 1700, la strada si chiamava Contrada di Sant'Andrea. Nel Settecento, l’attuale Montenapoleone, con il suo tracciato che segue quello delle antiche mura romane, era una specie di confine urbano. Nella Contrada Sant’Andrea si dipanava una zona di conventi e chiostri con i relativi orti: quelli delle Francescane Zoccolanti, delle Orsoline, delle Agostiniane, delle Benedettine che si estendeva fino alla cinta del Naviglio. Erano i Borghi di Sant'Andrea, del Gesù, del Santo Spirito e di Borgospesso Sul finire del Settecento e ai primi dell’Ottocento, gli aristocratici, invasero quel territorio, e Contrada di Sant’Andrea cambiò nome in via di Monte di Santa Teresa o Contrada del Monte.Nel 1872, Maria Teresa d' Austria vi fece aprire al n° 12, un Monte, un banco dei pegni per i cittadini bisognosi. Il Monte, chiuso una dozzina di anni più tardi, fu fatto riaprire da Napoleone Bonaparte, allora primo Console, durante la Repubblica Cisalpina e, in suo onore, banco di pegni e strada cambiarono di nuovo nome. Caduto il napoleonico Regno d'Italia (con Milano capitale) la gestione del banco dei pegni ritornò agli austriaci, ma la via continuò a chiamarsi Montenapoleone e, durante le Cinque Giornate di Milano, fu teatro dell'insurrezione dei patrioti contro gli Austriaci: Via Monte Napoleone segue l'antico tracciato delle mura romane, che a loro volta seguivano il corso del Seveso, che tutt'ora scorre come Grande Seveso tombinato sotto il manto stradale, sul lato dispari della via. Ai primi del Novecento Via Montenapoleone era chiamata “el quartier de riverissi”, perché tutti gli uomini, per salutare una signora, la riverivano togliendosi il cappello. Da Milano ciao Teresa

 

 

 

 
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ANNAMARIA DI FOGGIA ...E LE DONNE SONO TUTTE BELLE

Post n°16381 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA DI FOGGIA ...

E LE DONNE SONO TUTTE BELLE

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/11/14 alle 22:55 via WEB
CIAO DINO ,le donne dei tuoi racconti sono tutte belle, alte, bionde e gambe la fine del mondo e ci credo conosco ormai i tuoi gusti perciò anche Donatella appartiene alla stessa categoria .Donatella quei giorni si vedeva brutta e racchia ...sai perchè era il suo stato d'animo..che le faceva brutti scherzi, ci succede dopo aver trascorso una giornata diciamo felice una parola troppo grossa ci guardiamo allo specchio e ci piaciamo al contrario ci vediamo brutte La bellezza è dentro di noi l'apparenza si è importante ,sentirsi bella è diverso notte Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 10:07 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Mi piace... ma un persona, secondo me, deve fare ogni sforzo per proiettare all'esterno la propria gioia di vivere, la propria voglia di fare. Leggi il racconto di oggi: "Lucrezia e gli occhi neri" ... questa volta la protagonista è mora, alta, bellissima ... Ti piace? Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANNAMARIA DI FOGGIA ...E LA FORZA DELL'AMORE

Post n°16380 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA DI FOGGIA ...

E LA FORZA DELL'AMORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/11/14 alle 23:02 via WEB
L'amore è una follia ....ci porta rasentare la pazzia. Ci fa fare le cose più impensate , per qualche capriccio siamo capaci di offrontare per raggiungerlo ,anche il coprifuoco notte
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 09:59 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Per avere un'idea di cos'è la forza dell'amore ... basta leggere i diari dell'Ultima guerra mondiale ... l'amore a Londra o a Parigi e dappertutto (1940 -1945). Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA DI FOGGIA ... E CRISTOFORO COLOMBO

Post n°16379 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA DI FOGGIA ...

E CRISTOFORO COLOMBO

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/11/14 alle 22:31 via WEB
Ciao Dino, bello rileggere la storia di Cristoforo Colombo, sembra un tempo molto lontano invece sono appena sei secoli, sembra una leggenda ......Mi è piaciuto l'esempio del ragazzino ,intento nella lettura sognava, di essere anche lui un CRISTOFORO COLOMBO ...Sai una cosa stasera dopo una giornata intera per far funzionare il giocattolino sto scoprendo tante cose per poter scrivere i miei commenti che mi sento la nipote di Colombo buona serata
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 09:53 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Continua a fare la nipotina di Cristoforo Colombo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ANTONELLA DI CREMONA ... E LA DONNA MORA, BELLISSIMA

Post n°16378 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

ANTONELLA DI CREMONA ...

E LA DONNA MORA, BELLISSIMA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/11/14 alle 20:28 via WEB
Ciao Dino! è vero solo i grandi sogni possono diventare realtà. Un abbraccio e buona serata. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/11/14 alle 09:48 via WEB
Ciao Antonella - Vero. Verissimo. Ieri hai chiesto un racconto dove la protagonista fosse una donna mora, alta, bellissima. Ecco in questo blog puoi leggere oggi "Lucrezia e gli occhi neri". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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UNO SPLENDIDO POST DI LILIANA DI EST.LA.BELLE.EPOQUE ...DALL'ISOLA D'ELBA

Post n°16377 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

UNO SPLENDIDO POST DI LILIANA

DA EST.LA.BELLE.EPOQUE ... DALL'ISOLA D'ELBA

Filippo..Liliana e la moneta d'oro di dinobarili (ospite)
Post n°725 pubblicato il 08 Novembre 2014 da est.la.belle.epoque

 

 

 

Siete pronti amici ?
Venite con me e col signor Filippo...
Eccomi a voi con un racconto
che mi è stato dedicato dall'amico Dino (dinobarili).
Egli lo ha pubblicato alcuni giorni or sono
sul suo blog ed io, lusingata e piacevolmente colpita
ho pensato di rendergli omaggio portandolo qui,
nella nostra casa e alla vostra attenzione...
Buona lettura e..perchè no..buon viaggio !!!..
Liliana




* FILIPPO...LILIANA E LA MONETA D'ORO *


Quando una persona è stanca... desidera riposare. Non tutti, però, riposano allo stesso modo. Un anno fa, per esempio, il Dott. Filippo, affermato Commercialista in Milano era stanchissimo. Aveva avuto mesi e mesi di super lavoro. Aveva assoluto bisogno di almeno una settimana di vacanza lontano da Milano. Per non pensare. Però, non sapeva decidersi e dove andare. Per fortuna che il Dott. Filippo aveva un'impiegata modello, la Signora Maria, che era il suo braccio destro. Era il suo alter ego, senza la quale non avrebbe potuto reggere un ritmo di quel tipo. Inoltre, il Dott. Filippo aveva appena compiuto cinquant'anni. Era single e sognava di incontrare (un giorno) l'anima gemella, la donna più bella del mondo. Purtroppo, l'unica donna con la quale parlava e si confidava era la Signora Maria, la sua impiegata, una sessantenne che ne sapeva una più del Diavolo. Ad essa quindi Filippo chiese consiglio. "Maria ho bisogno di una settimana di vacanza lontano da Milano... cosa mi consigli?" La sessantenne era un Vulcano di idee. Oltre tutto voleva togliersi dai piedi il Dott. Filippo per almeno una settimana. Rispose immediatamente. "So io dove. Metta la mano in questa scatola ed estragga un numero" Il Dott. Filippo infilò la mano nella scatola della Signora Maria ed estrasse il 35. "Ecco. Dott. Filippo vede questo quaderno? Ogni numero corrisponde ad un località. Il 35 corrisponde all'Isola d'Elba" Il cinquantenne rimase di sasso. All'Isola d'Elba? ... il Dott. Filippo non c'era mai stato. Inoltre, passare una settimana su un'Isola mai vista... crea qualche sconcerto. La Signora Maria intuì i dubbi del suo Titolare e lo anticipò. Prese nuovamente il quaderno. "Dott. Filippo, lei è in buone mani. In questo quaderno ho segnato anche il nome della persona a cui fare riferimento per passare una settimana da sogno. Ecco. Vede? C'è scritto? ...Signora Liliana cellulare numero... Cosa vuole di più dalla vita?" Il Dott. Filippo finalmente si convinse. Diventò raggiante. Finalmente poteva permettersi una settimana di vacanza lontano da Milano, in una località che non aveva mai visto. Poteva anche lasciare libera la mente. Lasciare che essa pensasse alle sue passioni segrete. Passioni che, causa intenso lavoro, erano state accantonate. Quali erano le passioni del Dott. Filippo? Primo, l'anima gemella, la donna che ogni notte sognava e non compariva mai all'orizzonte. Secondo, le monete d'oro. Già. Il Dott. Filippo era collezionista di monete d'oro, Anzi, un maniaco. E come tutti i maniaci con un "un tarlo in testa". Infatti, il Dott. Filippo pur avendo collezionato molte monete d'oro era insoddisfatto, arrabbiato, deluso. Aveva perduto la sua prima moneta d'oro. Quella che gli aveva regato sua madre quando aveva deciso di fare il collezionista di monete d'oro. Ora, il cinquantenne, già psicologicamente in vacanza ... rimuginava il cruccio. E' stata ancora una volta la Signora Maria a dargli la sveglia. "Allora, Dott. Filippo... parte o non parte? La Signora Liliana aspetta la telefonata" Il cinquantenne si diede una mossa. Quella stessa mattina era già all'Isola d'Elba... un isola meravigliosa. Tranquilla... dove il rumore del vento... era l'unico rumore che accarezza le orecchie di coloro che decidono di passarvi una vacanza. Inoltre, il Dott. Filippo non doveva pensare a niente. La Signora Maria aveva lei stessa avvisato la Signora Liliana  la quale aveva preparato un'accoglienza superlativa. Esistono persone nate fortunate. Il Dott. Filippo era una di quelle. Se a Milano aveva la Signora Maria ... all'Isola d'Elba c'era la Signora Liliana, una sessantenne dalle risorse infinite. Il Dott. Filippo si svegliava al mattino e trovava una colazione da Dio...sempre nuova... sempre diversa... con leccornie di ogni genere. Il caffè della Signora Liliana, poi, non aveva uguali (come nella pubblicità di tanti anni fa). Il profumo del caffè era ovunque... mentre il sole faceva capolino in lontananza... tra le leggere increspature delle onde del mare. Dopo due giorni di vacanza, però, il Dott. Filippo, si mostrò abbacchiato, deluso, amareggiato. La Signora Liliana se ne accorse e volle conoscerne la ragione. "Dott. Filippo, non si trova bene all'Isola d'Elba?" Il cinquantenne comprese che doveva delle spiegazioni. "No. No. Mi trovo bene. Ho solo il cruccio del collezionista" Il Dott. Filippo spiegò alla Signora Liliana la storia della moneta d'oro avuta in regalo da sua madre e... irrimediabilmente perduta. Si dice che ci vogliono dieci uomini per superare l'intelligenza e furbizia di una donna. La Signora Liliana trovò subito la soluzione. "Dott. Filippo non si preoccupi. All'Isola d'Elba c'è una leggenda. Quando hai perduto qualcosa e non riesci a ritrovarla... affidati al mare... Io, so anche dove. Alla spiaggetta di Nausica...alle cinque del mattino" Il Dott. Filippo, non era un credulone. Era uno dei più affermati e ricchi Commercialisti di Milano. A cinquant'anni ne aveva viste di cotte e di crude. Le sembrava impossibile una leggenda del genere. Comunque volle provare. La mattina successiva, seguendo l'itinerario descritto per filo e per segno dalla Signora Liliana, il Dott. Filippo si recò alla Spiaggetta di Nausica alle cinque del mattino. In giro non c'era anima viva. L'unico rumore era quello delle onde del mare che si frangevano contro gli scogli... e l'acqua schiumosa si perdeva sulla sabbia. Appena raggiunta la piccola spiaggia, il Dott. Filippo si tolse le scarpe e le calze. Voleva sentire i suoi piedi nella sabbia e afferrarne il calore... Come i piedi affondarono nella sabbia, il cinquantenne si accorse che c'era qualcosa. Frugò con la mano. Le dita toccarono un vecchio,sgualcito portafogli. Lo raccolse, l'aprì. Dentro c'era un piccola moneta d'oro. Era la sua moneta... Quella che sua madre le aveva regalato... e lui, inspiegabilmente, aveva perduto. Il Dott. Filippo aveva ancora la sorpresa negli occhi quando sentì una mano posarsi delicatamente sulla spalla. Si girò. Davanti a lui c'era una bellissima trentenne. Alta, bionda, occhi azzurri... e gambe da fine del mondo. "Sono Nausica, la figlia della Signora Liliana. Cosa ne dice se facessimo un bel bagno nel mare più bello del mondo... quello dell'Isola d'Elba?". L'amore, per Filippo, stava volando sulle ali del vento. ...La vita non è solo quella che si vive... ma anche quella che si immagina di vivere. Un racconto al giorno per... il piacere di chi scrive... e di chi legge....

.....con la speranza di riuscirci. Dino


Jack Vettriano -- opere  & altre immagini da web --- Stiamo ascoltando: Ernesto Cortazar -- Alone at Sea 

 

 

 

 

 
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