dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 18/11/2014
18 NOVEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 18 novembre 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
808
Antonella e la Villa sul Lago di Lugano
Nella vita ci vuole entusiasmo, ottimismo e voglia di vivere. Non serve altro. Quando una persona si alza dal letto al mattino e sa cosa deve fare … non ha bisogno d’altro. Sa muoversi e sa darsi da fare … se vuole arrivare alla sera con il lavoro fatto. Non importa poi se non tutto risulta perfetto. E’ ovvio. Qualche imprevisto c’è sempre … Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Antonella, quarant’anni, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Cremona. Dalla vita aveva avuto tutto o quasi. Quel “quasi” era l’uomo dei sogni che è nella testa di ogni donna. Un anno fa, Antonella ne parlò con la sua coetanea e amica del cuore, Rosetta. Due amiche … sono sempre due amiche. Quando condividono le confidenze … condividono anche i giudizi (sugli uomini). Rosetta non aveva peli sulla lingua e diceva. “Gli uomini sono uomini … Trovare l’uomo giusto è come cercare l’ago in un pagliaio. Uno per un verso … uno per l’altro … qualche difetto l’hanno sempre. L’uomo perfetto non esiste (e neppure la donna). L’importante, però, è non perdersi d’animo e continuare a cercare. La sai Antonella? … mi hanno detto che a Milano ci sono dei Corsi per trovare … l’uomo perfetto” Antonella arricciò il naso. “Cos’è? … una bufala come la pastiglia della felicità?” Rosetta si aspettava la domanda. “No. No. Antonella è una cosa seria. Ecco il depliant. C’è tutto. Inizia sabato prossimo, nel pomeriggio … ed oggi è martedì” Antonella lesse incredula il depliant e fece una fotocopia per avere una copia a portata di mano. Durante la notte Antonella ha avuto un sogno. Sognò sua nonna Adriana. Nel sogno Antonella e nonna Adriana erano in Piazza del Duomo a Milano. Stavano parlando dell’uomo perfetto. “Antonella l’uomo perfetto esiste. A renderlo tale, però, deve pensarci la donna” Sempre nel sogno Antonella aveva avanzato delle perplessità. “Nonna, per renderlo tale però … prima, bisogna trovarlo …” La nonna Adriana rispose convinta. “Milano è piena di uomini perfetti … basta cercarli in Galleria Vittorio Emanuele II” In quell’istante Antonella ebbe un brusco risveglio. Ormai il sogno era finito … ma le parole di nonna Adriana erano rimaste impresse nella mente della quarantenne. Del resto il suggerimento era troppo esplicito. Antonella non vedeva l’ora che arrivasse il mattino. Si preparò in modo perfetto per attraversare la Galleria Vittorio Emanuele II prima di andare a lavorare. Antonella era eccitata … Aveva la sensazione che le stesse per accadere qualcosa di straordinario. Quando uscì dal portone del suo Palazzo si accorse che per terra c’era una chiave. Legata alla chiave c’era un cartellino sul quale c’era scritto. “chiunque trovi questa chiave telefoni per favore al seguente numero di cellulare”. Antonella, rimase titubante. Come regola … non bisognerebbe mai telefonare agli sconosciuti. La quarantenne pensò. “E se fosse una trappola? un imbroglio?” A volte, nella vita bisogna avere coraggio e, con tutte le cautele possibili, fare qualcosa. Telefonò al numero del cellulare scritto sul cartellino della chiave. Rispose la voce di un uomo, gentile, cortese. “Grazie. Grazie per avermi chiamato. Se vuole possiamo trovarci in Galleria Vittorio Emanuele II tra mezzora. Mi chiamo Osvaldo” Per Antonella quell’appuntamento imprevisto in Galleria Vittorio Emanuele II aveva qualcosa di magico. Doveva per forza fare riferimento al sogno della notte … Mezzora dopo Antonella era in Galleria. Vi aveva appena messo piede quando il suo telefonino si era messo a suonare. “Sono qui ad aspettarla. Sono all’ingresso della Galleria da Piazza del Duomo” Antonella era proprio lì … a quell’ingresso. Ora poteva vedere il Signore, sui cinquant’anni, elegantissimo che stava chiamando lei. La presentazione è stata immediata e facilissima. “Sono il Dott. Osvaldo. Grazie per avermi chiamato. Mi scusi se le ho dato appuntamento in Galleria. La chiave che ha trovato è una chiave magica. Serve per aprire una cassetta. Dentro ci dovrebbe essere “la profezia dell’indovina Iris”. La cassetta si trova nella mia villa in Svizzera, sul Lago di Lugano. Se è d’accordo possiamo andarci subito” Il Dott. Osvaldo era una persona troppo gentile e raffinata per nascondere qualche inganno. Antonella accettò … dopo aver chiesto una giornata di ferie all’Agenzia presso cui lavorava. La Svizzera è sempre la Svizzera. Durante il tragitto da Milano al Lago di Lugano, Osvaldo e Antonella si raccontarono le loro vite. Anzi, Antonella subì da subito il fascino di Osvaldo. Era l’uomo perfetto. L’uomo che aveva sempre immaginato di incontrare. Giunti alla Villa sul Lago di Lugano, Osvaldo mostrò a Antonella la cassetta che si trovava murata nello Studio della Villa. Prese la chiave e l’aprì. Dentro c’era la busta dell’Indovina Iris. Diceva. “Osvaldo e Antonella siete fatti uno per l’altra. Questo è il vostro momento magico. Quello che il Destino ha riservato per voi. Baciatevi e siate felici” Osvaldo e Antonella si baciarono … e la vita è diventata un sogno. - Questo è il racconto 808, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL CEROTTO
di Teresa Ramaioli
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EST.LA.BELLE.EPOQUE
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STEFANO BROCCA DI PAVIA
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ANTONELLA DI CREMONA
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ANTONELLA DI CREMONA
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DANIELINA07
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ANTONELLA DI CREMONA
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RICAMIAMO
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17 NOVEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 novembre 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
807
Calogero e gli occhi azzurri
La vita è fatta di imprevisti. Per quanto una persona cerchi di prevedere … le previsioni sono sempre fallaci. Basta vedere le previsioni del tempo e quelle economiche. Il termine fallace vuol dire “che può illudere o ingannare”. Non si dice che le previsioni siano tutte illusioni o inganni. Questo no. Sarebbe sbagliato. Ma ogni previsione va presa con il “beneficio di inventario” … cioè con le dovute riserve. Era proprio ciò che pensava il Dott. Calogero, cinquant’anni, single, Commercialista a Milano, abitante a Pavia. Il Dott. Calogero era sempre in guardia … perché – diceva spesso – “l’imprevisto è sempre dietro l’angolo”. Ecco, perché, il cinquantenne si fidava della sua impiegata di fiducia anziché delle previsioni. L’impiegata di fiducia, la Signora Maria, era l’esatta copia del Dott. Calogero. Non aspettava mai le scadenze. Cominciava un mese prima a preoccuparsi. Motivo … “non si sa mai quello che può accadere”. Così fino ad un anno fa … quando entrò in Ufficio la Dott. Clorinda, una fantasiosa laureata in Economia e Commercio. Avendo trent’anni, essendo bellissima, ha sempre trovato tutte le porte aperte. La Dott. Clorinda si era messa in mente di “addomesticare” il Dott. Calogero. E’ vero che gli uomini, specialmente i cinquantenni sono facilmente addomesticabili … ma non tutti. E nessun cinquantenne tra coloro che hanno impiegate fidate come la Signora Maria. Si sa, però, che la bellezza ha un suo valore. Coloro che la possiedono ne fanno l’uso che vogliono. Cosi si era messa in mente la Dott. Clorinda. Voleva mettere in mostra le sue capacità lavorative. Era il momento in cui, il Dott. Calogero, subiva il fascino femminile e stravedeva per gli occhi dolci azzurri e languidi della trentenne. Clorinda avanzò le sue proposte. “Calogero cosa se ne pensi se metto in pratica gli studi fatti all’Università? Mi piacerebbe fare uno schema “previsionale” dell’Ufficio” Quando il Dott. Calogero sentì il termine “previsionale” gli si accesero tutte le lampadine che aveva nel cervello. Ascoltò la proposta. In sostanza la Dott. Clorinda voleva fare una specie di calendario nel quale erano elencate tutte le possibili variabili. Seguendo tale calendario era facile ottimizzare il lavoro (a parole). Per un po’ l’impiegata di fiducia, Signora Maria, è rimasta in osservazione. Lasciava fare … e non diceva nulla: Un giorno di un anno fa, sbottò in faccia a faccia con il suo Titolare. “Dott. Calogero è da un po’ di tempo che la sto osservando. Lo so che a cinquant’anni è facile essere affascinati dalle donne trentenni dagli occhi di triglia. Un conto, però, è il fascino misterioso degli occhi di triglia … un altro è il lavoro. Mai mescolare il sacro con il profano. Gli occhi di triglia sono una cosa … e il lavoro è un’altra. Il lavoro va fatto i tutti i giorni. Nel lavoro possono capitare mille imprevisti … Mai fidarsi delle previsioni … Sono le scadenze che vanno preparate sempre in anticipo. Dott. Calogero, vuole un consiglio? Se la Dott. Clorinda è d’accordo … si prenda una bella vacanza sulla Costa Azzurra. Vi guardatevi negli occhi … e fate delle belle passeggiate mano nella mano. E’ più facile fare previsioni facendo passeggiate mano nella mano … che dedicarsi “a matematici calendari previsionali” Il Dott. Calogero ha seguito il consiglio della Signora Maria. La Dott. Clorinda aveva altri obbiettivi, oltre all’addomesticamento. Voleva mettere le mani sull’Ufficio … e su questo il Dott. Calogero non era disposto a cedere. L’Ufficio era la sua vita. La Dott. Clorinda si licenziò. Per il cinquantenne è stata una liberazione. Nell’Ufficio è stata assunta una nuova impiegata. La Dott. Rachele, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Del lavoro e dell’Ufficio non gliene importava gran che … Alla Dott. Rachele importava il cinquantenne Calogero. Appena questi parlò della Costa Azzurra, Rachele andò in estasi. “Calogero … si, si. A me piacciono troppo le passeggiate mano nella mano” Per la sessantenne, Signora Maria, è stata una vittoria. Primo, perché poteva pensare alle sue scadenze. Secondo perché non doveva più pensare ad un cinquantenne che aveva la testa nelle nuvole … o meglio, nel fascino misterioso degli occhi da triglia. - Questo è il racconto 807, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA PRIMA AUTOSTRADA D'ITALIA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 17/11/14 alle 13:28 via WEB LA PRIMA AUTOSTRADA D’ITALIA----Il progetto dell'autostrada nacque nella mente dell'ingegnere Pietro Puricelli .Nel 1922 aveva partecipato alla realizzazione del circuito di Monza, commissionato dall'Automobil club di Milano.e in seguito a questa esperienza, propose un progetto ideato l'anno prima: un collegamento tra Milano e i laghi di Como e Maggiore. Puricelli aveva le idee chiare, doveva essere riservata alle sole automobili, quindi niente carri, carrozze, biciclette o pedoni. Un'idea azzardata per quel periodo. L'ingegnere superò gli ostacoil anche di carattere burocratico. Per realizzare l'impresa fu necessario eseguire tremila espropri. Costata 90 milioni, secondo Puricelli si sarebbe dovuta ripagare con i pedaggi: 9 lire per le moto, da 12 a 20 per le auto, da 40 a 60 per gli autobus con uno sconto del 20 per cento per il biglietto di andata e ritorno.. Il 21 settembre 1923 a Lainate, l'autostrada fu inaugurata dalla Lancia Trikappa di Vittorio Emanuele III, accompagnato da Puricelli, e seguita dal lungo corteo di automobilisti Nel 1938 l'investimento iniziale era stato interamente ammortizzato, grazie ai mille veicoli al giorno che ben presto iniziarono a fare su e giù tra Milano e i laghi. Nei successivi due anni furono aggiunti i 24 chilometri della Milano-Como, la futura A9, e gli 11 della Gallarate-Sesto Calende, ora A8/A26. Una rete stradale modernissima per l'epoca, che attirò l’attenzione di tecnici e amministratori Dopo il 1923, tutte le altre autostrade costruite nel mondo vengono chiamate “autostrade” usando soltanto la dizione italiana coniata proprio da Puricelli. Ciao Teresa |
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DONATELLA DI MILANO
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ANTONELLA DI CREMONA
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DONATELLA DI MILANO
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ANTONELLA DI CREMONA
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