Messaggi del 24/11/2014

PENSIERI SPARSI DEL 24 NOVEMBRE 2014

Post n°16644 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 24 NOVEMBRE 2014

“Quando ci si innamora a Venezia …

si rimane innamorati per sempre”

Dino

 
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LILIANA, VENEZIA ... LA LUNA E TU racconto (814) di Dino Secondo Barili

Post n°16643 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

24 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 24 novembre 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

814

Liliana, Venezia … la Luna e tu

Ci sono città in cui l’amore regna sovrano. Se la Francia ha Parigi … l’Italia ha Venezia. La Dott. Liliana si è resa subito conto che per lei era scoccata l’ora dell’amore … L’aveva notato nel modo in cui si erano messe le cose. La Signora Flaminia era tutto … tranne che una Nobildonna vecchio stampo … Era vispa, allegra … e i suoi settant’anni li portava benissimo. Cercava nel suo passato … ma viveva il suo presente. D’altro canto la vita va vissuta tutta … fino all’ultimo respiro. E poi, era comparso Giansiro, l’Artista, il proprietario del Palazzo a due passi dal Canal Grande … E cosa poteva nascondere una simile dimora? Sicuramente secoli di storia e di storie. E lei, Liliana? La cinquantenne che sognava l’amore? Ad una donna non sfugge nulla. A Liliana non erano sfuggiti gli sguardi insistenti di Giansiro … quel suo modo di accarezzarla con gli occhi … di accarezzarle i capelli, il viso, la bocca, le labbra … Era lei o era lui … che immaginavano ogni cosa? Intanto Giansiro trasmetteva inconfondibili segnali d’amore. Approfittava di ogni possibile vicinanza per toccarle le mani … osservarla. Ogni Artista ha un suo modo di osservare la donna. Quando un Artista si muove non lo fa per caso. E’ nel suo subconscio che  sta la verità. Giansiro aveva proposto la cena … E quale cena? Non certo una cena comune … tanto per ingoiare qualcosa. La cena preparata da Giansiro era stato solo un assaggio di ciò che sarebbe accaduto nella notte. La notte magica di Venezia … città unica al mondo … città dell’amore. Già, l’amore. Liliana si aspettava qualcosa di speciale, ma non sapeva cosa. Aveva la sensazione che Giansiro si sarebbe dichiarato … Avrebbe dichiarato la sua passione per Liliana. Come? Giansiro durante la cena aveva fatto mille complimenti alla Zia Flaminia. “Zia, cosa ti sembra essere a Venezia? Dicono che Venezia derivi dal latino e voglia dire “torna ancora” … A Venezia si torna sempre. Si torna con la mente e col cuore … soprattutto col cuore” La Zia Flaminia viveva a Milano, ma Venezia era la sua città. La città dei suoi avi. Dove era nata. Dove si era innamorata, sposata … Ora, era tornata e voleva rimanerci per sempre. Durante la cena, Giansiro aveva fatto  i complimenti anche a Liliana. Ma, non erano complimenti come quelli fatti alla Zia Flaminia. Giansiro lanciava occhiate furtive … Guardava Liliana con insistenza … Le guardava i capelli, la bocca, il seno … Già, il seno. Gli Artisti non vanno per il sottile. Sono osservatori spietati. Se una parte del corpo (femminile) li attrae … non perdono occasione per apprezzarne le virtù. Il seno di Liliana era una virtù superlativa. Liliana intanto aspettava il momento magico … e tale momento venne al termine della cena. E’ stato Giansiro a svelare il mistero. “Zia Flaminia e Liliana, il mio invito a passare la serata nel mio Palazzo non è stato fatto a caso. Per voi ho preparato una sorpresa. Questa sera inaugurerò il restauro del Teatrino del Palazzo. Alcuni Palazzi di Venezia hanno un Teatrino privato che è qualcosa di speciale … una bomboniera. Un luogo incantato. Il palcoscenico … e un numero limito di comodissime poltroncine per ospitare un pubblico speciale. A volte una sola persona. Giansiro era ormai eccitato. “Zia Flaminia tu sarai l’unica e sola spettatrice … ed io e Liliana canteremo per te” Liliana ebbe un colpo. “Io? … ma io non ho mai cantato … specialmente su un palcoscenico” Giansiro non si scompose. “Lo farai questa sera … canteremo insieme. Questo è un palcoscenico magico come solo a Venezia esiste. La Zia Flaminia prese posto in platea … e mille violini si misero a suonare. Erano canzoni d’amore di un tempo lontano … facili da cantare e da ballare. Giansiro salì sul palcoscenico insieme a Liliana e con lei accennò ad alcuni passi di danza … Anche Liliana si trovò a suo agio. Anzi, si abbandonò tra le braccia di Giansiro il quale cominciò a cantare … “ma l’amore no … l’amore mio non può / disperdersi con l’oro dei capelli … “ – “Bambina innamorata / stanotte t’ho sognata … e sorridevi tu …” Liliana comprese che Giansiro stava regalandole una dichiarazione d’amore attraverso le parole delle canzoni … canticchiò … quasi sottovoce. Intanto, Giansiro l’abbracciava, la stringeva, la desiderava. Non aveva importanza che in platea ci fosse la Zia Flaminia … anche lei si sarebbe sentita coinvolta … Come se un cavaliere invisibile l’avesse invitata a ballare e a cantare … “bambina innamorata … stanotte t’ho baciata … mi sorridevi tu” Si, perché la musica e le parole di una canzone d’amore possono evocare desideri ad ogni età. Una persona può chiudere gli occhi e immaginare di essere accarezzata, baciata … a volte, meglio che nella realtà. La Zia Flaminia chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalla canzone … Giansiro intanto strinse dolcemente a sé Liliana … La baciò sulla bocca … e tra un bacio e l’altro …  sussurrò le parole della canzone … “ma l’amore no / l’amore mio non può / disperdersi con l’oro dei capelli … “ Certo … quell’oro sarebbe rimasto tale. Quando ci si innamora a Venezia … l’amore dura per sempre. Un anno fa, su Venezia splendeva la Luna … la magica Luna … i cui riflessi hanno raggiunto il cuore di Giansiro e Liliana in modo indelebile. - Questo è il racconto 814, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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I NAVIGLI DI MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°16642 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

I NAVIGLI DI MILANO 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 24/11/14 alle 11:16 via WEB
NAVIGLI --MILANO--Nel 1457 Francesco Sforza affidò a Bertola da Novate la costruzione del Naviglio della Martesana. In soli 35 anni, dal 1439 al 1475, nel territorio milanese furono costruiti ben 90 chilometri di canali resi navigabili dalla presenza di 25 conche. Era il 1482 quando Leonardo da Vinci, appena giunto a Milano, fu incaricato da Ludovico il Moro di studiare un sistema per permettere la navigazione dal lago di Como fino a Milano. Costruiti fra il XII ed il XVI secolo, i navigli sono dei canali artificiali, progettati, inizialmente, a scopo difensivo, ma utilizzati in seguito anche al fine di fornire l’acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali e mercantili. È il 1179 l’anno in cui i milanesi decidono di scavare un lungo canale in modo che, prendendo l’acqua dal Ticino, la portasse in città: non a caso questo canale prende inizialmente il nome di Ticinello. I lavori del Ticinello, che poi diverrà il Naviglio Grande, si concludono nel 1257. Intorno alla metà del XV secolo, Francesco Sforza ordinò di trasformare il già esistente canale della Martesana (fatto costruire, nella seconda metà del 1300 da Galeazzo II, per portare acqua dall’Adda al parco del Castello di Porta Giovia) in naviglio. Iniziata nel 1464, quest’opera procede speditamente fino alle porte di Milano, superando, per mezzo di ponti-canali, i fiumi Molgora e Lambro. Successivamente i lavori si interrompono per parecchi anni, a causa del forte dislivello presente nell’ultimo tratto del percorso: questi problemi tecnici saranno superati alla fine del Quattrocento, con la costruzione di un sistema di conche. Arriviamo al 1805, anno in cui Napoleone fece ultimare la costruzione del Naviglio Pavese, che da Milano si estende fino alla città di Pavia per trentatrè chilometri. Anche questo naviglio, come la Martesana, nasce da un canale già esistente fatto costruire, sempre da Galeazzo II, per convogliare verso sud le acque del Ticinello. Il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e la Martesana sono i tre canali principali, ancora oggi esistenti, dell’intero sistema dei navigli,(i canali più piccoli, ora scorrono sotterraneamente). Leonardo trascorre a Milano quasi venticinque anni della sua vita, inizialmente presso la corte degli Sforza (1482-1499) e, dal 1506, al servizio dei Francesi. Prima di arrivare a Milano, Leonardo scrive a Ludovico il Moro di saper condurre acque da un luogo all’altro. Leonardo scrive un promemoria con le cose da fare, da vedere, da verificare e parte per Milano. --Continua --Ciao Teresa

 

 

 

 
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CIAO ... VIRGOLA DF

Post n°16641 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ...

VIRGOLA DF

virgola_df
virgola_df il 24/11/14 alle 19:06 via WEB
Chi sa ascoltare la verità non è da meno di colui che la sa esprimere.
Kahlil Gibran
Felice sera.
Sorridendoti, ti abbraccio.
virgola
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 19:25 via WEB
Ciao - bel pensiero. Proprio così ... Oggi, si urla troppo e "non" si dice la verità. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ... SEMPLICE LUCREZIA

Post n°16640 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ...

SEMPLICE LUCREZIA

 
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 24/11/14 alle 19:03 via WEB
Concordo Dino ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 19:21 via WEB
Ciao - grazie. La verità è una sola. Non esistono due verità ... Una delle due "non è la verità". Buona serata Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MADDALENA ... MADDAMARK

Post n°16639 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO MADDALENA ...

MADDAMARK

maddamark
maddamark il 24/11/14 alle 16:19 via WEB
Sicuro Venezia, non solo lei, è la città dell'amore. Se non sbaglio la tua Pavia non è magica? E Roma....... ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:44 via WEB
Ciao Maddalena - Hai ragione. Venezia, Roma, Pavia ... Milano. Già, Milano città dell'amore ... anche se a Milano ... non c'è il mare ... e non ci sono neppure le gondole. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MADDALENA... MADDAMARK

Post n°16638 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO MADDALENA ...

MADDAMARKI

maddamark
maddamark il 24/11/14 alle 16:16 via WEB
....che fortuna......e la fortuna aiuta gli audaci. Mai perdere la speranza, l'amore spesso è dietro l'angolo. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:40 via WEB
Ciao Maddalena - Liliana è nata fortunata (vedrai il seguito questa sera) Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°16637 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 24/11/14 alle 18:35 via WEB
Ti faccio i miei complimenti e anche da parte del Movimento di Corrente hai portato alla luce i misteri che vivono ancora in mezzo a noi ma che quasi tutti hanno dimenticato… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:52 via WEB
Ciao Stefano - Grazie dei complimenti. Anche se oggi si va alla ricerca delle novità ad ogni costo, troppi studiosi ignorano che "l'uomo (cioè ognuno di noi) è un autobus sul quale viaggiano i propri antenati" (l'affermazione non è mia). Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO MADDALENA... MADDAMARK

Post n°16636 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO MADDALENA ...

MADDAMARK

maddamark
maddamark il 24/11/14 alle 16:08 via WEB
....oh i racconti di stalla...ci sono stati scritti meravigliosi libri..... quanti corredi sono stati ricamati e quante paure di noi ragazzi ai racconti di fantasmi.....io ne ho un ricordo vivissimo quando Giulio raccontava del ragazzo e "della sua gambina d'oro". E' vero la vera verità è di chi la vive. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:39 via WEB
Ciao Maddalena - bellissimo commento. Anch'io ho quel ricordo e lo considero tra i più preziosi. ... la stalla di Pasqualina e Giovanni Manfredi ... erano i miei nonni materni. E la stalla era la loro ... e la mia. Carlin non l'ho conosciuto. Me ne parlava mio nonno. Buona serata. Dino

 

 

 

 
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CIAO DANIELA ... DANIELINA07

Post n°16635 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO DANIELA ...

DANIELINA07

danielina07
danielina07 il 24/11/14 alle 14:29 via WEB
Hai ragione Dino.. la vita è quella che sentiamo dentro di noi.. i sapientoni che ne sanno di quello che c'è dentro il nostro cuore? Buon lunedì ciao daniela
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:34 via WEB
Ciao Daniela - sono d'accordo con te. La verità la conosce solo chi la vive ...e, a volte, l'interessato/a non ha nessuno voglia di raccontarla. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16634 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 24/11/14 alle 11:27 via WEB
Ciao Carissimo Dino! Quest'ultima frase è una perla di saggezza " La verità la conosce solo ci la vive." Verissimo!!!!! Bravo Carlin!!!! Ti abbraccio affettuosamente per augurarti una giornata splendida. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:31 via WEB
Ciao Antonella - se tu pensi che su Napoleone sono stati scritti duecentomila libri ... Mi dici in quanti, il vero Napoleone, si riconoscerebbe? Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO GIOVANNI ...MENEGI53

Post n°16633 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

 
menegi53
menegi53 il 24/11/14 alle 09:33 via WEB
Buongiorno Dino! In fondo anche tu sei un cantastorie perché quello che scrivi ha ogni volta una morale ed è fantasia che si tocca anche con il cuore. Un abbraccio e buon inizio di settimana!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 18:29 via WEB
Ciao Giovanni - grazie per avermi "promosso" cantastorie ... Non mi dispiacerebbe affatto esserlo. Riunire tre o quattro amici e amiche. Preparare le caldarroste ...e intanto che amici e amiche sgranocchiano ... raccontare della figlia della Signora Maria, la Giovanna ... Adesso sto esagerando. Buona serata
(Rispondi)

 

 

 

 
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COME SI DIVENTA CANTASTORIE racconto (144) di Dino Secondo Barili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

144

Come si diventa Cantastorie

Il 23 gennaio del 1935, il Cantastorie Carlin era nella stalla di Pasqualina e Giovanni Manfredi in Torradello di Battuda (Pavia). Erano appena suonate le sei della sera e già la stalla era piena di gente. Le persone erano in attesa che Carlin raccontasse una “sua” nuova storia…. Fu, allora, che un ragazzino mingherlino di otto anni si avvicinò al Cantastorie e fece seguente domanda: “Carlin, come hai fatto a diventare Cantastorie?” Carlin guardò il ragazzino… Si rivide quand‘era bambino alla stessa età. Allora, Carlin, prese la parola e raccontò ciò che gli era accaduto. “Avevo l’età di questo ragazzino. Ero affascinato da ciò che raccontava e dal modo in cui raccontava mio nonno. Un giorno ho fatto la stessa domanda e dissi che volevo diventare “Cantastorie” . Il nonno mi guardò. Mi prese per mano e mi condusse su una strada di campagna poco lontano da Torradello (Pavia). Arrivati sopra un ponte, il nonno parlò. “Carlin ricordati ciò che ti dico. Questa è “l’antica strada delle “monache” che ormai non si usa più. E’ una strada misteriosa e… magica. Ciò che avviene su questa strada non avviene in nessuna altra parte del mondo.” Effettivamente la strada incuteva terrore. Era una strada sterrata quasi buia, fiancheggiata da corsi d’acqua e da due filari di piante grossissime. I rami delle piante si congiungevano all’altezza dei rami più alti … come fosse una galleria. I tronchi delle piante erano talmente vecchi che erano pieni di buchi. Nei buchi nidificavano uccelli di ogni specie. Il nonno continuo. “Carlin, sono poche le persone che si azzardano a percorrere questa strada da soli. Tu lo puoi fare… se vuoi diventare un Cantastorie. Devi percorrere questa strada fino alla “fontana del ranocchio d’oro”… dove la strada ha termine. Fermarti davanti alla fontana. Chiudi gli occhi. Quando sentirai una voce di donna che dice… “apri gli occhi”. Ascolta e fai ciò che la voce ti ordina. Se hai il coraggio… puoi partire anche subito… Io ti aspetto qui.” Fu allora che mi prese una grande paura… ma ormai avevo deciso. Il nonno mi aveva insegnato che con “la paura non si vive e non si va da alcuna parte”. Percorsi la strada fino alla fontana. Ogni tanto mi tremavano le gambe, ma non cedetti. Giunto alla “fontana del ranocchio d’oro” ho chiuso gli occhi. Dopo un po’ ho sentito una voce di donna… Disse: “Apri gli occhi e apri la bocca…” Non ho fatto in tempo ad aprire la bocca che “un ranocchio d’oro” mi è entrato in bocca. Mi si è infilato in la gola ed finito nel mio stomaco… Da quel giorno non è più uscito…Così sono diventato un Cantastorie” Tutte le persone che erano presenti nella stalla cominciarono a mugugnare. “Non è possibile raccontare una simile cosa…” – “Come si possono raccontare certe storie nel 1935?”…- “Non siamo più nel medioevo”. “Oggi le persone leggono, studiano, sono istruite… non accettano più le favole del tempo che fu…” Per un po’parlarono tutti. Si sfogarono. Carlin, si alzò in piedi e riprese la parola. “Non è cambiato nulla dal lontano… bel tempo che fu. State zitti e guardatemi in faccia…” Carlin aprì la bocca e dalla bocca usci un “ranocchio d’oro”. Il ranocchio cominciò a saltellare sulla testa di ogni singola persona presente nella stalla. Dopo aver toccato la testa a tutti i presenti… ritornò nella bocca di Carlin… Il Cantastorie concluse: “La verità la conosce solo chi la vive… La vita non è solo quella spiegata dagli scienziati e dai sapienti” (144)

 
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PIGMALIONE di Teresa Ramaioli

Post n°16631 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

PIGMALIONE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/11/14 alle 19:26 via WEB
PIGMALIONE-----Pigmalione, re di Cipro era un abilissimo scultore ma non aveva né voglia né tempo per pensare all'amore. Afrodite volle vendicarsi per questo disdegno nei confronti dell'amore e decise di far innamorare Pigmalione, punendolo. Fece innamorare Pigmalione di una statua di avorio, che il re stesso aveva scolpito, una statua di una fanciulla bellissima. Il re, passava giorno e notte a contemplare la statua, a declamare il suo amore per lei, ad accarezzarla, baciarla, ma a tutte le sue attenzioni la statua restava muta, fredda e insensibile. Pigmalione pregò tanto Afrodite affinché lo guarisse da quell'irragionevole passione per la statua, ma la dea si divertiva molto a vedere il re spasimare per una statua d'avorio, poi ebbe pietà e con un tocco delle sue divine mani la statua si trasformò in una giovane fanciulla che Pigmalione sposò e da cui ebbe un figlio, Pafo . Pigmalione non sostiene Galatea nel percorso che la porta a diventare se stessa. Crea la sua Galatea. Ma Galatea era una statua. Non aveva idee, progetti, sentimenti e intenzioni. Non aveva un'individualità. Le persone invece ne hanno. Quest'episodio mitologico ci serve per capire quanto l'attenzione di una persona nei nostri confronti, possa farci fiorire e darci quella forza di mettere a frutto le nostre qualità, e quali miracoli possa fare . Per essere un Pigmalione bisogna essere privo da ogni cattiveria, gelosia, invidia, rivalità, perchè il compito del Pigmalione è scoprire ciò che non è visibile a tutti. E non basta farsi carico della persona che si cerca di trasformare, bisogna anche credere in lei, stimarla. E' tanto importante il ruolo del Pigmalione che esiste, in ambito pedagogico e psicologico,una tecnica l'"Effetto Pigmalione". E' una tecnica con la quale si cerca di portare l'altro ad essere quello che noi vediamo in lui. Sono stati effettuati esperimenti in tal senso con risultati straordinari, soprattutto in ambito scolastico, dove, infondendo fiducia e stima a ragazzi/e con scarso rendimento, si ottengono risultati più che soddisfacenti. L'effetto viene usato anche in senso negativo quando, volendo sminuire una persona, le facciamo credere di essere una nullità, fino a quando si sentirà tale. Ciao Teresa

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16630 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/11/14 alle 21:38 via WEB
Ohoh Dino Biricchino! Perché fino a domani? Adorabile magia dell'amore sorprendente... domani... pazienza Antonella porta pazienza! Ti abbraccio affettuosamente e ti auguro una serata meravigliosa. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 07:08 via WEB
Ciao Antonella - nelle storie c'è sempre un domani ... Anche nella storia di Liliana a Venezia. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16629 pubblicato il 24 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/11/14 alle 21:40 via WEB
Venezia è la città dell'Amore e del Mio Amore, sé fatta la luna di miele a Venezia noi due cremonesi... una Favola!!!! Ciao, a Domani!! Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/11/14 alle 07:05 via WEB
Ciao Antonella - bel commento ... Venezia è Venezia ... magia + magia ... Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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