Messaggi del 10/12/2014

FRANCESCO E GLORIA A SAINT TROPEZ racconto (174) di Dino Secondo Barili

Post n°16869 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

174

Gloria e Francesco … a Saint Tropez

Ci sono giorni particolarmente grigi. Nella vita delle persone il tempo atmosferico ha una buona parte di responsabilità. Lo diceva, un anno fa, anche il Dott. Francesco, cinquant’anni, professionista stimato. “Io, quando vedo il tempo imbronciato e il cielo pieno di nuvole non riesco a concentrarmi sul lavoro. Mi viene voglia di piantare tutto…e di correre in riva al mare… e gettare i sassi nell’acqua…” – La Dott. Gloria, 35 anni, con studio avviato e buona posizione… sorrise con fare furbesco. “Solo?” – Il Dott. Francesco capì al volo la sottile e maliziosa insinuazione… “Non… solo… Con te.”- I due si misero a ridere. La Dott. Gloria ci pensò un attimo. Si fece un rapido esame di coscienza e “si disse” che non era felice. Che aveva bisogno di dare una svolta alla propria vita. Da alcuni mesi aveva chiuso con un rapporto arrivato al capolinea. Ora, si sentiva libera, libera di decidere quale strada prendere. Il Dott. Francesco poteva essere un possibile candidato, ma aveva la nomina di “irresistibile don Giovanni” …sempre alla ricerca di una nuova preda. La Dott. Gloria si rendeva conto di avere trentacinque anni e… non aveva alcuna voglia di “essere la preda”. D’altro canto, da qualche parte bisognava pure cominciare. Decise, quindi, di stare al gioco. “Dott. Francesco, se le dicessi che anch’io ho voglia di prendermi una vacanza… quale proposta avrebbe?” Il Dott. Francesco si senti colto di sorpresa. La Dott. Gloria, alta, bionda, occhi azzurri, era sempre stata al primo posto negli “appetiti del don Giovanni pavese”. Aveva, però, considerato l’idea assolutamente irrealizzabile. Invece, ecco l’occasione… che fa l’uomo ladro. Veramente, il Dott. Francesco, non se la sentiva di essere un ladro (d’amore), e non voleva iniziare ora, proprio con la Dott. Gloria. Però, chi è quell’uomo, di bell’aspetto e vivaci aspirazioni, che di fronte ad una simile occasione si sarebbe tirato indietro? L’atteggiamento del “professionista birichino” cambiò immediatamente. “Senti, Gloria. Giochiamo a carte scoperte: Dici sul serio che faresti una vacanza con me?” – La Dott. Gloria aveva gettato l’amo e la preda aveva abboccato. Non aveva voglia di fare troppi giri di valzer. Lanciò la freccia. “Francesco… Ti posso chiamare così? Se una donna si espone come mi sono esposta io, non credo che lo faccia solo per togliersi un capriccio. Tu sei un bell’uomo. Molto ricercato dalle donne. Per avere una donna… ti basta fare uno squillo col tuo telefonino. Io, però, non sono la donna dello squillo. Tu mi conosci da anni. Ho sempre notato come mi guardavi e mi “mangiavi” con gli occhi. Ora, è tutto diverso. Io sono una donna libera… Tu sei un uomo libero. Chi è che ci impedisce di prenderci una vacanza?”. Il Dott. Francesco andò su di giri. Capì che si stava profilando una di quelle avventure dalle quali è difficile tornare indietro. Infatti, il giorno successivo, Francesco e Gloria, partirono per una vacanza al mare, sulla Costa Azzurra. Anzi, quella vacanza cambiò la loro vita. A Saint Tropez si dichiararono il reciproco “piacere” di stare insieme… Lo suggellarono con un appassionato e lunghissimo bacio… tra una folla di sguardi attoniti di turisti presenti… colti di sorpresa.(174)

 
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TRADIZIONI NATALIZIE di Teresa Ramaioli

Post n°16868 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

TRADIZIONI NATALIZIE

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/12/14 alle 17:36 via WEB
TRADIZIONI NATALIZIE---Un tempo ,quando in ogni casa vi era un camino, a Natale si svolgeva il rituale del “ceppo” o ciocco, tradizione d’origine nordica legata al dio Thor e alla sua pianta sacra, la quercia. La luce emanata dal ciocco di legno per tutta la notte durante il solstizio d’inverno, serviva ad allontanare la negatività del buio e del freddo, simboleggiando il calore vitale del sole. Il Cristianesimo vide nel ciocco “albero della vita e del sole” la figura vitale del Cristo. A Milano il capofamiglia prendeva fra le braccia il ciocco e lo poneva nel camino accendendolo con una fascina di ginepro benedetto. Poi versava del vino in un bicchiere, ne rovesciava un po’ sulle fiamme, beveva un sorso del rimanente e lo passava a tutti i membri della famiglia; a quel punto gettava una moneta sul ceppo ardente e ne donava un’altra a tutti i familiari. Infine da tre grandi pani (antenati del panettone) tagliava una fettina che veniva accuratamente conservata per essere data come “medicina” a chi, durante l’anno, si ammalava. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°16867 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 10/12/14 alle 16:55 via WEB
Eh bei tempi, quando ero giovane e carina e sognavo di ballare il tango argentino!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/14 alle 19:08 via WEB
Ciao Donatella - ... ma cosa dici mai? Ma tu sei giovane e carina. Cosa ti impedisce di ballare il tango argentino? Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°16866 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 10/12/14 alle 16:55 via WEB
Il ballo è una espressione artistica di amore e sensualità. Il tango più di ogni altro ballo. Complimenti per il racconto Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/14 alle 19:06 via WEB
Ciao Stefano - il ballo è fondamentale per stare bene. Primo, perché per ballare ... bisogna essere in due. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16865 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/12/14 alle 16:11 via WEB
Carissimo Dino, che meraviglioso racconto! quel tango argentino... ha colpito nel segno! E la Notte.... si è avverato il sogno di entrambi... galeotto fu quel tango argentino.... Stupendissimissimo!!! Un abbraccio affettuoso, buona serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/14 alle 19:05 via WEB
Ciao Antonella - come vedi, a volte, basta un tango argentino ... e la vita è tutta un'altra cosa. E questo vale a qualsiasi età. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ALESSIA E IL TANGO ARGENTINO racconto (172) di Dino Secondo Barili

Post n°16864 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

172

Alessia e il tango argentino

La mamma di Alessia, da parecchi anni, aveva un chiodo fisso: vedere sua figlia sposata ed accasata bene. Qualche lettore dirà che, oggi, non si usa più. Non è vero. Oggi, secondo qualcuno, si usa “convivere”… finché si va d’amore e d’accordo e… al primo screzio… ognuno per la propria strada. La madre di Alessia, invece, era (ed è) una donna “all’antica” (come modo di pensare). Vede ancora le cose come le vedeva sua madre (cioè, la nonna). Alcuni mesi fa la madre di Alessia era particolarmente nervosa. “Alessia, tu devi finirla di perdere il tempo con gli uomini indecisi… gli uomini che “non sanno cosa faranno da grandi”. Hai trentacinque anni. L’età giusta per avere una famiglia e dei figli (se Dio vorrà…).” – Alessia, non si lasciò prendere in contropiede. “Mamma cosa credi che non ci pensi? Ci penso, ci penso. Solo che gli uomini come dici tu, oggi, sono diventati rari, rari… rari come mosche bianche. Oggi, gli uomini trovano tutte le scuse, compresa la crisi economica, per svicolare. … E se non stai attenta, finisci su un binario morto. Cioè, rischi di non uscire nemmeno più alla sera, con le amiche.” – La madre di Alessia era cocciuta (per il bene della figlia) e visto che si era aperto una specie di dialogo tra madre e figlia su un tema delicato ed attuale, continuò a dire la sua. “Anche ai miei tempi era così. Non pensare che erano tutte rose e fiori. Anche allora il marito bisognava conquistarlo (e tenerlo). Per esempio, si faceva la cernita. Si dividevano gli uomini in due categorie: gli uomini “da sposare”… e quelli “no”. Gli errori erano sempre dietro l’angolo. Allora, però, c’era un criterio. Anche allora si parlava d’amore… ma non come oggi. Non bastava parlare d’amore… bisognava anche avere “una posizione”, cioè uno stipendio o il patrimonio. Oggi, invece, basta parlare d’amore. Basta dire mi sono innamorata… E al resto? Nessuno ci si pensa. Non è così che si costruisce una famiglia e la vita.”… Alessia aveva ricevuto una chiamata sul telefonino ed il dialogo tra madre e figlia era andato a farsi benedire. Al telefono c’era l’amica Desy la quale invitava Alessia ad una festa privata a casa sua. -“Alessia non puoi mancare. Devo presentarti mio cugino che è appena arrivato in Italia dall’Argentina dove vive e lavora. La festa è per questa sera alle 21. Prima la cena… poi il ballo in onore dell’ospite. Mio cugino si chiama Juan ed è un ballerino di tango… tango argentino, proprio quello che piace a te.” Ormai ce n’era d’avanzo. Desy aveva colpito nel segno. Un tango? Un tango argentino? E perché mai avrebbe dovuto mancare? Alessia si diede subito da fare. La parrucchiera prima di tutto. Poi un vestito adatto (al tango argentino!… con minigonna e “spacco” da fine del mondo). Le 21 giunsero in un baleno. L’incontro con Juan… fantastico! Proprio il tipo d’uomo che piaceva ad Alessia. Dopo una cena etnica (argentina)… il momento più atteso. Desy aveva fatto le cose in grande. Giunse il momento del tango. Quel tango… che Alessia aveva sempre sognato. La notte era stata troppo breve per una festa così. Spuntavano i primi raggi del sole quando Alessia cadde sfinita tra le braccia di Juan… il quale la strinse a sé… e la baciò. La portò nel letto che Desy aveva preparato… Quella notte, Juan, seduto su una sedia, vegliò “un sogno”… il sogno che il giorno dopo si sarebbe trasformato in fidanzamento… In Argentina dicono che quando un uomo ed una donna sanno ballare bene il tango il loro destino è segnato… per tutta la vita. (172)-

 
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IL CALENDARIO DELL'AVVENTO di Teresa Ramaioli

Post n°16863 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

IL CALENDARIO DELL'AVVENTO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/12/14 alle 14:16 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO—Mercoledi 10 DICEMBRE—LA STELLA COMETA--Tanto, tanto tempo fa nel cielo splendevano delle stelle luminose e bellissime. Solamente una era piccinina e timida e la sua tenera e fioca luce si intravedeva appena!! Le altre stelle la canzonavano e la prendevano in giro dicendo: "Ah, tu sei una minuscola stella e di sicuro in terra nessuno ti vede; ben presto una folata di vento spegnerà Ia tua debole luce e tu non esisterai più per nessuno ". Invece tutti i bambini, sulla terra, ammiravano quella stellina che era la loro preferita e che metteva nel loro cuoricino tanto calore e tanto amore. Anche il vento, quando le era accanto, soffiava adagio per paura di spegnerla e le altre stelle gelose e superbe si arrabbiavano. Decisero di farle un sacco di dispetti e la poveretta, stanca e triste, abbandonò il cielo e scese sulla terra. Ad un certo punto dalla finestra di una capanna misera e spoglia scorse un vecchietto, che aveva molto fred-do e era ammalato. La stellina, senza farsi notare, passò dal buco della serratura, si avvicinò lentamente all'anziano e si accoccolò ai piedi del suo letto. Subito egli si sentì invadere da un calore che gli saliva dalle estremità fino alla testa. Il suo viso pallido e scarno prese colore ed alla stellina parve che, nella penombra. sorridesse. Se ne andò via senza farsi vedere e riprese il suo cammino. D'improvviso sentì un bambino che si lamentava e si rigirava nel letto, non riusciva ad addormentarsi, perché nel buio la sua fantasia si scontrava con fantasmi ed assassini. La stellina si appoggiò delicatamente sul comodino ed il bambino appena la vide non ebbe più paura: essa brillava allegramente ed egli si sentì felice e tranquillo. I suoi occhietti si fecero sempre più pesanti e Si addormentò profondamente sognando cose liete e divertenti. La stellina usci in punta di piedi decisa a proseguire il suo cammino senza fermarsi più per nessuno, ma era troppo buona e quando sentì i lamenti di una donna non poté fare a meno di avvicinarsi per consolarla. Era una vecchia vedova alla quale era morto il marito, chiusa nel suo dolore, non faceva che piangere e scrivere poesie tristissime che spezzavano il cuore. Pensava che Dio, permettendo un dolore così, fosse crudele e cattivo. La stellina le si mise accanto e con tutto il suo splendore e la sua vitalità le fece capire che aveva sbagliato: con tutta Ia sua luminosità fece trasparire gli aspetti positivi della vita e la vedova, pentita, si sentì leggera come se quell'essere minuscolo le avesse tolto un peso enorme che le impediva di amare: pianse di felicità. La stellina si sentì commossa ed orgogliosa, ma non si vantava affatto e molto dignitosamente se ne andò. Era un p0' malinconica perché avrebbe dovuto tornare in cielo. Cercava di non ascoltare le altre stelle e di amarle ugualmente anche se la deridevano. Si lasciò andare alto sconforto e pianse un po': le sue lacrime dorate cadevano al suolo con un leggero tintinnio. In quello stesso istante un bagliore fortissimo ed immenso la travolse e sentì una voce rimbombante intorno: quella di Dio: "Stellina ti voglio premiare per la tua bontà e per il tuo coraggio, fra tutte sarai la stella più bella e domani guiderai i Re Magi e veglierai sulla capanna quando nascerà Gesu". Gli angeli cantarono dolcemente e la stella Si trasformò in una enorme e lucente palla di fuoco con una coda maestosa: la stella cometa. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16862 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/12/14 alle 20:49 via WEB
Carissimo Dino che splendido racconto, che dolcezza quei baci, tanti baci... infiniti baci del passato... ma la cosa più bella è che quel passato meraviglioso è ritornato!!! Un abbraccio affettuoso per augurarti una serata splendida. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/14 alle 09:06 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. Le leggende non sono solo leggende. Alla fine accadono cose impossibili. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°16861 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

menegi53
menegi53 il 09/12/14 alle 19:15 via WEB
Bello il post Dino! Tu ci fai sempre sognare e dietro al nostro sogno c'è un sorriso e un sussurrato: "Magari"! Ma giustamente, siccome sognare non costa nulla, perché non potrebbero avverarsi i nostri sogni? Che vita sarebbe senza? Basta crederci e non poi si sa mai che si avverino! Un abbraccio e un sorriso. Buona serata Dino e buon mercoledì con il sole!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/14 alle 09:02 via WEB
Ciao Giovanni - hai ragione. Inseguire sogni è sempre stato il divertimento dell'uomo sulla terra ... Perché non sognare? Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16860 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/12/14 alle 20:50 via WEB
"Amore Chiama... Amore Risponde... SUBITO ECCOMI!!! Un abbraccio affettuoso, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/14 alle 08:58 via WEB
Ciao Antonella - la vita è troppo breve per rimandare a domani quello che si può fare oggi. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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