Messaggi del 11/01/2015

PENSIERI SPARSI DEL 11 GENNAIO 2015

Post n°17380 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 11 GENNAIO 2015

“L’Amore è un sogno … senza età”

Dino

 
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ANTONELLA E IGINO racconto (862) di Dino Secondo Barili

Post n°17379 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

11 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 gennaio 2015 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

862

Antonella e Igino

Un anno fa, la Dott. Antonella ha ricevuto un invito all’inaugurazione di una Mostra di Pittura a Roma. Detta così sembra una cosa da nulla. Quante persone ricevono inviti all’inaugurazione di mostre? Parecchi. In sé la cosa non avrebbe valore. Antonella, però, quell’invito l’aveva ricevuto da un suo ex-compagno della Scuola Media. Il suo vicino di banco, Igino. Per Antonella i tre anni della Scuola Media sono stati indimenticabili. Perché? Perché c’era Igino, il ragazzino mingherlino più “pazzo” del pianeta. Lo diceva a lui stesso … e doveva essere vero. Igino aveva sempre la matita tra le mani. Ogni tanto, Antonella riceva un foglio . Sopra c’era un  disegno. Una mano … un occhio (solo uno) … il naso. Il nasino di Antonella, Igino l’ha disegnato mille volte … Al termine della Scuola Media Igino e Antonella hanno preso strade diverse … e si sono persi di vista. Un anno fa, eccolo riapparire quel “pazzo” mingherlino. Antonella aveva compiuto quarant’anni anni, bellissima … e single. Già. Single! Questo era il cruccio. Cosa aveva da lamentarsi Antonella? Nulla (o quasi) . Si era laureata. Aveva un bel posto di Dirigente di Agenzia Commerciale a Milano. Aveva avuto parecchi amori … finiti nel “cestino dei ricordi”. Ed ora era sola … sola, single e insoddisfatta. Certo … meglio soli che “male accompagnati” (diceva il proverbio), ma un conto è essere single … e un conto è essere soli. Single si può essere sempre … soli non bisognerebbe esserlo mai! Un anno fa, Antonella, dopo aver ricevuto l’invito all’inaugurazione della Mostra di Pittura da parte di Igino, non si è più sentita sola. Anzi, si è sentita euforica … carica di attese, di novità. Come se qualcosa di molto speciale stesse per accaderle … qualcosa che non riusciva spiegarsi. Se ne accorsero anche in Ufficio. E’ stato, il Dott. Domenico, suo pari grado a sottolinearlo. “Antonella cosa ti è capitato? Ti sei innamorata?” Domenico era abituato a scherzare su ogni cosa. Questa volta, però, aveva visto qualcosa negli occhi di Antonella … ed aveva aggiunto. “Potrò sbagliare … ma questa volta sarà una grande cosa” Antonella prenotò il viaggio a Roma sul treno superveloce. Sapeva che era un modo di viaggiare splendido … e si potevano fare incontri inimmaginabili. Per il giorno dell’inaugurazione della Mostra di Pittura di Igino, Antonella si prese le ferie arretrate. Ormai era fatta. Un anno fa, la quarantenne, single, bellissima … poteva godere Roma come desiderava da tempo … da sola … a piedi … senza vincoli e senza orari. La prima sorpresa, Antonella l’ebbe sul treno. Dopo essersi accomodata sul posto prenotato, la quarantenne milanese, ha notato un Signore sui cinquant’anni, bellissimo, che la guardava con insistenza. Anche lei avrebbe voluto guardarlo, ma non voleva finire in un labirinto. Per ingannare il tempo prese un libro che aveva nella borsa. Lo tenne tra le mani … ma non riuscì a leggere due righe di seguito. Ogni tanto con la coda dell’occhio sbirciava il cinquantenne. Giunta a Roma, Antonella lo perse di vista … e quasi quasi ci rimase male. Roma è la città più bella del Mondo ed ora, la quarantenne, doveva pensare solo alla Mostra di Pittura di Igino. Dalla Stazione Termini, il luogo della Mostra c’era un quarto d’ora di strada a piedi. Antonella aveva il tempo per concedersi un caffè. Così ha fatto. Del resto Roma è fatta per essere vissuta, amata, osservata nei suoi più reconditi aspetti. La mente di Antonella si era ormai concentrata sulla Mostra. Appena entrata nella Sala, Antonella è rimasta di stucco. C’erano molte opere di pittura … ma anche molti disegni. Erano proprio i disegni ad attrarre la sua attenzione. Erano disegni a carboncino come fossero prove … C’erano mani di donna … piedi donna … occhi di donna … doveva essere sempre la stessa donna. In fondo alla Sala, finalmente c’era il volto completo.  Antonella si riconobbe. Era proprio lei. Come aveva fatto Igino a ritrarla così bene senza averla vista dal tempo della Scuola Media? Antonella chiese al Signore che doveva avere il compito di Custode della Mostra se era possibile parlare con l’Autore, il Pittore, il Signor Igino. Il Custode rispose che l’Autore si sarebbe presentato al momento dell’Inaugurazione. Intanto la Sala della Mostra si stava affollando. Parecchie persone, specialmente donne, si rivolgevano a Antonella perché pensavano fosse lei la moglie o la compagna del Pittore. Finalmente arrivò Igino il quale salutò Antonella  con un abbraccio e … “Ciao. Finalmente ci vediamo dopo tanti anni … sei sempre favolosa …”  Antonella si sentì in imbarazzo. Da una parte avrebbe voluto fare i complimenti a Igino. Preferì, invece fare una domanda. “Igino come hai fatto fare quei disegni? Specialmente l’unghia del dito mignolo del piede … E’ un particolare che potevo conoscere solo io …” Igino, si aspettava la domanda. “Antonella, nella vita sono più le cose che si ignorano … che quelle che si sanno. Non ti ho invitata a caso. Tra pochi istanti ci sarà l’inaugurazione … e, forse, avrai la risposta ai tuoi perché. In quell’istante nella Sala della Mostra è entrata una donna bellissima identica a Antonella. E’ stato Igino a fare le presentazioni. “Antonella ti presento Valentine, mia moglie. Purtroppo lei parla solo francese. Devo fare tutto io. Quando ho conosciuto Valentine a Parigi, pensavo fossi tu. Mi sono innamorato di lei e ci siamo sposati. D’accordo con lei ho fatto indagini sulla sua nascita. Valentine è nata a Roma. Fino a due anni è vissuta in un Convento di Suore. Dopo è stata adottata da una ricchissima Famiglia francese ed è cresciuta in Francia. Dopo le ricerche … questo è il certificato di nascita. Ora, Antonella guarda la tua carta di identità” Ad Antonella vennero i brividi. Per anni aveva cercato di sapere la verità sulla sua nascita e non ci era mia riuscita. Ora, le bastò confrontare la sua carta di identità con il certificato di nascita di Valentine per capire che era la sua sorella gemella. Ma le sorprese non erano finite. In quel medesimo istante nella Sala della Mostra era entrato il Signore, bellissimo, che Antonella aveva visto sul treno Milano – Roma … (ma di questo ne parleremo nel racconto domani) Questo è il racconto 862 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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DELIO TESSA di Teresa Ramaioli

Post n°17378 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

DELIO TESSA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/01/15 alle 09:55 via WEB
DELIO TESSA----Nasce nel 1886 a Milano, in via Fieno, in casa di ringhiera. Milanesi sono entrambi i genitori; Arsenio, il padre, è un bancario. Il nome Delio è quello del nonno. Nel 1895 trasloca in via Olmetto e nel 1925, alla morte del padre, in viale Beatrice d'Este 17. Si laurea in legge nel 1911, con un po' di ritardo, un po' perchè spesso malaticcio, ma forse anche per il poco interesse a questi studi, rivolgendo invece le sue simpatie alla filosofia, al cinema, alla musica, alla poesia, cui si dedica già in età giovanile, muovendosi nella tradizione milanese di Maggi e Porta, ma innestandovi modi e spiriti della poesia francese decadentista e espressionista, rielaborati però in maniera del tutto personale e curando al massimo la musicalità e le sonorità dei versi. I temi preferiti della sua poesia sono quelli della vita quotidiana del cittadino, ma anche della drammatica realtà della prima guerra mondiale nonchè quella degli "emarginati della società" (prostitute, ladri ) Carlo Linati lo descrive così: "non molto alto, minutino, sorridente da una faccetta lievemente rosata, un dente d'oro nella bocca vizza e, dietro gli occhiali (era miope) ballettanti, un po' malsicuri nella loro orbita, quei suoi occhi grigi ed acquosi, da cordiale allucinato". Vestiva un po' "demodé": nella bella stagione: pantaloni di tela bianca, solino (colletto di camicia staccabile), cravatta, maggiostrina sulle ventitrè. Se era nuvolo, portava sempre sul braccio la vecchia ombrella di suo padre. D'inverno invece indossava un paletò color tané (tabacco) La sua carriera professionale non fu una gran carriera, poca la clientela, solo sufficiente a fargli sbarcare dignitosamente il lunario. E per arrotondare si dedicò anche ad una attività giornalistica prima in provincia, poi nel Canton Ticino, dove collaborò anche con la Radio della Svizzera italiana. E poi, nel '36 collaborò al quotidiano "L'Ambrosiano" che riuniva molte delle migliori firme della nostra letteratura, con scritti gustosi, malinconicamente umoristici su figure o scorci della città, poi raccolti sotto il titolo "Ore di città". Schivo di temperamento, e' vissuto da scapolo, appartato, dopo una delusione sentimentale, col conforto della famiglia e di pochi amici che gli sono stati vicini sino alla fine (purtroppo precoce poiché una setticemia, provocata da un ritardato intervento ad un'infezione ad un dente, lo portava via il 21 settembre 1939). Per sua volontà fu sepolto in un campo comune di Musocco, ma nel 1950 il Comune di Milano gli decretò gli onori del Famedio(Cimitero Monumentalel di Milano) e, successivamente, gli intitolò una strada, da corso Garibaldi a piazza delle Crociate. Oggi Delio Tessa è considerato il più grande poeta dialettale del '900. Buona giornata Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONA ... DONADAM68

Post n°17377 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO DONA ...

DONADAM68

donadam68
donadam68 il 11/01/15 alle 14:55 via WEB
....l'AMORE è dolce onda che avvolge fluttuando nel cuor e nella mente , volteggio silente che romanticamente prende ed a ogni età colora nel suo battito in un per sempre :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 19:59 via WEB
Ciao Dona - bel commento. Mi piace quel "... romanticamente prende a ogni età". Vero. Verissimo. L'amore è un sentimento ... come tale va interpretato. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17376 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 11/01/15 alle 17:10 via WEB
Le grandi querce nascondono magia, così penso anche i boschi. Sia la magia che l'amore non sono spiegabili.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 19:54 via WEB
Ciao Donatella - le grandi querce sono esseri viventi che hanno una lunga memoria ... e poi "raccolgono dal vento il loro sapere". Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°17375 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 11/01/15 alle 17:55 via WEB
E' nel nostro istinto lo spirito combattivo nell'affrontare le avversità e ognuno di noi ce l'ha! A volte però ci vuole una forte scintilla per farlo esplodere. Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 19:47 via WEB
Ciao Stefano - hai ragione. E' nelle avversità che si forgia il carattere di una persona. Più dura è la battaglia ... maggiori sono i risultati. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17374 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 11/01/15 alle 17:03 via WEB
Si dice che ogni persona nasce con un talento e uno scopo nella vita, sta a noi scoprirlo. A volte il destino da una spinta.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 19:45 via WEB
Ciao Donatella - hai ragione. Ogni persona combatte la sua battaglia per sé. E' l'individuo in prima persona che deve darsi da fare. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°17373 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO TINA ...

FAUSTINA SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 11/01/15 alle 09:54 via WEB
Ciao Dino il tuo racconto mette in luce il fatto che non importa come si è ma quello che conta è la forza che c'è in ognuno di noi di lottare per andare avanti. Dobbiamo essere noi stessi i primi a crederci e darsi da fare perchè niente piove dal cielo. Buona domenica. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 11:46 via WEB
Ciao Tina - dici bene - "... non importa come si è, ma quello che conta è la forza che c'è in ognuno di noi" Ecco, proprio così. Se una persona vuole può tutto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°17372 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 11/01/15 alle 08:34 via WEB
C'è ne uno in ogni angolo di paese e città. Io non lo ricordo; ma chi è nato prima di me, narra ancora le sue vicissitudini. Buongiorno a tutti.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 11:56 via WEB
Ciao Laura - l'angolo della lavanderia era presente ovunque... anche a Pavia ... in riva al Ticino. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO TERESA ... TERESA RAMAIOLI

Post n°17371 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO TERESA ...

TERESA RAMAIOLI

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 11/01/15 alle 09:52 via WEB
Ciao Dino,la prima responsabilità di una persona è quella di essere la testimonianza di se stessa. La responsabilità e il rispetto nei confronti di noi stessi e delle persone che ci circondano, dovrebbe essere il presupposto su cui costruire tutti i nostri rapporti. Le relazioni autentiche, fondate cioè su veri sentimenti, si nutrono principalmente della fiducia e della responsabilità che le persone coinvolte sono in grado di assumersi l'un l'altro. Lorenzo (protagonista del racconto) è riuscito a costruire il suo destino recuperando la sua individualità. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 11:39 via WEB
Ciao Teresa - hai ragione. Ogni individuo è un mondo. E quel che passa nella testa di una persona lo sa solo lui. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17370 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 11/01/15 alle 08:38 via WEB
Carissimo Dino, è un racconto bellissimo mette in risalto che ogni essere umano è speciale.. come la storia del brutto anatroccolo, da piccino nessuno lo guardava ma da adulto tutti lo guardavano per le sue qualità. Così Lorenzo è diventato un uomo riverito da tutti. Ti lascio il mio abbraccio con l'augurio di buona domenica, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 11:38 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. E' l'individuo stesso che deve trovare la ragione del suo agire. C'è un detto che dice: "Non importa quante volte si cade ... quel che conta è quante volte ci si rialza e si cammina" Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LUCREZIA ... SEMPLICELUCREZIA

Post n°17369 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO LUCREZIA ...

SEMPLICELUCREZIA

 
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 11/01/15 alle 07:59 via WEB
Bellissima Dino ^_^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 11:34 via WEB
Ciao Lucrezia - grazie. Lorenzo, però, non è un caso isolato. Ci sono tanti Lorenzo in giro che continuano a lottare per poter sopravvivere. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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LORENZO E L'ACQUA DEI SETTE FONTANILI racconto (211) di Dino Secondo Barili

Post n°17368 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

211

Lorenzo…e l’acqua dei sette fontanili

Ci sono momenti nella vita nei quali, alcune persone, si affidano a Dio, altre, invece, tentano altre opportunità. Certo è, che tutti, indistintamente, cercano soluzioni idonee. Del resto non è possibile darsi alla disperazione. Sarebbe assurdo e inconcludente. La saggezza antica, però, ha “provato” svariati sistemi. Basta “leggere” la storia e le storie delle persone nelle varie epoche. Al mio paese, Trivolzio (Pavia), per esempio, le cose non sono sempre andate per il giusto verso. Confitti piccoli e grandi, lotte fra gruppi e fazioni… Eppure, qualcuno riusciva a non perdere la calma e trovare il coraggio per andare avanti. Qualche lettore dirà che quella persona... aveva fede, era saggia! Anche… e non solo. Nel 1800 a Trivolzio abitava un ragazzo, ultimo di tredici figli. Facile immaginarsi quali rinunce abbia dovuto fare. Allora, la concorrenza tra i fratelli era esasperata (come oggi). Il suo nome era Lorenzo. Si racconta che oltre a essere l’ultimo della “nidiata”… era piccolo, gobbo, mingherlino e brutto (diciamo… sgraziato). Cosa poteva aspettarsi dalla vita, un essere così conciato? Eppure, Lorenzo, non solo ha vinto la sua battaglia… ma avuto un successo insperato. A quell’epoca i bambini “gracili” dovevano contare sulle proprie forze (ammesso che ne avessero). Siccome le forze fisiche erano ridotte, l’unica forza sulla quale potevano contare era la forza della mente. Lorenzo, all’età otto anni venne messo a servizio presso una delle Famiglie più ricche del circondario. Il compito di Lorenzo era assai limitato: in cucina… a pelare le patate. Quello era il posto e quella era la mansione. D’altro canto cosa poteva pretendere un essere così ridotto? A quell’epoca, però, c’era un proverbio che diceva: “Ogni essere è, a suo modo, perfetto. Sta all’individuo mettere in luce la propria perfezione”. Quando Lorenzo pelava le patate osservava il mondo che gli stava intorno. Ascoltava i racconti delle persone e faceva tesoro di tutto ciò che colpiva la sua intelligenza. Un giorno vide una serva che accettava volentieri i complimenti del Padrone e capì che il mondo aveva una “guida”. All’età di sedici anni, Lorenzo, aveva fatto “carriera”. Anziché pelare patate era diventato l’auto-cuoco. Il Capo-Cuoco era burbero, autoritario ed il migliore di tutto il circondario. Però, anche i migliori cuochi si ammalano. A Trivolzio era scoppiata una epidemia. Nella Famiglia più ricca del paese, l’unico a non essere ammalato era proprio Lorenzo, il vice-cuoco. In molti cominciarono a chiedersi il perché. Nella Famiglia più ricca del circondario erano tutti ammalati …tranne Lorenzo. Il segreto stava nel fatto che Lorenzo, il vice-cuoco, raccoglieva… e beveva (solo) “l’acqua dei sette fontanili”. Secondo un’antica leggenda trivolzina… ne beveva “sette” sorsi ogni mattina. Da quel momento Lorenzo divenne la persona più consultata. Qualche lettore dirà che si tratta di una favola per persone ingenue. Non è così. La fama di Lorenzo giunse fino a Milano. Un giorno, il piccolo, gobbo, mingherlino brutto vice-cuoco trivolzino venne invitato per una prova della sua “acqua dei sette fontanili”. A Milano la prova riuscì talmente bene che Lorenzo si stabilì definitivamente nella grande città, richiesto e riverito dalla migliore nobiltà (211)-

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°17367 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/01/15 alle 12:33 via WEB
Milano è ricca di musei. La lunga tradizione letteraria, artistica, musicale, scientifica che ha reso questa città nel corso dei secoli un centro e un crocevia di cultura ha lasciato dietro di sé numerose tracce oggi conservate in importanti collezioni museali. Dalla più nota Pinacoteca di Brera che conserva opere d’arte di straordinario valore artistico all’edificio, tra i simboli di Milano, del Castello Sforzesco che ospita nei suoi musei la Pietà Rondanini di Michelangelo e offre ai visitatori le più svariate collezioni, dagli strumenti musicali al Museo Egizio, dal Museo della Preistoria al Museo di Arte Antica. Degne di nota le case-museo, testimonianza di una lunga tradizione di collezionismo privato milanese che, in suggestivi edifici di grande valore storico, conservano opere d’arte, arredi, gioielli, oggetti d’altri tempi come il museo Poldi Pezzoli, Bagatti Valsecchi, la Villa Necchi Campiglio. L’ampia gamma di collezioni dei musei di Milano copre anche l’ambito naturalistico e scientifico con il Museo di Storia Naturale, il Planetario e il Museo della Scienza e della Tecnologia dedicato al grande Leonardo da Vinci, con aree riservate ai trasporti, ai materiali La rete di musei a Milano è segno di una vivacità culturale in continuo rinnovamento .Ciao Teresa

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17366 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/01/15 alle 20:37 via WEB
Carissimo Dino... quanto è bello questo segno del destino... un po' per il sogno.. un po' per l'oroscopo... e Cupido ha colpito con doppia freccia! Che dolce passione l'Amore... Straccoccoloso.. Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 07:30 via WEB
Ciao Antonella - grazie al Destino, Edvige e Marcel hanno vinto la loro battaglia. L'amore vince sempre. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17365 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/01/15 alle 20:29 via WEB
L'Amore romantico non invecchia mai e fa ritornare giovani!!! Un abbraccio e buona serata, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 07:20 via WEB
Ciao Antonella - Vero. "L'Amore romantico non invecchia mai"... Anzi, "...fa ritornare giovani" con la testa, con le speranze, con i desideri. Tutto dipende da noi ...dalla nostra voglia (e capacità) di vivere. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ROSSELLA ... YARIS167

Post n°17364 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ROSSELLA ...

YARIS167

 
Yaris167
Yaris167 il 10/01/15 alle 20:25 via WEB
L'amore romantico alimenta i sogni e i sogni si sa...son desideri. :-) Un caro saluto Dino. Rossella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/01/15 alle 07:12 via WEB
Ciao Rossella - Hai ragione. "I sogni si sa ... son desideri" Dipende da ognuno di noi farli diventare realtà. Diceva il saggio: "meglio fare ... che stare a guardare". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°17363 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

MILANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/01/15 alle 12:49 via WEB
A Milano ci sono angoli meravigliosi. Il Vicolo dei Lavandai ricorda, con un pizzico di nostalgia, una città dal sapore un po’ romantico. Sul Naviglio Grande, in prossimità della Darsena di Porta Ticinese, lo storico vicolo prende il nome da un antico lavatoio tuttora esistente presso il quale molte donne fino agli anni cinquanta andavano a lavare . Le strade strette, il Naviglio, rendono unica e affascinante questa parte della città. Oggi i locali della vecchia drogheria che vendeva sapone e candeggina alle donne impegnate al lavatoio ospitano un ristorante tipico che, con i camini e i soffitti a cassettoni, ha mantenuto intatta l'atmosfera del luogo. Ciao Teresa

 

 
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BUONA DOMENICA 11 GENNAIO 2015

Post n°17362 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

BUONA DOMENICA

11 GENNAIO 2015


 
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