Messaggi del 18/01/2015

LA BORSETTA DIMENTICA A VIENNA racconto (220) di Dino Secondo Barili

Post n°17489 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

220

La borsetta dimenticata…a Vienna

Chi è che, avendo partecipato ad un viaggio in comitiva, non ha dimenticato o perso qualcosa? Sono pochi coloro che possono dire di “non” aver mai smarrito o dimenticato qualcosa… da qualche parte. La Dott. Isabella, trentacinque anni, single (in attesa di incontrare l’uomo della sua vita), un anno fa, era tra coloro che rimpiangeva… la “sua” perdita. Si trattava di una borsetta, una borsetta speciale, la “sua”. Non era un capo firmato, ma il valore era affettivo in quanto era un regalo di sua mamma in occasione della Laurea. Isabella, a quella borsetta ci teneva. Per tale motivo aveva voluto portarla con sé nel viaggio a Vienna. Vienna è una delle Capitali del turismo musicale. In tale “luogo” (Capitale è dire poco) confluiscono amanti di musica particolare, “il valzer”. Il valzer non è solo viennese. Grandi musicisti (come Chopin, Liszt, Ravel) hanno scritto partiture importanti con quel tipico ritmo. Tuttavia coloro che amano il valzer non possono fare a meno di visitare e ascoltare il valzer a Vienna. La Vienna del valzer… dove ci sono “gruppi di appassionati” i cui ruoli (e obiettivi) sono veramente originali. Infatti, tra gli amanti del valzer vi sono artisti “speciali” il cui fine è quello di cogliere la magia del valzer, la “metafisica” del valzer. Qualcuno li considera un po’ “esaltati”, ma non è cosi. Spesso si tratta di veri geni che vogliono “percorrere nuove strade del sapere”. Il valzer è una musica magica. Basta chiudere gli occhi per finire in un “labirinto di sensazioni” uniche e indimenticabili. A Vienna, la Dott. Isabella aveva aderito ad alcuni appuntamenti. Durante tali “incontri particolari” c’era la novità. Gli incontri erano riservati ad un numero ristretto di persone appassionate. C’era un “conduttore” che introduceva e spiegava via via l’argomento mentre un piccolo e qualificato complesso eseguiva con abilità le musiche scelte. Insomma… roba da neofiti. Al primo incontro la Dott. Isabella era rimasta scioccata dall’originalità. Ad un tratto il “conduttore” aveva ordinato di chiudere gli occhi. La Dottoressa lo aveva fatto. Per un tempo imprecisato aveva vissuto “un’avventura musicale” eccezionale. Al secondo incontro le cose erano andate ancora meglio… Ed era stato proprio in tale occasione che la Dott. Isabella aveva dimenticato (e smarrito) la borsetta. Della scomparsa si era accorta solo sul pullman durante il viaggio di ritorno. Inutile farsene una colpa. Ormai, la borsetta non c’era più. “Perduta… perduta per sempre” – pensò la Dottoressa… con un “groppo” in gola. Passarono alcuni mesi e Isabella teneva d’occhio le “cronache musicali” sul quotidiano che leggeva ogni giorno. Una mattina notò un trafiletto. Diceva. “A Venezia, martedì’, è di passaggio il “Complesso del Valzer di Vienna”. Un’occasione unica per i “patiti” di tale musica.” Per la Dott. Isabella era come il “richiamo del fauno”. Lo stesso che i cacciatori usano per attirare la selvaggina. Telefonò per fissare l’adesione. Quel giorno a Venezia c’era l’acqua alta. Solo coloro che assistono ad un simile spettacolo sanno cosa vuol dire ascoltare un valzer davanti a tale scena. L’incontro si svolgeva in piccolo locale dell’antica Venezia (chiamarlo Caffè sarebbe esagerato). Le pareti scure, soffitto basso, un’impalpabile penombra. Prima che iniziasse l’incontro musicale, la Dott. Isabella, notò sul tavolino accanto al suo una borsetta. Sembrava la sua. La prese tra le mani per controllare “un marchio speciale” che vi aveva impresso. Era veramente la sua. Chiese all’Organizzatore, un Signore dal fascino irresistibile, come mai la “sua borsetta” si trovasse in quel luogo. L’affascinante Signore sorrise… “Non lo so. Non ho mai visto quella borsetta. So solo che il valzer… un giorno, mi avrebbe fatto incontrare l’amore. Quell’amore sei tu.” (220)

 
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PIAZZA DELLA VITTORIA A PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°17488 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

PIAZZA DELLA VITTORIA A PAVIA

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/01/15 alle 10:06 via WEB
Piazza Vittoria (Pavia)--- Realizzata nella seconda metà del 1300 fu la prima vera piazza pubblica di Pavia, inaugurata in occasione dell’ingresso triofale in Pavia di Gian Galeazzo Visconti, vittorioso sulla casata dei Beccaria dopo anni di lotte. La piazza sorse sulla così detta “area dei guasti”dei Beccarla, ovvero sulle proprietà danneggiate della famiglia sconfitta che vennero rase al suolo. Sulla piazza si affacciano la chiesa , oggi sconsacrata di Santa Maria Gualtieri ed il Palazzo del Broletto, antica sede del Comune. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17487 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 18/01/15 alle 17:28 via WEB
Romantico racconto. Evidenzia anche che la forte necessità di cambiamento è la spinta che serve a cercare di arricchire la vita di nuove esperienze.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 18:47 via WEB
Ciao Donatella - le nuove esperienze sono la conseguenza della gioia e della voglia si vivere. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17486 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 18/01/15 alle 14:13 via WEB
Carissimo Dino, questa è una storia fantastica.. benedetto fu quel blak-out.. ne seguirono baci ed abbracci a non finire.. che sorpresa finale.. principessa di due castelli, amata dal principe.. cosa si può chiedere di più? Il Paradiso... Un abbraccio, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 18:46 via WEB
Ciao Antonella - la voglia di vivere è la molla ideale per accedere alle vette. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°17485 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 18/01/15 alle 11:44 via WEB
Il tuo racconto di oggi è sicuramente molto gradito alle signore, molto più romantiche di noi uomini. Però è da prendere come spunto per noi maschietti; non si sa mai nella vita… Ciao Dino e i miei complimenti
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 18:44 via WEB
Ciao Stefano - Hai ragione. Il romanticismo è femminile ... ma anche gli uomini possono farlo proprio. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°17484 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 18/01/15 alle 09:09 via WEB
Insomma, quando si dice che l'attesa appaga. Buona domenica Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 18:42 via WEB
Ciao Laura - il racconto è la conferma di quello che molte persone pensano. Nessuna attesa è vana. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17483 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA  DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 18/01/15 alle 14:01 via WEB
L'Amore è la chiave della porta del Paradiso.. Un abbraccio buona domenica, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 18:38 via WEB
Ciao Antonella - senza amore ... non si va da nessuna parte. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17482 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANOTNELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 18/01/15 alle 14:00 via WEB
Un abbraccio affettuoso carissimo Dino, per augurarti una domenica serena e ricca di cose belle, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 18:34 via WEB
Ciao Antonella - buona domenica a te. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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BUONA DOMENICA 18 GENNAIO 2015

Post n°17481 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

BUONA DOMENICA

18 GENNAIO 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 17 GENNAIO 2015

Post n°17480 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 17 GENNAIO 2015

“L’amore è una chiave …

che apre molte porte”

Dino

 
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JENNY E IL CASTELLO DELLE FATE racconto (868) di Dino Secondo Barili

Post n°17479 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

17 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 17 gennaio 2015 – Sabato - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

868

Jenny e il Castello delle Fate

Un anno fa, la Dott. Jenny, quarant’anni, bellissima, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante a Pavia, era in crisi. Non una crisi delle solite dove spesso manca “l’altra metà del cielo” (cioè l’uomo). Jenny, aveva Franco, un suo compagno di Università con il quale condivideva “anche” momenti felici … ma non era soddisfatta. Jenny, voleva qualcosa di più. Franco, laureato pure lui, aveva trovato un impiego e da lì non si era più mosso. Più che un vivere … era un vivacchiare. Ognuno dei due aveva la propria casa. Il solito Bar a Pavia in Piazza della Vittoria. I soliti amici … Nulla di straordinario. Jenny ne aveva parlato con Franco. “Franco, un rapporto così non ha senso. Se mi capita un nuovo lavoro … vado. Ovunque esso sia …” Franco aveva scrollato le spalle ed aveva risposto “Vedi, tu …” Quando due persone hanno obbiettivi diversi le strade divergono. Un anno fa, Jenny ne parlò con la sua coetanea e amica Federica. “Federica, sono arrivata quarant’anni e non sono soddisfatta. Sto cercando un obbiettivo su cui lavorare. Ho fatto diverse domande … ma non ho avuto risposte” Federica, abitava a Pavia, ma lavorava a Milano. Oltre al lavoro Federica si era iscritta ad una Associazione milanese che si occupava di Arte e Antiquariato. Tra le attività dell’Associazione c’era la salvaguardia del Patrimonio Storico e Artistico. Federica ha detto la sua. “Jenny, potresti aderire anche tu all’Associazione di cui faccio parte. Potrai così dedicare parte del tuo tempo a uno scopo più vasto del semplice lavoro d’Ufficio. Inoltre, dell’Associazione fanno parte molti personaggi maschili … e da cosa nasce cosa” Per Jenny è stato un campanello … Decise sul momento. “Federica dimmi cosa devo fare e sono pronta a intraprendere nuove attività” A volte basta poco a dare una svolta alla propria vita. Da quel momento, Jenny ha cominciato a ricevere delle mail dall’Associazione con i vari  programmi, progetti, incontri, richieste di collaborazione … Insomma, proprio quelloo che voleva la quarantenne. Un sabato di un anno fa, Jenny ha partecipato ad un “incontro” a Milano nel quale si cercavano volontari in grado di fare l’inventario dell’Archivio di un vecchio Castello dell’Oltrepò Pavese. Jenny diede l’adesione. Con lei ha aderito anche il Dott. Alfredo, un cinquantenne che si occupava di storia del territorio. Ovvio che tra Jenny e Alfredo iniziasse subito una piacevole simpatia. Quando si passano insieme ore e ore in un vecchio Castello, diventa automatico che il discorso si allarghi alla storia dell’antico maniero. Alfredo sapeva tutto del Castello. Conosceva i personaggi che l’avevano abitato nei secoli. Jenny si mostrò interessata. Alfredo era alla ricerca della donna che aveva le sue stesse passioni … A mano a mano che Jenny e Alfredo proseguivano nel loro inventario i due si sentirono sempre più attratti un dall’altro. Un giorno, mentre Jenny stava catalogando i documenti c’è stato un blak-out in tutto il Castello. Per fortuna che c’era Alfredo il quale si è preoccupato di ristabilire la corrente elettrica. Si vedeva, però, che Jenny era stata presa dalla paura o forse, dal panico. Tremava come una foglia. Alfredo cercò di tranquillizzarla. Il tremore, però, non passava. Allora, Alfredo l’abbracciò e la tenne stretta fino a quando si sentì meglio. E’stato in quel momento che Jenny ha sentito il bisogno di ringraziare Alfredo per le sue premure. Si sa che quando una donna bacia un uomo … lo fa con passione. Alfredo comprese che un bacio così meritava una giusta ricompensa … un altro bacio. Quando ad un bacio ne segue un altro … la storia si complica. Infatti, Jenny ci trovò gusto. Alfredo e Jenny si trovarono in perfetta sintonia. Si dimenticarono del lavoro di inventario. Anzi, è stato Alfredo a scoprire le carte. “Jenny … mi sono innamorata di te” La quarantenne si era resa conto che il suo bacio avrebbe provocato una simile situazione. Però, ne valeva la pena perché Alfredo era proprio un bell’uomo, gentile, educato e raffinato. Anche il cinquantenne aveva fatto le sue considerazioni. Anzi, Alfredo pensò che era giunto il momento di svelare il suo segreto. “Jenny, giunti a questo punto penso che sia giusto che tu sappia la verità. Io non sono un semplice iscritto dell’Associazione milanese … ma il proprietario di questo Castello e se ci sposiamo … diventerai la Castellana … del Castello delle Fate” Chi è quella donna che davanti ad una simile prospettiva avrebbe rifiutato? Jenny, non solo accettò … ma per molti giorni non ha più lasciato il Castello delle Fate. E’ stato ancora Alfredo a prendere l’iniziativa un anno fa. “Jenny, oggi ho deciso di farti fare un viaggio e di svelarti un altro segreto” Jenny, che già si trovava benissimo nel Castello delle Fate si allarmò. “Alfredo … con un Castello così … cosa dovrei volere di più?” Il cinquantenne non si scompose. “Jenny, oggi, ti porto nel mio Castello dell’Usignolo che si trova poco lontano dal Lago Maggiore. Lì potrai dire … avere due Castelli … è meglio di averne uno solo” Jenny, si sciolse come  neve al sole. Bacio appassionatamente Alfredo … molto più intensamente delle altre volte … e il cinquantenne si sentì in Paradiso. - Questo è il racconto 868 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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CAMILLO GOLGI di Teresa Ramaioli

Post n°17478 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CAMILLO GOLGI

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/01/15 alle 17:54 via WEB
CAMILLO EMILIO GOLGI-(Corteo, 7 luglio- Pavia,21 gennaio 1926).-Nasce il 7 luglio 1843 a Corteno, in alta Val Camonica, (allora provincia di Bergamo, nel Regno Lombardo-Veneto) dove il padre Alessandro, appena laureato, si è trasferito come medico condotto. Qui frequenta le scuole primarie e rimane per circa quindici anni. Nello stesso periodo studia anche a Edolo e poi a Lovere (BG. Frequento' il prestigioso Liceo Classico Arnaldo a Brescia. Terminati nel 1865 gli studi a Pavia e laureatosi in Medicina con la tesi "Sull'eziologia delle malattie mentali"(studio delle cause delle malattie), discussa con Cesare Lombroso, entra nel laboratorio istologico fondato da Paolo Mantegazza e diretto da Giulio Bizzozero, che sarà suo maestro di ricerca. Per l'urgenza di trovare un lavoro sicuro e pressato dal padre, Golgi decide di partecipare al concorso per un posto di primario chirurgo presso le Pie Case degli Incurabili di Abbiategrasso (fondato nel 1785 nell'ex monastero femminile di Santa Chiara). Golgi vince il concorso e, gli viene riconosciuto come merito speciale dei sanitari il potersi occupare degli studi anatomo-psicologici.Come laboratorio di ricerca usa una piccola cucina rudimentale, con un microscopio e pochi strumenti. Proprio durante il periodo di Abbiategrasso si contraddistingue per la grande attività di ricerca e in questo senso è essenziale la sua amicizia con Giulio Bizzozero, che lo aiuta a mantenere vivo l'interesse per l'istologia e la vicinanza all'università. In quella cucina allestisce un laboratorio di istologia in cui, nel 1873, mette a punto la rivoluzionaria "reazione nera" (metodo di Golgi). Questo metodo permette di colorare selettivamente le cellule nervose e la loro struttura organizzata. La sua scoperta viene conosciuta e apprezzata nella dovuta misura solo molti anni più tardi, soprattutto per merito del suo principale mentore, il patriarca della biologia ottocentesca Rudolf Albert von Kölliker. Trasferitosi a Pavia, ottiene le cattedre ordinarie di Istologia e Patologia generale, indi è nominato rettore dell'Università, incarico che ricoprirà a più riprese (1893-1896 e 1901-1909). Ciao Teresa

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17477 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 17/01/15 alle 14:06 via WEB
Il mio santo protettore è Sant'Antonio Abate.. Dalle mie parti il piatto tipico è una zuppa di castagne secche, fatte ammorbidire in acqua la sera precedente e poi fatte cuocere in acqua con zucchero e qualche foglia di alloro per quasi 3 ore. Buona Giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/01/15 alle 15:20 via WEB
Ciao Antonella - belle ricetta. Ottima. Sant'Antonio Abate viene festeggiato a Bereguardo (Pavia) con il "Falò di Sant'Antonio" Si prepara una grande catasta di legna sul piazzale della Chiesa e ad essa viene dato fuoco. Il prete benedice il fuoco contro tutti i mali del mondo. Intanto vengono distribuite frittelle e vin brulè. Buona serata. Dino
(Rispondi)
 
 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 17/01/15 alle 16:01 via WEB
Dalle mie parti l'ultima sera dei tre giorni 30 e 31 di gennaio 1 febbraio, si beve il vin brulè, si mangiano le frittelle, si accende un grande falò si cantano le canzoni della merla per i giorni "della merla" i giorni più freddi dell'anno con l'intenzione di sconfiggere il freddo. E' un'usanza molto antica. Paese che vai.. usanza che trovi.. Un abbraccio, Antonella
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO FRANCA ... VULNERABILE 14

Post n°17476 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO FRANCA ...

VULNERABILE14

vulnerabile14
vulnerabile14 il 17/01/15 alle 19:06 via WEB
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 08:36 via WEB
Ciao Franca - bellissimo pensiero. grazie per il klicca. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17475 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 17/01/15 alle 20:02 via WEB
Non è facile mantenere buoni rapporti con tutti sul lavoro. A volte capita però di lavorare bene con alcune persone e con il tempo subentra anche l'amicizia. La fortuna è trovare un'amicizia sincera.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 08:30 via WEB
Ciao Donatella - hai ragione. "... la fortuna è trovare un'amicizia sincera". Ovvio che ... se una cosa deve accadere ... accade comunque" Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17474 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 17/01/15 alle 16:41 via WEB
Dopo una vita intensa di impegni lavorativi è giunto il momento giusto per inseguire i sogni.. Amilcare e Clelia.. stanno sognando lo stesso splendido sogno? Un sogno fatto di cinque lettere? AMORE? Un abbraccio, buona serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/15 alle 08:28 via WEB
Ciao Antonella - ogni racconto cerca di descrivere una situazione. Magari una situazione che si è creata nel tempo. Hai detto bene ... "un sogno fatto di cinque lettere". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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