Messaggi del 23/01/2015

EUGENIA E IL PROBLEMA DELLA DOMENCA racconto (225) di Dino Secondo Barili

Post n°17581 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

225

Eugenia…e il problema della domenica

Eugenia, 35 anni, bella presenza, parrucchiera in Pavia, aveva un problema: come passare la domenica. Il sabato passava in fretta perché il lavoro non mancava e a fine giornata era stanca morta. Non vedeva l’ora di chiudersi nel suo appartamento in città…e addormentarsi davanti alla TV. Non così la domenica. Inoltre, quando una persona come Eugenia, ha avuto un “passato” sentimentale non troppo soddisfacente, finisce per “pensare”… Pensare alla propria vita e arrivare a deludenti conclusioni. Eugenia, aveva dato la “parte principale della vita alla sua attività” per il suo negozio da parrucchiera. Ora, gli affari andavano bene. Aveva messo da parte qualche risparmio e guardava alla sua vita in modo critico. Si poneva tantissimi perché.. Questo accadeva soprattutto alla domenica. Decise di parlarne con il suo Medico di Famiglia, il Dott. Norberto, il quale pose subito una domanda. “A che ora ti alzi al mattino della domenica?” – “A mezzogiorno.” – Aveva candidamente risposto Eugenia. “E, no, mia cara Eugenia. Anche alla domenica dovresti alzarti all’orario degli altri giorni.” Eugenia cercò di giustificarsi. “Cosa mi alzo a fare? … Non ho niente da fare.” – “Ecco il problema.” Puntualizzò il Dott. Norberto, single incallito, amante della vita all’aria aperta, a contatto con la natura. “Vedi, Eugenia. Alla domenica, devi alzarti presto, come faccio io. Ti aggreghi ad un gruppo di appassionati camminatori delle rive del fiume Ticino. A mezzogiorno ti senti un’altra persona. Allegra, ossigenata e… stanca di una stanchezza “sublime”. Perché c’è stanchezza e stanchezza. C’è la stanchezza “mentale”, quella da stress… e quella fisica. Dopo aver ascoltato per una settimana i discorsi non sempre edificanti delle tue clienti la tua mente è sovraccaricata di pensieri confusi, contrastanti, a volte deprimenti. Sulla rive del Ticino, invece, è tutta un’altra cosa. L’aria leggera penetra nel corpo e rasserena lo spirito. Dopo il primo tratto di passeggiata… cominci a sentirti leggera come l’aria. E’ la tua mente che si sta svuotando delle impurità. I pensieri negativi vengono attratti dalla corrente del fiume e portati nel mare… delle cose inutili. E’ il primo passo verso la felicità.” Eugenia non ci pensò un secondo. “Dottore, posso aggregarmi al suo gruppo?” Il Medico di Famiglia è un po’ come un padre… Fu ben felice di indicare ad Eugenia “l’ora e il luogo di incontro della passeggiata domenicale”. Ormai era fatta. La Parrucchiera di Pavia aveva trovato la strada giusta per avere una domenica “diversa”, quasi eccitante. Del gruppo facevano parte uomini e donne di ogni età i quali si raccontavano, a gruppetti, le “storie della settimana”. Il Dott. Norberto era amante delle storie allegre, un po’ originali, per fare da contrappeso alle malattie di cui doveva occuparsi nel suo ambulatorio. Eugenia aveva una voce incantevole. Raccontava le storie che ascoltava dalle sue clienti. Le selezionava e le modificava per renderle piacevoli e accattivanti. Il Dott. Norberto ci provò gusto. Si sentì coinvolto. Durante la passeggiata pronunciava una sola frase… “Eugenia, non hai un’altra storia da raccontare?” Ormai, Eugenia e Norberto, erano uno attaccato all’altra. Una raccontava, l’altro ascoltava. Così facendo erano sempre in fondo al gruppo dei camminatori… Una domenica, Eugenia e Norberto, decisero di fare un giro dentro al “boschetto dei mughetti”… tipico “rifugio” di innamorati. Quando uscirono dal boschetto, i due, avevano la faccia stravolta e gli abiti sgualciti… la mente libera, e il sole negli occhi..(225)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

GIULIO NATTA di Teresa Ramaioli

Post n°17580 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

GIULIO NATTA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/01/15 alle 19:04 via WEB
GIULIO NATTA----Giulio Natta nacque a Porto Maurizio, in provincia di Imperia, il 26 Febbraio 1903 da Francesco Maria, magistrato, ed Elena Crispi. Diplomatosi ad appena 16 anni al Liceo classico Cristoforo Colombo di Genova, frequentò il biennio propedeutico in matematica nella stessa città. Nel 1921 si iscrisse al corso di laurea in Ingegneria Industriale al Politecnico di Milano e l'anno successivo divenne allievo interno all'Istituto di Chimica Generale del Politecnico, fu assistente del professore Bruni. Si laureò in ingegneria chimica nel 1924, a 21 anni di età. Nel 1925 Natta accettò una borsa di studio a Friburgo in Brisgovia, in Germania, presso il laboratorio del professor Seemann, entrando in contatto con il gruppo di lavoro di Hermann Staudinger che si occupava di macromolecole. Natta intuì l'importanza e le potenzialità delle macromolecole e tornato a Milano iniziò uno studio sulla struttura cristallina di polimeri. Fu professore incaricato di Chimica generale al Politecnico (1925-1932) , tenne un corso di chimica fisica presso l'Università di Milano (1929-1933). Nel 1933 vinse il concorso alla cattedra di Chimica Generale dell'Università di Pavia, dove rimase fino al 1935, quando venne chiamato a ricoprire la cattedra di Chimica Fisica dell'Università La Sapienza di Roma. Nel 1937 ricoprì la cattedra di Chimica Industriale al Politecnico di Torino. L'anno successivo ritornò al Politecnico di Milano, alla cattedra di Chimica Industriale, che lasciava nel 1973, dopo 35 anni. Ciao teresa Ramaioli

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17579 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 23/01/15 alle 13:40 via WEB
Simpatico racconto. Giusta osservazione,quando ci si adagia nelle abitudini della propria vita, difficile è cambiare qualcosa. Ma la fortuna va aiutata.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/01/15 alle 14:54 via WEB
Ciao Donatella - Vero. Bisogna tenere la mente sveglia ... Non adagiarsi nelle abitudini ... e aiutare la Fortuna. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°17578 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

 
menegi53
menegi53 il 23/01/15 alle 09:44 via WEB
Buon giorno Dino! Un venerdì nuvoloso allietato dal tuo simpaticissimo post, che a leggerlo mette il buonumore anche se non vuoi! E' una carica di vita e di gioia di vivere giorno per giorno sapendo che prima o poi qualche cosa di bello accadrà! Una speranza, una ricerca di novità! Ti abbraccio augurandoti una buona giornata! Ciao Dino, a presto!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/01/15 alle 14:52 via WEB
Ciao Giovanni - ogni giorno sorge il sole ... E ogni giorno ci si deve svegliare con il sorriso sulle labbra e la speranza di un giorno tutto da vivere e godere ... Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

SALUTI DA PAVIA BUON VENERDI' 23 GENNAIO 2015

Post n°17577 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

BUON VENERDI'

23 GENNAIO 2015


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PENSIERI SPARSI DEL 22 GENNAIO 2015

Post n°17576 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 22 GENNAIO 2015

“Amare è vivere ”

Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

GIORGIA E LE ABITUDINI racconto (873) di Dino Secondo Barili

Post n°17575 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

22 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 22 gennaio 2015 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

873

Giorgia e le abitudini

Quando una persona non è soddisfatta della propria vita ha diverse possibilità. Lamentarsi in continuazione … dando la colpa al terzo o al quarto … oppure affidarsi alla Fortuna. Anche in questo caso, la persona interessata a cambiare, ha diverse strade. Aspettare che la Fortuna le arrivi tra le braccia … oppure andarle incontro ovunque essa sia. La Dott. Giorgia, cinquant’anni, single, bellissima … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, un anno fa, ha deciso di andare incontro alla Fortuna e incontrare l’uomo del cuore. Da dove cominciare? Giorgia ne parlò con la sua coetanea e amica Ester,  la quale aveva molta fantasia. “Giorgia … se vuoi veramente andare incontro alla Fortuna e trovare l’uomo superlativo devi … “non andare” … sempre nello stesso Bar a prendere il caffè …” Giorgia sorrise divertita. “Ester, cosa c’entra il Bar … con la Fortuna … Qui stiamo parlando di dare una svolta alla propria vita incontrando l’uomo superlativo ... L’uomo sognato per cinquant’anni” Ester non si scompose. Fece finta di guardare le nuvole … anche se, un anno fa, il cielo era azzurro e limpido come non lo era stato da mesi. “Vedi, Giorgia. Noi tutti siamo attratti involontariamente dalle abitudini. Quando una cosa ci piace, non ci crea problema … la ripetiamo all’infinito … fino alla noia. Ecco l’errore. Quando ci si fa l’abitudine ad una cosa … la mente si addormenta … non ha più stimoli. E’ il momento di cambiare. Di rinnovarsi. Di provare nuove sensazioni … specialmente quando si cerca un nuovo amore. Il Bar è un esempio. Stesso Bar … Stesse facce … stessi discorsi ripetuti all’infinito … solito caffè (anche se ottimo). Invece, la prima regola per rinnovarsi e incontrare un nuovo amore è cambiare Bar … Una volta qua, un’altra là. Il caffè non sarà sempre al top, ma le persone (soprattutto gli uomini) saranno sempre diversi. E’ lì che la Fortuna gioca le sue carte” Giorgia non sorrise. Cominciò a diventare riflessiva. La sua mente si era massa in moto ed era intenzionata a percorrere nuove strade. Soprattutto a cambiare Bar e farsi un itinerario nuovo prima di andare in Ufficio al mattino. Milano è la patria dei Bar. Ve ne sono un’infinità, per tutti i gusti … Non si fa fatica a trovare un nuovo Bar. Dopo una settimana Ester si informò. “Allora, Giorgia, come va la ricerca?” Giorgia aveva proprio bisogno di parlarne. “Ester, se devo dire la verità la tua idea ha diverse potenzialità. Se da una parte la varietà dei caffè aiuta il confronto … dall’altra, non tutti i caffè sono al top. Devi spesso accontentarti di ciò che passa il Convento. Per quanto riguarda, invece, le persone (in questo caso, gli uomini) effettivamente i discorsi diventano interessanti. Più che i discorsi si affina il gusto, il piacere di parlare con un uomo anziché con un altro. Nulla di importante … però, il piacere della conversazione ci guadagna” Ester, intanto, era curiosa. “ … ma la Fortuna … la Fortuna con la F maiuscola … com’è?” Giorgia si mise a ridere. “A cinquant’anni una donna sa ciò che vuole … alto, biondo, bellissimo … e ricco da far paura. Di uomini così non ve ne sono molti in giro … anche se giri tutti i Bar di Milano e di Pavia. In questo caso, è proprio il caso di dirlo, ci vuole una bella Fortuna. Un Fortuna da rimanere a bocca aperta” Ester si mostrò sconsolata. “Allora, Giorgia, i miei consigli sono valsi a niente …” Ester e Giorgia, in quell’istante, un anno fa, stavano uscendo dal solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia. Giorgia ha incrociato un paio d’occhi (maschili) che erano la fine. Erano gli occhi di uomo alto, biondo, occhi chiari e penetranti, capelli lunghi e ondulati. Più che uno uomo sembrava un Dio dell’antica Grecia … Adone o giù di lì. Giorgia si tenne stretta al braccio di Ester per non finire distesa sul pavimento. Dopo aver ripreso coscienza, Giorgia riuscì ha dire ciò che pensava. “Ester, hai visto? Hai visto l’uomo dei sogni? Più che un uomo era un Adone, il Dio greco del piacere e della bellezza. Ecco, quello che voglio io …” Ester sorrise beffarda. “E già … e chi è quella donna che non vorrebbe un uomo così?” Ester e Giorgia si scambiarono ancora qualche parola, ma Adone aveva fatto centro. La loro mente era partita … e si era persa nella valle dei sogni, sogni amorosi … naturalmente. Giorgia dopo qualche centinaio di metri era davanti al Palazzo in cui abitava … sul Lungoticino a Pavia. Era nell’atrio quando si trovò di fronte la Signora Maria, una settantenne che ne dimostrava cinquanta e sapeva tutto di tutti … “Giorgia. Giorgia … hai visto il nuovo condomino del nostro Palazzo? Il nuovo proprietario dell’Attico? … quella specie Eden di cui tutti parlano, ma che non ho mai visto. Pensa, Giorgia. Si chiama Dott. Adone … Adone di nome e di fatto …” In quell’ istante nell’atrio del Palazzo si è presentato il Dott. Adone. Giorgia non aveva dubbi. Era lui … l’uomo incontrato al solito Bar. Era preparata a resistere … Il Dott. Adone è stato il primo a parlare. “Dott. Giorgia, siccome sono nuovo di Pavia ho chiesto a chi potevo rivolgermi per farmi raccontare le storie della città. Mi hanno segnalato lei, Dott. Giorgia. Cosa ne dice? E’ disposta a farmi da cicerone?” La Dott. Giorgia, per poco non svenne … Di fronte ad un Dio del genere, una cinquantenne come Giorgia cosa avrebbe potuto rispondere? “Ma certo, Dott. Adone … sono a sua completa disposizione …” Il Dio greco è stato magnanimo … “Giorgia diamoci del tu … è meglio” Giorgia e Adone presero l’ascensore e puntarono dritti all’Attico. Prima di raggiungerlo, però, le labbra dei due cinquantenni erano già incollate le une alle altre … e vi rimasero … per parecchi giorni. Perché, la Fortuna, quando vuole … sa fare le cose bene. Molto bene. Questo è il racconto 873 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°17574 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/01/15 alle 18:40 via WEB
I quartieri medievali -Usciti dalla chiesa di San Teodoro, si imbocca lo stretto vicolo Terenzio che scende verso Porta Calcinara:, essa apparteneva all’apparato difensivo della città medievale della fine del XII sec. Il suo nome deriva dall’approdo sul fiume destinato alle imbarcazioni che trasportavano materiale edilizio, sabbia e ghiaia.. La cerchia muraria è stata ampliata successivamente nel XVI sec. Siamo nel quartiere digradante verso il fiume, col suo intrigo di viuzze acciottolate: via Porta Pertusi, con la casa degli Eustachi in prossimità del fiume, residenza del guardiano delle acque, che rappresenta un esempio di abitazione privata del Quattrocento, via Pessani, via Maffi, via Rovelecca. Quest’ultima costituiva un tempo il centro del ghetto riservato agli ebrei, che di sera veniva chiuso al passaggio. Risaliti quindi per via dei Liguri, cuore della vecchia Pavia, si arriva in via Cardano, lungo la quale affaccia, tra gli altri, l’ex monastero benedettino di San Maiolo del X sec., attualmente sede dell’Archivio di Stato, con un bellissimo chiostro cinquecentesco. Percorrendo via Cardano in direzione ovest, si giunge nella piazzetta di Sant’Agata al Monte costruita su di un’altura, dove ora ha sede l’Istituto Clinico Morelli, ma già dimora di un importante monastero. Saluti da Pavia a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ... ANNABELLE61

Post n°17573 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ...

ANNABELLE61

annabelle61
annabelle61 il 22/01/15 alle 22:42 via WEB
La risposta è sempre in quella stupenda canzone ... "la lontananza spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi", caro Dino! Molto bello il post e un infinità di auguri per il tuo quinto anno del Blog!** Un abbraccio e un sorriso!**
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/01/15 alle 08:30 via WEB
Ciao - hai ragione. Quella canzone è magica come il suo Autore. Anche quella canzone fa parte della nostra storia e della nostra cultura. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17572 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 22/01/15 alle 20:23 via WEB
il tappeto di viole è stupendo.. poi appassiscono.. ma i ricordi no... Buona serata, un abbraccio, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/01/15 alle 08:26 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. I giorni si sommano ai giorni, le esperienze alle esperienze ... ma il "tappeto di viole" rimane nella memoria e vi rimane. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963