Messaggi del 23/02/2015

CALLISTO E IL SABATO SERA racconto (265) di Dino Secondo Barili

Post n°18103 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 265

Callisto e il sabato sera

Un anno fa, Callisto, quarant’anni, ha capito che la crisi economica avrebbe picchiato duro. Non erano passati tre mesi ed aveva già ricevuto, dalla sua ditta, due “pause produttive”. Callisto si era reso conto che bisognava cominciare a guardarsi intorno, aprire gli occhi, risparmiare … e darsi da fare. Aveva un orto che da parecchi anni non coltivava più e lo ha messo subito in attività. Ma ogni attività ha bisogno di avere dei riscontri. Tra le passioni giovanili di Callisto c’era la cucina. Negli anni precedenti, aveva seguito parecchi corsi per affinare le “informazioni” che aveva ricevuto da sua madre Clelia, cuoca bravissima. Inoltre, si era fatto una bella biblioteca con le migliori ricette italiane e non. Ora, era il momento di passare all’azione. Sei mesi fa, Callisto, ogni sabato sera, ha cominciato a invitare a cena i propri amici Giuseppe e Ivano, in modo che facessero da “cavia” alle sue pietanze. E’ stato un successo. Sono stati gli stessi Giuseppe e Ivano che hanno diffuso la notizia e allargato la cerchia degli amici del “sabato sera”. Quando “la voce va…” non la ferma più nessuno. In breve tempo il numero degli amici ha cominciato ad aumentare, al punto che il “nostro provetto cuoco” ha dovuto mettere dei limiti alle partecipazioni. Pur di non perdere la presenza a tali “ambitissime cene”, gli amici di Callisto si sono autotassati per contribuire alle “cene del sabato sera”. Tre mesi fa, tra le nuove commensali c’era Lucia, una collega di Callisto, nota per avere una bella voce da mezzosoprano. Durante la cena del sabato sera, per rallegrare la festa, Lucia si è messa cantare arie tratte da celebri Operette. E’ stato un successo. Anche Callisto si è visto esaltare le proprie cene. Si sa che le belle melodie allietano non solo la festa, ma provocano anche i migliori sentimenti. Callisto e Lucia sono diventate le “star” del sabato sera. Dopo poco tempo i due hanno scoperto di avere una “forte attrazione reciproca” … che li ha spinti una nelle braccia dell’altro… Si sa che… da cosa nasce cosa… e i due stanno progettando di mettersi insieme per gestire un’antica Osteria il cui proprietario ha voglia di cedere. Si sa che quando si comincia a fare progetti … non si finisce più. Il mondo di Callisto e Lucia si è colorato, improvvisamente, di rosa e azzurro. (265) -

 
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MARIANO DALLAPE' di Teresa Ramaioli

Post n°18102 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

MARIANO DALLAPE' 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/02/15 alle 09:00 via WEB
MARIANO DALLAPE’ inventore della fisarmonica diatonica-( Brusino di Cavedine, Trento, 1846- Strabella, 1928)- Brusino di Cavedine , piccolo centro in provincia di Trento, apparteneva al Sud- Tirolo austriaco quando nel 1846 , vi nacque MARIANO DALLAPE’. Dopo un’infanzia e una adolescenza trascorsa in miseria, poco più che ventenne abbandonò le montagne per passare in Italia a cercare miglio fortuna, unico suo bagaglio un rudimentale e vecchio organetto. Giunse a Genova, dove trovò impiego come minatore fuochista presso il porto. Un incidente sul lavoo lo rese inabile e claudicante, costringendolo a lasciare il lavoro. Decise così di ritornare al paese natale e, per potersi mantenere durante il viaggio , non gli rimase che sfruttare la sua abilità nel suonare il fedele organetto, grazie al quale riusciva a raggranellare qualche soldo esibendosi nelle feste di piazza o nelle osterie. Arrivato a Strabella, l’organetto si guastò e Mariano si diede da fare per ripararlo; non solo l’operazione riuscì, ma ne sortì uno strumento praticamente nuovo, con una gamma di sonorità più ricche e potenti , e di maggior facilità d’uso. A quel punto l’ingegnoso tirolese ritenne opportuno costruire uno strumento che gli permettesse di mettere in pratica tutte le idee che la riparazione gli aveva suggerito. Nacque così la fisarmonica diatonica a cassetta, destinata a un successo universale e duraturo, usata in tutte le forme e i generi musicali, dalla popolare, di cui è forse la massima espressione, alla musica da camera, al jazz. Mariano Dallapè si stabilì nella cittadina oltrepadana , nel 1876, vi fondò la FABBRICA ARMONICHE MARIANO DALLAPE’ & FIGLIO, chr diresse fino alla morte insieme con il figlio Onorato, che morì nello stesso anno del genitore(1928). L’azienda passò a Giuseppe, figlio del fratello del fondatore, che la seppe conservare nelle posizioni di prestigio raggiunte. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18101 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/02/15 alle 16:52 via WEB
Bellissima storia di vita carissimo Dino! Il volontariato giusto sta proprio nel fatto di aiutare i bisognosi a rimanere attivi e indipendenti il più possibile. E brava Giuseppina!!! Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 17:58 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. Il volontariato è fondamentale in ogni società. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18100 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/02/15 alle 16:45 via WEB
Bellissimo racconto caro Dino! Uno di quelli che mi fanno fare quel lungo sospiro alla fine.. come per dire.. bellissimissimo... che storia d'amore meravigliosa... La luna stupenda... la notte di fuoco.. baci.. musica.. lume di candela... più di così non si può.. Un abbraccio, buona serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 17:55 via WEB
Ciao Antonella - La Luna ha la sua importanza in una storia d'amore ... Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18099 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/02/15 alle 16:35 via WEB
L'amore risolve ogni problema e rende la vita più bella. Un abbraccio Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 17:51 via WEB
Ciao Antonella - hai perfettamente ragione. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18098 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 

 

ALUTI DA PAVIA BUON LUNEDI' 23 FEBBRAIO 2015

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 23/02/15 alle 16:34 via WEB
Meraviglioso disegno! Mi fa tornare indietro nel tempo.. Un abbraccio e buon pomeriggio.. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 17:49 via WEB
Ciao Antonella - il tempo che fu è sempre tra le cose migliori. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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SALUTI DA PAVIA BUON LUNEDI' 23 FEBBRAIO 2015

Post n°18097 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

BUON LUNEDI'

23 FEBBRAIO 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 22 FEBBRAIO 2015

Post n°18096 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 22 FEBBRAIO 2015

“L’amore risolve ogni problema”

Dino

 
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GIAMPAOLO, LA SEDIA E L'AMORE racconto (904) di Dino Secondo Barili

Post n°18095 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

22 FEBBRAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 22 Febbraio 2015 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

904

Giampaolo, la sedia e l’amore

Un anno fa, l’Architetto Giampaolo, cinquant’anni, single, con Studio nel milanese, abitante a Pavia … era in crisi. Doveva disegnare una nuova sedia e non aveva idee. Il lettore dirà che con tutte le sedie che ci sono in giro … non era proprio il caso di andare in crisi. Invece, no. L’Architetto Giampaolo, come creativo, doveva disegnare una nuova sedia e, oggi, ogni cosa è importante e ha dei tempi stretti. Ci sono di mezzo un’infinità di motivazioni. E, poi, per l’Architetto si trattava del suo lavoro, la sua fonte di vita. Giampaolo ne parlò con il suo amico e Collega Architetto Serafino, un sessantenne che non vedeva l’ora di andare in pensione. “Giampaolo hai ragione di andare in crisi. I ritmi creativi di oggi sono troppo esasperati. Non hai finito un lavoro … e c’è subito da rimettersi a correre. Milano, poi, è diventata una fucina del … “tutti vogliono tutto … subito” Parecchi anni fa ho avuto anch’io una commissione del genere. Ad un certo punto non sapevo più da quale parte cominciare. Un giorno mi è venuta un’idea. Osservare una bella ragazza mentre si sedeva su una sedia. Ho cercata una ragazza che mi piaceva particolarmente e l’ho invitata nel mio Studio per fare un esperimento. La ragazza accettò. Il risultato è stato eccellente. Ho vinto il primo premio …” Giampaolo voleva qualche informazione in più. “E la ragazza?” L’Architetto Serafino cercò di tergiversare poi … “La ragazza è diventata mia moglie ed oggi abbiamo una vita serena e felice” Giampaolo non andò oltre. Il cinquantenne da un anno si sentiva solo. Sentiva il bisogno di avere una compagna … la donna del cuore. Purtroppo, causa il pressante lavoro, non aveva trovato il tempo per soddisfare le sue esigenze. L’idea di Serafino non era da scartare. Giampaolo telefonò ad alcune amiche e con la scusa di prendere un caffè le ha invitate a sedersi su una sedia del suo Studio. La prova, però, non ha prodotto alcun risultato. L’Architetto Giampaolo … in crisi era e in crisi ci rimaneva. Anche la sedia che doveva disegnare era là … sospesa nell’aria, come un’idea che non trovava realizzazione. Una notte Giampaolo ebbe un sogno. Sognò di essere a teatro e sul palcoscenico alcune ballerine ballavano e si portavano dietro una sedia …” Una sedia? Si proprio una sedia. Non una sedia qualunque … una sedia di plastica trasparente … leggerissima come una piuma. L’Architetto Giampaolo in brevissimo tempo disegnò una sedia stupenda … mai vista prima. Si recò presso una Scuola di Danza Classica e chiese alla Coreografa di organizzare uno spettacolo … che lui stesso avrebbe sponsorizzato. La Coreografa, Signora Michela, fu ben felice di mettere alla prova le proprie allieve. Organizzò uno spettacolo sulla base di alcune danze classiche da ballare con la sedia dell’Architetto Giampaolo. Naturalmente, ogni tanto, le ballerine dovevano sedersi e da lì, il creativo cinquantenne, trasse ispirazione per almeno dieci modelli nuovi di sedie. Non solo. Tra le ballerine c’era, Dorotea, una bellissima venticinquenne, la quale, più di ogni altra, aveva un modo particolare di sedersi. Quando un creativo mette gli occhi su una donna, anzi su una ballerina, ne rimane affascinato. Giampaolo non ebbe occhi che per Dorotea. L’invitò a pranzo ed i primi approcci hanno dato risultati stupendi. Per esempio. Entrambi amavano il teatro. Giampaolo, allora, ha invitato Dorotea per una “cena a lume di candela” nel suo Attico … in un Palazzo sul Lungoticino a Pavia. Quando una venticinquenne si trova in un ambiente del genere ne rimane incantata, estasiata. Non ha più parole. Si lasciò andare. D’altro canto, Giampaolo è stato delicatissimo. “Dorotea ti amo … posso avere un tuo bacio?” La venticinquenne non se lo fece dire due volte. A questo mondo le troppe attese non portano da nessuna parte. Meglio cogliere il frutto quand’è maturo … Giampaolo era “maturassimo” … Dorotea non si lasciò mancare nulla. Baci a volontà. Proprio quello che Giampaolo desiderava da tanto tempo. Inoltre, quella sera, c’era la Luna. Una Luna stupenda che da sola faceva la differenza. L’Attico, la Luna, la cena a lume di candela … una dolcissima musica in sottofondo … chi è che avrebbe resistito ad una notte di fuoco? E così è stato. Anzi, le notti sono diventate due, tre … Alla quarta Giampaolo espresse un’enigmatica domanda. “Dorotea perché non ci sposiamo?” La venticinquenne ci pensò un attimo. Poi trasse le sue conclusioni. “Giampaolo ho letto da qualche parte che la decisione va presa alla dodicesima notte … la notte del mistero” Alla dodicesima notte (di fuoco) Giampaolo e Dorotea compresero che l’amore risolve ogni problema. Questo è il racconto 904 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE di Teresa Ramaioli

Post n°18094 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/02/15 alle 08:58 via WEB
Archeologia industriale -A Rozzano, si incontra una filanda oggi abbandonata. Gli impianti erano alimentati con energia idroelettrica prodotta sfruttando il dislivello dell'adiacente conca del naviglio. L'industria tessile fondata nel 1898 arrivò ad impiegare oltre 800 addetti. La ditta utilizzava i resti della lavorazione della seta (schappe), una filatura molto richiesta prima dell'avvento delle fibre sintetiche. Nei dintorni sorsero case per gli operai, ancora ben visibili lungo il naviglio. La possibilità di utilizzare la chiusa per produrre energia elettrica e la comodità di disporre di un corso d'acqua resero la Société Anonyme Filatures De Schappe tra le più importanti della zona. Purtroppo la guerra rese sempre più difficili i rifornimenti di materia prima. Al termine del conflitto, con l'introduzione del nylon, l'impianto attraversò un periodo di declino che poterà nel 1953 alla chiusura delle attività.Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18093 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 23/02/15 alle 14:36 via WEB
Simpatico racconto. Fare del bene agli altri fa bene anche a se stessi. Per rimanere attivi bisogna socializzare e stare in compagnia.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 15:23 via WEB
Ciao Donatella - socializzare è importantissimo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°18092 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/02/15 alle 13:31 via WEB
Ad una certa età specie le donne hanno l'abitudine di lamentarsi ,sia perchè hanno problemi alle gambe oppure stanchi di solitudine la confondono con i mali...e che non ce la fanno più ed hanno bisogno di compagnia...potrebbe essere anche vero.. è necessario il consiglio di Francesca...ma attenzione "LA creatività (sempre proporzionata all'età ) ha bisogno della solitudine....Senaca diceva che la solitudine è per lo spirito quello che il cibo è per il corpo ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 15:22 via WEB
Ciao Annamaria - ogni epoca ha i suoi guai. E' importante non fermarsi alle constatazioni. Ma agire sul problema. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°18091 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

 
menegi53
menegi53 il 23/02/15 alle 10:48 via WEB
Bellissimo post Dino, sulla solitudine della gente anziana, che non è un problema da poco e ci riguarda tutti! Buon inizio di settimana, con un abbraccio.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 15:20 via WEB
Ciao Giovanni - Hai ragione. Il Blog può essere un mezzo per evitare la solitudine. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°18090 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 22/02/15 alle 15:34 via WEB
Giusto la benedizione arriva da Dio. Aiuta gli altri,perchè la vita è piena di problemi,....parole bellissime ,per risolverli ognuno di noi ha bisogno dell'aiuto degli altri..ci sentiremo bene al resto provvederà Lui
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 15:04 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Proprio così. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18089 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 22/02/15 alle 18:15 via WEB
Simpatico racconto. Come la protagonista anche a me, sembra di aver fatto un salto dalla giovinezza alla mezza età. Ma così è la vita, ti trascina in un turbine di avvenimenti, doveri, responsabilità e se non si ha avuto la fortuna di incontrare l'amore. Ci si ritrova invecchiati senza aver goduto la giovinezza, e solo rimpianti. Ma come nel tuo racconto, a volte bastano due chiacchiere e la voglia di conoscere per cambiare almeno un po' la monotonia della vita.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 14:58 via WEB
Ciao Donatella - bel commento. Vero per tante persone le quali si accorgono tardi ... dell'acqua passata. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18088 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 22/02/15 alle 12:29 via WEB
Carissimo Dino, che bel racconto.. e che frase stupenda.. L'amore è una serata danzante che inizia e non ha mai fine... Meraviglioso.. Un abbraccio e felice domenica, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 14:56 via WEB
Ciao Antonella - Solo le cose meravigliose ... sono eterne. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18087 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

IERI SPARSI DEL 21 FEBBRAIO 2015

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 22/02/15 alle 12:31 via WEB
L'amore non ha mezze misure.. perché si misura con i Baci.... Un abbraccio.. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 14:52 via WEB
Ciao Antonella - commento perfetto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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FRANCESCA racconto (264) di Dino Secondo Barili

Post n°18086 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 264

Francesca, il volontariato e la solitudine

Francesca, settant’anni è sempre stata una donna forte. Ha lavorato in fabbrica come operaia, ma si è data fare. E’ diventata caporeparto di un gruppo di operaie che avevano in lei una persona di cui fidarsi. Appena in pensione, Francesca si è impegnata nel volontariato. Il suo obiettivo era quello di assistere le persone (specialmente donne anziane) bisognose di assistenza. Ieri mattina, al mercato di Piazza Petrarca in Pavia, Francesca, però, si lamentava. “Non è possibile continuare così.” – diceva alla sua amica e coetanea Giuseppina – “Non è possibile seguire le donne anziane che si mettono in mente di non fare nulla. Pensa, Giuseppina, che un mese fa ho dovuto lasciare l’assistenza di una signora di ottant’anni, perché, se avessi continuato, avrebbe fatto ammalare anche me. Continuava a ripetere in continuazione che si sentiva sola, che non c’era una persona più sola di lei. Ho cercato di farle capire che la solitudine tocca soprattutto le persone che si mettono in mente di non fare nulla. Non rompere nemmeno una stringa. Siccome la Signora in questione, pur avendo ottant’anni, era fisicamente sana, non era giusto che passasse la giornate davanti alla TV. Non si lavava i piatti. Non si faceva il letto. Nessun mestiere di casa. Diceva che alla sua età non era “più compito suo” e che aveva bisogno dell’assistenza fissa di una persona. Io mi ero offerta di fare il possibile per aiutarla, ma a una condizione, che lei stessa si aiutasse. E’ inutile che parecchie donne continuano ripetere il “ritornello della solitudine”. La solitudine non dipende dall’età. Si combatte soprattutto con il lavoro, con l’impegno. Con il coraggio di non isolarsi. Di mantenere vivi e attivi i rapporti con i parenti, con amici e amiche. Se una persona, non rompe una stringa e continua a pretendere di essere coccolata e assistita, è ovvio, che si autodistrugge. Il fatto è che distrugge anche la vita di tutti coloro che stanno a lei vicino.” La Signora Giuseppina ha preso la palla al balzo per raccontare la sua esperienza di volontariato. “Cara Francesca, io ho messo subito le cose in chiaro. Ho costituito un gruppo di donne anziane “attive” che si preparano quotidianamente per la “passeggiata”. Un’ora di “passeggiata per le vie della città” …al mattino fa benissimo alla circolazione sanguigna. Al pomeriggio ci si ritrova per cucire, ricamare, e chiacchierare. Un giorno a casa dell’una, un giorno a casa dell’altra. Il giovedì è dedicato alla tombola riveduta e corretta (da noi). Così tutte si sentono coinvolte… a dare e a ricevere. Niente pettegolezzi… o piangersi addosso. Se si vuole andare avanti, ogni persona deve  fare la propria parte. Non c’è tempo per la solitudine o il miserere.” Francesca si complimentò con la Giuseppina e si è aggiunta al suo gruppo di donne…attive. (264)-

 
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NAVIGLIO PAVESE di Teresa Ramaioli

Post n°18085 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

NAVIGLIO PAVESE 

di Teresa Ramaioil

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 20/02/15 alle 14:30 via WEB
Naviglio Pavese--La cartiera Binda-- Il suo fondatore, Ambrogio Binda, nato nel 1811 rimane orfano a sette anni, a otto si impiega in una fabbrica di passamaneria e a diciotto già lavora in proprio in campo tessile. Una decina di anni dopo apre la prima fabbrica di bottoni d’Italia. Avviatala, la lascia alle cure degli eredi, e decide con lungimiranza di dedicarsi alla produzione della carta, materiale che all’epoca doveva essere in larga parte importato dall’Europa del Nord, per mancanza di produttori italiani. Per costruire la nuova fabbrica Binda individua i terreni adiacenti alla Conca Fallata, sul Naviglio Pavese: il salto d’acqua di circa 5 metri fungerà da forza motrice per le sue macchine. Lo stabilimento vede luce nel 1857 e i primi anni d’attività recano subito grandi successi. Purtroppo un rovinoso incendio distrugge nel 1871 buona parte del complesso, ma questo evento non ferma l’imprenditore, che nonostante la non giovane età si attiva immediatamente per la ricostruzione. Quando nel 1874 Ambrogio Binda si spegne, la cartiera riedificata aveva da tempo cominciato a fare utili. Continuerà a produrre fino al 1990, anno di chiusura. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONA ... DONADAM68

Post n°18084 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO DONA ...

DONADAM68

donadam68
donadam68 il 22/02/15 alle 23:31 via WEB
Buon inizio settimana :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 06:27 via WEB
Ciao Dona - grazie del ..."buon inizio settimana" Ricambio. Speriamo in una settimana serena. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18083 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 22/02/15 alle 12:30 via WEB
Meraviglioso Disegno! Un abbraccio e felice domenica!!! Ciao.. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 06:26 via WEB
Ciao Antonella - Buon inizio settimana. Teresa risponderà per il disegno. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°18082 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 22/02/15 alle 10:22 via WEB
Buona domenica a te.:-)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/02/15 alle 06:25 via WEB
Ciao Laura - buon inizio settimana. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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