Messaggi del 09/04/2015

GIACOMO IL VIGNAIOLO racconto (317) di Dino Secondo Barili

Post n°18854 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

317

Giacomo, il vignaiolo

E’ chiaro a tutti che stiamo attraversando un periodo difficilissimo… sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale e culturale. Ne è ben convinto anche Giacomo, quarant’anni, scapolo, vignaiolo… in un paese di collina dell’Oltrepò Pavese. Giacomo ha ereditato la vigna da suo padre il quale l’ha avuta dalle precedenti generazioni. Ogni generazione ci aveva messo di “suo”. Aggiungendo terreno e filari di viti. Oggi, l’occhio di Giacomo spazia sul suo terreno e sulle sue viti che sono una parte del suo esistere. Ecco perché, Giacomo, è in apprensione ogni volta si avvicina un temporale. Se, per caso, il temporale porta la grandine ….e come se Giacomo la ricevesse tutta sulla sua pelle, sulle sue spalle… dentro alla sua testa. Si fa presto a dire che la grandine è un fenomeno meteorologico ineludibile… Per conoscere il vero significato della “grandine” bisogna essere nei panni di Giacomo. Lavorare ogni giorno in mezzo alle viti. Curarle e potarle come fossero tanti “figli” …e poi, nel giro di poche ore vedere tutto il proprio lavoro andare in fumo… distrutto dal “Dio Temporale”, il quale, con un accanimento senza limiti, si vendica di tanta rigogliosa e florida “promessa”. Si… perché, la vite e l’uva… più che un “prodotto” sono una promessa. Ogni annata ha il suo vino. Non c’è vino uguale a quello dell’anno (o degli anni) precedenti. Inoltre, Giacomo, è il continuatore di una tradizione. Si porta dietro il “sapere dei propri avi”, l’amore per la propria terra… le proprie “radici”… dalle quali assorbe linfa vitale. Da questa situazione psicologica nasce quel senso di “fatalismo” che pervade l’animo dei vignaioli. Sono convinti che tutto dipende da “quel Dio Misterioso” che si chiama Destino. La sensazione di sentirsi nelle sue mani… come giocattoli… e fare ciò che Lui vuole…” E’ la filosofia di Giacomo e di molte persone che vivono il “dramma” della terra tutti i giorni…ed ora anche di più. Al problema “vite-temporale”…in questo nostro tempo si aggiunge un altro problema: la famiglia. Giacomo ha quarant’anni. Ha, pure, la “morosa” (la fidanzata) Serena, 30 anni, la quale vorrebbe sposarsi, ma… Giacomo è più freddo del ghiaccio. Appena può evita il discorso. La settimana scorsa Giacomo era nella vigna. Davide, il padre di Serena, passava, per caso (solo per caso?) nei pressi della vigna. Approfittando del fatto che Giacomo era solo… accennò al discorso del matrimonio. “Giacomo, hai quarant’anni… non sarebbe ora che ti sposassi?”. Giacomo non aspettava altro per chiarire il suo pensiero. “Davide, se fosse stato come una volta … mi sarei già sposato. Oggi, invece, anche il matrimonio è diventato un problema… come la grandine. Dei miei coetanei che si sono sposati … non c’è più nessuno insieme. Tutti divisi… con… o senza figli. Da lì problemi legali a non finire. “Guerre” (psicologiche) che non finiscono mai… Prima c’era solo il temporale con grandine sulla vigna ….Ora, c’è il temporale con grandine (garantita?) con il “matrimonio”… con conseguenze inimmaginabili. Mio padre, molto anni fa, mi diceva. “Giacomo, stai bene attento a scegliere la moglie... perché la donna può fare la fortuna o sfortuna di un uomo”. Adesso, forse, tale proverbio merita un aggiornamento… “il matrimonio è quasi sempre foriero di liti, di spese, di danni materiali e psicologi.” Giacomo tacque. Davide, scosse la testa, e sospirò una frase. “Hai ragione… Se fossi in te, prima di sposarmi, ci penserei due volte” (317)

 
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LA CERNIERA LAMPO di Teresa Ramaioli

Post n°18853 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

LA CERNIERA LAMPO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/04/15 alle 17:40 via WEB
La cerniera lampo--Il primo meccanismo antenato della cerniera lampo fu inventato nel 1851 da Elias Howe (1819–1867), che aveva brevettato una "chiusura automatica continua per abiti", composta da una serie di ganci applicati a un lembo. Howe però non mise in commercio la sua invenzione, che fu migliorata dall'ingegnere americano Whitcomb Judson (1812-1909). Judsono il 29 agosto 1893 depositò il brevetto di una "chiusura di sicurezza separabile" per sostituire stringhe di scarpe e stivali. Il prodotto fu commercializzato dalla Universal Fastener Company nel 1893, alla Esposizione Mondiale di Chicago. Tuttavia, non ottenne il successo sperato per l’inaffidabilità del suo meccanismo. Solo dieci anni dopo, nel 1904, il sistema fu migliorato e venne chiamato "C Curity", che in inglese si legge allo stesso modo di "security" (cioè sicurezza). Costruito non più a mano, ma con una macchina che lo stesso Judson aveva brevettato nel 1902, iniziò a incuriosire altri inventori, tanto che nel 1911 comparve un brevetto svizzero che assomigliava già all'attuale chiusura lampo perché non faceva più uso di ganci. La lampo arrivò al suo ultimo perfezionamento grazie alle modifiche dello svedese Gideon Sundbäck (1880-1954), un ingegnere elettrotecnico nato in Svezia ma trasferitosi in Canada, assunto nel 1906 alla Universal Fastener Company. Grazie alle sue buone capacità nel disegno e al matrimonio con Elvira Aronson, figlia del responsabile progetti, Sundback divenne progettista capo della Universal, con il compito di migliorare "il fermo lungi dall'essere perfetto" di Judson. Vedovo nel 1911, Gideon Sundbäck si immerse nei suoi progetti e nel 1913, aveva già disegnato la chiusura lampo moderna, aumentando il numero di elementi di legatura e fissò la cerniera su due nastri di stoffa per semplificarne l'installazione. Il brevetto per "il fermo separabile" fu registrato nel 1917. In quello stesso anno un sarto di New York utilizzò il nuovo congegno per una cintura con tasche data in dotazione ai marinai americani e ne vennero venduti 24 mila esemplari. E’ per tale motivo che la storia attribuisce a Sundback l'invenzione della cerniera lampo, che iniziò a essere utilizzata per indumenti militari per poi passare dopo un ventennio ad essere accettata e usata nell’industria della moda, che la “consacrò” negli anni ’30. Il nome “zip” nacque, invece, con delle galosce di gomma con la cerniera chiamate appunto Zipper Boot, della BF Goodrich Company Fu Elsa Schiapparelli a usare la zip senza nasconderla nel tessuto e molti stilisti la usarono per i pantaloni maschili: “l’innovativa idea sartoriale”, aveva ormai preso piede.Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°18852 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 09/04/15 alle 18:43 via WEB
Caro Dino trovare la via del cuore è sempre più difficile oggigiorno, però chi l'ha trovata deve seguirla costantemente per non perdersi. Un bel racconto su Balossa Bigli e magari con il Movimento di Corrente non sarebbe male. Ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 19:32 via WEB
Ciao Stefano - Bel commento. La via del cuore... Un'utopia che può diventare una realtà. Su Balossa Bigli e Movimento di Corrente ci sto pensando. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18851 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 09/04/15 alle 16:33 via WEB
Questo racconto è come una fiaba. Perdersi nel bosco e trovare la via per la felicità. A volte bisogna perdersi, dalla vita di ogni giorno per trovare un sentiero nascosto, la strada del cuore, chissà? Buon pomeriggio, un abbraccio
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 18:08 via WEB
Ciao Donatella - Bel commento. Proprio come dici tu ... "Perdersi nel bosco e trovare la via della felicità" ... la strada del cuore. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°18850 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 09/04/15 alle 15:57 via WEB
vieni, è la strada del cuore, dove nasce l’amore che non muore mai più.Bellissima canzone....MI riporta indietro con gli anni quando la cantava mia nonna. Bello anche il racconto , chi più felice di Ottavio? che si fa condurre da Eva in Paradiso ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 18:06 via WEB
Ciao Annamaria - Visto? E' proprio la canzone che cantava la tua nonna. Anni fantastici ... Dove la speranza (e una canzone) facevano sognare generazioni di persone. Ottavio ha incontrato Eva ... e insieme si sono persi nel Bosco dell'Amore. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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FELICITA' di Teresa Ramaioli

Post n°18849 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

FELICITA' 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/04/15 alle 18:04 via WEB
Ciao Dino,da sempre l'uomo si occupa della “felicità”: il benessere deriva da uno stato interiore che non ha teoricamente legami con quello che avviene fuori e nemmeno con la salute fisica. Spesso vediamo che ci può essere tanta tristezza e disagio interiore nonostante la massima abbondanza e ricchezza esteriore. Come fare per “guadagnare” degli istanti di felicità? Ecco un “trucchetto” che non è quella di darci la felicità eterna… ma degli istanti, degli attimi di felicità… e spetta a noi usare il “trucco” tanto spesso quanto vogliamo. Il “trucco” è concentrarsi sull’attività che stiamo facendo come se fosse la cosa più importante di tutte. Concentrarsi sull’attività che stiamo facendo nel presente come se fosse la cosa più importante di tutte, ha l’effetto di farci dimenticare tutto il resto, porta la nostra mente a cancellare le preoccupazioni, è un modo, un trucco per dare tregua alla mente e regalarci un istante di felicità, lungo tanto quanto riusciamo a farlo. Ciao a tutti gli amici del blog , Teresa

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°18848 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 09/04/15 alle 15:59 via WEB
Bene, se l'amore deve essere una follia ci sonooooooooooo!!!!!! ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 18:02 via WEB
Ciao Annamaria - complimenti per il tuo scoppiettante commento. Meno male che al mondo c'è ancora la "Divina follia". Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°18847 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon giovedì 9 aprile 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 8 APRILE 2015

Post n°18846 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 8 APRILE 2015

“Ma, l’amore che cos’è?

Un divina follia …

E così sia!”

Dino

 
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OTTAVIO E LA FONTANA DELLA SALUTE racconto (949) di Dino Secondo Barili

Post n°18845 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

        8 APRILE 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 8 aprile 2015 – Mercoledì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

949

Ottavio e La Fontana della Salute

L’attuale vita frenetica porta spesso le persone all’esasperazione. Tutti vorrebbero fare di più e alla fine si ritrovano stressati e avviliti … senza aver raggiunto i risultati sperati. Un anno fa è capitata la stessa cosa al Dott. Ottavio, quarantacinque anni … ben portati. Sembrava un giovanotto. Responsabile di un Ufficio a Milano, abitante a Pavia. Single … non per scelta sua. Un po’ perché influenzato dalla mamma che ha fatto da chioccia come per i pulcini. Un po’ perché (diceva Ottavio) i suoi coetanei che si erano sposati, dopo poco tempo, si erano separati ed erano ritornati in famiglia. Così, Ottavio, un anno fa, era stressato dal lavoro che diventava sempre più complicato, con tantissime scadenze ad ogni batter d’occhio. Quando una persona è stressata comincia a vedere tutto “nero”. Se non proprio nero … almeno grigio. Se ne era accorto anche il suo coetaneo, Raffaele, suo Collega dell’Ufficio accanto. “Ottavio, ti vedo giù di corda. Cosa ti è successo?” La domanda è stata salutare. Ottavio ha trovato la forza di lamentarsi. “Raffaele sono stanco morto. Non riesco più a   dormire. Devo proprio andare dal Medico e farmi scrivere qualche tranquillante …” Raffaele reagì. “Ottavio … non dire stupidaggini. I medicinali vanno presi quando servono e con molta parsimonia. Anch’io ho passato un periodo durante il quale non dormivo. Il lavoro mi aveva trasformato in uno straccio. Mi sono messo di buona lena ed ho cercato la soluzione al problema. Per esempio. Te ed io, viviamo la maggioranza del nostro tempo a Milano. A contatto con situazioni sempre nuove e complicate. Ci dimentichiamo che esiste ancora un mondo dove possiamo liberare la mente dai nostri fantasmi quotidiani. Questo mondo è appena fuori Milano. Fuori Pavia. In mezzo alla campagna … dove ci sono ancora paesini  costituiti da una manciata di case. E’ lì, dove ho ritrovato il mio equilibrio mentale. La mente si è rasserenata. Ho cominciato a vivere una vita nuova piena di scoperte … “ Raffaele stava per continuare, quando Ottavio l’interruppe. “Di scoperte? E quali?” Raffaele continuò. “Proprio così … di scoperte. Te ed io, che viviamo molta parte della nostra vita a Milano perdiamo la cognizione del tempo. Il cambio delle stagioni … come vuole la natura. La natura vera, reale. Con i telefonini, oggi, abbiamo la temperatura in tempo reale … se piove o se c’è il sole. Se dobbiamo scoprirci o coprirci. Tra un po’ ci diranno anche quando dobbiamo essere felici oppure infelici … Questa non è più vita … è essere diventati Robot. Vivere, invece, è sentirci nella natura e con la natura. Uscire di casa e trovarsi in mezzo alla campagna. Calpestare l’erba del prato … a piedi nudi. Entrare nel bosco. Sentire l’odore di fiori appena sbocciati. Guardare la vita in una bolla d’acqua piovana. E poi il canto degli uccelli che varia da stagione a stagione   …” Raffaele avrebbe voluto continuare, ma è stato interrotto da Ottavio. “Raffaele, dov’è un simile Paradiso?” L’amico ha risposto alla domanda. “In Lomellina. Sulla riva destra del fiume Ticino. Ti posso dare l’indirizzo di una casa isolata in mezzo al bosco … dove vive una donna vecchia …  specializzata nel fare il risotto con i funghi porcini. Ecco. Si chiama Fontana della Salute” Ottavio ormai era esaltato dalla descrizione. Non vedeva l’ora di raggiungere la località indicata dall’amico Raffaele. Prese alcuni giorni di ferie arretrate e partì alla ricerca della località incantata. Quando si cerca un luogo speciale bisogna affidarsi al Destino. Infatti, Ottavio dopo aver raggiunto la Lomellina ha dovuto lasciare l’automobile in un parcheggio pubblico e addentrarsi a piedi per una strada sterrata in mezzo al bosco. A parole le località sono sempre vicine … ma quando ci si addentra un bosco mai frequentato si finisce per perdersi. Ottavio si perse. Per fortuna che ha incontrato un uomo, un uomo di quelli abituati a camminare senza sosta. “Scusi, dov’è la Fontana della Salute?” L’uomo sembrava aspettasse la domanda. “Prima strada a destra … seconda strada a sinistra” Sembrava di sentire un Vigile Urbano di Milano. Ottavio obbedì alla lettera. In fondo alla seconda strada a sinistra il quarantacinquenne si trovò di fronte ad una casetta di legno … vecchia e malandata … che sembrava essere stata  costruita cento anni prima. Una di quelle casette che si vedono spesso nei vecchi film … con un’asse sbilenca con una scritta a mano “Fontana della Salute”. Ottavio si permise un sospiro liberatorio. Come dire … “Oh, finalmente sono arrivato” Non aveva ancora finito di sospirare che dalla porta della vecchia casetta di legno uscì una splendida ragazza sui trent’anni … bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Ottavio non capì più nulla. Non sapeva se doveva credere ai propri occhi. La ragazza parlò. “Tu, sei Ottavio … il quarantacinquenne di Milano. Io, sono Eva. Vieni, vieni. Questo è il posto che cercavi. Ti ho già preparato il caffè” Ormai, non c’erano più dubbi. Quello era il Paradiso che cercava. Mentre Ottavio sorseggiava uno splendido caffè, Eva canticchiava una vecchia canzone  di cui non conosceva le parole. “Scusa, Eva, cosa dicono le parole della canzone che stai cantando?” Eva prese una chitarra appesa alla parete e si mise a suonare e cantare. “Vieni … c’è una strada nel bosco / Io ben la conosco / Vuoi conoscerla tu?” Ottavio non esitò un secondo. “Certo che lo desidero. Però, ho bisogno di essere preso per mano …” Eva prese per mano Ottavio. L’abbracciò. Lo baciò … e, insieme, si incamminarono nella strada del bosco … per un amore splendido … e senza fine. - Questo è il racconto 949 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°18844 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/04/15 alle 17:42 via WEB
NAVIGLIO GRANDE- MILANO-----Fino al 1913 il Naviglio Grande era solcato dai «barchett», le barche corriere che partivano da Abbiategrasso, Boffalora, Gaggiano e Turbigo e trasportavano i passeggeri,bestie,merci e la corrispondenza fino alla darsena di Milano. L’antica “corriera” passava alle otto del mattino e nel pomeriggio partiva ad un’ora non ben definita. Per non rischiare di perdere la corsa la gente si preparava con molte ore di anticipo nelle osterie vicine all’approdo; qui aspettava di udire l’inconfondibile voce del barcaiolo che annunciava l’arrivo del barchett: “El vaa! El barchett, el vaa”…. Dalle cinque alle otto ore per raggiungere Milano! Il Berchett funzionava in tutte le stagioni, all’andata la barca era trasportata dalla corrente; al ritorno, per risalire il corso d’acqua, era trainata da un cavallo lungo la sponda. E ad aggiungere un altro tocco di …poesia il “Torototela”, un cantastorie che raccoglieva i soldi del biglietto suonando uno strumento costruito con uno spago teso e una zucca vuota che utilizzava come cassa di risonanza.---Ciao Teresa

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA NELLITTI (FOGGIA)

Post n°18843 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/04/15 alle 20:32 via WEB
Certo che l'amica di Rossella le ha consigliato un bel lavoro per non ascoltare più le sue lamentele.....per occuparsi di argomenti istruttivi, con le tante agenzie, associazioni e singole persone che da sempre mettono a disposizione della collettività il loro bagaglio di competenze, saperi e soprattutto la grande passione per la terra che abitano e di Frenz e con tanti baci non avrà più il tempo di ricorrere alla sua amica Giovanna ..ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 09:35 via WEB
Ciao Annamaria - Penso proprio di si. Rossella voleva la mente occupata. Giovanna ha dato il suggerimento ...ma Franz ha fatto il resto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18842 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/04/15 alle 17:44 via WEB
Saluti da Cremona!!! Un abbraccio Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/04/15 alle 17:58 via WEB
Ciao Antonella - ... è passata anche Pasqua. Buona serata. Dino
(Rispondi)
 
 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/04/15 alle 21:02 via WEB
Purtroppo i giorni volano... Ciao!!!
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°18841 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/04/15 alle 20:34 via WEB
e si che apre le porti all'amore ,non c'è amore senza baci ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 09:26 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. "non c'è amore senza baci" ... e ce ne vogliono tanti. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18840 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/04/15 alle 21:01 via WEB
Carissimo Dino questo è un racconto della serie " se prendi una decisione.. poi non puoi tornate indietro" mi dispiace per Ivana ma ormai è troppo tardi! Sono felice per Camillo!!! e Bravo!!! Un abbraccio e felice serata, Ciao! Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 09:18 via WEB
Ciao Antonella - Hai ragione. Quando le persone si credono troppo ... finiscono per crearsi la loro infelicità. Poi, Camillo era in Piazza della Vittoria a Pavia ... Piena di gente ... abbracciato ad una bellissima donna ... alta, bionda, occhi azzurri ....e gambe da fine del mondo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°18839 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 08/04/15 alle 20:52 via WEB
Dottoressa Ivana ,spero tu abbia imparato la lezione. Sei voluta rimanere sul piedistallo....e mo che succede!!!!!!hai voluto mantenere le distanze ,con che coraggio lo hai chiamato per il caffè ,dopo averlo umiliato....Secondo me Dino queste persone che studiano tanto ,non hanno ancora capito che si studia per la vita non per la scuola....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 09:15 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Ci sono persone che credono di essere al centro del mondo. "Studiano tanto e non hanno ancora capito che si studia per la vita non per la scuola". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LULU ... SEMPLICE LUCREZIA

Post n°18838 pubblicato il 09 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO LULU ...

SEMPLICE LUCREZIA

 
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 08/04/15 alle 19:43 via WEB
Dino con tenerezza la stava baciando ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/04/15 alle 09:12 via WEB
Ciao Lulu - proprio così ... "con tenerezza la stava baciando" in Piazza della Vittoria a Pavia ... In mezzo alla gente. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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