Messaggi del 10/08/2015

SALUTI DA PAVIA

Post n°20516 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon lunedì 10 agosto 2015

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 AGOSTO 2015

Post n°20515 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 AGOSTO 2015

"L'amore è come un fulmine a ciel sereno ...

Non si sa do dove viene,

ma gli effetti non si possono ignorare"

Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ROBERTA racconto (972) di Dino Secondo Barili

Post n°20514 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

972

L’Atelier della Pittrice Roberta

E’ noto che ogni attività ha bisogno di condizioni particolari. Per esempio. I meccanici hanno bisogno della loro Officina ed altro. Ovvio, che gli Artisti in particolare hanno bisogno delle condizioni che rispondono meglio alle loro esigenze personali. Un anno fa, la Prof. Roberta, cinquant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Pittrice … Docente di Disegno in un Liceo del milanese, abitante a Pavia, aveva  un problema. Aveva deciso di vendere il suo Atelier che teneva da vent’anni. Nelle vita delle persone ci sono alti e bassi e momenti di crisi. La Prof. si era resa conto che il tempo a disposizione per dipingere si era ridotto e passava sempre meno tempo nel suo Atelier. Ne parlò con la sua coetanea, amica e Collega Annamaria. “Basta mi sono stufata di tenere un Atelier … devo disfarmene … Dopo tutto, quando si è giovani ci si illude di molte cose … ed io mi sono illusa di diventare un’Artista famosa” Annamaria era a conoscenza del passato di Roberta perché avevano studiato con lei a Brera e con lei entra entrata nel mondo della Scuola. “Roberta, sei diventata matta? L’Atelier è la tua vita, il tuo mondo, il tuo rifugio, il luogo dove c’è tutto ciò di cui hai bisogno … compreso lo sfogo” Roberta fece un attimo di riflessione e convenne che era  effettivamente così. Atelier? … non era proprio come immagina qualche lettrice o lettore … perché l’Atelier della Pittrice Roberta “non” era il massimo dell’ordine. Anzi, di ordine non ce n’era affatto. Due stanzette al piano terreno di una casa di periferia a Pavia. Due stanzette nelle quali c’era un po’ di tutto … nel massimo disordine. Si diceva un volta che “l’ordine non era degli artisti” … e che l’unico ordine che hanno gli Artisti è … in ciò che producono … per il resto è caos. La Prof. Roberta lo sapeva e non ne faceva mistero. Era sempre stata così … la disperazione di sua madre ... Si era sentita veramente a posto quando aveva acquistato il “suo Atelier” nel quale ha creato un’infinità di quadri piccoli e grandi … realisti e “assurdi” (come li chiamava). L’Atelier era il suo “spazio vitale”, il suo mondo … dove poteva lasciare ogni cosa nel massimo disordine. Fogli,  libri, riviste per terra … bozzetti sparsi dappertutto. Tazzine del caffè mezze vuote. Ora, però, la Prof. Roberta aveva deciso. Avrebbe messo ordine nella propria vita … Avrebbe venduto il proprio l’Atelier. Se ne sarebbe disfatta una volta per tutte. Del resto, per la cinquantenne era un periodo piuttosto grigio. Gli anni erano passati. La gloria (si fa per dire) non era arrivata … e l’amore nemmeno. Per fortuna che era rimasta la Scuola che … tra alti e bassi, dubbi e delusioni, aveva sempre garantito il pane quotidiano. Annamaria, però, aveva insistito. “Roberta non vendere l’Atelier … pensaci ancora un po’ … L’Atelier per te è un “luogo terapeutico” … Lì scarichi le tue tensioni. Potessi averlo io” L’arte è anche  ricerca di sé stessi … e ogni Artista ha le sue esigenze. Una mattina di un anno fa, la Pittrice Roberta aveva deciso che avrebbe cominciato a fare un po’ di ordine nel suo Atelier … in vista di un’eventuale vendita. Stava per giungere davanti alla porta d’ingresso del suo Atelier quando vide un affascinante Signore ben vestito, sui sessant’anni che stava leggendo il volantino incollato alla porta d’ingresso dello Studio. Era l’unico volantino che dava scarne notizie della “Pittrice Roberta … che esercitava in quello Studio” E’ stato il Signore a parlare per primo. “Lei è la Pittrice Roberta?” – “Sono io” – rispose senza dare troppa importanza all’incontro. “Sono il Dott. Michelangelo … sono alla ricerca di un’Artista per il mio Castello in Lomellina. Le spiacerebbe mostrarmi il suo Studio e un po’ delle sue opere?” La Prof. Roberta, Pittrice, divenne rossa come un peperone. Cominciò ad avere le vertigini … Proprio ora che voleva mettere ordine nell’Atelier … proprio ora che voleva disfarsi dello Studio … ecco il miracolo. Roberta cominciò a parlare come stesse facendo una lezione a Scuola … a fare domande … il tutto per non far entrare il Dott. Michelangelo nel suo Studio. Alla fine il sessantenne aveva capito tutto. “Prof. Roberta è inutile che lei giri il mestolo nella pentola. Io, non mi muovo di qui fino  quando lei non mi ha fatto vedere il suo Studio” A quel punto , Roberta non ha più avuto via di scampo. Si è riservata un’ultima scusa. “Guardi che c’è un po’ di disordine … non si guardi intorno … e guardi dove mette i piedi” Il Dott. Michelangelo accennò ad un sorriso maliardo … Dal primo momento in cui aveva messo gli occhi sulla Pittrice Roberta ne era rimasto affascinato, ammagliato. Era proprio la donna che cercava … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … e poi, Pittrice, Artista … in tutti i sensi … anche e soprattutto nel disordine. Sapeva già in quale marasma avrebbe trovato quello Studio. Quando Roberta aprì la porta dell’Atelier, Michelangelo, comprese che il disordine era maggiore di quanto avesse immaginato, ma … Nella vita c’è sempre un ma. Uno di quei “ma” che lascia attoniti, perplessi, increduli. Era proprio ciò che cercava. Il cinquantenne guardò i quadri appesi alle pareti e si rese conto che erano dei veri capolavori … degni del suo Castello in Lomellina. L’accordo tra Roberta e Michelangelo è stato immediato. I loro occhi si incontrarono … come se si fossero sempre cercati. Ora, Michelangelo poteva fare del suo Castello … un sogno … e di Roberta … la sua Regina. - (972)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ELEONORA DUSE di Teresa Ramaioli

Post n°20513 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

ELEONORA DUSE

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/15 alle 13:10 via WEB
ELEONORA DUSE--Eleonora Duse è stata un "mito" del teatro italiano, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, ha rappresentato opere di grandi autori come D'Annunzio, Verga, Dumas. Nata il 3 ottobre 1858 in una stanza d'albergo di Vigevano (Pavia) dove la madre, attrice, sostò per partorire, Eleonora Duse non frequenta una scuola, ma a quattro anni è già sul palcoscenico, recita a Chioggia nella parte di Cosetta in una riduzione scenica dei Miserabili di Victor Hugo. A dodici anni sostituisce la madre ammalata nei ruoli di protagonista della "Francesca da Rimini" di Pellico e della "Pia dé Tolomei" di Marenco. Nel 1873 recita nella compagnia paterna; nel 1875 farà parte della compagnia Pezzana-Brunetti. Ottiene il primo successo nel 1879, interpretando, a capo di una compagnia con Giacinto Pezzana, la "Teresa Raquin" di Zola. A ventitré anni è già prima attrice, è lei a scegliere il repertorio e la troupe. Eleonora Duse vuole approfondire con lo studio le sue doti innate di attrice e interpreta opere come "Antonio e Cleopatra" di Skakespeare (1888), "Casa di bambola" di Ibsen (1891) e alcuni drammi di Gabriele D'Annunzio "La città morta", "La Gioconda", "Sogno di un mattino di primavera", "La gloria". Nel 1916 appare in un film muto, "Cenere", tratto dal romanzo di Grazia Deledda. Muore il 21 aprile 1924 a Pittsburgh (Stati Uniti) a causa di una polmonite durante una tournée aveva di sessantacinque anni. E' sepolta nel cimitero di Asolo.in provincia di Treviso. La Duse non si truccava mai in scena o fuoriscena, né temeva di indossare vestiti viola, tanto temuto dalla gente di spettacolo, amava i fiori, che spargeva sul palcoscenico, metteva sui vestiti. Recitava spesso in piedi con le mani sui fianchi e seduta con i gomiti sulle ginocchia, erano atteggiamenti sfrontati per i suoi tempi, ma la fanno ricordare come una grande attrice . Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°20512 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

 
faustina.spagnol
faustina.spagnol il 09/08/15 alle 09:17 via WEB
Sarebbe bello che ognuno avesse un posto magico come l'Isola delle Stelle Cadenti per poter incontrare una parte del proprio passato. Forse quest'isola è dentro di noi e se ci fermiamo un momento e chiudiamo gli occhi possiamo "vedere" i nostri ricordi più belli. Buona domenica Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/08/15 alle 07:34 via WEB
Ciao Tina - bellissimo commento. L'Isola delle Stelle Cadenti è proprio dentro di noi. Basta un niente ... e i magici ricordi riemergono per essere rivissuti. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CARLO ERBA di Teresa Ramaioli

Post n°20511 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

CARLO ERBA

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/08/15 alle 18:52 via WEB
CARLO ERBA –(Vigevano, 17 novembre- Milano, 6 aprile 1811)- chimico farmaceutico-Dopo aver compiuto gli studi umanistici a Vigevano, nel 1828, a 17 anni, si trasferisce a Milano per compiere l'apprendistato di farmacista. Nell'ottobre del 1833 si iscrive alla Facoltà di Medicina e Farmacia dell'Università di Pavia; durante gli studi frequenta come praticante la farmacia Grammatico di Vigevano, ove approfondisce le conoscenze sulle metodologie per la produzione dello zucchero dalla barbabietola. Nel 1837 torna a Milano ove prende in gestione l'Antica Farmacia di Brera, in via dei Fiori Oscuri. Nel 1853 aprì il primo laboratorio farmaceutico in Italia, contiguo alla sua farmacia; nel 1867 aprì uno stabilimento alla periferia di Milano, che col tempo diverrà la più grande industria chimico-farmaceutica del paese, appunto la Carlo Erba Morì il 6 aprile del 1888 nominando suo erede universale il fratello minore Luigi Erba, musicista, che gli succede alla guida dell'azienda.- Ciao Teresa Ramaioli

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

LA MATITA di Teresa Ramaioli

Post n°20510 pubblicato il 10 Agosto 2015 da dinobarili
 

LA MATITA 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/08/15 alle 18:32 via WEB
MATITA---Le matite sono classificate con il sistema europeo nel quale lettere e numeri ne identificano la durezza e quindi il tratto che lasciano sulla carta. La scala prevede tre lettere H, F e B. La H identifica una matita dura (quanto dura lo indica il numero a fianco della lettera H). La F identifica una matita a punto fine, di media durezza. La B identifica il colore, più il numero a fianco della lettera B è alto, più la matita lascia un colore tendente al nero e largo.Durante le prime missioni della NASA, gli astronauti americani usavano matite. La mina di queste matite poteva spezzarsi facilmente causando situazioni di pericolo, quando la parte staccata fluttuava per la cabina in assenza di gravità. Si racconta infatti di come l’impossibilità di utilizzare una normale penna a sfera (causa l’assenza di gravità nello spazio e quindi la mancanza di pressione dell’inchiostro sulla sfera, dovuto proprio alla sua naturale gravità terrestre) abbia indotto a utilizzare come strumento di scrittura nello spazio la matita. Ma la grafite ha un’elevata conducibilità elettrica e un’alta infiammabilità, e ciò ha creato problemi. Paul Fisher, nel luglio del 1965,. progettò una penna a sfera con una cartuccia d'inchiostro pressurizzato. La penna con lo speciale refill pressurizzato, poteva scrivere in condizioni estreme: gravità 0 - sott' acqua - temperature estreme ( -35° / +120° ).La penna Fisher fu usata per la prima volta a bordo dell'Apollo VII, nel 1968. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11cassetta2communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963