dino secondo barili

SALUTI DA PAVIA

SALUTI DA PAVIA

buon martedì 18 agosto 2015

PENSIERI SPARSI DEL 17 AGOSTO 2015

PENSIERI SPARSI DEL 17 AGOSTO 2015

"L'amore è

il carburante necessario

per vivere bene"

Dino

LODOVICA racconto (981) di Dino Secondo Barili

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

981

Lodovica e il “libro nuovo”

Quando le persone hanno a disposizione molte opportunità, e non scelgono, finiscono per andare in crisi e non sapere più quello che vogliono. Un anno fa, è capitata la stessa cosa alla Prof. Lodovica, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia. Si stavano avvicinando le vacanze estive e la Prof. Lodovica era insoddisfatta, delusa, amareggiata. Le ragioni c’erano. L’anno scolastico che stava per terminare, era stato per la quarantenne un po’ tribolato. All’inizio dell’anno aveva preso servizio presso il Liceo in cui insegnava un nuovo Professore di Ginnastica. Uno schianto di quarantenne che in breve ha fatto innamorare di sé tutto il “corpo insegnante femminile” … di ogni età. Del resto, il Prof. Simone, la ginnastica l’aveva nel sangue. Era stato campione regionale di nuoto … e per le sue qualità fisiche, veniva spesso chiamato a recitare in qualche film. Con un personaggio così, chi è quella donna che resiste? Infatti, la Prof. Lodovica non ha resistito e, segretamente, si è innamorata del Prof. Simone … il quale, però, era innamorato, a sua volta, della Prof. Giulia, Docente di Disegno. Simone pendeva letteralmente dalle labbra della Prof. Giulia, la quale, oltre ad essere … alta, mora, occhi neri e gambe da fine del mondo … era un Artista. Si sa che gli Artisti sono estrosi … e un po’ folli … soprattutto nel modo di vestire ed atteggiarsi. Per la Prof. Lodovica, il suo innamoramento segreto … era una partita persa … o, almeno così pensava. Siccome la quarantenne non riusciva a togliersi dalla testa il Prof. Simone, decise di parlare con la sua coetanea, amica e Collega Federica, la quale era spregiudicata fino all’eccesso. “Lodovica … al cuore non si comanda … Se hai preso una sbandata con Simone, tienila cara … e fanne buon uso” Detto così sembrava una provocazione bella e buona. Era un po’ come dire … “magari non riuscirai a nulla … ma intanto puoi tentare. Hai, pure, l’immagine di un uomo in cui sperare” Ed era stata quella frase che aveva messo ancora di più in crisi la Prof. Lodovica. Tentare o non tentare? Fare concorrenza alla Prof. Giulia oppure no? Problemi di coscienza e no. Problemi che nascono … e difficili da gestire. Anzi, impossibili … perché al cuore non si comanda … ma, senza soluzioni, si vive male. Ecco perché, un anno fa, la Prof. Lodovica stava male e non sapeva cosa fare. In previsione delle vacanze estive, però, la quarantenne, Docente di Lettere, aveva deciso. Sarebbe uscita da una simile situazione … e avrebbe dimenticato (per sempre) il “Divo” Simone. Come? Lodovica ne parlò con la Signora Maria, Portinaia del Palazzo in cui abitava a Pavia. La Signora Maria è una donna sessantenne che ne sa una più del Diavolo … la quale è stata chiara. “Lodovica, non perderti in gloria … Sai quante donne sono innamorate di due uomini contemporaneamente? Tante. Tantissime. Sono innamorate di un uomo ideale … e di quello reale. A volte quello reale diventa predominante … perché, la donna, non può farne assolutamente a meno. Non potrebbe fare a meno dei suoi difetti … molto più … che delle sue virtù. Ecco perché, Lodovica, non devi perdere altro tempo. Devi mettere gli occhi sull’uomo reale. Se la notizia ti può far piacere … il Dott. Casimiro … sta cercando una Segretaria per tenere sotto controllo le sue attività” Il Dott. Casimiro era … ed è un cinquantenne abitante nello stesso Palazzo della Prof. Lodovica, in Pavia. Non ha nulla di eccezionale … oltre alla normalità. L’unica sua qualità è l’essere un “ricco possidente” … e di avere avuto, nella vita, poche amicizie femminili. Dopo la chiacchierata con la Signora Maria, la Prof. Lodovica decise di prendere un caffè con il Dott. Casimiro in Piazza della Vittoria a Pavia. Infatti, sia Casimiro, sia Lodovica frequentavano lo stesso Bar. Di solito, i due, si salutavano come si salutano due conoscenti. Quel sabato mattina di un anno fa, però, Lodovica fece in modo di prendere posto nel tavolino accanto a quello in cui era seduto il Dott. Casimiro per leggere il giornale. Con una manovra volutamente “sbagliata”, la quarantenne lasciò cadere il libro che aveva appena acquistato “L’amore che cerco” Il Dott. Casimniro, da educatissimo cinquantenne, lo raccolse e sbirciò il titolo. Sentì il bisogno da fare una domanda. “Lodovica sto cercando una Segretaria … non hai qualche nome da propormi?” La quarantenne ha risposto immediatamente. “Ci sono io. Ho parecchio tempo libero e posso impiegarlo come credo” Per il Dott. Casimiro è stato come se fosse apparso il Sole dopo la pioggia. Volle offrire il caffè e mostrare subito a Lodovica il futuro impegno. Anzi, il cinquantenne si sentì eccitato. Non avrebbe mai pensato di avere al suo fianco una bellissima quarantenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Si sa che gli uomini fanno presto a perdere la testa per una bella bionda. Così è stato per il Dott. Casimiro il quale ha avuto una brillante idea. “Lodovica, avrei pensato di cambiare l’automobile. Avrei deciso di prendere una Ferrari rossa ultimo modello per andare a prendere il caffè sulla Riviera Ligure o in qualche altro luogo … con te” Lodovica ha subito condiviso l’idea. Il Dott. Casimiro non aveva nulla di eccezionale … ma aveva dei “difetti” decisamente interessanti. Era ricchissimo ed aveva la Ferrari.(981)

LOMELLO (PAVIA) di Teresa Ramaioli

LOMELLO (PAVIA) 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 16/08/15 alle 09:33 via WEB Basilica di Santa Maria Lomello (Pavia) Nel 590 d.C. nella chiesa di Lomello furono celebrate le nozze tra Agilulfo e Teodolinda ,regina dei Longobardi. Queste nozze avrebbero unito due popoli e segnato la fine delle guerre tra questi, ma provocò l'ira del Diavolo, che secondo la leggenda si era innamorato di Teodolinda. La rabbia del Maligno fu tale da distruggere la Chiesa il giorno prima delle nozze. La chiesa di Lomello era una costruzione straordinaria, poggiata alle mura Romane costruite attorno alla città. La facciata stessa era una sezione della mura, e dietro di essa una lunga serie di forti arcate ospitava l'altare di Santa Maria Maggiore. Alla vigilia del matrimonio il Diavolo scatenò una violenta tempesta sopra la pianura circostante, con spaventosi fulmini diretti alla chiesa che fecero presto crollare le belle arcate. Alla vista di tale desolazione Teodolinda pianse e pregò il Signore .L’Arcangelo Gabriele ordinò al Diavolo di ricostruire la Chiesa, mettendogli a disposizione illustri architetti: la chiesa doveva essere ricostruita in una notte di intenso lavoro. Per celare la sua vergogna, il Diavolo avvolse l'intera zona in una fitta nebbia dietro cui nascondersi mentre lavorava alla ricostruzione. Al sorgere del sole le forti arcate erano nuovamente lì ad ospitare l'altare, e il matrimonio venne celebrato: Agilulfo fu talmente toccato da ciò a cui aveva assistito che decise di convertirsi al Cristianesimo. Oggi la Basilica , consta di Battistero a pianta ottagonale, un campanile visibile da ogni punto di Lomello, e affascinanti rovine, una sezione della mura Romane parzialmente crollate (una serie di gradini conduce a quelli che erano una volta i bastioni), grandi archi si proiettano verso l'alto sbucando dalle macerie davanti alla chiesa .Il Diavolo non è un buon architetto, e in una notte di lavori forzati, non fu in grado di ricostruire tutto come era prima. Questa è una leggenda, (la chiesa è stata costruita 4 secoli dopo Teodolinda, la sezione frontale è stata rovinata da un terremoto durante il secolo successivo.), ma… avvicinandosi alle rovine in una nebbiosa notte d'autunno, si ha la sensazione di camminare tra ombre antiche di mito e magia. Ciao Teresa

CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

CIAO ANNAMARIA  ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

la signora Maria

annamariamennitti il 16/08/15 alle 20:06 via WEB Ciao Dino,è vero bisogna vivere giorno per giorno gli imprevisti piacevoli non mancano mai per ognuno di noi...Questa signora Maria sapiente che tutto sa e risolve in breve tempo i problemi del suo capo ,non è che cerca di consigliare i lunghi viaggi per toglierselo dalle scatole per un periodo di tempo....Ad Omero è convenuto con la bella Angelica , ma anche la signora Maria ...credimi le è andata bene In tutti i posti di lavoro si dice che "Quando il gatto non c'è il topo balla"ciao Dino buona serata (Rispondi)

dinobarili il 17/08/15 alle 08:29 via WEB Ciao Annamaria - bel commento. Ho conosciuto diverse "Signora Maria", furbe, scaltre, intelligentissime. Da sole facevano girare il "mondo". Quella figura di donna mi piace e ogni tanto la metto in qualche racconto. Non c'è nulla di inventato. Anzi, dico molto meno di ciò che in effetti erano e sapevano ... anche se avevano si e no la terza media. Buona giornata. Dino (Rispondi)

annamariamennitti il 17/08/15 alle 12:49 via WEB ciao Dino dei tuoi commenti io ne faccio una realtà, però la fantasia ci si ispira sempre ad un personaggio reale La signora Maria è un personaggio vero che tutti conosciamo ..a Foggia la chiamano "la pettegola " a Pescara "la pettolona"è sempre la signora Maria dei tuoi racconti e ci piace buon pranzo (Rispondi)

CIAO LULU ... SEMPLICE LUCREZIA

CIAO LULU ... SEMPLICE LUCREZIA

semplicelucrezia il 17/08/15 alle 18:53 via WEB Dino saluti da Genova ^-^ (Rispondi)

dinobarili il 18/08/15 alle 08:43 via WEB Ciao Lulu. Grazie della visita. Buona e felice giornata. Un saluto per la tua bellissima città: la Grande Genova. Dino (Rispondi)

PAVIA di Teresa Ramaioli

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 14/08/15 alle 17:27 via WEB San Zeno Pavia---Questa chiesa,, riprendeva lo schema comune alle chiese romaniche: tre navate, tiburio, cupola, transetto ed abside semicircolare. Rimaneggiata nel secolo XVII, la chiesa fu soppressa e profanata nel 1789. L’edificio fu acquistato nel 1794 dal marchese Luigi Malaspina che lo demolì in gran parte per fare spazio al suo palazzo. Attualmente ne rimane parte dell’abside e la pilastrata che divideva la navata centrale da quella di destra. Nel Museo Civico si conserva un capitello rappresentante Daniele tra i leoni, proveniente da S. Zeno. Ciao Teresa