Messaggi del 29/08/2015

SALUTI DA PAVIA

Post n°20645 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon sabato 29 agosto 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 28 AGOSTO 2015

Post n°20644 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 28 AGOSTO 2015

“L’amore è un sogno

da vivere tutti i giorni”

Dino

 
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IGNAZIO racconto (994) di Dino Secondo Barili

Post n°20643 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

994

Ignazio e la vacanza a Vienna

Si fa presto a dire Commercialista, ma vengono dei periodi nel corso dell’anno in cui un Dirigente è completamente sommerso dalle pratiche fiscali. Il vero problema sono le scadenze … che non perdonano. I Commercialisti sanno che non c’è un minuto da perdere … pena qualche ritardo da pagare caro. Un anno fa, il Dott. Ignazio, cinquant’anni, single, abitante a Pavia … era preoccupato. Un’impiegata, la Signora Argenta, (una delle venti impiegate del suo Ufficio), aveva avuto dei problemi. Aveva cercato di affiancarle un aiuto, ma non ha trovato la persona adatta. Per fortuna ci ha pensato la Signora Maria, abile impiegata di fiducia … una sessantenne che ne sapeva una più del Diavolo. Tuttavia, il Dott. Ignazio non smetteva di preoccuparsi. Ogni tanto tornava alla carica. “Signora Maria a che punto siamo con le pratiche della Signora Argenta?” Aveva un bel pari la Signora Maria a tranquillizzare il cinquantenne … il quale, per motivi suoi, era alquanto agitato. Ad un certo punto la sessantenne ha perso la pazienza. “Dott. Ignazio … capisco le sue preoccupazioni … Secondo me, però, sono esagerate. Ci deve essere qualche altra ragione che lei non mi vuol dire” Il Dott. Ignazio, come buona parte degli uomini, sono dei “fagioloni” … Quando una donna vuole li fa cantare come degli uccellini. Alla Signora Maria non sfuggiva nulla … e il Dott. Ignazio ha finito per “cantare come un tenore nell’Aida” – “Signora Maria a lei non si può nascondere nulla. Nel mio Palazzo è arrivata una nuova inquilina … la Dott. Desideria … una trentenne da fine del Mondo … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe che mi fanno vedere tutte le stelle del firmamento. Lo so che per un cinquantenne è un attimo andare in estasi … ma le assicuro che donne così non ne ho mai viste …” La Signora Maria aveva già intuito di quali problemi era afflitto il Dott. Ignazio. Colse la palla al balzo. “Dott. Ignazio … e perché non la invita cena?” Il cinquantenne divenne rosso come un peperone. “E se poi mi dice di no?” La Signora Maria andò su tutte le furie. “Dott. Ignazio, lei non può fasciarsi la testa prima di romperla … Nessuna donna potrebbe dire di no ad un uomo come lei. Al massimo … alza il prezzo, cioè una cena non basta” Il cinquantenne non ci aveva pensato. Si rincuorò. “Allora dice che posso tentare?” Quando un uomo ha come consigliera una donna di valore … può cantare “Vincerò … della Turandot” sicuro di fare centro. Il Dott. Ignazio azzardò un’altra domanda. “Signora Maria cosa mi consiglia?” Quando la sessantenne si sentiva rivolgere una domanda così … andava in gloria. “Dott. Ignazio faccia come le dico. Prima si assicuri che la Dott. Desideria sia in casa. Poi, si presenti alla porta con la su bella faccia da finto ingenuo. Suona il campanello e … “Scusi Dott. Desideria … ho bisogno del suo aiuto. Devo andare per un viaggio di lavoro a Vienna e la città mi è sconosciuta. Potrebbe farmi da guida? Naturalmente ogni onere è a mio carico. Lei deve solo pensare alla città … “ Il Dott. Ignazio memorizzò ogni parola. La sera stessa si presentò alla porta della Dott. Desideria. Suonò il campanello e … “Buona sera Dott. Ignazio. So che lei ha bisogno di me. Mi dica … mi dica pure …” Il cinquantenne aveva memorizzato le parole della Signora Maria, ma le aveva dimenticate. I suoi occhi erano finiti dritti, dritti sulla camicetta sbottonata della Dott. Desideria che, aperta al punto giusto, mostrava seni meravigliosi che avrebbero mandato in tilt anche il più incallito degli eremiti. “Dott. Desideria, mi ero preparato il discorso, ma l’ho dimenticato. Mi ricordo solo che ho voglia di andare in vacanza a Vienna con lei …” Desideria si illuminò d’immenso. “Ma certo Dott. Ignazio. Sono a sua completa diposizione … Quando partiamo?” Questa volta il cinquantenne si svegliò come da un sogno diventato improvvisamente realtà- “Domani … domani mattina … prendiamo il primo aereo a Linate per Vienna e da quel momento …” Ignazio e Desideria non si erano neppure accorti che tutto il discorso era avvenuto in piedi. Uno di fronte all’altro … sulla porta d’ingresso dell’appartamento. Desideria si trasformò in una “dolce fanciulla” dal cuore d’oro. “Ignazio … penso che il “tu” sia d’obbligo tra due persone che vogliono fare una vacanza insieme. Anzi, posso invitarti a cena? Nulla di eccezionale. Tu ti metti comodo sul divano a guardare la TV in salotto … ed io preparo una cena frugale” Ignazio si sentì come a casa sua … una casa calda con tutti i confort a portata di mano. Del resto … cosa desidera un single? La compagnia. La compagnia di una bellissima donna. Ignazio l’aveva desiderata tanto … ed ora era lì davanti … che si dimenava nelle posizioni più impensate. “Scusa, Ignazio … quando sono in casa desidero mettermi comoda …” Si tolse la camicetta e rimase in reggiseno. Il cinquantenne cercava in tutti modi di non fare “l’allupato”, ma l’occhio vuole al sua parte. Del resto, Desideria sembrava godesse nel far “soffrire” (si fa per dire) il cinquantenne il quale aveva perso completamente la fame. O meglio. Aveva fame … ma di altre cose. Per esempio, di baci … di baci infuocati. Come non fare passi falsi? A toglierlo d’impaccio ci pensò ancora Desideria. “Ignazio … e facessimo un brindisi alla nostra amicizia?” Era proprio quello che ci voleva. E’ stato un attimo … Ignazio e Desideria si ritrovarono con il bicchiere in mano e il tappo della bottiglia di Brut che aveva raggiunto il soffitto. “Cin, cin …” – “Cin, cin …” Ignazio stava per assaggiare il favoloso nettare … quanto un movimento brusco si vide rovesciato il bicchiere di vino sui pantaloni. Cosa poteva fare Desideria? Cercare di sistemare le cose nel migliore dei modi. Per chi scrive sarebbe troppo facile raccontare come andarono effettivamente le cose … ma è meglio lasciare tutto alla fantasia dei lettori e delle lettrici … che possono immaginare come sono andate realmente le cose. Una sola cosa si può dire che Desideria, ha fatto del suo meglio. Anzi … molto di più. Ha baciato Ignazio con le sue ardenti labbra … ed è stato un sublime inizio della vacanza di Vienna … di un anno fa.(994)

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°20642 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/08/15 alle 17:27 via WEB
NAVIGLI --MILANO--Nel 1457 Francesco Sforza affidò a Bertola da Novate la costruzione del Naviglio della Martesana. In soli 35 anni, dal 1439 al 1475, nel territorio milanese furono costruiti ben 90 chilometri di canali resi navigabili dalla presenza di 25 conche. Era il 1482 quando Leonardo da Vinci, appena giunto a Milano, fu incaricato da Ludovico il Moro di studiare un sistema per permettere la navigazione dal lago di Como fino a Milano. Costruiti fra il XII ed il XVI secolo, i navigli sono dei canali artificiali, progettati, inizialmente, a scopo difensivo, ma utilizzati in seguito anche al fine di fornire l’acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali e mercantili. È il 1179 l’anno in cui i milanesi decidono di scavare un lungo canale in modo che, prendendo l’acqua dal Ticino, la portasse in città: non a caso questo canale prende inizialmente il nome di Ticinello. I lavori del Ticinello, che poi diverrà il Naviglio Grande, si concludono nel 1257. Intorno alla metà del XV secolo, Francesco Sforza ordinò di trasformare il già esistente canale della Martesana (fatto costruire, nella seconda metà del 1300 da Galeazzo II, per portare acqua dall’Adda al parco del Castello di Porta Giovia) in naviglio. Iniziata nel 1464, quest’opera procede speditamente fino alle porte di Milano, superando, per mezzo di ponti-canali, i fiumi Molgora e Lambro. Successivamente i lavori si interrompono per parecchi anni, a causa del forte dislivello presente nell’ultimo tratto del percorso: questi problemi tecnici saranno superati alla fine del Quattrocento, con la costruzione di un sistema di conche. Arriviamo al 1805, anno in cui Napoleone fece ultimare la costruzione del Naviglio Pavese, che da Milano si estende fino alla città di Pavia per trentatrè chilometri. Anche questo naviglio, come la Martesana, nasce da un canale già esistente fatto costruire, sempre da Galeazzo II, per convogliare verso sud le acque del Ticinello. Il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e la Martesana sono i tre canali principali, ancora oggi esistenti, dell’intero sistema dei navigli,(i canali più piccoli, ora scorrono sotterraneamente). Leonardo trascorre a Milano quasi venticinque anni della sua vita, inizialmente presso la corte degli Sforza (1482-1499) e, dal 1506, al servizio dei Francesi. Prima di arrivare a Milano, Leonardo scrive a Ludovico il Moro di saper condurre acque da un luogo all’altro. Leonardo scrive un promemoria con le cose da fare, da vedere, da verificare e parte per Milano. --Continua --Ciao Teresa

 

 

 

 
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CIAO CAMILLO ... CAMNISI1943

Post n°20641 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO CAMILLO ... CAMNISI1943

camnisi1943
camnisi1943 il 29/08/15 alle 05:01 via WEB
Ciao Dino, stamane ci siam dati la mano alla stessa ora. Sempre avvincenti i tuoi racconti. Bene, io torno a dormire, un saluto, Camillo.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 29/08/15 alle 07:07 via WEB
Ciao Camillo - grazie della visita e del commento. I racconti sono fatti per stare bene e vedere la vita in positivo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°20640 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 28/08/15 alle 13:38 via WEB
Bel racconto chiodo schiaccia chiodo con l'ex di Milena un amore perduto a quarant'anni se ne trovano in giro ,specie se sono alte bionde occhi azzurri e gambe la fine del mondo....la verità è che Milena aveva voglia di evadere ,la stanchezza fa brutti scherzi,per lei la Costa Azzurra sarà curativa..brava Milena e Doretea con Francois e Marcel auguro che tutto vada bene specialmente per Milena e Francois non è che la ritroveremo nei tuoi racconti a cantare "che fretta c'era maledetta Costa azzurra" buon pranzo Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 29/08/15 alle 06:52 via WEB
Ciao Annamaria - quando le donne si mettono insieme fanno faville. Milena e Dorotea, poi, erano nate con "la stella della Fortuna" in fronte. Dovevano assolutamente trovare Francois e Marcel ... due fusti da fine del mondo. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°20639 pubblicato il 29 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 28/08/15 alle 08:07 via WEB
E speriamo che questo sia quello giusto. Ciao Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 29/08/15 alle 06:49 via WEB
Ciao Laura - Quando un uomo ha la Ferrari ... si chiama Francois ... passeggia sulla Costa Azzurra è proprio l'uomo ... di Milena. La donna che sognava l'amore ... e l'ha trovato (beata lei). Buona e felice giornata. Dino

 

 
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